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I salari italiani restano tra i più bassi dei Paesi Ocse, con buste paga  inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza economica. Eppure meno di una settimana fa, il presidente di Confidustria Emma Marcegaglia al Congresso nazionale Cgil aveva ribadito che “se guardiamo quanto è avvenuto nei salari, si evidenzia con chiarezza che i salari italiani stanno crescendo di più dei salari europei e che noi abbiamo un grande problema di produttività”.
Guadagniamo poco perché produciamo meno degli altri, insomma. Il FMI rincara la dose: “Se Italia, Portogallo e Spagna riuscissero a portare la loro produttività del lavoro ai livelli osservati nei Paesi dell’Europa settentrionale (Finlandia e Olanda), la loro bilancia delle partite correnti migliorerebbe di 2-2,5 punti percentuali rispetto al Pil”. Migliorare la produttività porterebbe maggior crescita, ovvero più lavoro, assicurano gli esperti. Maggior flessibilità in nome della produttività non farebbe altro che scaricare i costi della ripresa ancora una volta su precari e giovani appena entrati nel mondo del lavoro, replicano i sindacati.
La questione salari, inevitabilmente, è legata al tema tasse: i dipendenti pagati poco, oggi, sono anche quelli che contribuiscono di più alle entrate del fisco. Aumentare i salari, d’altra parte, potrebbe rilanciare i consumi ma penalizzerebbe le imprese italiane in un contesto internazionale già molto agguerrito con il made in Italy.

E allora, meglio tenerci stipendi bassi e stagnazione?

http://www.rainews24.it/ran24/clips/2010/05/stipendi.flv
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28 Commenti

  1. rc4justice il 3 December 2011 alle 5:40 pm

    Low salaries for mothertongue english teachers in Italy are so hurtful and offensive to human dignity. The disrespectful or disgraceful practice of exploitation admits sheer ignorance. Shame on you rogue employers!

  2. Nicola Giuliani il 27 May 2010 alle 3:23 pm

    Una decisa svolta che consenta di fatto la lotta alle GROSSE evasioni, che attuai la equiparazione agli altri stati europei delle imposte sui redditi finanziari, che istituzionalizzi un efficace azione di controllo, indipendente dalla politica, sulla corretta gestione del denaro pubblico, può essere la soluzione per dare attuazione sia alla tanto auspicata maggiore EQUITA’ IMPOSITIVA, con un deciso alleggerimento impositivo per lavoratori dipendenti e pensionati, sia alla tanto necessaria incentivazione, in tanti modi, per il tessuto imprenditoriale, specie quello di minime e piccole dimensioni, che rappresenta lo zoccolo duro dell’economia di una nazione.

  3. Massimo Maccherini il 20 May 2010 alle 3:56 pm

    Toscana
    Siena
    20/5/10

    La memoria storica, anzi la perdita della medesima, è un fattore critico di ogni analisi. Chi non conosce il passato è inevitabilmente destinato a ripeterne gli errori.
    In Italia, vivaddio, ci facciamo un pregio di modificare la realtà, figuriamoci il passato prossimo.
    Nel 2002 il condono fiscale di un restio (ma capitolante) ministro T, dette origine ad uns econdo condono “tombale” per evitare che tra le disparità della partita corrente e dell’IVA si potesse “incastrare” che aveva lucrato sull’evasione e sulla speculazione dell’euro (2000-2001). Accettato questo, accettato che si potevano perdere 50mld di tasse evase ed irrecuperabili, che incisero per il 2-3% del PIL (una mostruosità) dopo 2 anni di sacrifici fatti per entrarci da virtuosi nell’eurolandia, si è cabotato mestamente fino alla crisi attuale, negata dalla direzione, ma evidente a tutti.
    Adesso si chiede ai soliti contribuenti di accettare gli inevitabili sacrifici, mentre un anno fà si applicava un iniquo scudo fiscale come ennesimo regalo fatto all’evasore.
    Come nel periodo dei dissoluti condoni, quei soldi non sono stati reinvestiti dagli acuti e lungimiranti industriali ed imprenditori, che all’epoca beneficiarono di così genereoso regalo, anzi furono esportati (come del resto il lavoro ed il know how) per un secondo regalo sotto forma di scudo fiscale (al misero tasso del 4%, che a noi evasori per necessità di una esigua bolletta è naturalmente negato), anche questo senza garanzia reale di rientro del capitale e di un suo reinvestimento.
    Quanti soldi ancora si dovranno sperperare prima che l’europa entri in noi ? O che la magistratura entri in loro?

  4. enemyofNWO il 12 May 2010 alle 9:31 am

    Anche le organizzazioni degli industriali parlano a vanvera e non capiscono un tubo riguardo a come funziona il mercato . Anche il mitico creatore della prima linea di montaggio di automobili capi’che pagando bene i suoi lavoratori , questi avrebbero comprato le sue atomobili . Negli scorsi 65 anni i dirgineti Italiani hanno copiato i piu’ brutti particolari del capitalismo selvaggio USA e si sono dimenticati delle cose piu’ importanti : i lavoratori deveno avere una paga decente per sostenere l’economia se no’ l’economia crolla . Il risultato del capitalismo selvaggio e senza controlli si vede ogni giorno con gli aiuti statali alle banche criminali ma niente aiuti per i disoccupati ….
    Chi inventa soldi ( col Fractional banking ) e’ protetto , chi li stampa di nascosto va in galera ! La stessa cosa con le droghe : chi spaccia droghe all’ingrosso ( la CIA e il governo USA ) e’ protetto ma il piccolo spacciatore o tossicodipendente va in galera !

  5. alessandro il 12 May 2010 alle 9:18 am

    Invece che di salari continuano a parlarci di tette e culi… cosa possiamo fare in un Paese del genere?

  6. rossella il 12 May 2010 alle 8:48 am

    sicuramente non è COMPETENDO sull’abbassamento di salari e stipendi, come d’altronde sta facendo anche la Germania (!!!!) che pensa solo ad esportare, che si uscirà da questa spaventosa crisi. Bisogna restituire fiducia a chi lavora e a chi spende di più, investire in PRODUTTIVITA’, contrastare le lobbies, le caste, le congreghe e le corporazioni; combattere in modo deciso e fermo, anche a LIVELLO EUROPEO, CORRUZIONE, EVASIONE FISCALE e LAVORO NERO, che sono i mali ASSOLUTI delle MODERNE DEMOCRAZIE. Con la scusa delle tasse troppo alte e con la complicità di BANCHE e PARADISI FISCALI abbia reso la vita delle persone un INFERNO, strizzando un OCCHIO ai DELINQUENTI e addirittura ai CRIMINALI, a quelli che trafficano in Esseri umani, droga e armi, insomma alle MAFIE che FATTURANO e si muovono indisturbate e comodamente in TUTTA EUROPA e dispongono di tanta potenza da poter anche DISTRUGGERE l’EURO!!!! rocLIBERACITTADINANZA

  7. maria il 12 May 2010 alle 8:26 am

    Egr.Direttore,
    ci terremo stipendi bassi e stagnazione perchè in questo paese i governanti sono confusi ,tranne che per accumulare vantaggi per la cosidetta “cricca”.Scelte per il bene del paese non se fanno ,mi pare che annaspano nella melma e tutto ciò che si fa è orientato ad accaparrarsi benefici elettorali ,siamo in perenne campagna elettorale.Litigano tutti,ma non per dare di più ai cittadini ,bensì per accaparrarsi voti.La sensazione che io avverto è quella di sentirmi usata,cioè il cittadino ,per i nostri politici,è solo un oggetto votante,i suoi bisogni ,le sue aspettative non contano nulla.Tutte le proteste ,gli scioperi non portano quasi mai a nessun risultato.Siamo solo merce.

  8. riccardo il 12 May 2010 alle 7:28 am

    Clamoroso!!!! Sentirsi dire dal capo di confindustria che la produttività italiana è bassa e attribuire a questo il problema economico del Paese e semplicemente ridicolo. Parliamo del settore privato. A scuola mi hanno insegnato che la produttività e l’efficienza sono fattori decisi dalla classe dirigente di un’azienda, non di certo dal dipendente. Se la produttività in Italia è bassa è perchè la classe dirigente pensa ad altro e non all’impresa. Anzichè investire in borsa o portare i soldi all’estero, i signori dirigenti farebbero bene ad investire nelle proprie aziende per aumentare l’efficienza e la produttività, con macchinari, nuove tecnologie, ricerca avanzate, ecc. Nel nord Europa le cose sono diverse perchè la classe dirigente è diversa, il modo di interpretare l’impresa è diverso. Non mischiamo l’oro con i ferro. La Signora Marcegaglia farebbe bene a strigliare gli industriali o a dimettersi visto che lei li rappresenta.

  9. daria il 12 May 2010 alle 6:37 am

    se si vuole far girare l’economia è necessario a mio avviso aumentare e di molto9 gli stipendi agli operai, laq voglio vedere la sig.ra marciagaglia arrivare a fine mese con 1.500,00 euro al mese a cui togliere muto spese fisse e con il resto fare la spesa.
    Non sono gli operasi che costano è che chi quadagna tanto ha paura di perdere i privilegi e così si rifà sui dipendenti.

  10. Godani Giuseppe Claudio il 11 May 2010 alle 9:45 pm

    Purtroppo c’è poco da commentare..
    Speriamo se ne renda conto anche l’attuale classe dirigente..!

  11. loay il 11 May 2010 alle 9:19 pm

    poveri noi e beati i politici?invece di parlare di salariato si e’ parlato di totti e ballottelli che vergogna

  12. saro il 11 May 2010 alle 9:09 pm

    forse dovremmo valutare il potere d’acquisto di questi stipendi,difatti dall’introduzione dell’euro abbiamo avuto un’inpennata abnorme di prezzi e tariffe nei servizi, basta ricordare la statistica di pochi guorni fà riguardo le assicurazioni auto da noi aumentate del 130% contro una media europea del 30% per non parlare di luce, gas,carburanti nei quali in questi giorni si sono verificate ignobili speculazioni,pedaggi autostradali,prezzi generi alimentari ecc. ecc. il tutto avvenuto nell’assordante silenzio della politica sia di destra ma sopratutto di sinistra forse perchè i nostri politici erano e sono impegnati a cercare di capire chi è stato che ha pagato loro la casa.

  13. Silvana il 11 May 2010 alle 8:43 pm

    E’ vero le buste paga sono leggere rispetto agli altri paesi europei ed è una VERGOGNA Ed è altrettanto vergognosco che i collaboratori scolastici precari ricevano uno stipendio inferiore a ciò che hanno i collaboratori scolastici che sono di ruolo, anche se i doveri, le responsabilità, sono uguali. I salari bassi non portano stabilità ecnomica, quindi non si spende, quindi non ci osno acquisti, tutto ciò rischia di diventare un domino che alla fine con una spintarella cadono i pezzi, di chi è la colpa??? Di chi specula, di chi non ha cuore di chi, poverina, non riuscirà mai a tenere un tenore di vita inferiore e di molto a 300 mila euro, sono convinta che se i nostri politici, i grandi imprenditori si mettessero in tasca solo uno stipendio che si aggira sui 1000 euro mensili e si arrampicassero sui muri per arrivare alla fine del mese… beh abbasserebbero la cresta e penserebbero di più a chi non arriva alla fine del mese e va alla Caritas o altre associazioni per mangiare. Alcune persone note dovrebbero vergognarsi se hanno paura di non farcela con 300.000 euro al mese e noi cosa dobbiamo dire? Poveri dipendenti che siamo? Silvana

  14. Cosimo il 11 May 2010 alle 6:11 pm

    Sono un operaio,e faccio parte di quella schiera che manda avanti l’economia della nostra bella Italia, (immaginate un po’ se tutti gli operai si fermassero anche per una sola settimana in quale disastro economico piomberebbe l’Italia),faccio parte di quella schiera nella quale muoiono 1300 padri di famiglia o figli di madri che vanno a lavorare per poter vivere e invece………,
    faccio parte di quella schiera che torna a casa la sera con le ossa rotte e l’unico svago e’ quello di guardare un po’ la tv o mettersi davanti al computer e poi andare a dormire,faccio parte di quella schiera nella quale si ha sempre paura di essere licenziati e per questo si deve sempre chinare il capo e dire di si, a scapito della dignita’ propria………eppure siamo quelli piu’ umiliati, i piu’ malpagati………altro che 16,5% in meno rispetto agli altri Paesi che fanno parte dell’OCSE,andate a chiedere informazione sulla busta paga di qualche cassaintegrato o di qualcuno che ha perso il proprio posto di lavoro e la media si faccia anche con quelle buste paga. E’ inutile dire che ho paura di questi politici capaci di pensare solo ai propri interessi (si pensi al loro stipendio ed all’aumento periodico automatico)e poi incapaci in tutto,e se vogliamo anche ignoranti.E che dire poi dei datori di lavoro? O si lavora come loro desiderano oppure l’alternativa e’ di restare a casa.La signora Marcegaglia e i suoi colleghi forse non hanno capito che se la massa della popolazione non ha da spendere non si compra,e se non si compra il prodotto resta nei magazzini e diventera’cosi’ un circolo vizioso.Io li inviterei a pensarci un po’ su’, e quegli aiuti che ricevono dallo Stato farebbero bene ad investirli e facessero fruttare quel denaro e non spendereli in lussuose ville,residence o grandi barche per le loro vacanze……….., noi le nostre ferie le passiamo a fare dei lavori in casa perche’ non abbiamo il denaro per pagare il pittore o qualche altro artigiano. Mi si scusi per questo mio sfogo, ma credetemi io amo molto la mia Italia, pero’ c’e’ un forte desiderio in me di scapparmene via perche’ mi fa tutto schifo!!!!!!!!!

  15. giuseppealfano il 11 May 2010 alle 6:09 pm

    La situazione come tutti ormai possono valutare è tragica e pensare di aumentare i salari mi sembra ardua impresa. Molto meglio imbastire politiche per l’incremento della produttività e della occupazione, politiche antidislocazione territoriale, politiche di aggressione della evasione fiscale e del lavoro nero, al sud come al nord dove pure cè nè tanta a livello di microimprese individuali, politiche di nuovo Welfare specie per le giovani generazioni con innalzamento dell’età pensionabile fino a 67 anni per tutti, uomini e donne,politiche di ristrutturazione del sistema sanitario, dove esiste, al di là delle eccellenze, uno sspreco enorme di risorse. E naturalmente va stoppato il federalismo fiscale. In tempi migliori si potranno allargare i diritti sociali dei cittadini, ora è tempo di sangue e lacrime! e bisogna farlo anche in fretta se non vogliamo arrivare ai disordini civili.

  16. fabio il 11 May 2010 alle 6:08 pm

    il fatto che tutti lo sapevano
    ma sopratutto lo sapevano i nostri politici
    ma anche la nostra e solidale sinistra
    propio perche questo riguarda il periodo
    che noi dovevamo capite i sacrifici dell’industria
    e mentre negli altri paesi si lottava
    noi collaboravamo con il politico con il
    padrone e la sinistra non a fatto più la sinistra
    ha collaborato per capire
    ma ora che abbiamo capito?
    che ci hanno fregato tutti
    politici, media ,padrone,stato
    grazie a tutti

  17. Lucia il 11 May 2010 alle 5:46 pm

    Abbattere i costi della politica come prima riforma da fare, basta privilegi/ auto blu/ stipendi e pensioni da favola per politici e dirigenti pubblici, diminuire le tasse ai dipendenti e pensionati e lotta senza quartiere agli evasori e per i corrotti a qualsiasi livello pene esemplari e interdizione dal pubblico impiego a vita …. ecco i primi punti del programma da mettere in atto per rimettere in moto l’Italia. Ah … dimenticavo, basta precariato! No ai rimborsi elettorali ai partiti, via i contributi alla stampa, sì agli investimenti nella ricerca e nella scuola pubblica, pilastro di base della nostra società. Mi sembra il minimo per cominciare …

  18. orte74 il 11 May 2010 alle 4:52 pm

    personalmente credo che sarebbe già bello che ci fossero quanto meno degli spiragli di luce a riguardo…
    che iniziassero a vedersi aumenti degli stipendi e cioè che fosse argomento importante e in primo piano di una classe politica attenta nel nostro paese… aggiungerei anche l’attenzione alla famiglia, unica e vera risorsa di vita in qualunque forma

  19. Boanerges il 11 May 2010 alle 4:05 pm

    Il 7 febbraio 1992 venne appesa la spada di Damocle del “Trattato di Maastricht”.
    Nel giro di poco tempo il prezzo della pizza schizzò da 10.000 lire a 10.00 euro (non solo quello purtroppo) e ci trovammo improvvisamente poveri.
    La colpa fu nel credere in quella che oggi si sta dimostrando un’utopia.
    Il Trattato sull’Unione europea (TUE) con i suoi parametri illogici/improponibili, sta mettendo in crisi il sistema economico globale non solo quello europeo.
    Probabilmente a breve avremo la dimostrazione di quanto sopra.
    Chi ha creato tutto questo caos? I politici di qualsiasi tendenza (Prodi/Berlusconi) che hanno scaricato le loro colpe i loro idealismi sulle nostre povere spalle!!
    Adesso dopo 18 anni di spremitura, di succo non ce n’è più!! Adesso siamo veramente “poveri” economicamente/ideologicamente.

  20. michele il 11 May 2010 alle 3:49 pm

    Abbiamo visto come è andata a finire in Grecia; ai danni causati dalla speculazione e dalle scellerate politiche di bilancio e fiscali del precedente governo conservatore dovranno porre rimedio le buste paga dei salariati e dei pensionati. Non mi sembra che in Italia la situazione sia dissimile, forse la speculazione ha colpito di meno, forse il risparmio ha costituito una zona cuscinetto che ha consentito al paese di preservare, al momento, una situazione di relativa stabilità. Comunque l’attuale governo è pronto a metter le mani nelle tasche degli italiani, viste le anticipazioni giornalistiche che parlano di una corposa manovra correttiva (25 miliardi di euro?) finalizzata ad un parziale rientro dal deficit.
    Chi ne sopporterà il peso se non i salariati ed i pensionati, cioè coloro che non possiedono rendite parassitarie che possono fare da scudo a situazioni di grave emergenza economico finanziaria. E poi bisogna smetterla con la favola della bassa produttività dei lavoratori italiani, i salari degli italiani sono sempre stati bassi anche quando la produttività era elevata; i profitti invece sono sempre stati costantemente crescenti, i sacrifici vengono chiesti sempre alle solite categorie e mai ai managers superstipendiati, ai politici ed ai supporters dei politici e cioè a coloro che vivono di politica.
    Perchè confindustria non parla di politica degli investimenti invece di battere il tasto sempre sul costo del lavoro, i contratti vanno rinnovati, a confindustria non è stato sufficiente elevare a tre anni il periodo di durata del contratto nazionale, vuole anche l’arbitrato per i neoassunti in modo da scaricare le proprie difficoltà sempre sui più deboli; di fatto i salari con la nuova durata triennale e non più biennali dei rinnovi contrattuali saranno vieppiù compressi, non è solo l’impresa a dover essere al centro del mercato del lavoro, bensì anche il lavoratore, questa oscura figura che non gode più di molta popolarità nella società attuale. Il governo attuale mi sembra come quella massima di mao che diceva aspetto sulla riva del fiume per vedere il cadavere passare, ma questa volta non è un cadavere ma è la dignità di un popolo ferito e vilipeso che non ha la facoltà di decidere quanto dichiarare nel 740 come invece i milioni di partite iva che possono bellamente dichiarare quanto vogliono e spesso dichiarano addirittura meno dei dipendenti ai quali mensilmente pagano lo stipendio.
    Forse non tutti sanno che in Italia ci sono 11 milioni di cittadini che dichiarano zero euro e questi 11 milioni mi rifiuto di credere che siano tutti poveri. perchè non andare a stanare tra questi 11 milioni, queeli che non sono poveri, perchè alle dichiarazioni dei redditi non si impone di accompagnare una dichiarazione patrimoniale che possa consentire di verificare se quanto dichiarato corrisponda effettivamente a quanto guadagnato? Utopia? Non credo, è solo mancanza di volontà politica, alcuni paesi democratici lo fanno e nessuno pensa che sia uno scandalo, perchè pagare le tasse è un dovere civico non solo per chi ha la ritenuta alla fonte ma anche per i commercianti, gli imprenditori i professionisti e tutte le categorie di lavoratori autonomi.

  21. Renato il 11 May 2010 alle 3:47 pm

    Io sono commerciante da 31 anni e questa dei bassi salari è la cosa che ci tocca più da vicino. La gente fa molta fatica anche solo per i generi di prima necessità e dopo il 20 del mese gli incassi calano sensibilmente. In più sia nei paesi piccoli come il mio che nelle città e nei centri commerciali chiudono molte più attività di quante ne nascano. Nel mio portico su sette possibili negozi siamo rimasti in 3. Passo e chiudo

  22. Orietta Mosca il 11 May 2010 alle 3:36 pm

    Non vi è nulla da moderare. Dopo 40 anni di lavoro andrò in pensione con 1000 Euro . I restanti 620 sono per il mutuo della casa che l’Inail ha pensato bene di vendere, per metterci nei guai.

  23. Orietta Mosca il 11 May 2010 alle 3:29 pm

    L’Italia, o quello che ne resta, vive di rendita per quello che il passato remoto di bello ci ha lasciato. E’ un Paese senza Stato, un Paese di vergogna e di malaffare. E’ il Paese della mafia e degli inciuci. Io mi vergogno di essere Italiana.
    Altro che Turchia. Ruberanno a noi lavoratori dipendenti i soldi per far bella figura con la Grecia. I Greci, comunque , stanno combattendo. Per gli Italiani va tutto bene. Sempre. Anche se gli pisciano in testa. Qui è nata la civiltà e quì è morta.Spero che succeda qualcosa di grande e di grave, ma che succeda.

  24. dario pistolesi il 11 May 2010 alle 2:54 pm

    lavoro nella scuola e il mio stipendio non arriva a 1000 euro mensili………….

  25. lucius il 11 May 2010 alle 2:35 pm

    italia, paese dagli stipendi e dei farmaci piu costosi(e non solo quelli).
    e un po’ che lo dico, sapendo che all’estero molte cose costano di meno e che gli stipendi sono ben alti dei nostri.
    Per questo gli italiani devono svegliarsi e chiedere maggior rispetto per se stessi, quelli da reddito fisso medio-basso.
    Ma ci pensate cosa vuole dire che berlusca passerà alla sua ex moglie euri 300mila al mese.
    Ma ci pensate cosa sono, quanto ci mette un operaio o un impiegato a mettersi in atsca una simile cifra?
    Non si puo andare avanti cisì!!!

  26. Sergio Coronica il 11 May 2010 alle 2:16 pm

    sono un dipendente del comune di bologna e il mio salario e’ di 1.170 euro al mese circa. Se sei da solo è uno stipendio al limite della sopravvivenza. Le spese mediche(dentista,ecc)le devi programmare come l’acquisto di mobili, elettrodomestici… ma se per caso devi acquistare qualcosa all’improvviso, o devi fare una visita medica urgente nascono i problemi e ti trovi da solo e scopri la solitudine, la disperazione… insomma sei nella merda…visto che i partiti non sono più il tuo referente politico, ed i sindacati non sanno se rappresentare i lavoratori o l’aspirazione al libero mercato che produce miseria e disgregazione sociale senza dar nulla in cambio.
    saluti
    Sergio Coronica

  27. capricorn one il 11 May 2010 alle 1:45 pm

    Bene, bravi, bravissimi ! ! ! Chi merita tanti elogi ? Ma è chiaro ! Chi merita di esser glorificato dai lavoratori italiani sono i sindacati confederali, sono la CGIL, la CISL e la UIL. Quelle organizzazioni si autodefiniscono “sindacati dei lavoratori”, ma purtroppo sono ormai trenta anni che hanno smesso di svolgere la funzione per cui sono nati e per cui ricevono tanti soldi provenienti dalle quote associative dei loro iscritti. Da decenni l’unico sindacato che fa il suo lavoro è il sindacato degli industriali, la Confindustria. Quando si sentono parlare i rappresentanti imprenditoriali ci si accorge che a loro non basta mai quello che viene dato. Si riempiono la bocca della parola “compatibilità” con le loro esigenze. Ma della compatibilità con un livello di vita dignitoso degli stipendi dei lavoratori chi se ne interessa ? Dallo sciagurato accordo del luglio 1993 sulla “concertazione, mai abbastanza vituperata, i redditi degli italiani a reddito fisso (lavoratori e pensionati) hanno perso continuamente potere di acquisto e sono arrivati al limite della sopravvivenza. Per non parlare, poi, del vastissimo mondo dei lavoratori precari che al miserrimo livello dei loro stipendi devono aggiungere l’ assoluta mancanza di prospettive per il futuro. E’ stata creata una generazione (o forse due) di persone che non possono programmare neppure l’acquisto di un’ automobile a rate, figuriamoci un matrimonio e dei figli. Una sola parola mi sorge spontanea dal cuore: VERGOGNA ! Vergogna a CGIL, CISL e UIL che avrebbero dovuto tutelare le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori e, invece, li hanno portati ad avere redditi del 16,5% inferiori al livello MEDIO dei 30 Paesi aderenti all’ OCSE.

  28. Fabrizio il 11 May 2010 alle 12:39 pm

    I politici devono (almeno) pensare ad abbassare i loro stipendi e favorire l’aumento di quelli di precari e dipendenti


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