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La stampa deve dare conto delle “cose buone” fatte dal governo o cercare soprattutto di scoprire quelle “cattive” per poter svolgere il ruolo di cane da guardia che le attribuisce la cultura anglosassone? E se il governo per esempio cambia colore la stampa  resta cane da guardia o diventa cane da salotto? Nella stampa il vero padrone del cane da guardia non è l’ editore di riferimento ma l’interesse pubblico. Siete d’accordo? Vi pare che in Italia sia così?

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60 Commenti

  1. sisto domenico il 14 October 2009 alle 3:27 pm

    ho sentito in tv e per le strade fare la conta dei giornali e delle trasmissioni di “destra” e di “sinistra” come se il problema fosse realmente come dice il premier,che c’e’ troppa sinistra nella stampa in tv e nella magistratura che lo “perseguita”.Che pena, che tristezza che provo.Se vivessimo in una democrazia vera un premier che porta un simile attacco al giornalismo ed alla autonomia della magistratura sarebbe stato mandato a fare un “test nozionistico-attitudinale” per vedere se nella sua idea di democrazia ci sia qualche lacuna o se ne una tutta sua ispirata da qualche piano di “Rinascita”!!!!

  2. Giovanni il 7 October 2009 alle 11:00 am

    Con riferimento allo scritto di Flavio sul blog “Lodo Alfano”, giorno 7/10, ore 10:20.
    Flavio si qualifica come persona “di destra”. Io invece sono da sempre “di centro-sinistra”. Ma poco importa la collocazione politica: l’importante è l’onestà delle idee. Non ho difficoltà ad apprezzare e stimare le persone oneste (come Flavio) anche se di idee diverse dalle mie.
    Un uomo di destra che ho sempre stimato era Indro Montanelli: qualcuno ricorderà quando è uscito dal Giornale (da lui fondato) per affermare la “libertà di stampa” e perché rifiutava di ridursi ad essere “la voce del padrone” (che era Berlusconi, però non ancora sceso in politica).
    In quella occasione Montanelli ha rilasciato una intervista televisiva in cui dichiarava di aver scongiurato Berlusconi di non entrare in politica, con la motivazione: “sarebbe una iattura per te e per l’Italia”. Infatti! Quella intervista dovrebbe essere ancora negli archivi RAI … se qualche dirigente di nomina recente non l’ha fatta sparire …

  3. Gino Piccaglio il 6 October 2009 alle 8:15 pm

    La manifestazione per la cosiddetta libertà d’informazione è stata in pratica l’ultimo atto (per il momento) di una guerra fra bande per la supremazia di potere di De Benedetti-Repubblica-PD da un lato, e la feccia di governo dall’altro. Sappiamo bene delle bassure di Berlusconi e c., ma siamo informati su chi sia De Benedetti? Abbiamo in mente la svendita dell’ Olivetti, tanto per fare un esempio?Pensiamo che Rpubblica sia una testata libera? Ricordiamo i danni fatti alla Sinistra dal PD? Gli amici della cacc..ops carta stampata sono tutti venduti , beh, quasi tutti, non voglio esagerare. Concludo con un’istantanea: “non basta la gogna per chi non ha vergogna”. Un abrazo

  4. Davide Bianchi il 6 October 2009 alle 4:40 pm

    MEGLIO TARDI CHE MAI

    Quando ci si è accorti che stanno “saltando” più giornalisti in Italia che bombe a Kabul le associazioni di settore hanno finalmente indetto una manifestazione pubblica di protesta: MEGLIO TARDI CHE MAI!

    Correva il 25 Aprile 2008 quando un tal Beppe Grillo organizzò, GIA’ ALLORA, una analoga manifestazione il cui motto era: V2-DAY LIBERA INFORMAZIONE IN LIBERO STATO.
    http://www.youtube.com/watch?v=nbjNZmOmEqs&feature=channel_page

    Qualche illustre giornalista rimembra ???

    In quella occasione Beppe presentava tre richieste utili a far tornare un clima di maggiore libertà dell’informazione dalle pastoie dei poteri politici ed economici.
    http://www.youtube.com/watch?v=denVZhCCe_0
    http://www.youtube.com/watch?v=cSvrFj6ITpE&feature=channel

    Un’esempio di giornalismo economicamente indipendente si è concretizzato il 23 Settembre 2009 nelle edicole:
    http://antefatto.ilcannocchiale.it/
    http://pdf.antefatto.it/fe/ilfatto20090923.pdf

    Ciao a tutti.

  5. irene il 6 October 2009 alle 3:27 pm

    Aspico con tutto il cuore che la stampa faccia il suo dovere. E’ giusto mostrare gli errori perché altri possano evitarli. Nessuno, quando sbaglia, deve poterla fare franca! Come arrivano le multe a chi non guida bene così devono arrivare a chi fa intrallazzi di ogni genere e si proclama e fa proclamare da delle oche fanatiche e svampite”santo”!Ma sanno bene che vita hanno fatto i santi per meritare tale appellativo???? Non mi sembra che per moralità ed esemplarità ci sia tra i politici qualcuno degno di tale titolo!

  6. Giovanni il 6 October 2009 alle 2:38 pm

    Chi dice che in Italia esiste un problema “democrazia” ha ragione.
    Il voto degli italiani ha eletto l’attuale capo del governo legalmente. E purtroppo dal conteggio dei voti non abbiamo mezzo di togliere coloro che lo hanno votato perché si sono lasciati lavare il cervello dai media di sua proprietà. La costituzione purtroppo non lo prevede: si potrebbe arrivarci forse con un “lodo”? No, perché purtroppo certe porcherie sono esclusiva di quella gente lì!
    Il governo comunque non ha nulla da temere dalle sinistre (che in realtà delle sinistre hanno molto poco …): nessuna paura da un inconsistente P.D., nessuna paura da I.D.V. che fa tanto casino ma è più di aiuto che di danno a Berlusconi, nessuna paura da quelle sinistre che lo sbarramento ha escluso dal Parlamento. Cosa può fare Casini (spinto da Ruini)? Adesso Casini critica Berlusconi, ma gli ha tenuto il sacco fino a poco fa! Che credibilità può avere?
    A mio avviso, problemi per Berluschini (o Mussoloni?) possono venire solo dai suoi alleati: è già successo in passato e forse ci stanno riprovando anche adesso.

  7. PAOLO il 6 October 2009 alle 2:19 pm

    I vari governi possono e devono elencare le loro buone azioni e i loro buoni propositi. Alla stampa il compito non di cassa di risonanza (il governo non dovrebbe averne bisogno) ma di controllore delle informazioni governative e denunciarne, qualora ve ne siano, le inesattezze (distinguendo tra buona e cattiva fede), le falsità e i sofismi (i più infidi perchè ingannano gli animi semplici)

  8. flavio il 6 October 2009 alle 1:28 pm

    CARO SIG. FRANCESCHINI, LA CITTADINANZA DEVE ESSERE UNA “CONSEGUENZA NATURALE” E NON UNA PREDETERMINAZIONE CHE MACELLEREBBE LO STATUS QUO E QUNDI LA SOCIETA’ CIVILE ESISTENTE.IO ME LI SONO PORTATI A CASA, CORAGGIO LO FACCIA ANCHE LEI, TRALASCIANDO LE TANTE GIUSTIFICAZIONI ……,

  9. Redazione di Rainews24 il 6 October 2009 alle 1:11 pm

    Ci scusiamo con i lettori per il momentaneo disservizio che, come si è accorto flavio, ha bloccato il blog. Continuate a seguirci

  10. flavio il 6 October 2009 alle 8:49 am

    IL BLOG E’ BLOC?

  11. consuelo il 6 October 2009 alle 7:31 am

    In Italia esiste un problema democrazia. E’ Tutto della sinistra che sta cercando di stravolgere il voto degli italiani con ogni mezzo….quelli che lo negano sono in malafede,i fatti sono questi. Si ricordino lor signori (politici e giudici) che il popolo è sovrano e che non sempre se ne sta fermo a vedere 4 cialtroni che tramano contro di esso….secondo me si sta tirando troppo la corda, questa volta potrebbe anche esserci una reazione non bella.E io sarò in prima fila.

  12. Nio il 6 October 2009 alle 12:51 am

    un uomo disse:”la verità vi renderà liberi”

  13. pier il 5 October 2009 alle 10:56 pm

    mi associo e replico i commenti di :raniero ed antonio del 04 ottobre

  14. Giovanni il 5 October 2009 alle 10:21 pm

    Da quando il TG1 è diretto da Minzolini comincio a pensare che Emilio Fede, come obiettività giornalistica, non sia completamente da buttare …

  15. Marina Piccinini il 5 October 2009 alle 4:43 pm

    Cari redattori,
    ”libertá di informare e di essere informati per fare scelte politiche e sociali responsabili” dovrebbe essere la linea guida sia dei giornalisti che dei cittadini. Ma attenzione agli errori di informazione e, nel caso se ne facciano, siate pronti a fare ammenda per non rischiare di vanificare il vostro importante lavoro. Sul notiziario delle 17 di oggi, qualcuno sbadatamente ha montato immagini di repertorio, riguardo alla sentenza sullo stupro della Caffarella, dell’arresto dell’unico ragazzo scagionato e liberato (Karol Racz). Se fossi il sig. Racz non mi avrebbe fatto piacere vedere quelle immagini. Non tutti i rumeni sono uguali, come d’altro canto gli italiani.

  16. Alessandro il 5 October 2009 alle 1:44 pm

    La stampa deve essere il cane da guardia dei cittadini contro il potere, qualsiasi ne sia il colore politico del momento. In più la stampa non dovrebbe avere riguardo alcuno per la privacy degli uomini politici che, proprio per il fatto di ricoprire incarichi pubblici, hanno scelto di sacrificare (per me perlomeno dovrebbe essere così) parte della vita privata al “servizio” della comunità. Il diritto alla privacy può valere solo se alcuni fatti personali non vanno ad intaccare la credibilità dell’agire politico del soggetto. Ad esempio, nel caso Berlusconi – D’Addario, la vicenda a mio avviso pesa eccome sulla credibilità del premier. Prima di tutto per i risvolti poco chiari che hanno visto coinvolto Tarantini già sotto inchiesta per malasanità in Puglia, e poi per la credibilità morale del premier e delle sue “battaglie” a favore dei valori cattolici della famiglia ecc. ecc.Se anche questa vicenda fosse stata orchestrata da “menti” complottiste e oscure, resta il fatto che Berlusconi quelle donne le ha incontrate tramite questo ragazzaccio pugliese dimostrando così, a voler essere ottimisti, di essere incapace di circondarsi di persone decenti esponendo la sua persona e, di riflesso, l’immagine del Paese a possibili ricatti e meschine figure. Certo, gli anglosassoni sono protestanti, un po’ ipocriti e, a mio avviso, peccano un po’ di presunzione quando parlano di oggettività nel giudizio giornalistico. Chiunque di noi, anche con le migliori intenzioni, non può non avere le proprie simpatie o pregiudizi. Resta il fatto però che il professionista deve anche avere l’esperienza e l’onestà intellettuale (è pagato per questo) di confrontarsi con i fatti, solo con quelli e di esporli ai propri lettori che, in fin dei conti, sono i suoi veri datori di lavoro. O meglio, così dovrebbe essere. Il problema è che in Italia, come diceva Montanelli, il giornalismo non è nato come in Inghilterra ma è stato subito e soltanto la voce non dei cittadini ma dei potentati politici ed economici. E questo ancora in buona parte è. Lo dimostra lo stesso riflesso per cui il giornalista tende spesso ad autocensurarsi prevedendo le ritorsioni della proprietà del giornale o dei boss di turno. Per quanto riguarda il servizio pubblico la colpa del suo degrado è dei partiti nel loro insieme che a chiacchiere sono tutti democratici ma che con i fatti governano tutto con cipiglio autoritario riducendo la nostra democrazia ad una partita di risiko cinica e degradante che uccide il valore della partecipazione politica e mette il cittadino al livello di un suddito. Un suddito alla ricerca di un padrino che lo protegga dalle angherie di un altro padrino, in una catena infinita di servilismo e autodegrado. Credo che questo meccanismo sia presente anche nell’ambito del giornalismo e dispiace vedere un’azienda come la RAI che è stata negli anni scorsi una fra le migliori televisioni del mondo ridursi sempre più all’ombra di sè stessa. Merito dei partiti e di Berlusconi con le sue miserrime tv private che, fin dall’inizio, hanno dato prova di essere in grado di produrre solo cialtronate anche se, a volte, camuffate con qualche blasone pestigioso. Credo che la RAI sia ancora un boccone scomodo soprattutto per Berlusconi e co. non tanto per l’informazione che, si è visto, può essere imbrigliata con una certa facilità, quanto perchè al suo interno l’azienda pubblica dispone, credo, di professionalità e maestranze prestigiose che possono rappresentare ancora un pericolo in termini di concorrenza. E credo che anche l’informazione in Rai, con uno scatto d’orgoglio dei suoi giornalisti, potrebbe, anzi dovrebbe essere il più pericoloso cane da guardia del potere sia che tiri vento a sinistra che a destra. D’altronde i vostri stipendi li paghiamo noi anche se è il Potere a decidere carriere ed emolumenti. Però, che tristezza… Mi chiedo, perchè scegliere di fare il giornalista a queste condizioni e non allora un qualsiasi altro tipo di lavoro dipendente o nel campo di una libera professione? Potere? Visibilità? Ma… Se queste righe verranno lette da qualche giornalista della Redazione di Rainews 24 posso solo augurargli di non doversi vergognare del proprio lavoro, di poter essere libero/a fra persone libere e di non sottomettere il proprio giudizio a quello del partito del cuore….ma solo alla propria coscienza. Anche perchè è triste dover scoprire alla fine della vita professionale di aver fatto solo il ciarlatano, ben pagato magari, ma solo un ciarlatano come quelli che fanno il gioco delle tre carte. Il giornalista deve essere cattivo, scomodo, importuno e irriverente. Un anarchico convinto, un castigamatti spietato. L’unico faro che deve avere di fronte a sè è la verità, l’incontrovertibile verità dei fatti di cui tratta. Per non essere bersaglio della stampa veramente libera l’uomo politico non si deve appellare alla privacy, una bestemmia in bocca a lui, ma solo alla correttezza dei propri atti e alla verità delle proprie convinzioni. Per non essere arrestati basta non rubare, non corrompere, non sfruttare la prostituzione….è così difficile?

  17. renato il 5 October 2009 alle 12:31 pm

    È già strano che davanti la parola informazione si debba scrivere LIBERTÀ. Essere INFORMATI è un diritto la vera LIBERTÀ è nel farsi una opinione dei fatti. Oggi non passiamo farci una opinione perché questo governo ,ma sarebbe meglio dire CONFRATERNITA PRO SILVIO , definisce sovversivi, comunisti, farabutti, nullafacenti ecc ecc chiunque ha unaOPINIONE. L informare è e dovrebbe essere portare gli altri a conoscenza di ciò che si sa e che DEVE RIGUARDARE A MAGGIOR RAGIONE CHI GOVERNA, sia nel bene che nel male. Oggi chi informa VERAMENTE è definito ANTI ITALIANO mentre chi NON INFORMA MA OSANNA IL CAPO e si rende complice delle sue MALEFATTE è stampa vera e democratica. La libertà è cosa diversa dalla INFORMAZIONE e oggi la LIBERTÀ MANCA se un intero governo CHE HA FATTO LEGGI SU LEGGI PER DIFENDERE IL CAPO vuole scendere in piazza contro una sentenza della GIUSTIZIA. Questo CAPO intoccabile è la mancanza di libertà non della informazione ma di un intero popolo. Cosa saranno quelli che non scenderanno in piazza per difendere il CAPO . . . . TUTTI MASCALZONI.

  18. SPERANZA il 5 October 2009 alle 11:18 am

    Tutti dicono che Minzognin ha gli stessi diritti degli altri giornalisti e che anche lui deve poter dire la sua, dicono anche che se lo fa Santoro, può farlo benissimo anche lui.
    Primo: lui adesso è il direttore di un tg1 e quando fa un editoriale nel tg deve come minimo pensare che quel che dice coinvolge tutti i giornalisti di quella redazione, in poche parole è come se avesse parlato anche a nome loro, pertanto, è stato scorretto nei confronti dei colleghi del tg1, che forse la pensavano diversamente da lui. Se proprio voleva dire la sua, poteva benissimo farsi intervistare, così sarebbe risultato pù chiaro che quella era solo una sua personale opinione.
    Secondo: qui non si tratta di criticare la sua opinione, il fatto vero è che, censura continuamente le notizie negative che riguardano berlusconi e poi quando deve magnificarlo va in onda con un suo editoriale. Se porprio vuole censurare o biasimare tutto ciò che riguarda berlusconi, lo faccia personalmente, si prepari un servizio e lo presenti PERSONALMENTE al pubblico del tg1, non costringa i suoi colleghi a far passare notizie da lui, censurate o lodificate, almeno per rispetto di chi non la pensa come lui.
    Terzo: Santoro è un giornalista che fa un programma d’inchiesta, non dirige tg. Santoro non deve informare solo sulle cose che accadono ma deve approfondire e dare conto del perchè accadono, di chi è la colpa, quanto e come incide il comportamento dei nostri politici(di destra e di sinistra)in quello che accade. Santoro poi, invita personaggi (di destra e di sinistra)che liberamente dicono la loro. Il popolo non è scemo sa benissimo distinguere chi dice il vero e chi il falso. Santoro manda in onda non censura a differenza di quello che fa Minzognin. Se le notizie non vengono date non si possono criticare. In ultimo voglio dire che se uno non vuole essere criticato sui cattivi(è dire poco)comportamenti allora eviti di comportarsi in modo indegno.
    Tanti saluti a tutta la redazione, in particolare a Corradino Mineo

  19. lombardo il 5 October 2009 alle 10:53 am

    complimenti per le dieci righe su grillo. io c’ero e si è parlato di programma, di idee nuove, di vita vera. complimenti, la vostra informazione è degna di questo paese.

  20. maria il 5 October 2009 alle 10:47 am

    L’Italia è un paese strisciante, in cui le cose scivolano sotto gli occhi della gente, abituata a piegarsi mille volte al giorno per ottenere ciò che potrebbe avere, con maggiore dignita e con più fatica, semplicemente facendo il suo dovere.
    Di conseguenza, l’abbassamento dei livelli di libertà di stampa, di pluralismo, di istruzione, di correttezza nella pubblica amministrazione e nella politica, passa inosservato. Tutto sembra di alto livello a chi è abituato a guardare per terra.
    Ritengo pertanto di potermi fidare dell’indignazione che arriva anche dall’estero, e che segnala che, da noi, la stampa non è più libera di fare giornalismo di indagine, di denuncia, di verità. Via libera invece alle ingiurie, agli insulti, alle delegittimazioni, alla censura travestita da “tutela del decoro”. E’ una vergogna costruita a tavolino. Adesso aspettano che la gente smetta di pagare il canone, per togliere definitivamente all’Italia anche la speranza di un’informazione libera e pluralista, cancellando la Rai, dopo la scuola pubblica (che con i tagli di Gelmini ne avrà ancora per poco), e gran parte delle prospettive di futuro pulito per i nostri ragazzi.
    Che non avranno alternative, dovranno strisciare.

  21. flavio il 5 October 2009 alle 7:54 am

    CHE NE DITE DELLA LIBERTA’ DI STAMPA IN CINA, RUSSIA, CUBA? GLI EX COMPAGNI INSEGNANO ……, O LA MEMORIA E’ TROPPO CORTA E LA VISTA TROPPO DEDOLE?

  22. laura il 5 October 2009 alle 7:52 am

    Perchè nessuno riporta per intero l’intervento dell’vv. Marazzita alla manifestazione di sabato? E’ stato veramente incisivo ed eclatante. Complimenti a lui!!!!

  23. Claudio Cavallieri il 5 October 2009 alle 1:05 am

    In democrazia, i giornalisti (anche quelli del TG1) hanno il dovere di informare correttamente, senza ambiguità e senza omissioni.

    – Ad esempio debbono raccontare che quasi 20 anni fa la maggiore azienda editoriale d’Italia era contesa fra due gruppi.
    – Che un tale Previti comprò, pagando un giudice, la sentenza favorevole ad uno dei due gruppi per la quale è stato condannato in maniera definitiva,
    – Che il titolare del gruppo favorito, tale Berlusconi Silvio, non è stato condannato per prescrizione del reato attribuitogli
    – Che quasi 20 anni dopo il gruppo danneggiato ha ottenuto da una sentenza del tribunale civile un risarcimento elevato di 750 milioni.
    – Che tale risarcimento è proporzionale all’azienda scippata illegalmente: il maggior gruppo editoriale d’Italia, non la libreria all’angolo.
    – Che un importante politico come Cicchitto definisce ad “orologeria” una sentenza avvenuta dopo quasi 20 anni
    – Che la figlia del Berlusconi definisce, tra le altre cose, l’entità della sanzione grave anche in relazione all’attuale momento economico (!)
    – Che i Capezzoni e i Cicchitti di turno parlano di sentenza politica e pure di organizzare una grande dimostrazione popolare contro la sentenza (e a favore del libero commercio delle sentenze?).

    I cittadini hanno il diritto di sapere per esercitare il diritto di critica e di scelta.
    Raccontare fatti, senza omissioni, non è un complotto ma è un servizio alla libertà. Essere informati è un diritto, essere costretti ad ascoltare le veline del MIN.ZUL.POP è un’offesa.

  24. Fab il 4 October 2009 alle 7:18 pm

    Il problema è solo uno: perchè finanziare le testate giornalistiche?Qualcuno m dica il perchè ogni anno vengono gettati dalla finestra centinaia di milioni di Euro per questa gentaglia che dovrebbe guadagnarsi da vivere da sola con la vendita delle copie.Non si vendono più giornali? Bene che chiudano allora o si ridimensionino come fanno tutte le aziende del Mondo ma basta rubare soldi ai cittadini

  25. reno giovagnorio il 4 October 2009 alle 6:22 pm

    Affermare che in Italia non esista libertà, individuale o di stampa, sembra francamente una grave offesa alla intelligenza dell’italiano medio. Si deve constatare che a oltre sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, la guerra civile, purtroppo, non è ancora finita. E attualmente l’unico modo per giungere ad una sorta di armistizio è la privatizzazione completa della Rai, l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, l’eliminazione del sostegno all’editoria.Diciamola fino in fondo: la manifestazione di sabato scorso era una manifestazione contro il capo del Governo e la libertà di stampa non c’entrava un fico secco.

  26. sancho il 4 October 2009 alle 6:18 pm

    C’è una questione morale che riguarda tutti

    Abbiamo costruito un mondo senza Dio, e allora gli uomini si sono arrogati il diritto di stabilire il bene ed il male. Sono divenuti l’unica fonte dell’etica e della sua evoluzione.
    Non tutti gli uomini, naturalmente, ma chi comanda. Siamo una società, ormai, culturalmente sotto il dominio del relativismo etico, che si è affermato per la volontà di molti, soprattutto di coloro che adesso criticano più aspramente Berlusconi, che, in realtà, rappresenta proprio il trionfo del relativismo etico. A ragione, può dire di aver portato una nuova “morale” nella politica: la sua.
    A prescindere se sei gornalista o meno, oggi hai due modi di vivere: essere pienamente un uomo ben saldato ai veri principi morali e comportarti di conseguenza, ed allora sei destinato alla sconfitta, all’emarginazione, all’ostracismo,all’odio dei molti; oppure essere un cane che, di volta in volta, si lascia trascinare dalla corrente; che, di volta in volta, vada a leccare il padrone di turno.
    “l’importante non è continuare a vivere, ma rimanere uomini”, diceva Winston Smith.:-)

  27. santina il 4 October 2009 alle 5:17 pm

    MINZOLINI VATTENE! IO DEVO PAGARE IL CANONE PER SENTIRE LA TUA NON INFORMAZIONE. NON SIAMO NOI GLI INTOLLERANTI SEI TU CHE NON SAI FARE IL TUO LAVORO

  28. raniero il 4 October 2009 alle 5:11 pm

    Cosa differenzia una dittatura da una democrazia? Il fatto che si voti oppure no? No, in realtà quello che fa la differenza è l’esistenza di una stampa libera e della libertà di associazione.
    Le elezioni si tenevano pure nei paesi del blocco sovietico, ma la stampa e Tv erano sotto il rigido controllo governativo e della relativa censura.
    Non a caso i primi vagiti di libertà in Urss ( e i primi segni di crisi del regime) hanno fatto seguito alla Glasnost che come noto significa “trasparenza”, cioè la possibilità per gli organi di informazione di descrivere i fatti senza censure.
    Ora l’Italia ha diverse anomalie: un Presidente del Consiglio che è proprietario di 3 televisioni commerciali che coprono circa metà dell’audiance, della più grande casa editrice del Paese, di giornali e riviste ampiamente diffusi.
    Se ad una informazione a senso unico di tali Tv e giornali si aggiunge il controllo governativo sulla Rai, è evidente che non si può più parlare di libertà di informazione, ma di propaganda.
    Se uno vuole leggere o ascoltare solo lodi sperticate di Berlusconi ha tutto il diritto di guardare il TG4 e leggere Il Giornale; se vuole invece avere una informazione più completa, è giusto, anzi sacrosanto, che la Tv pubblica dia voce anche a chi non pensa affatto che Berlusconi sia il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni…

  29. razz il 4 October 2009 alle 5:09 pm

    Rai news24 e’ talmente libera che ignora e continua ad ignorare l’evento del giorno: la prima riunione e la nascita del movimento a 5 stelle di beppe grillo! vergogna!!!

  30. isaba il 4 October 2009 alle 3:58 pm

    Minzolini ha tutto il diritto di dire la sua sul tema “Libertà di stampa” ; farlo nell’edizione serale, la più vista, non mi è sembrata una buona idea : i Tg raccontano i fatti e gli eventi, o almeno io mi illudo che quella sia la loro funzione, le opinioni vanno raccontate in trasmissioni diverse, avrebbe potuto dedicare una puntata di approfondimento sul tema con ospiti che esprimessero le loro opinioni in merito. Si attaccano i programmi come Anno0 o Report e poi si commettono le stesse cose ma di segno opposto?

  31. antonio il 4 October 2009 alle 12:26 pm

    il problema in Italia è che una parte dei cittadini sia convinta che essendo Berlusconi proprietario di MEDIASET sia una cosa normale oscurare o non diffondere le notizie a lui contrarie. Sia normale osannarlo sui giornali di cronaca rosa (in maggioranza del premier) e denigrare gli avversari, sia normale che Fede e soci dei TG del biscione abbiano mai mosso una benchè minima critica negativa al proprietario, e che dire della tanto venerata striscia la notizia che faceva passare Prodi un balbettante rinc…to che dormiva sempre, mentre il premier presentato come un energico “cavaliere mascarato” (rappresentato come soccorritore dei deboli). Ora ammesso il caso che tutto questo sia giusto a Mediaset, perchè alla RAI si ripropone la stessa cosa? Perchè va bene Vespa e non Santoro, perchè Minzolini ( come Fede-Giordano-Rossella-Mimun) ed il direttore del TG2 vanno bene, e si mettono letteralmente in croce chi da voce non alla protesta generica, ma da voce alle esigenze reali di quella gente con tanto di nome e cognome, questi signori sono dei professionisti che si chiamano Floris, Di Bella, Gabanelli, Fazio, Santoro e nel passato si sono chiamati Biagi, Montanelli, se togliamo questi signori rimangono soltanto i reality e i programmi quotidiani che ripropongono in TV i giornali di cronaca nera e rosa. sono io a dirvi: VERGOGNATEVI. I PROFESSIONISTI SERI E PRINCIPALMENTE VERI SONO BUONI DI DESTRA, DI CENTRO E DI SINISTRA.

  32. fabrizio gasparini il 4 October 2009 alle 11:46 am

    Ma perchè voi non lo sapete di non essere liberi? facciamo un test? Su almeno 2 giornali internazionali, uno francese ed uno spagnolo si sono commentati i contenuti delle intercettazzioni distrutte a Napoli, Un senatore della maggioranza pubblica sul suo blog la notizia che ogni direttore di giornale aveva notizia dei contenuti, e che le stesse venivano commentate nei corridoi delle camere! Il capo del governo intima la distruzione altrimenti saltano i processi sino a 10 anni di pena!!! Casini si è spaventato, voi no?

  33. sergio il 4 October 2009 alle 11:30 am

    La libera informazione,cosa fondamentale per la democrazia a mio avviso non esiste.Non mi soffermo sul macigno che si chiama conflitto di interessi,cosa assai grave in qualsiasi democrazia evoluta,ma dove un’editore privato detiene il controllo assoluto anche della RAI, pagata con il canone dei contribuenti,e dove un direttore della principale testata del telegiornale, paragona a gossip le vicende di un presidente del consiglio ed omette di informare correttamente gli spettatori.
    Sig.Minzolini,i suoi monologhi sono assolutamente furi luogo,si ricordi che Lei è un dipendente di una tv pubblica e che tale non è anche grazie a lei.

  34. adalberto il 4 October 2009 alle 11:16 am

    Il vero problema della stampa italiana è di essere, per una parte importante, asservita ad un potere economico-politico che la squalifica. Il compito di molti giornalisti appare quello di “difensore d’ufficio” di qualche potente ora attraverso le colonne di quotidiani e periodici ora attraverso interventi in programmi televisivi: il Direttore Belpietro,professionista lucido e capace, attacca la D’Addario e sembra non voler tener conto che almeno per un pò di tempo hanno servito lo stesso padrone in cambio l’una di promesse e l’altro della certezza di recitare un ruolo di rilievo nel momdo della informazione.

  35. Massimo Pedemonte il 4 October 2009 alle 10:23 am

    PROTESTATE!!!???

    VOI… I GIORNALISTI… PROTESTATE!!!???

    MA… CON TUTTI I SOLDI DI FINANZIAMENTO CHE VOI PRENDETE PER PUBBLICARE DELLE COSE IMMONDE… CON CHE FACCIA PROTESTATE!?

    Se non ci fossero i finanziamenti pubblici che ricevono le testate giornalistiche e foste costretti a vivere con l’incasso dei giornali che scrivete… sareste molti in meno… e certo più seri… e per essere almeno un poco più seri o voi (per come vi siete professionalmente ridotti) ci vorrebbe veramente poco.
    Dice bene Beppe Grillo pensando al giornalista che al bambino rapito e liberato dopo quarantacinque giorni chiede “COSA HAI PROVATO IN QUEI GIORNI!?”
    Un tale mentecatto dovrebbe essere condannato allo schiaffeggimento in piazza per quarantacinque giorni!
    Il bello che un genio del genere, e purtroppo non è l’unico, lo pago anch’io con le mie tasse.

    VERGOGNATEVI PER I VOSTRI CARTELLI E LA VOSTRA ALLEGRA SCAMPAGNATA A ROMA… OLTRETUTTO (SIETE PENOSI) IN COMPAGNIA PROPRIO DI QUEI POLITICI CHE VI BLANDISCONO CON I FINANZIAMENTI E DOPO, OLTRETUTTO, VI QUERELANO!

    SE VOLETE FARE E FARCI UN SERVIZIO… ALLORA SMETTETE DI FARE PROPAGANDA POLITICA E FATE INFORMAZIONE (MAGARI SERIA E NON FAZIOSA) SE NE SIETE CAPACI!!!

  36. paolo il 4 October 2009 alle 9:22 am

    la stampa deve essere libera la televisione pubblica deve essere libera da ogni interferenza politica. Le notizie vanno date senza reticenza, non capisco perchè si possa parlare di Dalema e non di Berlusconi, se mi interessa sapere se Dalema ha una barca mi interessa sapere se Berlusconi frequenta una escort.Il gossip e tale in tutti i casi

  37. cecilia il 4 October 2009 alle 9:17 am

    In democrazia, i giornalisti (anche quelli del TG1) hanno il dovere di informare correttamente, senza ambiguità e senza omissioni,i cittadini hanno il diritto di sapere per esercitare il diritto di critica e di scelta. E’ per questo che l’informazione è il cane da guardia della democrazia. Per chi calunnia ci sono i tribunali. Gli uomini pubblici si espongono volutamente ad una minore privacy rispetto al privato cittadino ed è tollerato in tutte le democrazie occidentali perchè chi esercita una carica PUBBLICA ha i doveri prescritti nell’art.54 della Costituzione. Basti pensre cosa si è detto, scritto, filamto in America su Clinton e Busch. Spiace che il TG1, una rete PUBBLICA, ha perso non solo l’occasione di essere solidale con i propri colleghi, ma ieri sera ha nuovamente dato ragione a chi lo taccia di asservimento presentando, con chiari intenti di strumentalizzazione, la manifestazione di Roma come una manifestazione politica, intervistando solo gli esponenti della sinistra, (che, francamente avrei preferito non ci fossero). C’erano invece migliaia di cittadini comuni come me, perchè la libertà non è nè di destra nè di sinistra ma di tutti. Giornalisti del TG1 recuperate la vostra credibilità e dignità professionale!

  38. giuseppe brizzi il 4 October 2009 alle 9:10 am

    cosa Vi aspettate da un paese che
    – ha riempito per venti anni piazza venezia con masse plaudenti e fanaticamente entusiaste davanti ad atteggiamenti e discorsi che, avendo un minimo di buon senso, avrebbero dovuto al max provocare scrosci di ilarità ( basta rivedere i filmati).
    – che dopo la seconda guerra mondiale non ha fatto i conti con quanto successo prima con il beneplacito del pci che aveva da nascondere le sue “democratiche” attività nel primissimo dopoguerra soprattutto in italia centrale.cosicchà l’intera struttura dello stato rimaneva quella fascista!
    – di una classe politica e correlati elettori che non ha investito nella scuola (vorrei che qualcuno mi dicesse quanti erano i brillanti laureati che anelavano a seguire la carriera miserrima dell’insegnamento) in modo da non creare cittadini liberi ma sudditi o complici.
    – e dulcis in fundo di un intera classe politica (fatta eccezione di rari fenomeni di solito molto in là con gli anni) che si è accordata con mafie e potentati economici di tutti i tipi pensando forse all’inizio di controllarli a suo piacimento e che ne è rimasta profondamente invischiata dando origine a veri e propri mostri.
    ora, i mezzi di informazione sono in mano
    direttamente (mediaset-
    libero il giornale mondadori ed altri minori) o indirettamente (RAI) all’attuale presidente del consiglio;
    alla confindustria (il sole – 24 ore;
    ad un industrilale (de benedetti (repubblica espresso etc che utilizza tra l’altro la mondadori per alcune attività).
    gli altri giornali (il corriere delle sera etc) sono di proprietà direttamente o indirettamente di potentati economici difficilmente definibili editori puri e tutti fortemente ricattabili da chi ha la maggioranza in parlamento in quanto tutti i giornali ricevono robusti finanziamenti a fondo perduto da parte dello stato.
    non ricevono finanziamenti solo pochissime testate indipendenti, non si arriva a cinque, che hanno scarsissima diffusione tranne forse “il fatto” che però è nato da poco e la cui diffusione soddisfacente
    ( mi pare abbia superato le 100000 copie) potrebbe essere legata alla novità.
    In conclusione mi pare di poter dire che per colpa di una scuola largamente insufficente e di una televisione addomesticata il cittadino medio italiano non ha la possibilità di essere informato; ma, anzi di essere inbonito secondo il tornaconto del principe di turno.
    Qualcuno sostiene che c’è internet ma oltre al fatto che nel nostro paese non è molto diffusa c’è sempre il problema di avere la capacità di selezionare le notizie vere separandole dalle favole e dalle bugie e quì ci risiamo daccapo con la necessità di avere un utente addestrato attraverso formazioni culturali che la n7s scuola e la n/s società hanno dato solo in minimissima parte. Ci sono speranze? io dubito

  39. Cav. Giovanni Bianchini il 4 October 2009 alle 7:20 am

    L’Italia sarà un paese di “escort” e vengono anche dall’estero, sarà un paese di evasione, sarà un paese di debitori, sarà un paese di rubapaga, sarà un paese dove si studia poco, ma non mi sembra un paese senza libertà di stampa, vedo molte trasmissioni e giornali che dicono di tutto di più.

  40. Francesca L. il 4 October 2009 alle 3:51 am

    Finalmente una reazione!!! Era ora. Spero che non finisca tutto con la pur entusiasmante giornata di oggi. Sono rimasta colpita, negativamente, dall’intervento di Minzolini sul Tg1 e dalla “non reazione” dei giornalisti della testata. Mi piacerebbe sapere dal CdR se sono, tutti, d’accordo con le sue parole o se tacciono per motivi che i telespettatori, nonchè loro datori di lavoro, non conoscono. Qualcuno dovrebbe ricordare a Minzolini che il problema non sta, solamente, nelle querele all’Unità e Repubblica.I personaggi di sx di cui parla non sono Presidenti del Consiglio, e quindi maggiori azionisti della Rai, e contemporaneamente proprietari di un gruppo mediatico che non ha paragoni nell’Europa occidentale. Con un potere che si è ben dispiegato nel caso Boffo. Ma credo che Minzolini, o perlomeno, me lo auguro per lui, queste cose le sappia e le capisca.

  41. Rosalba il 4 October 2009 alle 12:51 am

    E’ sufficiente aver ascoltato l’editoriale dell’augusteo Minzolini alle 20.00 del 3 ottobre per sottolineare che dovrebbero moltiplicarsi le manifestazioni come quella organizzata dalla FNSI.
    Cosa avranno capito i telespettatori dalle frasi di Minzolini? Non una parola sugli innumerevoli motivi susseguitisi negli ultimi mesi e che sono alla radice della manifestazione. Dall’esortazione di Berlusconi agli imprenditori di non fare pubblicità su alcune testate, agli epiteti “gradevoli” che ha indirizzato ai giornalisti colpevoli di mettere in pratica quello che è il loro lavoro: il dovere di fare informazione senza dover compiacere o scontentare alcuno.
    Minzolini ha sbrodolato il solito pastone per affermare che è assurdo parlare di pericolo per la libertà di stampa in Italia. Beato lui che è depositario della verità. E’ la palese dimostrazione di come si riesce a fare disinformazione attraverso la tv che è guardata da grande parte degli italiani.
    Le notizie vengono triturate, sminuzzate, passate al setaccio ed infine buttate lì per caso oppure occultate con “editoriali” per compiacere “il padrone”. Ecco che ritorna il problema del conflitto di interessi che ruota intorno a Berlusconi. E’ enorme il suo potere: oltre che capo del governo controlla grande parte dei media ed è uno degli squali della finanza. Ma di tutto questo non se ne parla nelle tv pubbliche e private e tanto meno nei numerosissimi giornali di proprietà della famiglia Berlusconi. E’ questo silenzio “tombale” che fa paura, che deve aprire gli occhi anche agli indifferenti, a coloro che guardano la tv “solo per distrarsi”.
    “Il cittadino non informato o informato male è meno libero”. Basterebbe questa frase, detta dal palco dal presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, per spiegare il significato della Manifestazione romana. freedomhouse.org colloca l’Italia al 73°(settantatreesimo) posto nella graduatoria mondiale sulla libertà di stampa, con la qualifica di “Partly Free”, in compagnia delle Isole Tonga:

    http://www.freedomhouse.org/uploads/fop/2009/FreedomofthePress2009_tables.pdf

  42. PIERO 47 il 3 October 2009 alle 11:32 pm

    CI SIAMO,INIZIA A SALTARE IL TAPPO,OGGI GIORNATA NERA PER BERLUSCONI,COMINCIA A SGRETOLARSI L”ARROGANZA DELL”IMPERATORE. BENE DI PIETRO,UN PO TROPPO OFFENSIVO SUL CAPO DELLO STATO,MA CI AI FATTO CAPIRE IL RUOLO MARGINALE ALLE LEGGI DEL NOSTRO PARLAMENTO DEL CAPO DELLO STATO,QUINDI CARICA ADATTA A BERLUSCONI, POI LA FIRMA ALLA LEGGE SALVA FARABUTTI, TUTTI SI ASPETTANO QUESTI EURO ,CONFINDUSTRIA,IMPRESE,SANITA,RICERCA,SARA” UN GRANDE BLEF COME LA TREMONTI BOND,MA VOI IN UNA SITUAZIONE COSI DISASTRATA E CHE ANCORA A MIO AVVISO DA OTTOBRE IN POI IL PEGGIO A DA VENIRE,AMMESSO ABBIATE TUTTI QUESTI SOLDI,LI FARESTE VENIRE IN ITALIA A RIVIVERE?,DOVE SONO ORA I MILIONI DIVENTANO MILIARDI,POI OGGI I NOSTRI GIORNALISTI QUELLI VERI,ALTRO DISPIACERE,FORZA ANDIAMO A PESCARE NEL TORBIDO COME FELTRI SU AVVENIRE,SU BELPIETRO TRASFORMATO IN PUBBLICO MINISTERO E CONTROLLORE DELLA GUARDIA DI FINANZA AD”ANNOZERO SULLA DADDARIO,A PROPOSITO CERTE PORCHERIE BERLUSCONI LE FACCIA A VILLA CERTOSA O AD”ARCORE SE A ANCORA LE CHIAVI,. PALAZZO GRAZIOLI E” PROPRIETA DELLO STATO ,QUINDI PROPRIETA DI TUTTI GLI ITALIANI SIA DI QUELLI GRADITI E NON,SGOMBRIAMOLO DA TARANTINI CON LE SUE (PROTESI)DALLE PROSTITUTE SE SONO COSI CHIAMATE DAL CENTRO DESTRA ,ALLORA UNA PAROLINA LA AVREI ANCHE PER CHI LE FREQUENTA, E”UN POSTO PUBBLICO,DEVE TENERE CONTO AGLI ITALIANI,DELLA SUA CONDUZIONE AL BENE E DECORO COME UN BUON PADRE DI FAMIGLIA?. ED”ORA DE BENEDETTI CILIEGINA SULLA TORTA,LO DICA ORA CHE E”UN EVASORE,VENDETTA MONDADORI SIGNORI 750.000.000 MILIONI DI EURO,BEL COLPO NON SI PUO SEMPRE VINCERE , COME IL MILAN E” E” E” E”,ED”ORA FORZA SANTORO SCOVA ANCORA NON SI PUO CHIUDERE UNA TRASMISSIONE DI INFORMAZIONE , TETTE E CULI LASCIAMOLI AGL”ALTRI,QUESTI GIORNALITI OPERATORI DI MORALITA E CARICHE POLITICHE NON CI FANNO PAURA, FORZA GLI INDICI DI ASCOLTO TI DANNO RAGIONE.

  43. maggio levati il 3 October 2009 alle 10:42 pm

    DALLA VERITA’ AL CONSENSO

    La democrazia di massa – la traduzione pratica dell’idea che chiunque sia soggetto a decisioni politiche dovrebbe avere la sovranità su queste decisioni- abolisce ogni distinzione tra il perseguimento razionale della verità da parte del “sapiente” e il flusso delle emozioni caratteristico delle passioni della folla, sottomettendo razionalità e verità al tifo.

    Se la teoria darwiniana avvicina sempre più l’uomo all’animale, la democrazia di massa fa sparire la differenza fra ragione e passione, logica e retorica, verità e utilità e il suo successo ha finito con il piegare gl’intellettuali al compito di riformulare quelle distinzioni in termini della differenza politica tra consenso volontario e consenso forzato e ai giornalisti invece, la democrazia di massa ha assegnato il compito di abolire ogni distinzione fra fatti e opinioni, fra cronaca e reality.

    Nel nostro paese, per le particolari condizioni storiche, sociali, politiche ecc, ecc, ecc, questa fase degenerativa è diventata cancrenosa per via di un difetto genetico tipicamente italiano: il cedimento via via opportunistico, vile, rassegnato della classe politica, delle massime istituzioni, dei potentati economici e della “ggente” al conflitto d’interessi di un Berlusconi, che non è affatto il diavolo, ma solo un “bauscia”, che ha finito con il credersi onnipotente perchè, fin dall’inizio, non c’è stato uno, dicasi uno, fra presidenti della repubblica, presidenti di camera e senato, corte costituzionale, corte dei conti o authority che lo ha ostacolato invocando con convinzione l’applicazione di leggi esistenti che vietavano a uno come Berlusconi titolare di concessione di stato, di diventare quello che è diventato.

    La magistratura, almeno una parte di essa, ci ha provato ma, al momento, è stata neutralizzata con le leggi ad personam e chissà con quali altri mezzi.


    C’E’ DEL MARCIO NELLA NOSTRA STAMPA?
    Tanto per fare un esempio prendiamo il caso dell’Irak, t. Quando il giornalista Italiano Sigfrido Ranucci, documenta il bombardamento di Falluja (città piena di civili) eseguito dagli USA con ordigni al fosforo bianco vietati dalle convenzioni internazionali, lo
    scoop del giornalista italiano, fa il giro di tutto il mondo e i vari governi coinvolti in enduring freedom sono costretti dai media di quei paesi a dare delle spiegazioni. Come al solito
    questo avviene in tutto il mondo tranne che in Italia.

    Nel nostro paese la stampa ammette alla fine che gli Stati Uniti hanno
    usato esplosivo al fosforo su Falluja, ma con una precisazione: «Si gli USA hanno usato il fosforo in Iraq ma serviva solo per illuminare, mica per attaccare il nemico e i civili presenti in Iraq». Come dobbiamo definire l’informazione italiana? Embedded? Prezzolata?,.. Corrotta? L’informazione nel resto del mondo preferisce attenersi alla versione originale di Ranucci.

    E NELLA MAGISTRATURA?
    Tanto per fare un altro esempio duale, parliamo di uno dei tanti episodi relativi al caso della P2. Umberto Ortolani, finanziere e banchiere dall’attività così limpida e specchiata da trovarsi a un certo punto colpito, nel quadro della vicenda P2, da mandato di cattura per bancarotta fraudolenta e altri reati finanziari, si ricorda di disporre tra l’altro della cittadinanza brasiliana e si affretta a trasferirsi nella sua seconda patria perché nella prima, l’Italia, vogliono metterlo in prigione.
    Possiamo dargli torto? Chi non avrebbe fatto lo stesso? Ma il bello deve ancora venire. Dal Brasile Ortolani, tramite l’avvocato romano Mario Savoldi, cita in giudizio gli autori di quattro libri nei quali si parla di lui in termini non elogiativi. Uno dei quattro libri sgraditi all’Ortolani è
    il “Corrotti e corruttori” di Sergio Turone. La citazione è fatta, chissà perché, al Presidente del Tribunale di Varese.
    Ma il “chissà perché” si chiarisce subito. Il presidente del tribunale di Varese, dottor Dini, con rapidità travolgente, ancor prima di entrare nel merito della citazione, decide il sequestro cautelativo, su tutto il territorio nazionale, dei quattro libri “cattivi”. Il provvedimento non solo suscita le ovvie proteste della Federazione della Stampa, ma è anche illegittimo, perché, come chiarito in passato dalla Cassazione, il sequestro di scritti non si può mai operare in sede di semplice giudizio civile per danni, quale era quello intentato dall’Ortolani, che si era ben guardato dallo sporgere querela, un tipo di iter giudiziario che dà all’accusato la possibilità di dimostrare davanti al giudice la fondatezza delle proprie affermazioni.
    Il dissequestro fu disposto di lì a poco e infatti l’ottimo libro di Turone continuò e continua ad essere letto e venduto.

    Ma la vicenda resta emblematica, anche perché non risulta che il giudice Dini, autore di un provvedimento sfacciatamente partigiano e illegale, abbia subito alcuna conseguenza di tipo disciplinare.

    La querela per diffamazione, come di recente ha bene argomentato Giovanna Corrias Lucente su Micromega, rappresenta oggi un esteso business.
    Per tradizione costituisce in ogni caso una importante arma che i potentati del paese, centrali e territoriali, possono usare, senza rischi e con guadagno facile, per impedire l’esercizio dell’informazione libera.
    La censura legale serve in effetti a intimidire il giornalista, detta norme di condotta all’intera categoria, lancia suggerimenti di cautela alle comunità di riferimento, all’opinione pubblica. Mi pare emblematico al riguardo il caso di Paolo Barnard: portato in tribunale da una multinazionale farmaceutica con pretese di risarcimento inaudite, isolato per tale motivo dal team di Report per cui lavorava, privato infine di ogni difesa legale da parte della RAI.

    Va d’altra parte considerato che il giornalista d’inchiesta, una volta rinviato a giudizio, non sempre può difendersi in modo pieno. Il vincolo della riservatezza della fonte, cui non può sottrarsi, può impedirgli infatti di esibire per intero gli elementi in suo possesso.
    E non per questo smette di essere, come ci viene ricordato dal mondo anglosassone, il cane di guardia della democrazia.
    Si può disattivare allora l’arma della querela temeraria, intimidatoria appunto, senza che si debba correre il rischio opposto; quello cioè di una sorta di impunità, in tutto e per tutto, per chi esercita il mestiere di cronista? Delle soluzioni, degne di una democrazia matura, esistono.

    Dovrebbero essere fissati dei limiti al risarcimento civile, per liberare il giornalista dalla minaccia di una condanna a vita, tale da condizionarne per intero l’iter professionale.
    Dovrebbe scomparire lo spauracchio delle pene carcerarie perché anacronistiche, incivili, a misura dei regimi autoritari.

    Dovrebbe essere impedito per legge il “primo colpo” della querela, attraverso la riformulazione dell’istituto della rettifica.

    Va da sé che la percentuale di coraggiosi è la medesima in ogni categoria sociale a parte forse i vigili del fuoco, i volontari del soccorso alpino e i donatori dell’avis e che i giornalisti tengono familia come tutti. Non possiamo pretendere che s’immolino sull’altare di verità, bellezza e giustizia.
    Ma gl’italiani giornalisti hanno un carattere antropologico che li distingue dai colleghi di altre nazioni europee, sono pronti a censurarsi, a omettere informazioni e a mentire anche quando non rischiano nulla, ma solo per piaggeria e servilismo. Il caso Porta a Porta è emblematico ma non è il solo.

    La propensione poi tutta italiota a ritenere permesso tutto quello che non è vietato fa il resto. E non c’è legge che tenga se manca il senso della vergogna.

  44. antonella il 3 October 2009 alle 9:33 pm

    alcuni giornali nei giorni scorsi hanno lanciato una campagna affinchè i cittadini non paghino il canone rai, fino qui niente di strano visto che questi appelli vengono da chi difende leggi come lo scudo fiscale la cui filosofia – semplificando molto- è che le tasse le pagano i fessi. Io, che sono “farabutta” ritengo sia giusto e civile pagare le tasse, ma ho una proposta: DAL CANONE RAI POSSO SCORPORARE LA PARTE RELATIVA A RAIUNO? perchè quello che fa non è informare è solo propaganda personale per il Cavaliere e quindi che si paghi da solo i sui spazi pubblicitari che siano a Porta a Porta o all’interno del TG. Dal servizio pubblico ho il diritto di essere informata e non imbonita!

  45. adriano spigarolo il 3 October 2009 alle 9:33 pm

    Si parla di governo autoritario,certo che gli italiani si dimenticano quello che scriveva il signor Scalfari? e la sua banda, contro i governi votati e legittimi, lui non era amico dei comunisti? oppure dei fascisti? non si capisce con chi era, oppure si capisce bene lui e sempre con chi non viene eletto legittimamente, ma e con chi fai i colpi di stato, oppure utilizza basse manovre lui il politico travestto da giornalista lui ha solo una forza e il piu grande ipocrita che la storia conosca.
    adriano

  46. enemyofNWO il 3 October 2009 alle 7:49 pm

    Secondo l’organizzazione ” reporters without borders ” l’Italia e’ solo 39vesima per la liberta’ di stampa . Ma questa classifica e’ solo illusoria perche’ ci sono certi elementi che sono imponderabili . La situazione e peggiore . Per esempio quando un satirista ha successo in TV e comincia fare satira ai politici , improvvisamente sparisce dalla circolazione ne la RAI ne’ Mediaset ne’ LA7 o altri gli daranno uno spazio. In inglese lo chiammano boycotting e blackballing . Qui , in Italia tutti lo sanno ma nessuno ne parla .
    Chissa’ quando l’Italia diventera’ adulta e domandera’ alle stazioni TV nuovi programmi con alcune di quelle personalita’ che fanno ridere alle spese del sig. Berlusca , la chiesa e tutti i membri della casta ? Io penso che sara’ possibile nei prossimi mille anni …..
    Seriamente e’ tempo di pensare a smembrare catene televisive troppo grandi . Nessuno dovrebbe avere piu’ del 15 percento dell’udienza televisiva e chi possiede TV non puo’ possedere giornali o riviste o libri . Nuove leggi devono essere considerate .

  47. SIMONE il 3 October 2009 alle 6:00 pm

    Pertini non avrebbe firmato nè il Lodo Alfano nè lo Scudo Fiscale, nè tantomeno non si sarebbe espresso sul conflitto di interessi e la libertà di informazione

  48. Bruno il 3 October 2009 alle 5:34 pm

    E’ straordinario vedere tanta gente unita contro la tirannide. Ma, sarebbe ancora più bello se tutti gli italiani si liberassero dalle pastoie di quella parte politica che, negli ultimi anni, ha causato e sta causando i gravissimi danni che tutti possono constatare. Sarebbe un bene se le persone ascoltassero la voce della verità, invece delle parole del raccontafavole che è il presidente del consiglio.
    La Verità rende liberi.

  49. Antares il 3 October 2009 alle 5:23 pm

    Ma come 150.000…. Sono più di cinquecentomila!!! E’ una festona magnifica, applaudono, urlano, fischiano, scaricano stress e tensioni, dicono cose giuste… questa sì è democrazia! Poi tutti a cena in compagnia e in allegria. Evviva l’intellighenzia!!!

  50. lucia il 3 October 2009 alle 5:20 pm

    Opposizione arrogante e prepotente,non c’è libertà di stampa

    in Italia forse c’è troppa tutta a sinistra almeno al novanta

    per cento.Forse lor signori in una cosa hanno ragione,non c’è

    democrazia ma completa anarchia più balordi si è più diritti si
    hanno e noi poveri imbecilli paghiamo il canone RAI perdare ad una prostituta 20000 euro bisognerebbe riaprire le case chiuse.

  51. rossella laterza il 3 October 2009 alle 5:19 pm

    Fonte “credibile”:classifica mondiale della libertà di stampa e non sono mancate le sorprese. Innanzitutto va rilevato che, pluralismo e libertà nella diffusione delle notizie non sono una prerogativa dei paesi più ricchi e sviluppati. Basti pensare che il Costa Rica precede in classifica gli Stati Uniti e diverse nazioni europee. L’Italia, a causa dell’irrisolto conflitto di interessi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si piazza al quarantesimo posto, superata da paesi latinoamericani come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre che da Stati africani come Benin, Sudafrica e Namibia. La maglia nera dei peggiori del gruppo spetta a tre nazioni asiatiche: Corea del Nord, Cina e Myanmar. In fondo alla classifica figurano anche la maggior parte dei paesi arabi, a partire da Libia, Tunisia e Iraq, dove è semplicemente impensabile che un giornale o una testata radiotelevisiva possa criticare il capo dello Stato o l’operato del governo. R.s.f. assegna invece buoni voti ad alcune realtà africane come Benin, Sudafrica, Mali, Namibia e Senegal, tutte collocate nelle prime cinquanta posizioni e in condizione di vantare una reale libertà di stampa. I peggiori nell’Africa nera risultano essere Eritrea (132ma), Zimbawe (123mo), Guinea Equatoriale (117ma), Mauritania (115ma) e dal 109mo al 105mo posto, Liberia, Rwanda, Etiopia e Sudan. (Reporters sens frontiéres).

  52. isaba il 3 October 2009 alle 4:38 pm

    Più che libertà di stampa sarebbe bene parlare di stampa libera visto che molti giornalisti, in primis quelli televisivi, operano una sorta di autocensura: se la notizia può infastidire un potente piuttosto che un altro ,non viene data o data in modo spesso incomprensibile. E’ sacrosanto scendere in piazza visto che i nostri parlamentari si dimenticano che siamo noi l’elettorato attivo e loro quello passivo e prendono decisioni senza tenerci in conto ma anzi usandoci a pretesto per compiere varie nefandezze.A chiunque dice che i Governi sono eletti democraticamente e quindi operano su mandato della cittadinanza vorrei ricordare che anche Hitler fu eletto dal popolo e trasformoò il suo mandato democratico in una ferocissima dittatura.

  53. Matthias Molon il 3 October 2009 alle 4:25 pm

    Vi rispondo con un commento della testata tedesca Suddeutsche Zeitung .”Ma quando lo capiranno gli italiani che stanno perdendo i loro diritti un pezzo alla volta?”

  54. antonio il 3 October 2009 alle 4:11 pm

    Oggi è un bel giorno per L’Italia, un pò meno per il Cavaliere e la sua corte. E’ sotto gli occhi di tutti, che la libertà di stampa nel nostro paese, corre seri pericoli involutivi. Nessun paese al mondo ha un premier,concessionario di tre tv e allo stesso tempo controllare la tv pubblica, e dove ci sia qualche spazio libero tentare di farlo tacere. Oggi, la speranza è nata, con tutta questa gente in piazza a protestare,la destra al potere ha vuto una risposta forte e chiara, deve continuare, perchè questi non hanno il senso della democrazia, questi capiscono solo potere e comando. Non dimendichiamo da dove vengono questi signori, ieri serà nella trasmissione di Rai 3 “Blu notte” di Locatelli ci siamo tolti un po di polvere e abbiamo visto con chi abbiamo a che fare.Avanti così.

  55. magi 63 il 3 October 2009 alle 3:51 pm

    manifestazione sacrosanta .
    Ma dopo la figuraccia di ieri il PD poteva rispiarmiarci le bandiere

  56. augliera il 3 October 2009 alle 3:24 pm

    E’ SOLO VERGONOSCO INIZIARE IL TG DELLA ORE 16.00 DI OGGI CON LA
    MANIFESTAZIONE DI ROMA LIBERTA D’INFORMAZIONI , CON IL DISASTRO DI MESSINA.
    L’informazione in generale sia televisiva che sui giornali non
    riscontro nessun bavaglio ,in quanto si dice e SI SCIVE tutto di tutti senza ritegno alcuno.
    UN SEMPLICE CITTADINO MESSINESE .
    VINCENZO AUGLIERA

  57. Fab il 3 October 2009 alle 3:17 pm

    La Casta dei Giornalisti che protesta? Ci vuole il loro coraggio e sfacciataggine per fare una simile cosa.Si beccano ogni anno centinaia di milioni di Euro a fondo perso dallo Stato per fare disiniformazione mentre questi soldi potrebbero essere impiegati per la ricerca e non per tutta quella inutile carta.Scrivono baggianate e s’inventano le notizie di sana pianta.
    Vogliamo parlare del Sole24 e di come si è quotato in borsa andando in utile grazie ai 20 milioni di Euro che lo Stato gli ha regalato.E questa si chiama libertà d’informazione? Testate che pagano milioni di Euro di stipendi a questi fantomatici Guru della informazione e poi mendicano anche 1 euro per farsi comprare dal comune cittadino una copia.
    Che buffonata dovreste solo vergognarvi anche perchè l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui vengono devoluti soldi ai quotidiani e protestate pure?

  58. rossella laterza il 3 October 2009 alle 2:55 pm

    libertà di informazione…non siamo ai tempi dei Conciliatori e prime gazzette pagate dai principi ma…a me non sembra che ci venga detto tutto ma se le televisioni sono blob almeno i giornali dovrebbero salvarsi e salvarci! Nei giornali di provincia poi lo sforzo va triplicato.Basta Monopoli e misoginie

  59. Gino Piccaglio il 3 October 2009 alle 2:19 pm

    Scusate, devo aver perso la memoria maaa.. c’è libertà di stampa in Italia? Che non sia omologata, intendo. Fatemi sapere, vi ringrazio in anticipo.

  60. Bruno il 3 October 2009 alle 1:58 pm

    Che questa manifestazione non si esaurisca solo con una comparsata. Che questa iniziativa possa segnare una svolta contro il governo autoritario e irrispettoso della circolazione della libera opinione. Contro la cattiva politica occorre una presa di coscienza da parte di tutti, maggiormente dalle istituzioni. Senza questa si corre il rischio di finire come negli anni venti. Di questo possibile evento se ne avverte il sentore. C’è bisogno, quindi, di una unità basata sulla solidarietà, sull’agire coerentemente con quanto professato con parole e promesse ma, molto spesso, non mantenute. Basta divisioni e guerre intestine nella sinistra. E’ ora di rialzare la testa e riprenderci la nostra dignità. Abbiamo il dovere di farlo, anche per ricordare e onorare coloro che per la libertà e la democrazia, hanno dato la loro vita. Rialzati Italia e riprenditi la tua vita.


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