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L’inno nazionale scritto da Goffredo Mameli torna d’attualità e come sempre suscita polemiche. È davvero datato, andrebbe sostituito? Opppure ormai rappresenta l’Italia e, anche se non è bello, unisce gli italiani?

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44 Commenti

  1. Davide il 17 December 2009 alle 2:29 pm

    oggi mi hanno chiesto di scrivere un tema parlando delll’inno di mameli e dicendo se secondo me dovrebbe essere cambiato… e io anche essendo un ragazzino che magari ancora no sa niente della vita voglio dire che eliminando quest’inno elimineremmo una parte di noi stessi

  2. Rossella il 11 October 2009 alle 10:08 pm

    Forse è vero quest’inno non ci rappresenta abbastanza. Ma se il cambiamento dovesse avvenire vorrei che si prendesse in considerzione la canzone “il soldato innamorato”,molto allegra nella ritmica e inutile dire: Meravigliosa!

  3. flavio il 24 August 2009 alle 8:02 am

    Io sono figlio unico e non voglio essere servo di Roma, perchè il leon è la mia terra, cultura, lingua, economia e patria.

  4. SIRENROF il 23 August 2009 alle 7:59 pm

    NON SONO PER DIVIDERE L’ITALIA, MA LE PAROLE “SCHIAVA DI ROMA IDDIO LA CREò” E’ DAVVERO INSOSTENIBILE – PER ME SONO PAROLE RAZZESTE…..

  5. Goffredo cerquetela il 23 August 2009 alle 12:12 am

    HO ottanta anni,e ne ho viste,sentite e passate tante,tra guerre cambiamenti politici,ecc ma sprattutto non sopporto piu’ nessun cambiamento ora vogliamo cambiare anche l’INNO DI MAMELI? MA noi oramai vecchi,peche cosa abbiamo faticato,penato,sofferto,combattuto,per sentire scempiaggi o cretinerie del genere?IO penso che oggi come oggi dicono bene qelli della mia generazione “ERA MEGLIO QUANDO ERA PEGGIO” infatti si lavorava per lavorare e mandarea avanti la famiglia cercando di stare meglio un domani prossimo,il “centesimo valeva qualche cosa” la vecchia lira ancora di piu’,erisparmiando qualche cosa il domani era realmente assicurato,non c’era arrivismo sfrenato,si aveva acqua,aria e cibo sano ed appetitoso,ecc ma non si pensava affatto a cambiare l’INNO DI MAMELI,QUINDI IO DICO SE PROPRIO SI VUOL CAMBIARE QUALCHE COSA,CAMBIAMO QUESTO ARRIVISMO,CONSUMISMO,ecc ALTRIMENTI QUESTA VECCHIA TERRA CAMBIERA’VOI ED I VOSTRI FIGLI! TRA TRE O QUATTRO ANNI,SECONDO STATISTICHE IO FORSE NON CI SARO’PIU’,QUINDI SARO’ FUORI DAL VOSTRO SCERVELLATO GIOCO,FARE UN DRAMMA CONSUMARE CARTA E INCHIOSTRO E SOPRATTUTTO TEMPO PREZIOSI PER…….CAMBIARE L’INNO DI MAMELI,GRADIREI SAPERE CHI E’ QUEL “CERVELLONE,PERDITEMPO” CHE LO HA MESSO IN GIOCO!
    LAVORATE,SIGNORI,LAVORATE SERIAMENTE E ONESTAMENTE! PER VOI ED UN FUTURO MIGLIORE E SICURO PER I VOSTRI FIGLI,SE VERAMENTE LI AMATE;A QUALSIASI BANDIERA VOI APPARTENIATE
    Goffredo Cerquetella
    VIVA L’ITALIA LAVORATRICE E SANA

  6. Kapetan Dragan il 22 August 2009 alle 11:58 pm

    Bannando totalmente da storico il post della povera sarda antitaliana Francesca L., che auspica addirittura nel peggior stile bossiano, la secessione della Sardegna, dimenticando che furono proprio il Piemonte assieme alla Sardegna le prime regioni dell’Italia moderna ed attuale (molto simile a quella in età Augustea per la verità) e che la Sardegna, assieme alla Corsica, fu la seconda provincia Romana annessa nel 238 A.C., e ricordandole che per quanto ci riguarda non esistono tecnicamente lingue di serie A e dialetti di serie B, ma solo scimmiottamenti del latino, nostra lingua madre comune, ritengo che il Bossi, re degli ignoranti al pari di Celentano, faccia bene a prendervi tutti per il culo.
    Per quanto mi riguarda vedo piuttosto difficile cambiare l’inno di Mameli anche se ammetto di avere una certa nostalgia per Giovinezza.
    Questo inno fu cantato, oltre che dagli Arditi nel Ventennio, anche dai reparti d’assalto impegnati, dopo Caporetto, sulla linea del Piave. E tanto basta.

  7. micia il 22 August 2009 alle 4:38 pm

    il mio bisnonno era garibaldino ,mio padre ha combattuto per la patria nella prima e seconda guerra mondiale.Cambiare l’inno? mai!

  8. Fabio il 22 August 2009 alle 3:33 pm

    secondo me l’inno di mameli nn andrebbe cambiato perchè ormai è il simbolo della nazione e quindi nn possiamo cambiare un simbolo un èpezzo possiamo dire della nostra nazione nn si può fare l’inno di mameli ,lo cantano tutti dai più grandi ai più piccini quindi nn va cambiato è resterà sempre il simbolo del nostro paese L’Italia……

  9. almanacco il 22 August 2009 alle 3:15 pm

    In tanto degrado morale,economico ed intellettuale, finalmente due italiani che hanno il senso dello stato e delle istituzioni, nonchè dei valori che fondano la nostra convivenza democratica.Sia lode a Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini!

  10. Giuseppe il 22 August 2009 alle 10:52 am

    L’inno di Mameli non si tocca! Sara’ brutto o quel che sia ma riesce sempre ad emozionarmi ogni volta che lo ascolto e mi fa sentire Italiano. Pensate a quei momenti in cui un nostro atleta (che sia Padano, siciliano o altoatesino) vince una medaglia d’oro alle Olimpiadi e l’inno di Mameli viene suonato con il tricolore in sottofondo…. a me emoziona fino alle lacrime!!!! Sara’ perche noi Italiani che abitiamo all’estero amiamo l’Italia col cuore anche se non ci da niente in cambio!!!!

  11. massimiliano prestìa il 22 August 2009 alle 9:33 am

    Mi piacerebbe invitare molti “leghisti-legaioli” a rileggersi “Piccolo mondo antico” di Fogazzaro.
    Troveranno in quelle pagine delle parole che li rappresentano pienamente; parole di cui non essere però troppo orgogliosi, tutt’altro. Purtroppo il testo è stato scritto in lingua italiana e non in un qualsiasi dialetto del belpaese.
    Ulteriormente mi interrogo:”se io minacciassi di impiegare in maniera indebita un pezzo di stoffa bianca crociato internamente da righe rosse commetterei un:
    1)gesto di cattivo gusto;
    2)un offesa alla sensibilità di qualcuno che si riconosce in
    quel panno?
    3)primo passo per diventare ministro della repubblica?

    Se il nostro fosse un paese dove esiste ancora la libertà di opinione e la pluralità di informazione ad ogni tragedia di migranti si bombarderebbero i tg con le repliche dei commenti di chi poco tempo fa era all’opposizione ed oggi ha sottoscritto accordi miliardari riconoscendosi colpevole per danni conseguenti all’occupazione coloniale.
    Purtroppo temo che la memoria difetti nel genoma del mio popolo o che ad essere compromessa sia la mia; in ogni caso mi ritrovo ad essere in una “minoranza schiacciante”.

    Per citare il poeta (la p minuscola è per rispetto a Dante ed a Fabrizio) mi sento l’animo costretto a continuare a viaggiare in “DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA”.

  12. POCHE CHIACCHIERE il 22 August 2009 alle 9:33 am

    IL NOSTRO INNO E’ BELLO! Xchè un inno deve far ricordare che c’è stato chi ci ha voluti come NAZIONE, anche se poi non ne siamo stati degni, ed il nostro Inno ci riesce.

    Anche VA PENSIERO sarebbe stato bello e significativo ma purtroppo è stato stravolto nella sua Essenza non dagli amici PADANI ma da chi ne cavalca il legittimo scontento, dopo avere collaborato a causarlo succhiando danaro allo Stato per creare fabbriche fantasma al Sud per poi sventrarle e vendersi i macchinari o facendosi versare fiumi di danaro per rimettere in sesto fabbriche e salvare posti di lavoro, oggi comunque persi mentre le partecipazioni dello Stato sono state in parte disperse in mille rivoli dentro i paradisi fiscali.

    Oggi ne risentiamo parlare anche per motivi di sucessione ereditaria e per indagini della Finanza.

    VA PENSIERO,forse l’avrebbero dovuto cantare i popoli del centro/sud mentre venivano depredati dai famelici SAVOIA e dalle loro orde di traditori del pensiero e della persona di GARIBALDI e MAZZINI.

    Non amo il vittimismo piatto e fatalista di tanti nostri connazionali meridionali ma penso che prima di teorizzare di secessione si dovrebbe restituire al centro/sud il maltolto e mantenere le promesse mai realizzate che già dal 1861 ne hanno bloccato lo sviluppo e causato il nascere della MAFIA

    Vorrei che i miei amici Leghisti che apprezzo per rigore e laboriosità riflettessero su tutto questo da persone intelligenti quali ,se liberi,li ritengo e comprendo.

    QUESTA E’ STORIA se qualcuno se la vuole andare a leggere.

  13. TARABIONO M.GRAZIA il 22 August 2009 alle 9:30 am

    Ho visto su rainews24 lo studio di Enzo Cappucci “Il canto degli italiani” Grazie per il chiarimento storico-culturale del testo: é veramente un compendio della storia d’Italia ed il teso é stato scritto “soprattutto da un patriota”. Ecco: non ho altro da dire. Il testo del “Va pensiero” é un testo che non si riferisce all’Italia, ma agli ebrei in esilio …. Anche lí la musica – anche se é di Verdi – é “antica”. L’Italia, terra di Storia e di Cultura scrive tutto con la lettera minuscola. Peccato!

  14. vittorio il 22 August 2009 alle 3:35 am

    come si puo` campiare il volto della nostra patria che a vissuto momenti drammatici nella seconda guerra mondiale campiare l`inno nazionale vuol dire dimenticare il passato e` il sacrificio dei nostri fratelli che anno dato la vita per la patria! viva l`Italia viva l`inno di mameli

  15. alessio il 21 August 2009 alle 6:35 pm

    Unisce chi? Gli italiani? Dove sono gli italiani? L’Italia è fatta solo sulla carta. Chi non pensa che sia così, mi spiace ma, ha gli occhi foderati di prosciutto.

  16. PAOLO il 21 August 2009 alle 3:42 pm

    Ma possibile che ancora dobbiamo star dietro ai frequentatori di osterie padane; i loro discorsi non andrebbero neanche pubblicato…

  17. BERTO il 21 August 2009 alle 2:46 pm

    Massimo D’Azeglio scrisse: ”Adesso abbiamo fatto l’Italia. Ora dovremo fare gli italiani”. Purtroppo ne sono nati tanti con poco cervello… che perdono tempo in discussioni sull’Inno che ci ha sempre rappresentato. Nell’unita’ del Paese.

  18. Andrea il 21 August 2009 alle 2:10 pm

    La musica è oscena, il testo illeggibile ed inintellegibile, ma è un inno, è L’INNO.
    E’ stato concepito in un periodo storico, per un movimento, per una nazione che cercava unità.
    Adesso è chiaramente obsoleto, ma perché cambiarlo?
    Sarebbe come chiedere di modernizzare le opere di Eschilo o aggiornare la terminologia della Divina Commedia.

    Abbiamo (avremmo?) tutti di meglio da fare che stare a ciacolare di inni.
    L’Italia s’è desta, ma non sa più dove sbatter la testa.

  19. nino il 21 August 2009 alle 10:35 am

    L’inno di Mameli rappresenta l’unita’ della Nazione Italia, la nostra storia e cultura ,la liberta’ ottenuta col sacrificio di tantissimi EROI ITALIANI .
    Chi lo vuol cambiare è ignorante , rozzo e di basso spessore politico ;
    Immaginatevi i vari inni nazionali proposti come
    ” ciuri ciuri ” , ” vitti na’ crozza” , ” O sole Mio ” , “nannarella ” , ” me porti un bacione a Firenze ” ecc… .
    Amico bossi , vai al diavolo ……

  20. maria il 21 August 2009 alle 9:10 am

    Sono ignorante in materia, e chiedo lumi: quali altri Paesi nel mondo hanno cambiato di recente l’inno nazionale, e con quali motivazioni? Nella mia ignoranza, ipotizzo che ciò accada in seguito a cambiamenti politici gravi, tipo dalla libertà al regime, o viceversa. Non credo si cancelli un simbolo della Storia di una nazione perché è brutto, o perché si è diventati tanto ignoranti da non capirne le parole, ma perché non ci si sente più soddisfatti della Nazione che esso rappresenta, e la si vorrebbe cancellare, sostituendola con qualcosa di diverso. Tra la padania di Bossi, Maroni e Calderoli e l’Italia di Garibaldi, Mazzini, Cavour, e di tutti quelli che l’hanno ricostruita dopo il Fascismo, scelgo l’Italia, senza dubbio. Ritengo che coloro che hanno progetti eversivi nei confronti di una Nazione non dovrebbero sedere nel suo Parlamento.

  21. Raffaello Colosimo il 21 August 2009 alle 9:03 am

    L’incipit dell’inno “Fratelli d’Italia…” per me è di rara bellezza ed è la sintesi di quello che un inoo nazionale dovrebbe essere.
    Il resto del testo è di difficile comprensione, anche se ricordo che quando Limiti lo fece cantare integralmente in TV ci fu un’impennata di ascolti, segno che l’inno appassiona anche così. In realtà per me è stata la prima e ultima volta che ho ascoltato l’inno integralmente.
    Penso che potrebbe essere ragionevole una nuova versione del testo che rifletta la sensibilità e la lingua attuali, mantenendo la musica che trovo adeguatissima. Entrambi i testi (vecchio e nuovo) dovrebbero rimanere ufficiali. Insomma basterebbe scrivere due nuove strofe da aggiungere al testo.
    Immagino che per questo occorrerebbero: una bicamerale, una commissione interuniversitaria, una conferenza permanente delle accademie linguistiche, …
    Fratelli d’Italia, l’Italia s’è persa!

  22. luigi minonni il 21 August 2009 alle 8:43 am

    il nostro inno e` troppo allegro ,e` vero .pero`rispecchia la forsa d`animo di noi ITALIANI il che ne dica l`armata brancaleoni di BOSSI.il NABUCCO.e` piu` adatto ad un funerale!.tra i due litiganti il terzo gote .raccogliamo lidea di ALEX del 19 agosto 2009 ,e lanciamo la proposta di un nuovo inno .chi sa! luigi minonni20 gosto 2009

  23. giovanni abatematteo il 21 August 2009 alle 3:35 am

    NEL 1948 VIDI AL TEATRO ROSSETTI A TRIESTE,LÓPERA DI VERDI IL NABUCO AL CANTO VA PENSIERO SULLÁLI DORATE VI FU’UNA SPONTANEA COMMOZIONE E APPLAUSI DI LUNGA DURATA MA ALLORA TRIESTE ERA SOTTO LÓCUPAZIONE ANGLO AMERICANA E GLI AVIDI OCCHI DEL JUGOSLAVO PRESIDENTE TITO ERANO SEMPRE PUNTATI SU TRIESTE. ALLORA LA NOSTRA CITTA’CON IL CANTO SI ESPRIMEVA DI REUNIRSI CON LA MADRE PATRIA. LÍNNO DI MAMELLI HA SEMPRE PRESENTATO LÚNITA’DÍTALIA E PER NOI ITALIANI ALLÉSTERO E’SACRO UNBERTO BOSSI AL CONTRARIO CERCA DI DIVIDERE LÚNITA DÍTALIA UN MATTONE ALLA VOLTA CERCA DI SMANTELLARE LA PATRIA CIO’E’CHIARO PER NOI DI VEDERE DALLA LONTANA AUSTRALIA.PER NOI BOSSI SEMBRA PIU’AUSTRIACO CHE ITALIANO DICIAMOLI DUNCHUE CHE LÍTALIA VA DALLE ALPI ALLA SICILIA UNA FACCIA UNA RAZZA UNITI COME FRATELLI DÍTALIA

  24. Paolo Merlo il 20 August 2009 alle 11:05 pm

    L’Inno di Mameli non sarà bello, tante bande lo storpiano in peggio, ma è la Nostra Storia.
    Il Nabucco è storia degli Ebrei…

    E allora perché, visto che fa caldo e il sole dà alla testa a Bossi e tanti altri, perché non tenere “Nel blu dipinto di blu” o “Santa Lucia”?…

  25. nio il 20 August 2009 alle 10:50 pm

    L’Italia è la mia Patria.
    L’Italia è la mia luce,mio scudo e mio rifugio contro ogni nemico.
    Finchè il cuore continuerà a battermi nel petto io non mi fermerò;difenderò ciò che ha più importanza a qualunque costo.
    Farò la mia parte e non importa il prezzo che dovrò pagare.

  26. Gennaro Langella il 20 August 2009 alle 10:21 pm

    Fratelli Leghisti, mi auguro che l’Inno di Mameli riscaldi ancora per lungo tempo i nostri e i vostri cuori; ma se sostituzione dovrà esserci, allora si faccia presto, ciò eviterebbe Voi ulteriore sofferenza, ma cosa più importante eviterebbe penosi commenti all’Inno stesso.
    Grazie.

  27. Pasqualina il 20 August 2009 alle 9:55 pm

    Per me l’inno di Mameli deve rimanere e cantato anche nelle strofe che vengono omesse. È stato dall’inizio il simbolo dell’unità d’Italia, perché sostituirlo con uno nuovo? Non avrebbe senso cantare qualcosa che non è originale della situazione quando c’è stata l’unità e non potrebbe esprimere quei sentimenti oggi che abbiamo altre divisioni.

  28. Paolo Florio il 20 August 2009 alle 6:48 pm

    Si potrebbe provare a migliorare cantando le parole di “Fratelli d’ Italia” con la musica di “Sapore di sale”, o viceversa. Provare per credere.

  29. ELENA il 20 August 2009 alle 5:45 pm

    AL DI FUORI DI CONVINZIONI POLITICHE .MA BOSSI ,CON TUTTO QUELLO CHE POTREBBE FARE IN ITALIA E PER GLI ITALIANI,NON HA ALTRO A CUI ATTACCARSI CHE ALL’INNO D’ITALIA? PERSONE BEN PIU’ INTELLIGENTI , GRANDI E IMPORTANTI DI LUI , HANNO LOTTATO PER RENDERCI LIBERI ED UNITI E CI HANNO DATO QUESTO BELISSIMO INNO ALLA PATRIA.
    CHE PENSI ALLA POLITICA E LASCI STARE LE NOSTRE RADICI ITALIANE .
    SOLO IN ITALIA SI PERMETTONO QUESTE CONTINUE OFFESE ALLA PATRIA PERCHE’?
    GRAZIE.

  30. Giovanni il 20 August 2009 alle 4:11 pm

    Per quanto mi riguarda è fuori discussione che l’INNO DI MAMELI rappresenta gli ITALIANI ed io sono un italiano !

    Non è il momento di avere dubbi in proposito !

    Credo che questo pensiero sia condiviso dalla stragrande maggioranza degli ITALIANI ovunque siano residenti.

    Giovanni giovedì 20 agosto 2009 17:08

  31. walter il 20 August 2009 alle 2:43 pm

    avrei pensato all’aria di Canio da i Pagliacci di Leoncavallo “No, pagliaccio non son” . Naturalmente ogni riferimento a persone o situazioni è puramente casuale.

  32. Betta il 20 August 2009 alle 1:55 pm

    Certo che è un simbolo per tutti gli italiani, e come tale non deve essere toccato.
    Se ascoltiamo tutte le idiozie della lega, siamo fritti!

  33. Ermelina Ielmini il 20 August 2009 alle 11:35 am

    Penso che l’Italia abbia bisogno di ben altro che stare a disquisire se è o meno ora di cambiare l’inno nazionale! Un inno non si cambia perchè è obsoleto, sono i valori contenuti nel testo che ci devono far riflettere. Chi lo ha scritto ci ha lasciato la vita perchè credeva in quei valori! Io continuo a dire che è ora che la Lega (con tutti i suoi adepti) la pianti di riempire la testa alla gente con queste cose assurde e cominci a pensare che il nostro non è un Paese da disgregare con le loro leggi del cavolo! Mi meraviglio di come tanti connazionali non lo abbiano ancora capito e si lascino “intortare” ancora da leghisti e PDL.
    L’inno di Mameli mi va benissimo e non mi importa se la gente lo conosce o meno (a parte che vorrei vedere chi sa cantare il “Và pensiero” oltre la prima frase)fa parte della nostra storia, della Costituzione del sangue versato dai nostri avi perchè questo Paese fosse libero, unito, DEMOCRATICO!
    Sarebbe forse meglio cominciare a chiedersi se esiste ancora la democrazia in Italia e magari lottare per fa sì che non la distruggano del tutto.
    Cordiali saluti, E.Ielmini

  34. laerte farris il 20 August 2009 alle 10:49 am

    Bello o brutto è il nostro inno nazionale che più o meno tutti conosciamo e che ci rappresenta nel mondo.
    Bossi ( chissà se veramente crede in quello che dice ) e i suoi leghisti cantino il loro “va pensiero “(musica di estrema bellezza )solamente alle loro riunioni.
    Ciao Laerte

  35. Luciano Generali il 20 August 2009 alle 7:58 am

    Non credo che un inno possa fare si che “della gente” diventi un paese… Penso che più di ogni altra cosa unisca il lavoro di persone corrette ed oneste che abbiano un traguardo comune, quello di costruire una società o mantenere in piedi quello che ne resta. Queste persone esistono,il loro inno è sudore della fronte la loro voce è il silenzio..tanto nessuno li ascolta.
    Questi son i “fratelli d’ Italia” quelli che spero riusciranno a far rinascere il paese.
    Il resto è spettacolo.

  36. Francesca L. il 20 August 2009 alle 4:55 am

    Che dire? Onestamente anch’io, da Sarda, non amo l’inno di Mameli, nonostante il poverino fosse mio conterraneo d’origine. Non lo amo per la retorica “patrioddarda” e per la sguaiatezza musicale. Non lo amo perchè non mi rappresenta, con quel suo definire gli italiani, tutti, come fratelli, quando essere, tutt’al piu’, cugini. Mentre, mi emoziono quando sento cantare “Procurade ‘ moderare”, cioè l’inno dei Sardi., risalente al 1700 e, che tra l’altro, ricorda la crudele dominazione piemontese ( padani ? ) dell’Isola: corsi e ricorsi storici. Ma da qui a volerlo sostituire, per legge, con degli inni regionali mi sembra assurdo. Finchè esisterà una nazione di nome Italia, sarà necessario un inno nazionale che la rappresenti tutta, così come per tutte le nazioni del mondo e il povero Goffredo va benissimo, se non altro perchè diede la vita perchè questo puzzle di popoli potesse diventare uno stato indipindente ed unito. Inoltre, ciò che trovo riprovevole è il tentativo della Lega, partito rappresentante di una specifica parte del paese, di imporre il suo volere a tutta la nazione. Mi infastidisce la protervia, l’arroganza, l’ignoranza e il disprezzo verso il resto d’Italia,che sottendono queste “proposte”. I “poveri” settentrionali che lavorano come muli per sfamare noi, poveri terroni, nullafacenti e poltroni. Onestamente, e lo dico agli amici leghisti, avete stancato con queste lamentazioni da pianto greco. Sono d’accordo sul fatto che sarebbe necessaria una maggiore autodeterminazione dei popoli d’Italia e auspicherei che la Sardegna, in un non lontano futuro si rendesse indipendente, ovviamente in maniera pacifica, dal resto del Paese. Ma non accetto questa sorta di colonialismo al contrario: cioè siamo noi che vi “concediamo” questo diritto. Poi, ci sono casi e casi: la Sardegna, ad esempio, ha un retroterra culturale che gli consentirebbe veramente di essere nazione ( una lingua, una storia, una bandiera e, per l’appunto un inno ). Ma la Padania non è altro che un artifizio creato ad hoc in cui l’unica cosa in comune sono gli sghei. Anche il “Va pensiero” come inno di una Padania unita non è altro che un falso storico: il patriota Verdi scrisse il Nabucco sull’onda dell’emozione per la battaglia per l’indipendenza dell’Italia dall’Austria e della speranza per la nascita di un’Italia unita. Quindi un controsenso storico e musicale. Perciò, in fin dei conti, finchè esisterà un Italia unita per volontà di TUTTI i suoi popoli, teniamoci il Mameli. Quando TUTTI i popoli d’Italia decideranno, pacificamente, di dividersi, magari per confluire in una Europa finalmente unita, ciascuno di essi farà le sue scelte in base alla storia e alla cultura di cui sono portatori. Scusate per la lunghezza del mio intervento. Adiosu

  37. michele cini il 19 August 2009 alle 8:26 pm

    L’inno di Mameli e’ bellissimo, e rappresenta la migliore pagina della nostra storia, l’unita’ d’Italia, l’indipendenza, le liberta’ civili, la laicita’, la democrazia, il progresso. Gli staterelli erano tirannie retrograde, straniere, piu’ o meno teocratiche e invise al popolo. Mameli ha sacrificato la sua giovane vita per questo, altro che retorica; la musica di Michele Novaro e’ adattissima allo scopo e piace agli italiani. Le parole sono difficili? Questo e’ l’effetto del ‘no alla selezione’, di una scuola vacua e sessantottina.

  38. serena il 19 August 2009 alle 8:13 pm

    francamente mi sembra inutile e, permettetemi, anche stupido discutere circa il nostro inno nazionale quando l’Italia tutto è tranne che una nazione! Prima di pensare di cambiare l’inno BISOGNEREBBE AVERE IL BUON FARLA ALMENO DI FARLA LA NAZIONE! poichè concedetemi di dire che quella italiana è tutto fuorchè una nazione. Quali fratelli D’Italia? dov’è l’Italia intesa come UNICA nazione? soprattutto dove sono gli italiani? blateriamo tanto…inno o non inno ma non ci accorgiamo che dobbiamo ancora cambiare il nostro modo di intendere lo Stato. nel 2009 riusciamo ancora (e badate che stiamo peggiorando) a dividere nord e sud, chiamarci reciprocamente “polentoni” o “napuli”, sventolare slogan tipo “Padania lavora, Roma divora”..ma quale inno?! pittosto pensiamo all’Unità nazionale, ma QUELLA VERA,non quella fatta di parole al vuote!
    ogniuno pensi quello che vuole ma se questa è l’Italia che stiamo costruendo dimenticando il sacrificio di tante persone che hanno sacrificato la loro vita per uno Stato unito allora IO NON MI SENTO ITALIANA.

  39. Graziella il 19 August 2009 alle 7:44 pm

    Ma,il punto (quesito) secondo me è: Chi insiste sul Nabucco…..conosce qualche altro brano di musica lirica, sinfonica, altri Grandi Musicisti italiani, stranieri…..????????????
    E sempre i “Chi” : Sono mai andati, specialmente nel passato, a sentire qualche concerto?????????????
    Poveri noi! Spesso parlando (ma non a vanvera) usiamo dire: SONO e MI SENTO CITTADINO DEL MONDO!!!!!! E qui, nel 2009 stiamo ancora ragionando: a un palmo dal mio c..o…..ecc…ecc…
    Poi vorrei chiedere ai Sigg. della Lega: Possiamo COMPRARE i loro prodotti tutti????
    Con tutte le restrizioni che pensano di fare a destra e a manca …..lo dicessero chiaro e tondo…..se dal Po in giù non siamo graditi….e se si offendono a prendere i nostri soldi….Beh! Non compriamo più niente, ma proprio NIENTE da loro, chissà ….dovessero offendersi!!!!!!!!!!! Inoltre i soldi sono sporchi, portano i microbi!!!!!

  40. capricorn one il 19 August 2009 alle 7:00 pm

    Ma con tutti i problemi concreti e reali che abbiamo, con un PIL che quest’anno diminuirà almeno del 5% e con un autunno che promette di essere disastroso sul fronte dell’ aumento della disoccupazione, siamo proprio sicuri che dobbiamo accapigliarci sull’ “Inno di Mameli” ? Prima il caso Silvio – Noemi, poi la storia delle “escort” che avrebbero fatto compagnia a Berlusconi, poi l’insegnamento dei dialetti a scuola e il cambiamento dell’ inno nazionale. Tutti “casi” montati ad arte e tirati in ballo affiché noi poveri morti di fame discutessimo e ci accalorassimo su fatti (?) lontanissimi dalla crisi economica e dalle pessime prospettive che ci presenta il futuro.

  41. MARIA il 19 August 2009 alle 6:27 pm

    Bello o non bello, l’inno rappresenta la nostra storia spesso dimenticata e troppo bistrattata. Storia fatta di uomini e donne che nel tempo, al suono di quest’inno, nella 1 e poi 2 guerra mondiale, hanno costruito l’Italia. Se gran parte di noi sta benino e in libertà lo deve a chi ha creduto nell’Italia unita. Che schiaffo da parte della gang di Bossi ai tanti partigiani che persero tutto, ma non la fede nei valori che poi trasfusero nella COSTITUZIONE. Bossi e company se ne fregano di valori e costituzione, se ne fregano di solidarietà e moralità. Grazie da parte di tutti quegli italiani morti per nulla allora…

  42. patrizia il 19 August 2009 alle 6:13 pm

    bello o brutto che sia è il nostro inno.Per me va bene così.
    Quello che va male è il continuo arrogante disprezzo per l’Italia tutta,intendo la ‘nazione’ Italia.Tanto più è disgustoso questo disprezzo,perchè paradossalmente viene da rappresentati della stato italiano,appunto!
    Constato che ai Signori Onorevoli della lega non fanno affatto schifo le poltrone nè tantomeno i soldi elargiti dallo Stato italiano.’Roma ladrona’,tutto sommato garba anche a loro!
    E allora BASTA con queste imbecillità dell’inno,dei dialetti e simili.
    Un pò di dignità e di buon senso non farebbe male!

  43. Artemisia Daldi il 19 August 2009 alle 5:33 pm

    Bentornati.
    …che dire del nostro caro, vecchio inno nazionale? L’elmo di Scipio contro “Del Giordano le rive”? Mah… Gli stati nazionali sono figli dell’età moderna, e così gli inni, quando prima quando dopo, ne hanno segnato i momenti più “fulgidi” lungo i processi della loro formazione. Ora: l’inno di Mameli è considerato “brutto” da molti, però è segno e simbolo del Risorgimento, così come il tricolore. Il Nabucco è opera di Verdi, anch’egli barbuto eroe dell’italico ingegno (ricordate W V.E.R.D.I.?). Morì vecchio e celebrato; Mameli, invece, morì a vent’anni per aver partecipato alla difesa della Repubblica romana… Insomma: per giustizia storica voto Mameli e Novaro, che scrisse la musica. E anche per un’altra ragione: noi italiani siamo appellati, nel suo inno, come “fratelli”. Ricordiamocene, anche di fronte all’arrogante e cieca tracotanza dei Bossi, dei Calderoli e dei Borghezii di questo mondo, miracolati dalla decandenza istituzionale, guitti che giocano col fuoco.
    Fraternité, liberté, égalité!
    Grazie
    Artemisia Daldi

  44. Alex il 19 August 2009 alle 5:32 pm

    Non è bello, contiene parole prove di senso ed irragionevoli e secondo me potrebbe essere sostituito. L’italia ha numerosi artisti che hanno dato o potrebbero dare un inno più rappresetativo della nostra realtà.


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