Il grande centro
13 / 9 / 2009 | 29 Commenti
Francesco Rutelli non disdegna un’unione con Fini e Casini. Lo ha dichiarato lui stesso agli Stati Generali di centro in corso a Chianciano. Al di là dell’effettiva realizzazione di questo progetto politico, è auspicabile la nascita di un nuovo grande centro?
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Ma è mai possibile, che la stampa si deve occupare sempre di cosa farà da “grande” Rutelli? Nel dibattito in atto dentro il PD,in occasione del loro congresso di ottobre, anzichè parlare di programmi e alleanze, l’occupazione principale è Rutelli, cosa farà? Uscirà dal Pd o restarà? Io penso, che “l’evoluzione” degli ex “radicali” negli ultimi venti anni ci ha fatto vedere la loro parabola ascendente, da bastin contrari a conservatori e demagogici sfegatati. Non sarebbe bello se la Binetti, Rutelli seguissero il loro percorso “evolutivo” senza tanti giri di parole e andare dritti dritti nel loro unico posto e cioè con il loro amico ex radicale Capezzone e quindi nel PDL?
Un’altra iniziativa inutile. L’altro giorno Casini parlava della “forza delle idee”, già, ma prima le idee bisogna averle. Cosa ci può essere di nuovo in un partito cattolico? Niente. Solo le solite cose assurde: la famiglia che invece di essere una realtà antropologica diventa un valore da sostenere, il sesso che o lo fai secondo madre Chiesa o non sei degno che ti si rivolga la parola, la vita da difendere a tutti i costi anche se sei un malato terminale e soffri come un cane e vorresti solo che finisse. Dogmi. Cose per gente senza testa e senza cuore. Da imporre a tutti, anche a chi cattolico non è. Oh, ma facciano pure, qualcuno che li vota lo troveranno comunque, e le loro amate poltrone saranno salve.
La cosa strana è che al Popolo della Libertà hanno appioppato il titolo di centro-destra (probabilmente in contrapposizione con il centro-sinistra) quando di destra c’è solo Fini e tutti gli altri, direi la maggioranza, sono o ex socialisti (e quindi di sinistra) o ex DC (e quindi di centro). Ora Fini (l’unico di destra) vuole formare il Centro con un ex DC (Casini) e un ex Radicale-Sinistra (Rutelli). Il mondo è bello perché è vario.
Il problema non è il numero delle coalizioni.
Il problema è la assoluta incapacità di dialettica: è impensabile che nel naturale alternarsi dei Governi, quello che subentra passi la metà del mandato a disfare ciò che è stato fatto dal predecessore.
Il centro nel nostro Paese è la testimonianza più eloquente di questa incapacità: un compromesso in partenza anzichè una sintesi al termine di un processo dialettico.
A me l’idea non piace.
Ma se devo scegliere, meglio il centro che Berlusconi e la Lega.
Per adesso ci sono loro al governo prima c’eravamo noi e comunque tra liberalizazioni e ultime riforme si cerca di snellire la ovunque pesante situazione, compresa quella di ridurre i parlamentari . E qui si parla di un terzo polo!!? GIA’ per tornare ad alimentare il CAOS, e tutti magnamo e bevemo
Più che di centri e centrini io vorrei in Italia 2 partiti importanti e forti, uno di destra e uno di sinistra rappresentata da Politici con la P maiuscola , gente preparata, competente, non improvvisata, onesta e con la testa sulle spalle.
Sono stanca di essere rappresentata da politici che fanno soprattutto marketing.
Rutelli o altri poco importa. Pare proprio che la maggioranza degli Italiani abbia bisogno di un baricentro ben definito per evitare svarioni e seguire i lupi travestiti da agnelli (in tutti i sensi). Se ci fosse stato ancora un centro non ci troveremmo ostaggio della Lega. Inutile provare a copiare americani e inglesi, noi siamo italiani. Non ci sono in Inghilterra partiti alimentati da ideologie cosí forti come da noi; laburisti e conservatori sono sostanzialmente uguali e non c’é neppure una forza politica come la Chiesa dalla quale noi non possiamo prescindere, volente o nolente.
La politica é specchio della societá, non il contrario.
Non c’è bisogno del grande centro, ma c’è assoluto bisogno di mandare a casa il Sultano Berlusconi, che è il vero cancro per la democrazia in Italia. C’è bisogno di una legge seria all’americana sul conflitto di interessi, che spazzi via questa grossa anomalia nella politica italiana e ripristini quelle elementari regole democratiche necessarie per il corretto funzionamento delle istituzioni, che si possono così sintetizzare:
– non più di due mandati parlamentari per tutti;
– non più inquisiti e/o condannati nel Parlamento;
– i parlamentari non devono più essere nominati dai partiti, comprese le veline e le puttane;
– eliminazione dei decreti legge (salvo rarissime eccezioni ben documentate di urgenza, avallate dal Presidente della Repubblica) e del ricorso alla fiducia, obbligando il Parlamento ad emanare leggi solo dopo ampia discussione e votazione per scrutinio segreto (sempre)
– eliminazione del Gruppo misto; ogni parlamentare eletto con un partito non può cambiare casacca in corso d’opera, pena le dimissioni obbligatorie da parlamentare. Se vuole, può ricandidarsi alle succesive elezioni con il nuovo partito.
Basterebbero queste piccole modifiche perchè la politica ricominciasse ad essere una cosa importante e non una scorciatoia per fare i propri sporchi interessi!!!!
Il grande Maestro di giornalismo Indro Monanelli alla domanda cosa pensasse di Rutelli rispose UNA BELLA FACCIA, mi semra che con poche parole liquidò la questione, a mio parere sono ancora molto attuali.grazie per lo spazio, giuliana bernardi
qui si parla come se la stragrande maggioranza degli italiani siano contro Berlusconi…mi pare che siate un pò fuori dalla realtà visto che è esattamente il contrario no? Le urne sono lo specchio della situazione che c’è in Italia e il verdetto è chiaro:Vince il PDl alla grande.
Sperare in un uomo di destra come fini per ribaltare il risultato delle elezioni vuol dire essere alla frutta,giusto?
Presto fini fonderà il nuovo partito,il PDC -partito dei cambiabandiera- e raggiungerà i suoi simili….Follini,Casini,Rutelli e compagnia bella.
Saluti dalla Padania
Le ultime due modifiche della legge elettorale si sono mosse nella direzione di una semplificazione del quadro politico (azzeramento dei piccoli partiti) ma non in quella della ricerca di un vero bipolarismo per il peso politico della Lega Nord che non poteva certo fare harakiri con il suo “porcellum”.
Pertanto allo stato attuale esiste tecnicamente lo spazio per il rafforzamento di un partito dell’area di centro che potrà essere determinante nella formazione di una maggioranza di Governo a patto che sappia proporsi come garante di equilibrio e paladino dei diritti di tutti. Di contro, volendo procedere verso un vero bipolarismo bisognerà obbligatoriamente passare attraverso il coinvolgimento sia del PD che del PDL. C’è solo da chiedersi: “è questo il momento?”.
E speriamo che Rutelli sia seguito anche dalla Binetti!
Se potessi,
chiederei a Rutelli, senza polemica nè ostilità preconcetta, di spiegare una frase che gli ho sentito dire diverse volte, nel corso di questi anni: «l’antiberlusconismo non basta». Il danno di Berlusconi all’Italia è immenso, forse irreparabile.
Il PD nelle ultime elezioni ha perso il 36% del suo elettorato e Rutelli, candidato a sindaco di Roma, è stato battuto nettamente da Alemanno alla prima tornata.
Di certo se Rutelli ha evitato di far ricorso all’antiberlusconismo come punto di forza della sua campagna, dovrebbe ammettere di aver fallito, nè ha giovato al PD versione “soft”, guidato da Veltroni che in quanto a piacioneria non è mai stato da meno di Rutelli, il “buonismo” nei confronti di avversari che si stanno sempre più sospettabili e capaci di ogni efferatezza.
La ragione del fallimento di Rutelli e del suo partito, è stata d’ignorare il sentimento antiberlusconiano che mobilita – in numero sempre crescente – gli italiani che vogliono restituire dignità, legalità e rispetto a questo Paese.
Rutelli e i “moderati riformisti” che adottano il suo look politico non sembrano aver mai avuto a cuore l’elettorato del PD che è, o meglio era, prevalentemente costituito da cittadini che hanno percepito nel PD di questi ultimi due anni una vera frana di valori e di strategie proprio nei confronti di quello che potremmo definire il “berlusconi way of life”.
D’altra parte, come sponda del Rutellismo ci sarebbe, si dice, l’UDC di Casini che è il fautore dell’attuale legge elettorale e, tranne l’ultimo anno e mezzo, ha sostenuto attivamente il berlusconismo fin dal suo nascere.
Che c’è da dire? Che ai nostri “riformisti moderati” non manca nulla, a parte il senso del pudore.
L’UDC è un partito di potere, di governo si fa per dire. In Sicilia, la loro roccaforte con Cuffaro si è visto cosa sono capaci di fare. Se si debbono perpetuare in politica, hanno bisogno di stare nella stanza dei bottoni, solo così possono mantenere il potere. Mancie e prebente, quindi mantenimento del potere.Casini, sa che il suo centrino può solo fare lago della bilancia, quindi con molto senzo del potere dice a Berlusconi, sono pronto in Parlamento a darti una mano a liberanti della Lega Nord. visto come ho liquidato Franceschini, il quale vuole fare una alleanza contro di te. Hai visto come mi sono comportato con il tuo tormentone delle escort, ho detto che questo è gossip, del resto noi con Cuffaro che cosa possiamo dire, che condannato a 5 anni in primo grado, festeggia con i cannoli. Noi siamo gente affidabile. Se tu dici che hai conosciuto il padre di Noemi, in quanto autista di Craxi, poi smentito, se dici che sei andato a Casoria per discutere con il padre di Noemi di candidature alle Europee, io ti credo. Io, Casini, guardo Fede e leggo Feltri, quindi so quel che dico.
Caro Pierferdinando Casini,vai avanti così, vai benissimo, la gente va capendo con chi ha a che fare, lo capisce anche Fini e ne sta prendendo le distanze. La Lega deve stare in un angolo, se no saranno guai per tutta Italia.
finalmente, Fini si è svegliato! Temevo che fosse rincretinito entrando nel partito unico di Berlusca.
Per fortuna, così non è!
Un nuovo grande Centro, finalmente!
In quanro a Bossi, mi pare sempre più Saddam con le sue sparate sulla secessione.
Se facesse la secessione, sarebbe più credibile, anzichè spararne di gigantesche.
W Fini, vero politico e vero Uomo di Stato
P.G.
Mai creduto nel bipolarismo in Italia. Semplicemente le aspirazioni del popolo italiano non possono essere rappresentate da due soli partiti.
Fini ha dimostrato (per lo meno a parole) di essere il leader di centro destra di cui l’Italia è rimasta orfana dagli anni venti.
Sicuramente una destra autentica quella che lui ha in mente, fatta di senso dello stato e di modernità nel contesto internazionale. Un contributo, il suo, alla politica di cui l’Italia ha estremo bisogno, e finalmente un interlocutore credibile per la sinistra.
Incredibili i funerali di stato di Mike trasmessi dalla televisione. Perchè non fanno vedere in diretta i milioni di bambini che muoiono di fame o le centinaia di migliaia mutilati orrendamente con le bombe giocattolo?
il grande centro è una bufala,un’accozzaglia di personaggi smaniosi di mettere da parte Bossi e Berlusconi e Fini é un traditore dei suoi elettori che lo avevano votato anche e soprattutto per il pacchetto sicurezza…altro che dare il voto agli stranieri! Falliranno miseramente,Pdl e Lega prenderanno una valanga di voti e continueranno a cambiare in meglio l’Italietta.
Il terreno comuncia a scricchiolare intorno al nostro piccolo presidente, ma d’altra parte la situazione italiana è ormai insostenibile.
Purtroppo dubito quelli che si preparano a sostituirlo siano animati da grandi ideali…
Interi quartieri (Esquilini,torpignattara,quadraro), intere suole (pisacana)intere categorie (commercio ambulante) sono diventati in pochissi anni musulmani,hanno espulso gli italiani,li hanno deprivati della speranza,della famiglia,del lavoro , possibile che soltanto Bossi vede questi fatti ? tutti gli altri solo a dofendere gli stranieri ? ma cosi si finisce presto in guerra.Gli stranieri”nuovi schiavi” servono alla mafia e asi vecchi “padroni”
Rutelli è riuscito nel difficilissimo compito di convincere la comunità ebraica romana a votare per un politico che porta la croce celtica al collo.
Le sue posizioni sui Dico e le sue dichiarazioni in campagna elettorale hanno convinto intere categorie di elettori che un tempo votavano per il pds a non votare o a votare Alemanno.
da elettore di sinistra spero solo che trascini con sè la brillante Signora Binetti.
paoloproietti2003@libero.it
Sabato prossimo si svolgerà a Roma in piazza del Popolo una manifestazione popolare in difesa della libera stampa.
Questa manifestazione non si identifica con i partiti o aspiarzioni di centro o sinistra, non è una visione di parte, ma la difesa d’un supremo diritto costituzionale che l’attuale governo ha leso e continua a ledere pervicacemente con continue intimidazioni e prevaricazioni che tra poco verranno allo scoperto anche nella Rai.
Mi auguro che quella piazza sia gremita, colorata, pacifica e faccia sentire la sua presenza e la sua voce.
Verissimo che qualsiasi “cosa” migliore è di per sé auspicabile, ma in un sistema bipolare l’ostinazione del “terzo polo” è fuori dai tempi, dalla logica matematica e politica, e, aoprattutto, assolutamente irrealizzabile. Per di più porta ad una “perdita” di voti.
Mi domando se i cattolici democratici, democratici nella mente, nel cuore, nelle scelte di vita, e non nei propri interessi personalistici (Casini, ecc.) non opossano convivere con i cattolici democratici che si trovano nell’Ulivo o nel PD…
Sicuramente sarebbero quanto meno più coerenti con la loro ispirazione cristiana!
Dispiace per Casini: tornare al Centro e attuare la cosiddetta politica dei due forni (o vince la destra o la sinistra lui vince sempre), non è più nelle corde degli italiani. Il bipolarismo attuale, sciatto e imperfetto che sia, offre migliori garanzie di governabilità. Per i giochini vetero-democristiani, il tempo, purtroppo, è ormai scaduto. Casini potrà mettere insieme tutti gli …INI possibili e immaginabili (Fini, Follini, Franceschini, Rutellini), ma gli italiani, per fortuna, non portano più l’anello al naso.
Io ritengo che, attualmente, l’unica vera alternativa al Berlusconismo e al partitismo PDista sia l’UDC che è l’unico partito che ha dimostrato serietà e coerenza staccandosi, quando ne era il momento, dal carrozzone PdL ed evitando facili alleanze di comodo per tutelare la sua identità politica. Rutelli cerca patria ma onestamente mia pare che è lui che deve decidersi che politica vuole perseguire e che non cerca la solita “poltrona vuota”.
Il PD si è bruciato in serietà con il caso Grillo taglando fuori un candidato alle primarie senza motivi oggettivi ma squisitamente soggettivi.
Il PdL è Berlusconi e non altro (e mi dispiace per Fini che credo un buon politico). Berlusconi, per rispetto agli italiani e alla dignità del suo popolo, dopo tutti gli scandali, deve dimettersi e dimostrare la sua innocenza nelle sedi opportune.
Se pur vero che Vi è un indubbio attacco mediatico nei suoi confronti non posso credere che un così gran numero di giornalisti (che non credo siano tutti comunisti…) sia riuscito ad inventarsi tutto con così tanti elementi.
lo stiamo aspettando con ansia,noi cattolici.penso che sia ora che si faccia.
Secondo me, si deve lottare all’interno dei due grandi schieramenti per modificarne, se occorre, gli orientamenti in un senso o nell’altro, non frammentarsi in mille rivoli, appena c’è qualche dissenso o delusione nella scalata al potere e alla visibilità.
Maria Pia
Qualunque cosa è auspicabile, purchè sia il frutto di VERI IDEALI POLITICI e non da ipocrite scelte di CONVENIENZA.