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Il giudice sportivo ha inflitto 15mila euro di multa alla Roma per le intemperanze dei tifosi giallorossi durante il posticipo di domenica sera contro la Fiorentina. Per i ‘buuu’ razzisti a Balotelli a Cagliari, invece, nessun provvedimento. “Sono episodi deprecabili, cose gravissime. Ma non voglio sostituirmi all’arbitro e alla giustizia sportiva”, dice Gianni Petrucci, presidente del Coni. “Gli arbitri, di fronte a comportamenti di questo tipo, devono sospendere le partite, cosa che non è invece avvenuta a Cagliari”, protesta Sergio Campana, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.
Dai cori a Balotelli, alla curva sud deserta a Roma, per protestare contro la tessera del tifoso, gli stadi sembrano ancora una volta “senza tetto né legge”, nonostante i ripetuti annunci di ‘tolleranza zero’.

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23 Commenti

  1. Cool il 25 September 2009 alle 11:47 am

    Condanno con fermezza qualsiasi manifestazione di stampo razzista, ma nel caso di specie, ritengo che le intemperanze di Cagliari siano rivolte agli atteggiamenti indisponenti e provocatori dei quali Mario Balotelli ha già fornito un ampio repertorio.
    Il paradosso, a mio modesto avviso, risiede nella strumentalizza
    zione di tali episodi, che fanno si che se rivolti a calciatori di origine caucasica si tratta di fischi di protesta, mentre se rivolti a Balotelli siamo in presenza di razzismo.
    Tutto cio’ costituisce un alibi per il calciatore a perseverare nella atipatia dei suoi atteggiamenti.
    In conclusione, forse due sonori ceffoni da parte del presidente Moratti sarebbero auspicabili.

  2. flavio il 25 September 2009 alle 9:08 am

    SABBIA ROSSA …..

  3. flavio il 25 September 2009 alle 9:08 am

    PARLIAMO DELLA SABBIA DI SIDNEY?

  4. francesco sandrelli il 24 September 2009 alle 9:58 pm

    Berlusconi
    vergognati!sei un piccolo bonaparte che fa ricatti e dici bugie.dove sono andate a finire le tue ferie in Abruzzo?ci hai passato un giorno.e alla tua corte si agitano omuncoli che sanno benissimo che l’ unica cosa che vi offrite l’ un l’ altro sono poltrone.vi dovrebbero decurtare quanto meno lo stipendio.avete tutto e volete ancora.vergognatevi.

  5. Francesco il 23 September 2009 alle 5:41 pm

    Come volevasi dimostrare si e punita solo la Juve.

  6. ugo il 22 September 2009 alle 10:15 pm

    PERCHE’ NON CHIEDETE UN PARERE SULLE MUTANDE ASCELLARI? E QUELLI CHE ODIAVANO LA VITA BASSA NEGLI ANNI ’80 DOVE SONO?

  7. Vito il 22 September 2009 alle 5:54 pm

    ci dovrebbe essere un tetto per gli stipenti per i giocatori del pallone. c’è chi muore di fame perchè non ha soldi e chi ne ha da gettare:colui che non ha sorvegliato all’ingresso dell’euro mariterebbe di essere impiccato!

  8. Davide il 22 September 2009 alle 4:32 pm

    Ben detto (scritto) Francesco. MA allora… iniziamo con il ridurre i compensi ai giocatori. Mettere un limite umano direi. Noi lavoriamo 40 anni… per non riuscire neanche ad avere una casa. Loro giocano 10 anni se gli va male e guadagno 10.000 volte più di un comune lavoratore. Questa storia non può andare avanti.

  9. Francesco il 22 September 2009 alle 3:09 pm

    C’è chi ha citato Calciopoli. Ebbene, Calciopoli è proprio l’esempio del marciume: Lippi doveva essere rimosso visto il suo innegabile coinvolgimento, e il figlio, assieme al figlia di Geronzi ed al figlio di Moggi, dovevano finire in galera.
    Invece Lippi, viene confermato e udite udite, vince i mondiali.
    Calciopoli si chiude con pene ridicole (Juventus), assoluzioni-farsa (Carraro); amnistie (GEA).
    E Lippi, che fino al giorno prima dei mondiali era quello che non convocava in nazionale i giocatori che non erano nel portafoglio GEA, divente il salvatore della patria.
    Ditemi voi se ha senso parlare di queste cose.
    C’è un solo termine per definire tutto questo MAFIA.

  10. MSalva01 il 22 September 2009 alle 1:39 pm

    Ritorno sul thread dopo aver letto gli altri commenti.
    Concordo che per limitatezza di risorse sia impossibile praticare la Tolleranza Zero per sempre. Ma è possibile dare degli esempi punitivi esclatanti per indurre i tifosi facinorosi a pensare che non conviene fare i teppisti. Esempio pene detentive e non amministrative, aggravanti in flagranza di reato senza attenuanti anche se incensurati, licenziamento istantaneo se il teppista è un dipendente pubblico, proiettili di gomma (non inefficaci lacrimogeni) in caso di cariche…
    A volte l’eccesso di giustizialismo è il solo modo per cambiare i comportamenti degli stupidi ! …colpirne 10 per educarne 100…

  11. Onesense il 22 September 2009 alle 12:32 pm

    Il calcio è un bellissimo sport, ma il “sistema calcio” fa schifo!!!!

  12. Davide il 22 September 2009 alle 11:26 am

    Gli stati di oggi sono come le arene dei romani. Se non c’è violenza nel campo c’è tra i tifosi. Non è possibile che venga intesa una partita come un battaglia tra fazioni. Dovrebbero mettere metal detector ovunque. E la polizia dovrebbe essere dentro, fuori, nei corridoi. MA se questo gioco costa così tanto nel pagare la polizia… perchè non si fanno le partite a porte chiuse e basta? Così risparmiamo le congestioni dei parcheggi, i rischi nel viaggiare in treno, in auto. Risparmiate sugli abbonamenti e compratevi la televisione più grande.

  13. flavio il 22 September 2009 alle 7:50 am

    PERCHE’ NON CHIEDETE UN PARERE SUL BURQA? E LE EX FEMMINISTE DEL 68 DOVE SONO?

  14. Mssimo il 22 September 2009 alle 6:43 am

    lo si sa da tempo…i tifosi di Roma (romanisti e laziali) possono permettersi tutto, ovunque.
    Mi ricordo ancora Enrico Varriale , giornalista Rai, che parlò di lieve accoltellamento in occasione di scontri scatenati da tifosi romanisti. Lieve accoltellamento!!!!!
    Certo lo capisco, lavora e vive a Roma e qui tifosi con asssalti a caserme, autoe cassonetti incendiati hanno lamnciato chiari messaggi. Qui comandiamo noi.

  15. consuelo il 22 September 2009 alle 4:24 am

    Non so perchè il calcio debba sempre distinguersi dagli altri sport e credo che sia ora di dire veramente basta.Basta al tifo violento,basta ai treni speciali,basta alle bombe carta,basta a certe trasmissioni che di sportivo non hanno nulla. Ben venga la tessera del tifoso….credo che se non vada bene agli ultras e ai direttori sportivi vuol dire che è una cosa giusta.
    Vogliamo o no poter tornare allo stadio con tutta la famiglia come una volta? E allora giu legnate a questi delinquenti che ci obbligano di vedere le partite alla tv!
    é ora della tolleranza zero….ma che sia veramente zero,è ora di dire bastaaaaaaaaaaaaaaa! forza Maroni!

  16. Rosalba il 22 September 2009 alle 12:37 am

    Condivido l’editoriale di Corradino Mineo. In particolare “Sembra che gli stadi godano di una loro extraterritorialità”.
    A mio modesto avviso la violenza ed i cori razzisti negli stadi sono l’espressione che il calcio è un malato terminale. Le tifoserie e gli ultras sappiamo bene che sono pagati dalle rispettive squadre.
    Calciopoli non ha insegnato niente?

  17. Giovanni il 21 September 2009 alle 10:53 pm

    Ogni tecnico sa che, nella tecnica, il concetto “tolleranza zero” è inapplicabile.
    Anche nell’applicazione di una legge la “tolleranza zero” non ha alcun senso, perché non si può seriamente prescindere dalle risorse (organici di polizia ecc.) necessarie per imporre il rispetto della legge e da altre importanti condizioni al contorno.
    Non a caso ho detto “seriamente”, perché tutte le volte che finora abbiamo sentito i nostri politici (di ogni schieramento) parlare di “tolleranza zero” nell’applicazione di una legge, poi si è visto che la sua reale applicazione finiva in barzelletta.
    Parliamo ad esempio di Codice Stradale, di “attraversamenti col rosso”, di “precedenza”, di “limiti di velocità”? Vogliamo parlare più in particolare del divieto di utilizzare il cellulare (salvo auricolari ecc.) mentre si guida? Non sono tutti questi argomenti in cui si è inutilmente pontificato di “tolleranza zero”?
    Se finora la “tolleranza zero”, per insipienza o per malafede si è rivelata una farsa in tutti i casi in cui è stata tirata in causa, come è possibile che diventi improvvisamente una cosa seria applicata alle manifestazioni di razzismo negli stadi?

  18. Francesco il 21 September 2009 alle 6:31 pm

    La tessera del tifoso è una garanzia per tutti, tranne che per quelli che delinquono.

    I fischi ad un giocatore -se solo di fischi si tratta- sono leciti (diverso è se vi sono insulti razzisti).

    Basterebbe chiudere gli stadi alla minima violazione, fare la voce grossa.
    E invece si cerca il dialogo con i delinquenti.

    E poi, si uccidono i tifosi e si da vita a processi farsa che non fanno altro che alimentare il fuoco della violenza.

    Perchè? Io credo perchè fa comodo.

  19. Paolo Merlo il 21 September 2009 alle 5:55 pm

    Ma se il calcio non è morto con con il calcio scommesse, non è morto con l’acquisto degli arbitri, non è morto con la droga… vuol dire che sono quelli che vanno allo stadio, che parlano di calcio per tutta la settimana, che mantengono e desiderano questo stato di cose…
    Con in più i grandi capitali alle spalle e il clamore che fanno i media intorno a tutto questo!
    Sarebbe ora di finirla con le trasmissioni radio/tv a tutte le ore del giorno e della notte: non basterebbe dare i risultati la domenica sera?

  20. renato il 21 September 2009 alle 5:35 pm

    se il CAPO DEL GOVERNO dice COGLIONI a chi non la pensa come lui, MASCALZONI e FARABUTTI a chi non la vede come lui, ELUDE tutte le leggi valide per noi COMUNI CITTADINI,usa il PARLAMENTO a propio BENEFICIO, usa una schiera di MINISTRI per oltraggiare l ITALIA e chiama ABBRONZATO il presidente AMERICANO …….. Ci meravigliamo ancora ? ? ? I cori non hanno gli strumenti per SMENTIRE ! !

  21. antonio il 21 September 2009 alle 4:46 pm

    Al “calcio” in Italia gli si concede tutto. A volte, si sono verificati episodi delittuosi, tutta la classe politica e non solo, si straccia le vesti, si invocano leggi più severe, ma poi dopo i rituali “tre gioni di lutto”, tutto ritorna alla “normalità”. Nel calcio, girano molti soldi e dove ci sono soldi c’è il potere e al potere non gli frega niente di quello che succede nello stadio e fuori. Sono convinto che, quando si manifetano episodi di razzismo, di intolleranza, non si deve lasciare correre, ma intervenire e sanzionarle subito, perchè lasciare andare la cosa, significa dare un segnale sbagliato a questi facinorosi. Lo sport del calcio, oggi è sinonimo di violenza e di sfogo selvaggio. La classe politica, faccia sentire la sua voce, ma allo stesso tempo fare una legge severa per chi va allo stadio la domenica, per sfogare i suoi istinti animalaschi.
    Cordiali saluti

  22. A il 21 September 2009 alle 4:46 pm

    Facciao diventare il calcio uno sport SOLO amatoriale. Basta calciatori professionisti STRAPAGATI e famiglie di operai e impiegati che fanno la fame!!!
    Vergognamoci tutti nel considerare atleti questi “palloni gonfiati”.
    Povera Italia…

  23. MSalva01 il 21 September 2009 alle 4:17 pm

    Tolleranza ZERO è un proclama che, chi in Italia lo invoca, non vuole attuare contro i “forti” e/o gli interessi da cui esso trae la sua popolarità. E il mondo del calcio italiano è un esempio eclatante!
    Tolleranza Zero significa considerare le tifoserie come associazioni a delinquere, i teppisti dello stadio come delinquenti recidivi, le società corresponsabili nella loro pratica di assicurare biglietti a tali deficienti, alcuni media istigatori a delinquere per la vuota prosopopea di “calcio sparlato”.
    Tolleranza Zero significa diffidare qualche migliaio di teppisti, arrestarli in flagranza di reato ogni volta che si avvicinano agli stadi (condannandoli a 3+ anni senza condizionale o indulto), sciogliere le società che si “distinguono” per le bravate dei loro tifosi (come si fa per le attività mafiose), censurare ed emarginare chi sparla del calcio come il nirvana !!!


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