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Centinaia di dispersi nel mar Mediterraneo. Migranti che dall’ Africa volevano raggiungere l’Italia. Poche le notizie disponibili.
Possiamo fare qualcosa?

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26 Commenti

  1. rossella rispoli il 2 April 2009 alle 6:18 pm

    è tanto grande il dolore di sapere che migliaia di persone vengono inghiottite dal Mar Mediterraneo, dal deserto, e schiacciati sotto i camion che mi è difficile scriverne ed allora voglio dire che per me si tratta di un vero “GENOCIDIO”, se pur consapevole che, “giuridicamente”, il termine è scorretto è l’unico che mi viene in mente per definire l’immane tragedia che quotidianamente vivono i nostri compagni di questo viaggio che si chiama Vita, spinti dall’illusione di poter migliorare la loro esistenza e quella dei loro cari…..forse non tutti sanno che presto una sorte di stenti toccherà anche a molti di quei cittadini, anche a quelli più insesibili, che si girano dall’altra parte, e che vivono nelle terre che loro vogliono raggiungere. E’ ora che si ristabilisca un ordine mondiale più giusto, che consenta una più equa distribuzione della ricchezza per poter garantire a tutti condizioni di vita accettabili nei propri paesi di origine e questo lo si riuscirà a fare solo se tutti insieme cercheremo di comprendere le dinamiche economiche e sociali che ci stanno distruggendo. E’ questa la speranza di chi manifesta al G20 a Londra contro quei potenti del Pianete che hanno creato questo inferno in Terra. Anch’io mi sento su un “barcone” su un mare infestato di squali umani, ma vorrei ugualmente poter fare qualcosa e chiedo a chi ha più potere di impegnarsi affinchè NON ACCADA MAI PIU’ che esseri umani siano lasciati morire così disumanamente nell’era dei… satelliti e supertecnologica.

  2. Rosalba il 2 April 2009 alle 6:00 pm

    Sono tante le tragedie che nascono dalla disperazione di chi scappa per cercare solo condizioni di vita più umane. Alcune note ed altre no. Quante persone vengono trovate morte assiderate sotto i Tir che sbarcano dalle navi? Purtroppo anche ragazzi.
    Concordo con liberamigrante e Aldo

  3. Aldo il 2 April 2009 alle 3:38 pm

    Per Alberto Calle (1 Aprile 2009 alle 6:22 pm). Finisce così il tuo intervento:”…cercando l’avventura”. Sono esseri umani che sfidano la morte cercando di sopravvivere e non certo per provare emozioni forti. Mi rendo conto, anche attraverso queste affermazioni, quanto sia difficile per chi ha la pancia piena mettersi nei panni di chi è disperato. Forse sarà perchè si scava troppo nei propri sensi di colpa oppure perchè non riusciamo a governare l’egoismo, che è la bestia che vive dentro noi stessi. Se poi volessimo citare le tanto vantate radici cristiane, beh! credo che quella parte di radici si siano proprio seccate (in ambedue i sensi). Sono troppi i cattolici a giorni alterni, specie nel governo. Un saluto speciale a ‘liberamigrante’.

  4. liberamigrante il 2 April 2009 alle 1:40 pm

    Da quando noi europei civilissimi e cattilicissimi abbiamo conquistato il resto del mondo a suon di guerre (a partire da Colombo), ci sentiamo liberi di imporre la nostra civiltà, le nostre leggi, il nostro stile di vita agli altri. I nostri imprenditori tessili, sono stati molto contenti alcuni anni fa, di poter esternalizzare in Romania le loro fabbriche. Così gli oèperai italiani sono stati licenziati e i romeni sfruttati (e gli imprenditori hanno fatto i soldi). Ovviamente le frontiere dovevano essere ben aperte per permettere loro di andare in Romania. La stessa cosa riguarda la vendita di armi e lo sfruttamento delle risorse dell’Africa da parte nostra. Certo noi dobbiamo avere “le mani libere da lacci e laccioli” come si suol dire, per poter lavorare; quanto agli africani, cosa vogliono? Se ne stiano a casa loro. Perchè vengono qui? Dite che sono un’orda di disperati! E i 23 milioni di italiani che sono andati a cercare lavoro all’estero, spesso come clandestini, vendendo i figli a un prezzo inferiore a quello di una macchina da cucire per farli chiedere la carità agli angoli delle strade, qualcuno esportando anche la mafia, di questi 23 milioni cosa dovremmo dire? Anche allora delle navi sono affondate.
    E’ la politica che dev’essere cambiata. Con la chiusura delle frontiere si ottiene l’effetto contrario a quello che si dice di volere. Ed è la Corte dei Conti ad aver denunciato il sistema dei flussi come causa dell’aumento di clandestinità, bocciandolo sonoramente.
    Dobbiamo renderci conto che chi scappa da una guerra o dalla fame ( in alcuni paesi africani il biglietto del tram costa più dello stipendio mensile di un medico!!) non si preoccupa certo delle leggi italiane, ma pensa unicamente a scappare. E comunque non ha nulla da perdere, l’alternitiva è solo una: la morte. E quindi morire lì o qui cosa cambia?
    Da ultimo vorrei ricordare che l’Italia ha firmato fior di convenzioni ed ha un certo articolo 10 nella propria Costituzione che tutela le persone che fuggono dalle guerre. Come possiamo accoglierli se li respingiamo ancora prima che partano? E’ questa la nostra civiltà?
    Questi morti pesano sulle nostre coscienze e su chi si fa un vanto di “essere cattivi con i clandestini”. Ecco i risultati.

  5. davide il 2 April 2009 alle 10:30 am

    Basterebbe che nei porti e nelle coste degli altri paesi intercettino i barconi… così almeno le loro genti farebbero “rumore” nel loro paese e non nel nostro.

  6. angela il 2 April 2009 alle 6:12 am

    dovremmo chiedere al nostro governo di fare tutta la pressione di cui è capace per chiedere ai governi degli stati da cui partono i barconi per l’Italia di combattere le organizzazioni criminali che lucrano sulla immigrazione clandestina

  7. Rosalba il 1 April 2009 alle 10:32 pm

    Ma che Paese è questo se si impedisce ad una mamma di allattare il suo piccolo appena nato? Ecco i risultati del decreto sicurezza del governo prima ancora che sia approvato. VERGOGNA!

    http://napoli.repubblica.it/dettaglio/clandestina-denunciata-dai-medici-dopo-il-parto-al-fatebenefratelli/1612026

  8. Alberto Calle il 1 April 2009 alle 6:22 pm

    non possiamo fare niente, purtroppo gli incidenti capitano, e ancor peggio quando pur sapendo dei rischi, decidono per volontà propria di navigare con mezzi non sicuri e cercando l’avventura

    http://2.bp.blogspot.com/_yeQ6SVnPJp4/SJnyuxXrPII/AAAAAAAABZ0/ZOqX-EOZWWo/s1600-h/calle.jpg

    Alberto Calle

    http://www.sintesidialettica.it/ChiSiamo.php

  9. blogantropo il 1 April 2009 alle 4:11 pm

    @Bruna. Condividere le accuse che Luca fa ai media potrebbe essere anche condivisibile, ma affermare che ci sia chi etichetta persone di serie “C”, è evidente che è lui stesso il primo ad averlo pensato. Oltretutto, se noi ne stiamo parlando, è proprio grazie all’interessamento dei media.
    Per quanto riguarda il “Cavaliere”, sono molte le iniziative intese a regolamentare l’immigrazione (anche nei paesi d’origine).

  10. fredo olivero il 1 April 2009 alle 4:00 pm

    credo che sia il frutto della miopia della Bossi_Fini e dell’accordo con un criminale come Gheddafi :gli accordi con lui valgono 0,sono carta straccia,ma è anche grazie a chi semina razzismo a piene mani9e non sa vedere in un profugo,un uomo o una donna.La repressione e la paura portano a ciò.
    Non viene fatto nessuno sforzo di integrazione di una grande risorsa ma semmai la si fa morire come immondizia lasciandola cadere in fondo al mare.
    Dove stanno i “liberali” di questo paese ?

  11. davide il 1 April 2009 alle 3:46 pm

    Condivido molti di questi commenti… ma sorge una grande questione. Abbiamo tolto i confini.. quindi tutti possono entrare nel nostro paese, legalmente o no. Mare o Terra è la stessa cosa oramai. Il discorso è che si dovrebbero intercettare per la strada se non si vogliono “invasioni” oppure addebitare al paese d’origine le spese di mantenimento. I famosi patti tra Berlusconi e Gheddafi sono patti personali tra loro mi sa. L’Italia non ne uscirà vittoriosa…

  12. AZ il 1 April 2009 alle 2:50 pm

    E’ evidente che i popoli africani non sano governarsi da soli.
    Pertanto bisogna tornare al colonialismo e trasformare tutti gli stati africani che creano problemi all’Occidente in protettorati europei e nordamericani.
    Io sono certo che se sono governati in modo razionale e non da capi tribù rimasti indietro di 700 anni non sentirebbero il bisogno irrefrenabile di venire qui da noi.

  13. Aldo il 1 April 2009 alle 11:00 am

    Caro Carlo Alibrandi, sapessi quanti bidoni di materiale velenoso/tossico/radioattivo hanno disperso nelle terre africane i “civilissimi” paesi occidentali…Credimi il mondo si divide tra buoni e cattivi e non tra nord e sud oppure est ed ovest.
    Ps: si divide anche tra ricchi e poveri. Indovina i poveri cosa cominciano a fare?

  14. Matteo Berta il 1 April 2009 alle 10:33 am

    Bisognerebbe intervenire con la marina a pattugliare per prevenire tragedie di questo tipo e imbarcare sulle flotte queste masse di disperati che fuggono da guerre e situazioni insostenibili nel proprio paese. la realtà è che finchè non si vorrà dare concretamente una mano agli stati da dove queste persone fuggono, qualsiasi altro intervento sarà vano perchè non avrà mai lo scopo di fermare il problema alla radice.

  15. alibrandi carlo il 1 April 2009 alle 8:34 am

    anche se non lo vogliamo, non lo abbiamo previsto e anzi prevediamo di non fare nulla, questi tristi fatti ci chiamano ad agire.
    se non vogliamo questa orda di disperati alle ns. porte, occorre
    affrontare i motivi di tanta miseria. ma non a chiacchiere, ma operando con mezzi adeguati, politici sociale e anche militari se necessario, a far si che perlomeno si attenui la pressione sulle popolazioni interessate.in effetti poco è stato fatto, e male. ora in più c’è crisi e ci possiamo immaginare le sciagure alle quali questi poveretti vanno incontro una volta da noi.
    in Africa ha investito molto la Cina, e allora che si prenda un pò di responsabilità sociali, insieme a tutti gli altri paesi, in prima fila anche quelli mussulmani. temo che si vedranno molte disgrazie come questa prima che il problema venga affrontato con gli adeguati mezzi.

  16. bruna il 1 April 2009 alle 8:21 am

    condivido la posizione di Luca e vorrei una spiegazione da blogantropo: in cosa consiste,in atti pratici, la frase: “Capo del Governo, che si sta prodigando sia per noi che per loro.”
    in che modo?

  17. simone il 1 April 2009 alle 8:12 am

    ma mi chiedo é cosí difficile fare della propaganda in questi stati africani per avvisare questa gente che tanto se arrivano vengono spediti indietro e se va male rischiano di morire???

  18. blogantropo il 31 March 2009 alle 9:27 pm

    Sono ormai diversi anni che dei nostri fratelli lontani, meno fortunati di noi, cercano di raggiungere le nostre coste nella speranza di un futuro migliore.
    Alcuni mascalzoni, veri e propri delinquenti, si fanno pagare lautamente per trasportarli su barconi che sono vere “carrette del mare”, mettendo in pericolo le loro vite.
    Poi ci sono i cinici a cui non frega niente di questi poveretti. Per loro è una manna dal cielo, l’occasione che aspettavano per poter gettare fango sul Capo del Governo, che si sta prodigando sia per noi che per loro.
    Da condannare è la mafia che c’è dietro l’immigrazione, fare politica sulla pelle di quei poveretti è solo un segnale di incapacità. Dare la colpa a Berlusconi di queste tragedie, ignorando volutamente le vere cause, fa solo capire la pochezza di una sinistra incapace.

  19. gianfranco il 31 March 2009 alle 9:16 pm

    Condivido pienamente l’ipotesi di Rosalba. Ma chi è che lo può mandare a casa??? Visto lo scenario dei “nostri” non vedo soluzioni a medio o lungo termine ” i nostri sono in letargo a leccarsi le ferite”.

  20. Aldo il 31 March 2009 alle 7:10 pm

    Mi vien voglia di guardare in faccia, uno per uno, tutti quelli che vorrebbero…”mitragliarli in mare”, come disse la cattolicissima leghista Irene Pivetti.

  21. Pietro Giovanni il 31 March 2009 alle 7:09 pm

    Guardando l’intervista all’ambasciatore russo, mi sono ritornati in mente i “tovarich” con i quali ha avuto occasione d’incontro, per lavoro, durante gli anni 80 del secolo scorso. In generale, erano molto meglio preparati dei nostri di pari grado. La scuola in Russia a quei tempi era una cosa molto seria. L’ambasciatore di pare una persona di “primo livello”, le sue risposte all’intervista sono state su di una visuale molto ampia. Per chi conosce i Russi, direi che non vi è granchè di nuovo da quelle parti. L’Unione Sovietica ha sempre commerciato attivamente con l’Occidente, anche con materie prime e grano americano. Dopo il crollo del sistema politico, qualche lobby pensava di impadronirsi facilmente del petrolio russo, gettando sulla bilancia qualche miliardo di dollari stampato la sera precedente, purtroppo la manovra è riuscita a metà, di qui un certo risentimento e la pressione militare-politica della Nato, probabilmente con l’dea di prendersi con altri mezzi quello che era sfuggito di prima istanza. I Russi sono pragmatici, ma non sono “fessi”. Sanno benissimo com’è fatto l’Occidente, anche perchè hanno sempre avuto servizi segreti di primo livello. Sapendo perfettamente cosa bolle in pentola, difficilmente potranno essere colti di sorpresa. Sanno benissimo che la forza militare americana è infinitamente superiore alla loro, ma sanno anche che i loro armamenti potrebbero infliggere grossi danni a chi volesse provare un attacco. Sfortunatamente, proprio un grosso bersaglio, quale il loro, potrebbe essere proprio il campo ideale per lo scatenamento della forza. Nel frattempo, il Pianeta Terra ha scoperto di avere l’asma, causata dalla tecnologia umana. Ragionamenti del genere, ne potrebbero aggravare di molto la malattia. Il che dopo un secolo di contrapposizioni, dimostra quanto sia folle l’idea di risolvere i conflitti con le minacce militari.

  22. Rosalba il 31 March 2009 alle 5:08 pm

    Ahimè, il Mediterreneo sta diventando sempre più un mare di tombe senza croci. Cosa possiamo fare noi? Non chiuderci nell’indifferenza e del “chi se ne frega”. Accoglienza ed integrazione sono valori ormai dimenticati nel rincoglionimento mediatico.

    Concordo con il commento di “invisbile garabombo”

    Potremmo mandare a casa questo governo di destra ….

    @ Flavio

    Oggi, il Direttore Corradino Mineo ha ospitato nella rubrica “Il Cafè” il Presidente della prestigiosa rivista Limes.

    Come appare chiaro i flussi migratori in entrata sono diversi. Questa cartina dice molto più delle politiche fallimentari del Ministro Maroni.

    Lampedusa sta scoppiando e vi è emergenza sanitaria anche a Bari.

    Che fine hanno fatto gli accordi “con le pacche sulle spalle” di Berlusconi con Gheddafi?

    http://temi.repubblica.it/limes/italia-libia-centinaia-di-migranti-dispersi/3340

  23. BETTA il 31 March 2009 alle 3:06 pm

    LA CHIESA CON LE SUE RICCHEZZE POTREBBE AIUTARLI NEL LORO PAESE.
    SALUTI

  24. flavio il 31 March 2009 alle 1:39 pm

    Ma non sarebbe infinitamente meno pericoloso per loro andare “via terra” in Russia o Cina?

  25. invisbile garabombo il 31 March 2009 alle 12:37 pm

    la politica di sicurizzazione del territorio nazionale pilota la getione delle migrazioni come mero problema di ordine pubblico, producendo norme il cui effetto è di rendere illegale la mobilità umana, costringendo i migranti all’immigrazione illegale, il cui costo sociale è rappresentato anche da queste morti. Questi morti sono ‘prodotti’ dalla nostra legislazione che non considera minimamente il contesto della migrazione, ma solo la fasulla ideologia della sicurezza strillata. Processiamo noi i nostri governanti per questi omicidi.

  26. Luca il 31 March 2009 alle 12:14 pm

    Il rischio maggiore è costituito dall’indifferenza e dall’assuefazione. La notizia di questa strage è relegata nelle pagine interne dei giornali, come se fossero morti di serie C. La prima cosa è parlarne, poi c’è da mobilitare coscienze e autorità internazionali per fare qualcosa. E’ come avere il Darfur alle porte di casa.


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