Il prezzo di un no
16 / 6 / 2010 | 127 Commenti
Per Emma Marcegaglia il ‘no’ della Fiom all’accordo per Pomigliano “è incredibile”, perché posto “davanti a un’azienda che va contro la storia prendendo le produzioni dalla Polonia e riportandole in Italia, e che investe 700 milioni di euro”. Per la Fiom, non si può sacrificare tutto, anche diritti dei lavaoratori, sull’altare della crisi. E allora, ‘no’ allo straordinario ‘obbligatorio’ triplicato a 120 ore annue, ‘no’ alla possibilità per Fiat di annullare la mezz’ora di pausa mensa, o i giorni di riposo, “per recuperi produttivi anche dovuti a non consegna delle forniture”; ‘no’ al mancato pagamento della malattia, da contratto a carico dell’azienda.. e così via. In Canada, per difendere il posto gli operai Chrysler hanno accettato condizioni peggiorative rispetto all’ultimo contratto: meno bonus, più turni, meno garanzie per sanità e pensioni.
Aspettando il voto dei lavoratori campani, il caso Pomigliano ci interroga tutti: di fronte alla crisi, mentre gli statali vedono congelati gli stipendi, nel settore privato le aziende premono per abbattere costi e aumentare produttività, in uno dei Paesi dell’area Ocse (già prima della recessione) con i più bassi aumenti salariali negli ultimi anni (dati Banca d’Italia). La ripresa, debole, sembra non portare molti nuovi posti di lavoro.
Il prezzo della crisi è un lavoro più duro? Più vicino agli standard di paesi ’emergenti’ ? La scarsità di posti di lavoro in tutta Europa indebolirà il sindacato?
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Se non ci rivoltiamo ora avremo sempre meno diritti e dignità. La Mercegaglia dovrebbe provare a vivere con 1200 euro al mese in una casa popolare con il solo divertimento della TV spazzatura, dopo di che avrà il diritto di pontificare e sbraitare tutte le fesserie che dice. Aspetto di vederla alla prova …, siamo circondati di dirigenti incapaci e privi del minimo senso di vergogna. In fede,
Graziano Manini
La Globalizzazione. Capire cosa avviene nel mondo.
ACCORDO FIAT A POMIGLIANO E FILOSOFIA MARCHIONNE
15 anni fa i paesi sviluppati producevano complessivamente il 75% della ricchezza mondiale. Nel 2011 avverrà uno storico sorpasso. I paesi emergenti, vale a dire: Brasile, Cina, Russia, India, Polonia, etc, supereranno la ricchezza prodotta nel primo mondo.
Ciò significa che per tale data i paesi sviluppati produrranno meno del 50%.
Domenico De Masi, Stimato sociologo è ordinario di Sociologia del Lavoro presso la facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza.
A Radio 24 ha espresso i suoi dubbi sulla cura Marchionne. Riferendosi all’Italia ha sostenuto che, il nostro paese deve rivedere il proprio modello di sviluppo, altrimenti siamo condannati ad arretrare dal primo mondo, nel quale siamo vissuti negli ultimi cinquanta anni.
Ha iniziato dicendo: Il mondo si va tripartendo.
1.Paesi sviluppati che producono idee, servizi, etc. Chiamiamoli post-industriali.
2.Paesi emergenti che producono beni materiali. Auto, frigoriferi, etc.
3.Paesi del terzo mondo dove c’è la miseria.
A.Nel primo mondo il reddito procapite supera i 20.000 Euro l’anno, con un costo del lavoro intorno ai 20 dollari l’ora.
B.Nei paesi emergenti il reddito procapite è intorno agli 8.000 Euro e il costo del lavoro intorno ai 7 dollari l’ora. Es. Polonia e Brasile.
Un operaio italiano dovrebbe produrre tre volte quello di un operaio brasiliano per stare alla pari nel lavoro manuale.
Se invece compariamo il lavoro di due ingegneri, ci accorgiamo che in Cina un ingegnare costa, il 50% in più rispetto del collega italiano.
Questo significa che se in Italia produciamo prodotti ad alta sofisticazione con grande contenuto di ricerca scientifica, vinciamo sui paesi emergenti. Se produciamo la Panda, perdiamo. Sempre che, non si creano condizioni di lavoro talmente efferate che poi il lavoratore italiano, tanto più che è abituato a un tenore di vita italiano, non ce la fa.
Dobbiamo dunque, rivedere tutto il nostro modello di sviluppo se vogliamo competere con il terzo mondo e i paesi emergenti. Non è possibile in Italia aumentare i ritmi di lavoro tre volte, oppure pagare 1/3 il lavoro attuale. Questo non è possibile, perché ciò porterebbe a un arretramento della nostra civiltà.
La Fiat a mio avviso sconta decenni di mancata ricerca scientifica e di mancata ricerca sociale. Ad esempio la Volkswagen in tutti questi anni non ha fatto solo ricerca scientifica, ma varie sperimentazioni: trentacinque ore, diverse turnazioni, facendo accordi con i sindacati. Siamo in una situazione paradossale. Detroit si è aggrappata per anni completamente a tre colossi dell’industria automobilistica: Ford, GM, Chrysler, ed è crollata in venti anni. La prima volta che ci sono andato era una città fiorente, ricchissima, alberghi meravigliosi. Ostentavano grandezza in tutte le loro manifestazioni. Il cinema più grande d’America. L’ultima volta che ci sono andato, aveva non più 2.000.000 di abitanti ma ottocentomila. Il centro storico tutto sfondato e il cinema era diventato un garage. Tutto questo per essersi aggrappata al prodotto industriale tradizionale, e non è un caso che l’America vende la Chrysler alla Fiat, e all’Italia poiché non considera più il nostro paese del primo mondo, ma un paese emergente. La Fiat deve ormai rapportarsi a un’industria automobilistica che per sua definizione è obsoleta. Io credo che la Fiat come azienda singola, l’Italia come azienda complessiva debbano scegliere tra primo mondo o terzo mondo. La società italiana ha un tenore di vita e salari da primo mondo. L’Italia se vuole reggere a questi salari e a questo tenore di vita, può solo aggrapparsi all’innovazione tecnologica altissima, alla creatività che comporta mezzi, prodotti e metodi completamente nuovi di organizzare la produzione. Se la Fiat ad esempio avesse prodotto a Pomigliano, un’auto avveniristica, che so all’idrogeno, probabilmente Pomigliano oggi sarebbe competitiva rispetto alla Polonia e al Brasile. Teniamo inoltre presente che questi paesi emergenti si stanno attrezzando per competere anche con il primo mondo. La Cina l’anno scorso ha laureato quattro milioni di giovani. Io che ci vado di tanto in tanto in quel paese vi assicuro con una preparazione scolastica eccellente. 480 mila ingegneri solo Ingegneri.
Sono un operaio di pomigliano. Grazie perchè parlate di queste cose. Spesso la gente non sa neanche cosa succede qui.
Sono d’accordo con Maurizio Landini,deve tenere duro,le industrie stanno facendo il bello e il cattivo tempo da troppo ormai,prendono gli incentivi,fanno credere di sollevare l’economia e poi alla fine della “storia” spariscono e vanno a ricominciare a sfruttare gli operai e altri incentivi in altri paesi.Vorrei che ce ne fossero tanti di uomini come Landini, che fanno rispettare le risorse umane e chiedono di rispettare le leggi e gli accordi preesistenti.Mi chiedo cosa ci sia in realtà dietro questo investimento di 700ml della Fiat:forse un processo di cancellazione dello statuto dei lavoratori,o che altro? Mi domando anche:e i lavoratori della Polonia? che fine fanno? Non appartengo a questa categoria di lavoratori ma,è veramente vergognoso quello che stà succedendo,e i lavoratori di Pomigliano dovrebbero veramente pensarci prima di accettare un contratto di schiavitù.Salute a tutti.
Il problema è un altro: la strategia di impoverire e tiranneggiare i lavoratori, anche se questi chinano il capo e la accettano x il bene delle loro famiglie, non salverà il paese dallo sprofondare ulteriormente nella crisi, anzi avverrà il contrario. Lavoratori più poveri e con meno tempo libero non hanno danaro da spendere, quindi i mercati interni si contraggono ulteriormente, le merci da loro prodotte non si vendono, e l’azienda finirà con il chiedere loro altri inutili sacrifici. Qui si sta innescando una spirale verso il peggio!
E il mio sospetto è che politici e grandi imprenditori lo sappiano benissimo. Ma allora, se fosse vero, perché perseguire una strategia così folle, vi chiederete?
Semplice, perché nelle crisi si salva chi chi può, e queste “brave” persone stanno agendo nel proprio interesse, arraffando quello che possono come hanno sempre fatto e anche di più. Perché se non lo sapete, la crisi si affronta meglio se si è ricchi.
Pom
Pomigliano : o schiavi o disoccupati….
…questa è la scelta che gli operai dovranno fare .Lavorare giorno e notte 7 giorni alla settimana con turni masssacranti senza batter ciglio …ma dove siamo arrivati ?!?! Stiamo adottando i metodi CINESI che lavorano 24 ore al giorno senza sabati,domeniche ,Natale ,Pasqua e figuriamoci se sanno cosè il primo maggio !! Per fare 100mila Pande al giorno ??!! Ma dove cavolo vanno tutte stè Pande ?! Il mondo è in rovina perchè si è corso troppo e si è andati a sbattere !! Cos’è stà cosa di lavorare girono e notte,giorno e notte, sabati ,domeniche ma ..gli operai sono esseri umani non robot !?! Io direi di endere il lavoro in fabbrica PIU’UMANO lavorando le 8 ore di giorno, i mariti devono tornare a casa alle 18.00 , aiutare le mogli, giocare con i bambini,portare a spasso il cane,, la domenica per il riposo e lo svago ….OPERAI NON SCHIAVI !!! ESSERI UMANI, NON ROBOT !!!Rallentiamo,umanizziamo la società ,se no sarà sempre peggio ! Il Papa si lamenta perchè non si fanno più figli ? E ti credo ,mariti e fidanzati di notte sono in fabbrica !! Torniamo ad orari di lavoro umani ! Rallentiamo ,produciamo il giusto cosi il lavoro dura nel tempo e non ci saranno più crisi. Meno profitto,più umanità !! Cordiali saluti .
Possibile che tutti abbiamo perso la memoria. solo al tempo del fascismo si andava a votare con una unica possibilità di scelta!!! il referendum imposto dalla Fiat è solo una forma di ricatto “o voti si, o ti licenzio”… se questa è la nuova democrazia?!? se continueremo ad abbassare la testa perchè tanto c’è sempre qualcosa di peggio, prima o poi arriveremo a toccare il fondo e forse ci accorgeremo che non esiste più la Costituzione, lo Stauto dei Lavoratori, i diritti delle persone… e sarà troppo tardi!!!
Il problema è che ragionando in questo modo, tutte le aziende avrebbero interesse a produrre all’estero dove i costi sono minori, ma così facendo l’intero lavoro in occidente sarebbe a rischio.
La logica direbbe che dovrebbero essere i paesi meno sviluppati ad equipararsi al nostro mondo del lavoro e non viceversa, noi non possiamo permetterci di perdere ne diritti e tantomeno salario, anche perchè siamo noi che mandiamo avanti i consumi.
Il problema della globalizzazione si risolve solo se Europa e Stati Uniti porranno dazi alle aziende che producono all’estero per pareggiarne lo squilibrio alla produzione, solo così si salverà il lavoro in occidente e non accinesandoci tutti!
Sono veramente dispiaciuto per le tante persone che perdono il posto di lavoro. Io ho comprato sempre e solo auto fiat per aiutare il mercato italiano e gli operai onesti italiani, pur sapendo di pagare un prezzo alto, rispetto alla qualità delle vetture. In 18 anni ne ho cambiate cinque e tutte pagate a rate. I miei sacrifici sono serviti a poco. Non posso sopportare che si ritorni indietro nel tempo. Se si deve fare un sacrificio, lo si faccia tutti insieme e quando dico tutti, dico proprio tutti, iniziando dal primo cittadino della nazione. Ma i “padroni dell’Italia” sanno cosa significa per un papà non portare più un soldo a casa? Ne conoscono le conseguenze? Mi auguro che il voto sia un voto responsabile e senza imbrogli. Auguro a tutti gli operai onesti, alle loro famiglie tantissima serenità. Peppe
Io in Fiat ho lavorato e so cosa significa soffrire su una catena di montaggio. Il clima che si respira all’interno degli stabilimenti Fiat è di caccia alle streghe. La Fiat ha una doppia immagine. Bella all’esterno esattamente il contrario all’interno. Es: Quando la Fiat sostiene che bisogna migliorare la qualità del prodotto, sta per iniziare una campagna per il taglio dei tempi, eliminazione di certe lavorazioni che prima si facevano, riduzione del personale, diminuizione dei controlli qualità. Io l’accordo l’ho letto e a quei sapientoni che guadagnano trenta volte la paga di un operaio (legalmente) e non hanno mai conosciuto una fabbrica metalmeccanica, tanto meno le linee di un reparto di carrozzeria, porto un solo esempio: Si lavorerà su tre turni di otto ore. La mensa è eliminata, quindi ogni lavoratore usufruirà della mezzora di mensa a fine turno. Ora pensate a un povero Cristo che si alza prima delle cinque di mattina per iniziare il lavoro alle sei. Come fa a star digiuno per circa dieci ore? E’ evidente che per sostenere lo sforzo della fatica qualcosa dovrà pur mangiare. Qualche benpensante dirà: mangia durante la pausa cambio. Bene, le pause diminuiranno dai quaranta minuti precedenti a trenta. Distribuiti in tre pause da dieci minuti. E’ semplice capire per chi conosce come funziona il lavoro in fabbrica, che al di fuori di quelle tre brevissime pause non puoi spostarti dal posto di lavoro, altrimenti la tua operazione non la fa nessuno. Giacché gli operai urinano ed evacuano ancora come lor signori, vuol dire che con una mano reggeranno il pene per urinare e con l’altra il pezzo di pane portato da casa. Col tempo vedrete la mezzora a fine turno sarà monetizzata, ossia si lavorerà. Questa la chiamate modernità? Preferisco essere antico. Al referendum voluto dall’azienda e dai suoi servi, vincerà il sì. Ai lavoratori è stato detto: o accetti queste condizioni, o l’azienda chiude e la Panda la va a fare in Polonia. Vedrete che Marchionne troverà qualsiasi scusa, alla fine in Polonia andrà comunque. Perché lì costa meno produrre, ma non solo. Ricordatevi la Fiat non perdona. Il governo non ha accettato il rinnovo degli incentivi per la rottamazione, la Fiat gliela farà pagare. Solo che a pagare saranno sempre e soltanto i lavoratori. Io sarei pronto a firmare quell’accordo, a condizione che tutti i corvi che gracchiano oggi, accettassero di lavorare assieme agli operai del montaggio per una settimana l’anno.
Dovremo essere tutti solidali con questi operai, lo saremo con noi stessi e con il nostro futuro. Se si accettano certe condizioni, si accetta che una persona con figli faccia orari incompatibili con la famiglia (esisterà ancora la famiglia?) o che una malata lavori facendo finta di nulla, finchè ce la fa. A questo punto in nome del risparmio e dei tempi difficili non cureremo le persone in ospedale perchè costa troppo. Il valore delle persone sarà la conseguenza della loro situazione economica.
Il prezzo imposto ai lavoratori per il posto di lavoro non ha alcuna attinenza con la produttività. I giganteschi passi indietro sui diritti non sono altro che la suola della scarpaccia del “padrone” sul collo del lavoratore, violenza prima morale e poi materiale, come denunciarono i manifesti dell’800, a ricordo delle prime lotte operaie. Non sono i lavoratori che ci riportano indietro a quel secolo, ma gli “industriali” che ritornano allo spirito padronale dell’800! Che modernità! Complimenti Marcegaglia, Marchionne, Sacconi, e co.
caro direttore perchò nella vicenda Pomigliano non si dice tutto.
Marchionne è costretto a portare la panda a Pomigliano .le alternative sarebbero più costose,5 auto in Polonia non può produrle
cari saluti
Ragazzi di Rainews, non vi capisco proprio questa volta.
Siete inaspettatamente sbilanciati su il SI all’accordo e lo dimostrate anche con questo articoletto. In Canada?? e chi se ne frega.
Non so cosa dice la Costituzione canadese sullo sciopero e se hanno uno Statuto dei lavoratori, ma è possibile dover cercare chi sta peggio per fare confronti?
Citiamo la Francia e Germania anche questa volta e vediamo con che stipendi e con quali diritti si costruiscono là le auto…e sono i competitori della FIAT.
E’ drammatico vedere una FIOM rimasta sola a difendere i diritti acquisiti dai lavoratori con tanti scioperi, e altri sindacati che hanno ceduto alle richieste di una FIAT che deve dare risultati sempre in positivo perchè è quotata in Borsa.
E’ tragico pensare di avere un governo che gestisce i problemi senza porsi l’obiettivo di far crescere il paese e ddi renderlo sempre più moderno.
Se Sacconi fosse un ministro all’altezza della situazione non accetterebbe un referendum senza un parere univoco di tutte le forze sindacali. Ciò che sta succedendo a Pomigliano è da paese vecchio, gestito da vecchi(mentalmente). L’assenteismo è un problema che deve essere affrontato con molta serietà e senza falsità. Il posto di lavoro dei lavoratori di P. è una questione troppo importante per il paese intero. Non deve essere gestita in questo modo.
FIAT: LA CINA E’ VICINA
vedrete, vedrete,vedrete…
gli operai di Pomigliano sono solo le cavie.
il principio cinese della MULTINAZIONALE fiat “lavoro in cambio di diritti” si estenderà presto a tutta l’Italia.
l’abolizione DELLO statuto dei lavoratori e del diritto d’indire lo sciopero è l’obiettivo evidente del governo berlusconi e di confindustria.
ma chi semina pioggia raccoglie poi tempesta.
i limiti INTRINSECHI dell’essere umano non si possono violare in modo indefinito.
gli operai OGGI accetteranno il ricatto della multinazionale fiat MA poi saranno licenziati per le patologie professionali di cui s’ammaleranno in poco tempo.
chi s’ammala lavorando presto sarà considerato un fannullone. I SINDACATI indiranno giusti scioperi e saranno licenziati dopo aver firmato oggi UN ACCORDO-CAPESTRO che di fatto abolisce lo sciopero.
i lavoratori saranno licenziati per inadempienze contrattuali perché quel che propone la multinazionale fiat è disumano e non è quindi umanamente possibile poi da adempiere.
se la confindustria e la multinazionale fiat(con la “quinta colonna” sacconi) credono che Pomigliano sia l’avamposto della nuova organizzazione cinese del lavoro con “risorse umane usa e getta”, SI SBAGLIANO, perchè in realtà stanno creando le basi per un nuovo esteso conflitto di classe.
vedrete, vedrete, vedrete…
bravo Landini! ho appena ascoltato la sua intervista a “In 1/2 ora” ed ha fatto proprio bene a ribadire che quello che definiscono Referendum, in realtà, non è un Referendum poichè non sussiste nessuna “precondizione” di Libertà per definirlo tale. Il quesito posto “vuoi LAVORARE o MORIRE di FAME?” non mi sembra per nulla accettabile in un paese civile e democratico!
Si vogliono, poi, vigliaccamente, dividere i lavoratori per poter far ricadere su una sola parte di loro l’eventuale fallimento del finanziamento FIAT. L’aspetto, però, più vergognoso è che s’incunea, così, non solo il TENTATIVO di STRAVOLGIMENTO di PRINCIPI COSTITUZIONALI, ma di tutto il SISTEMA NORMATIVO italiano ed europeo di tutela dei Lavoratori. rocLIBERACITTADINANZA
Machionne il tirapiedi della famiglia Agnelli fino a prova contraria,famiglia che ha avuto nell’ultimo secolo privilegi e favori senza pagare dazio, e che oggi l’AD fà una prova di forza sapendo che comunque il proprio portafoglio a bilancio, andrà all’incasso con milioni di euro, alla faccia della classe operaia, perchè se qualcuno non la ancora capito oggi la classe borgese italiana vuole andare i paradiso.
in tutto il mondo sanno che in quella fabbrica non vanno a lavorare per futili motivi ( non vanno se ci sono le elezioni, se gioca l’italia o il napoli). e lo stato pagava un milione di lire per ogni auto prodotto. Gli italiani quindi dovevano pagare la “tassa pomigliano” per poter permettere a questi signori di continuare a fare gli affari propri. ecco perchè compriamo auto tedesche. almeno li gli operai fanno il loro onesto lavoro senza pesare sulle casse dello Stato. Mi auguro che la pomigliano chiuda e che vadano a lavorare in germania.
i padroni e il governo che li rappresenta chiedono sacrifici a chi guadagna poco più di di 1000 euro al mese.
perchè non fanno pagare la crisi a chi capitalizza 100.000 euro o più al mese? questi parassiti (manager, faccendieri, finanzieri…) potrebbero vivere la loro vita benissimo con 5000 euro al mese, o no?
i soldi ci sono, ma cercano di far pagare il conto alla solita classe salariata e per giustificare questa violenza fanno delle goffe acrobazie ideologice.
E’ molto preoccupante che per dire sì ci voglia un corteo…..
Ma vergognatevi.. in Falsa malattia per andare a vedere il Napoli.. sabotaggi alle auto, furti, e quant’altro.. questa è la vostra fabbrica.. e allora non lamentatevi..
Sono iscritta da alcuni anni alla CGL scuola e anche se la Fiom ha ragione,credo che per questa volta bisogna avere pazienza accettare gli accordi pocihè con l’aria che tira c’è solo da ringraziare tra i denti le proposte di lavoro anche se alcuni diritti sono andati a farsi benedire, credo che nulla però sia perso e bisognerà lavorare i fianchi della FIAT e far capire loro che sbagliano. Bisogna dire di Si anche se a denti stretti perchè ne va del futuro dell’economia Italiana e di tutto l’indotto. Io lavoro nello stato e purtroppo come molti altri ho lostipendio bloccato per tre anni, ma molte persone tra i quali dei miei parenti sono in cassa integrazione e i metalmeccanici hanno lo stipendio fermo da 10 anni… allora? Meglio lavorare così piuttosto che rimanere disoccupati e vedere la nostra Italia che va alla deriva. Silvana
La signora marcegaglia piuttosto che scandalizzarsi del “no ” dei lavoratori fiom, sarebbe meglio spiegasse non perchè la fiat vuole tornare in italia ma perchè la fiat a suo tempo ha preferito andare in polonia…….e non solo la fiat, tanti impreditori, oddio impreditore è una parola grossa,dicevo tanti impreditori hanno preferito spostarsi dove la manodopera costava meno e non solo….forse anche dove il sindacato non rompeva i c…..,
saluti
La marcia organizzata ieri dalla Fiat è stata a mio parere una triste ed inutile rievocazione della famosa marcia dei 40000 perchè rischia di diventare un boomerang in quanto contraddice tutto quello detto finora ,difatti si vuole affrontare la modernità e le sfide che ci impone con strumenti del passato il che la dice lunga sulla effettiva adeguatezza di questi presunti manager,al chè mi sorge spontaneo il sospetto che il signor Marchionne sia stato cacciato a calci in culo dall’ azienda nord americana in cui lavorava prima e non ha trovato di meglio che venire nel terzo mondo del capitalismo.
In un momento di forte crisi che gli europei hanno causato da anni per la loro presunzione , il loro credersi superiori , e credendo che il loro benessere gli permetteva tutto questo , ora tutti gli europei debbono fare sacrifici e dire
lavorare tutti anche con condizioni diverse di prima , ma fare il possibile per fare partire la nave , solo cosi supereremo questi momenti
Inoltre gli europei non si sono accorti che dall’altra parte del mondo stavano crescendo gente con meno pretese e piu’ preparazioni a tutti i livelli .
Bersani dice da solito comunista debbono pagare i ”ricchi” se i ”ricchi” non ci sono piu’ chi darebbe lavoro alla stramaggioranza delle popolazioni ? i governi spreconi ?
Non hanno ancora capito ed accettato i loro errori , e neanche il famoso centro destra non ha ancora trovato niente per creare lavoro …
I politici , i sindacati del mondo occidentale hanno grosse responsabilita’ …e anche i cittadini europeri ne hanno tante …
Quindi tutto e’ inutile e sono solo chiacchere se il popolo non si mette a lavorare sodo anche con meno privilegi , PER ORA ….
ci vogliono far tornare indietro di 50 anni. ecco a cosa è servita questa crisi. Giorgio
A me sembra che tutti i problemi ci vengano presentati sempre in forma non approfondita e come problemi di parte, in questo caso (POMIGLIANO) di confindustria e sindacati.
Penso che i problemi siano molto più profondi, perchè sono di tutti gli Italiani e quindi in base a come si risolveranno si ripercuoteranno su tutti noi.
A mio avviso questa continua contrapposizione su ogni proposta, vedi da chi fa politica per poi scendere alla società civile, favorisce chi pensa solo ai propri interessi e non al bene comune.
Mi pare sia giunto il momento, sperando che non sia già troppo tardi, che chi ha ottenuto il Diritto /Dovere di governarci, convochi, per risolvere il problema, le forze sociali attorno ad un tavolo e garantisca agli imprenditori di poter fare impresa di mercato e al sindacato il rispetto dei Diritti/Doveri dei lavoratori sanciti dalla costituzione.
Parto dalla fine, il sindacato è già indebolito, sono 30 anni che si indebolisce sempre di più e trovo indecente che la fiom cavalchi la situazione tragica di pomigliano per tentare di risalire la china
Dov’era quando fecero l’accordo all’alitalia? Sono 5000 posti di lavoro che vanno difesi, secondo me, ricatti o non ricatti, a tutti i costi. poi si vedrà. e sull’assenteismo poi? Vi sembra una cosa da poco? Insomma, difendiamo i posti di lavorodi pomigliano
Sui quotidiani on line di destra o confindustriali si parla di un corteo di mille persone compresi precari ed indotto. Perchè continuate nelle news ad accettare i dati della Polizia? Non ricordo o forse sbaglio, una loro obiettività visto che segue le direttive del Ministero degli Interni, sopratutto se è di Destra. Accettate il bavaglio nei fatti?Spero di no.
E’ la fine! Ho visto manifestare i lavoratori di Pomigliano contro i loro diritti, dalla parte dei padroni! E non si può dare la colpa a loro! Vogliono lavorare, ma non hanno tutele nè dalla politica, nè dai sindacati! E’ il primo passo verso la schiavitù!
Coloro che voteranno per il si a Pomigliano non hanno rispetto di se stessi. In altre parole non valgono niente e, dando il si si scaveranno la fossa con le loro stesse mani e, inoltre creeranno un precedente contro se stessi per il futuro. Gli Italiani da anni sono stati raggruppati un po per volta dai politici corrotti come un gregge di pecore. E, e’ quello che sono diventati (pecore). Hanno perso il senso dei valori della moralita’ e della dignita’.
Non mi riconosco più in questo sindacato,cara fiat vattene dal sud
cosi capiranno ….speriamo.
quando un’ azienda finisce in mano ai sindacati , per lei vuole dire fallimento.In passato solo corposi aiuti statali(pagati da noi cittadini )hanno impedito il peggio.(vedasi Alitalia). Al sud, e i sindacati in generale devono capire che per guadagnare bisogna la-vo-ra-re.Lo spirito di sacrificio e il dovere non e’ nel loro DNA, non hanno capito che in questa epoca e momento storico il sindacato non serve a nulla , anzi e’ motivo di regresso sociale e culturale. L’ essere sempre e comunque contro e’ una dottrina senza senso che porta alla rovina la’ dove viene diffusa.
Personalmente, non avendo lo stomaco di avere a che fare con certi individui, porterei tutta la produzione all’estero.
——Quando lo stato non difende i diritti dei lavoratori, quello stato è
della parte dei datori di lavoro.
Quando uno stato non dà lavoro al suo popolo quello è uno stato che sta
morendo.
Quando uno stato fa leggi a favore degli uomini forti quello è uno stato
che è MORTO.
Il nostro stato ha già messo in atto tutte e tre le suddette condizioni.
Ps.
Solo il POPOLO può salvare lo STATO ITALIANO-
POPOLO AGISCI.
Dimenticavo:se i nostri governanti,dirigenti e lacchè utilizzassero auto italiane invece che straniere oltre che fare pubblicità gratuita all’industria nazionale,con 269000 auto blù potrebbero dare un aiutino al povero marchionne!
Di nuovo sulla pelle degli operai!Gira e rigira chi paga sono sempre gli stessi,dalle tasse dirette come l’iva che tutti trovano il modo di “scaricare” o di non pagare eccetto gli ultimi che siamo noi lavoratori pensionati e chiunque non abbia la possibilità di farlo ai balzelli governativi che “le mani non ci mettono in tasca”ma forse da un’altra parte si.Anni addietro,la signora Marcegaglia forse era ancora in una lussuosa scuola per ricchi,ci fu una importante modifica nello stato sociale con la scusa che il costo del lavoro era troppo elevato fu deciso,per abbassare questo “costo”, di togliere l’adeguamento automatico all’aumento dei prezzi cioè la famosa “contingenza”. Anche allora ci furono parte dei sindacati daccordo con la confindustria e il governo non fece niente.Il risultato fu il nostro progressivo impoverimento che produsse i primi “tagli” di spesa nelle famiglie.Meno soldi da spendere,meno spese.I negozi di merci non importanti iniziarono a chiudere poi le varie crisi negli anni successivi produssero il resto.Oggi siamo di nuovo a chiederci come mai qualcuno è contro o a favore di questo nuovo tentativo di fregarci: ebbene,chi deve perdere il posto di lavoro non ha dubbi,meglio senza un pò di diritti che a casa senza un soldo!E’ vero, hanno ragione ma è anche vero che la fiat è stata finanziata per cinquanta anni da noi permettendo ai dirigenti spreconi e incapaci di trainare quel carrozzone fino ad oggi.Poi dalla 126 prodotta in polonia al doblò prodotto in turchia passando da tante altre realtà che noi,operai italiani, non conosciamo neppure sono di nuovo a chiedere sacrifici.E le auto fiat sono sempre più costose. Poveri italiani,becchi e bastonati.
auguri a tutti
secondo il mio parere,i dirigenti fiom dovrebbero andare a lavorare e basta.se dessimo loro ragione ora saremmo tutti col ….sedere per terra ,andate a lavorare che è meglio
Per la tutela di tutti i lavoratori dipendenti italiani e’ necessario che i lavoratori dela fiat non cedano alle richieste assurde i marchionne.
Altrimenti passera’ il messaggio che al datore di lavoro sia concesso fare di tutto ai suoi lavoratori.
Marchionne ha ragione,
richiamare un investimento importante come quello di tichy per farlo rientrare in italia necessita di garanzie.
Pomigliano è una “zona sensibile” e di questi tempi non si possono scindere gli interessi dei lavoratori da quelli del datore di lavoro, sono legati a filo doppio.
I sindacalisti farebbero bene AD ANDARE A LAVORARE, al posto di nascondersi dietro i lavoratori (loro si che lavorano) che di problemi ne hanno già abbastanza per fatti loro.
E’ un’estorsione, fondata sulla minaccia di abusare di un licenziamento collettivo per conseguire profitti illeciti e costituzionalmente illegittimi . E’ rilevante penalmente e chi la appoggia concorre nel reato perseguibile d’Ufficio. Ci pensino bene i sindacalisti sacconiani o i conigli(circostanza aggravante) democratici.Se la Procura non interviene lo potrà fare un qualsiasi cittadino, prima che il virus giapponese dilaghi. Io ci sto pensando.
Sono perfettamente d’accordo con Adalberto:in nome della crisi come al solito si fa pagare sempre ai più deboli,prendendoli per necessità.Cosa potranno rispondere i lavoratori tra una prospettiva di stare senza stipendio o accettare la miseria che viene elargita quasi con elemosina? Vergognatevi di proporre simili risoluzioni con lo spauracchio di andare a produrre all’estero;andateci e rimaneteci,avremo finito di sovvenzionare la Fiat!
Il comportamento della FIAT è a dir poco disgustoso e spregevole!!
FIAT sa di avere il coltello dalla parte del manico e si diverte a conficcarlo e girarlo nella piaga della disoccupazione.
La FIOM ha giustamente presentato il rovescio della medaglia, adesso dovrà essere fatta una scelta.
Se fossi operaio a Pomigliano sarei costretto a mangiare mio malgrado la minestra anche se rancida e piena d’insetti.
Ma……. la ruota gira e come diceva il cinese “Prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Ci vorrà tanta pazienza e forse non basterà una generazione ma passerà……. .
ho ascoltato molto bene le argomentazioni della FIOM e le ritengo giustissime. Si sono fatti comprare come tutti gli itagliani…poi vedremo quando verseranno le lacrime con chi se la prenderanno ! Vi assicuro io sono fuori ormai dal mondo del lavoro(per fortuna)ma vedere come è ridotta la scuola ,la ricerca gli operai che votano B. e lega proprio sto male.Buon lavoro.
il prezzo di un NO a pomigliano è la disoccupazione.
la multinazionale fiat vuol comprare la fame di 5000 famiglie.
adesso stando al tg3 delle 19:00 sono i dirigenti fiat che hanno convocato una contro-manifestazione, la speaker del tg3 l’ha definita “una manifestazione di regime” citando fonti. cioè la fiat ha convocato i lavoratori per la manifestazione!
che dire?
se ti chiedessero a 35-40 anni con famiglia se vuoi essere schiavo per sfamare te e i tuoi cari oppure restare senza lavoro in tempi di crisi in un luogo di mafie tu che risponderesti?
non è un referendum degli operai quello del 22 c. m.
si tratta in modo evidente di un ricatto in forma di domanda: vuoi tu morire?
la fiat vada in cina!!!
FIOM ancora una volta dimostra di essere rimasta indietro di 50 anni almeno, o – peggio ancora – di aver dato un NO POLITICO per creare disagio e confusione nel paese all’ unico scopo di far cadere il governo. Comunque, anche volendo ammettere che FIOM abbia tutte le ragioni del mondo, visto i tempi che corrono non vedo perche’ non possa accettare l’accordo in via del tutto eccezionale, solo per questa volta e limitatamente a Pomigliano.
A proposito di manovre e di tagli
Più o meno in tutta Europa in questo momento di crisi i governi presentano piani di austerità, con tagli drastici. Se il politico di turno porta come esempio la Germania con la sua imponente manovra di 80 miliardi nell’arco temporale 2011-2014, noi italiani avremmo solo da arrossire e chinare il capo in segno di allineamento e accettazione. E’ vero: il quotidiano “Die Zeit” scrive che le misure prevedono tagli allo stato sociale, al numero di dipendenti pubblici e agli sgravi per le aziende… Però, però… Non mi è ancora capitato di sentir ricordare che il governo tedesco una eccezione la fa, esattamente per il settore dell’istruzione e della ricerca. Scrive sempre “Die Zeit”: entro il 2013 il loro bilancio sarà aumentato di 13 miliardi di euro (vedi “Internazionale” 850, 11 giugno 2010, p.101). Perché questa lezione “europea” viene sottaciuta?
Edmondo Maccioni
La politica dei sindacati è vecchia, stantia e senza futuro.
Oggi non si può più “intavolare una trattativa” con il governo o con la FIAT. Lo sciopero organizzato non ha più valore perché manca di spontaneità, di coscienza propria da parte di un operaiato nuovo e più forte in seno alla società moderna. Questa forza che manca va riconquistata attraverso atti che smuovano anche le coscienze della borghesia che si è adagiata a un asservimento del mercato che fagocita onnivoramente idee e proteste per riciclarle in falsi bisogni e ne frammenta, ne rompe le costruzioni rendendo tutto, di fatto, inutilizzabile.
La frammentazione, ad esempio, dei sindacati, rende al mercato tutto più facile; il controllo, la dominanza e lo sfruttamento di idee e evoluzioni del popolare.
Occorre abbandonare gli acronimi ed elevare una cultura individuale che esalti la coscienza. Non essere più e rifiutare l’opinione pubblica schiava di una leadership mediatica che indirizza e stupidisce; ciò equivale a stupefacente. I risultati sono davanti agli occhi di chi vuol vedere.
maximoRed
Aldo Brancher:”Detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore, fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall’ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che “quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui”. Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano. Brancher viene assolto in Cassazione grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo da parte del governo Berlusconi, del quale faceva parte.
Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni”
Non si va da nessuna parte finchè ci governano i delinquenti.
Mentre si chiedono sacrifici a tutti gli enti pubblici, il Comune di Roma assume altri vigili ampliando la pianta organica. Certo, a pagare saremo ancora noi con multe che non mancheranno. Il rapporto è ormai 1 vigile per cittadino.
Intanto, non si rispetta più il Decreto Brunetta che poneva un limite per la stabilizzzazione dei precari “finti”, e si presenta un emendamento in finanziaria per prorogare i contratti ad assistenti sociali con neanche tre anni nell’amministrazione e non idonei (perchè bocciati) al concorso a tempo indeterminato. Si preclude lo scorrimento della graduatoria degli assistenti sociali idonei,insomma si mandano a casa i meritevoli. Inoltre, nell’accordo sindacale la richiesta di proroga del personale precario è giustificata dalla forte carenza in organico.
Bene, mi spiegate che differenza c’è tra destra e sinistra…..e soprattutto di quale sicurezza sociale parliamo se l’amministrazione è formata da personale impreparato????? Intanto si continuano a negare i diritti sanciti dalla Costituzione.
Ma Marchionne c’è o ci fà?,si è dimenticato che lo stabilimento di Termini Imerese lo ha chiuso?,e poi se in Polonia hanno degli standard produttivi così elevati e sono così docili come dice lui ma perchè non resta lì a produrre?, perchè non inizia da lì ad applicare i suoi nuovi metodi di relazioni industriali portandosi magari come consulente il ministro dello sfruttamento tal Sacconi?. Certo ne sentiremo la mancanza, ma col tempo ce ne faremo una ragione.
Emma Marcegaglia ha ragione: la Fiat di Marchionne va contro la storia ma non per le ragioni da lei addotte bensì per il proposto arretramento dei diritti dei lavoratori, faticosamente conquistati ed orgoglio del mondo occidentale. La sfida imposta da un economia globalizzata non va vinta con l’abbassamento delle tutele. E’ vergognoso l’atteggiamento di quei sindacati che da tempo mostrano di essere più dalla parte della loro “controparte” che da quella dei loro rappresentati. Che ne ricevono in cambio?
La sorpresa scandalizzata della Marcegalia,forse e dovuta al fatto che non e mai vissuta in Polonia,Rep.Ceca, ed altri paesi dell’Europa centrale,dove la vita costa assai meno di qua,dove la concorrenza e reale, e non una burla come da noi paese dei cartelli,dove le grandi Imprese del paese si uniscono per tenere alti i prezzi.In quei luoghi,si può vivere con dignità con 500 EURO.Ci provi lei a vivere con gli stipendi,le pensioni da fame in questo paese,e i costi che lievitano sempre verso l’alto.La Marcegalia pure non sa,o fa finta di non sapere,che un chilo di arance provenienti dalla Sicilia,costano meno che da noi,ma e (colpa della filiera)ci siamo sentiti dire sempre,ma allora questi super mercati stranieri,lavorano in perdita sempre??e no!!lavorano in favore della gente,niente filiera,ciò vale per tutti i prodotti,(dal produttore al consumatore,eliminando i vari passaggi inutili,ladroneschi.Vuoi vedere che per noi Italiani,ci Sara bisogno di un miracolo perché ciò accada!!le assicurazioni auto costano cinque volte meno che da noi,ed i carrozzieri rilasciano la fattura defalcandola dal prezzo iniziale pattuito.Meno ladri??si molti meno,pero esistono pure la,ma si dimettono dal Governo quando vengono pescati,da noi vengono premiati!!qui viene premiato chi delinque di Più,abbiamo esempi tutti i giorni,per elencarli tutti ci vorrebbero settimane.Quale morale vuole insegnarci la Marcegalia??che si deve imparare da loro?ma alle persone comuni non e concesso,fare come loro,vengono tassati alla fonte e non evadono il fisco,ma quanti di loro si??facciamo l’ottanta percento?come?sono ottimista?ma allora per chi predica in un modo e poi razzola in un altro,e bene che non impartisca lezioni di moralità,che si incominci sul serio a tassare tutti quelli che non le pagano,e stara poi meglio tutta l’ITLIA.
Grazie a Bonanni e Angeletti la fiat e i capitalisti in genere riusciranno nel loro intento : riportare lo stato dei lavoratori alla prima rivoluzione industriale.
Se passa questo ricatto saremo tutti più poveri, sfruttati e con meno diritti. Gli industriali “giocano” in Europa con la fame di occupazione, istruttiva è la lettera degli operai polacchi :
http://www.dirittidistorti.it/articoli/12-lavoro/261-dagli-operai-della-fiat-polonia-una-lettera-ai-lavoratori-di-pomigliano.html
Un sindacato unito non l’avrebbe permesso.
Guardi che la Cina fino a un secolo fa era costituita da contadini per lo più.guardi cosa ha fatto kl’ occidentalismo.il mondo ha guardato e così cì è la globalizzazione.e cghe idee offrite?economia,razionaliozzazione e controllo.guardi che noi non vi permettiamo di entrare nelle faccende destabilizzanti per i poveri offesi.una guerra dove non volevamo entrare e che i prepotenti ci hanno trascinayo,e così pafgano in termini economici e morali.e gli sta bene a dire il vero
“NON NEL MIO NOME”
dicono i pacifisti israeliani, contro la deportazione degli arabi da gerusalemme est, che è proprio una deportazione su base etnica, a direcome dalla Storia non s’apprenda nulla.
gli israeliani dovrebbero ricordare i ghetti e come gli ebrei siano stati deportati durante il secondo conflitto mondiale dai nazisti.
gli arabi che occupano le loro case da 50, 100 anni o anche più a gerusalemme est ricevono dal governo di israele una specie di ultimatum che dice loro di andar via entro 45 giorni per far posto agli israeliani.
Come se in italia, diciamo a padova, il sindaco mandasse una intimazione di lasciare la casa a proprietari e affittuari di origine non veneta per far posto ai veneti da 10 generazioni… con l’incarico ai vigili urbani di cacciarli a pedate se entro la data ultima non sono già sloggiati. Solo che la cosa in israele è per molti versi peggiore perché vi scorre sangue e violenza gratuita da ambo le parti, quotidianamente.
ormai distinguo fra persone di cultura ebraica e lo stato d’Israele. e francamente, percepisco il piccolo stato ebraico ingiustificatamente aggressivo e destinatario di protezioni internazionali ormai non più comprensibili.
cioè Israele non è più una Democrazia visto che agisce di fatto sulla base di leggi razziali. cioè decide di deportare i legittimi proprietari arabi delle case di gerusalemme est sulla base della propria origine.
cosa non accettabile per me. come lo furono le leggi razziali del fascismo.
Cercano solo scuse, per portare via dall’italia l’ultimo grande polo industriale rimasto.
Perchè la Fiat e Marchionne si sono svegliati una mattina schiavisti, antisindacali e anticostituzionali? Gli ha dato di volta il cervello o hanno un motivo? due sere fa su La7 questo motivo è stato spiegato, numeri alla mano, e si riassume in una sola parola: assenteismo. In occasione delle campagne elettorali, gli operai spariscono dal posto di lavoro con varie scuse; quando ci sono le elezioni, se ne assentano 1500 per impegno ai seggi: tutto legale, tutto previsto dalla legge, peccato che con 1500 si mandino avanti molti più seggi di quanti ce ne sono a Pomigliano, quindi c’è qualcuno che firma i certificati di partecipazione alle operazioni elettorali a gente che non c’è stata o che non ne aveva diritto; il sindacalista presente si è dichiarato a conoscenza di tutto questo e, pur non essendone responsabile, disponibile a discuterne e a trovare una soluzione, soluzione che va trovata anche dall’azienda e dalle forze politiche. Ma siccome l’azienda non sa o non vuole trovare questo accordo con le forze politiche che non hanno interesse a cambiare la situazione, ecco che arriva il “ricatto”: o lavori come dico io o si chiude. E’ sbagliato intervenire sull’ultima ruota del carro, ma si dovrà pur cominciare a cambiare questo andazzo.
Se poi è vero che a Termini hanno fatto sciopero per vedere la Nazionale, la partita , tanto per restare in tema, è persa: che credibilità hanno dei lavoratori che fanno sciopero per vedere giocare al pallone? e come può un sindacato difenderli? Sempre che sia vero, se non è tirarsi la zappa sui piedi questo….
Non c’entra nulla,ma gridiamo tutti:
NUTELLA LIBERA!!!
Aldo Branche nuovo Ministro, SENZA PORTAFOGLIO, per l’attuazione del federalismo.Speriamo che il portafoglio non lo riempia come ha fatto la “cricca”, visto i precedenti che ha!!!!!
Da qui si accede al testo dell’accordo http://www.lavoce.info/
Lo stabilimento si chiama Gianbattista Vico, come il teorizzatore dei corsi e ricorsi storici. Che ironia… Siamo sul cammino di un “ricorso” che non promette nulla di buono.
e se dicessimo ” Epifani, vai a fare l’operaio a 1250 al mese?
Mi sembrerebbe una cosa piu che sensata.
Marcegaglia dovrebbe andare a sostituire quell’operaia madre di 3 figli, che non si puo muovere dalla catena di montaggio nemmeno per andare alla toilette, se non c’è qualcuo al suo posto!
Audi ha investito nell’innovazione per l’auto elettrica 4 miliardi di euro,mentre la Fiat propone col suo modesto investimento il nuovo metodo giapponese per abbattere tutti i tempi morti della produzione, abbreviare le pause pranzo, e chiedere lo straordinario senza preavviso.Per 1200 euro al mese. Minacciando di tornare inb Polonia dove, malgrado Solidarnosc ne paga 400.
Le Panda, non innovate non si venderanno, e i clienti compreranno la A1 dell’Audi,meno costosa al consumo!
anch’io penso che si tratti di un ricatto bello e buono mascherato con la proposta di mantenere i posti di lavoro…..mai proverbio fu più azzeccato, o ti mangi questa minestra o……
le relazioni fra i sindacati oramai sono inesistenti, questo governo è stato abilissimo a far rompere fra loro, esistono ancora i sindacati veri che fanno???? gli interessi dei lavoratori e sindacati???? di governo (cisl e ugl) troppo vicini al potere, sospetto che già ci siano degli accordi per il futuro che porteranno i segretari di questi sindacati a impegni politici…… vedrete che sarà così, i vari bonanni e angeletti hanno già venduto l’anima al diavolo!!!! (o berlusconi o caimano che dir si voglia)
Stanno cancellando 50 anni di lotte sindacali approfittando della ‘crisi’ e il nostro governo glielo lascia fare. E’ una vergogna!
Prima di tagliare i diritti bisogna tagliare i privilegi.
I padroni (non e` una razza ma una condizione), ogni mattina si chiedono come fare a guadagnare di piu’.
Purtroppo da qualche mattina in qua’, gli sta andando benone.
Come fare a contenere la concupiscenza padronale?
Anche l’azionariato diffuso (quanti sono un po’ padroni senza neanche saperlo?), rende piu’ grave la situazione…
ma dove stiamo andando? e dove ci vogliono portare?
questo accordo passerà, e il referendum registrerà una marea di si: la gente pur di lavorare accetterà il ricatto.E l’altra gente, quella che si meraviglia della posizione della fiom, non sa che presto toccherà a lei.
che sindacato è quello che consegna i lavoratori nelle mani dei padroni senza svolgere il ruolo a cui è votato. questo è quello che hanno fatto la maggioranza delle oganizzazioni. lasciare porre un quesito referendario come quello annunciato “o accetti o muori” significa arrendersi senza condizioni lasciando completamente indifesa tutta quella gente. ho idea che alcuni abbiano maturato l’intenzione di diventar sindacato di riferimento per confindustria e per il governo. dalle mie parti scusate l’espressione cruda si dice “vendere il culo per una ciliegia”.
ok gli operai presi per il collo, se c’e rimasto…comunque qua a forli tg24 non si vede e ora non si vede piu rai storia, ammazza
Certo
andiamo molto bene in Italia…
berlusconi e il suo governo ci vuole imbavagliare così non riusciremmo mai, tanto per cambiare,a scoprire a quanta corruzione ecc. ecc..abbiamo e la marcegaglia ci vuole togliere
i diritti che gli operai hanno acquisito con tanta fatica…e lotte!!!
Complimenti e andassero a ….e anche a lavorare.
“OGGI COMPRI E INNEGGI AL SENSO ILLUSORIO DI ONNIPOTENZA MA POI VIENE SEMPRE IL MOMENTO DI CREPARE E SENZA SOLIDARIETA’ INTORNO SARA’ TERRIBILE DUE VOLTE!”
tutti i commentatori o si sentono economisti con un brandello di soluzione in mano oppure mostrano nervosismo ed aggressività.
o accettano come inevitabile lo status quo oppure incitano “veneto libero”. e allora dico io…. libero da che?
sono in pochi quelli che s’immedesimano con le ragioni degli altri. Io mi sforzo di farlo spesso e capisco quasi tutti.
ma poi alcuni hanno più ragione degli altri. hanno ragione quelli che vorrebbero solo sopravvivere. non hanno ragione quelli che vorrebbero più beni da consumare. Non hanno ragione quelli che spendono e spandono come se potessero farlo in modo indefinito.
hanno ragione coloro che vogliono il rispetto della dignità umana. hanno torto coloro che sorvolano sulle implicazioni di una fiat che vuole operai carne da macello e in pochi anni affetti da patologie professionali precoci. Non posso accettare le multinazionali che vogliono il materiale umano usa e getta.
i commentatori spesso stanno più ad accusare che a cercar di capire le dinamiche, cosa ci sia a monte. cosa muove le persone. se si tratta del Male metafisico oppure di cause ed effetti umane. son troppi che etichettano gli altri e non analizzano i fatti. e son troppi quelli che a mio avviso esprimono solo pregiudizi. non pensano alle conseguenze. semplificano troppo.
sono in pochi ancora quelli che capiscono che non viene nulla di buono da situazioni di sfruttamento, ricatto e di costrizione. non ci si può comprare la fame degli altri sperando in un “karma benevolo”. come sono pochi quelli che conoscono i cicli produttivi predatori su popolazioni e territori.
sono in molti quelli che per un tozzo di pane da 700 milioni svenderebbero i diritti di quella che una volta si chiamava classe operaia. Svendere la vita per “soli” 700 milioni? cartastraccia? Ipotesi di spesa? un osso lanciato?!? ma che vadano in cina!
ma oggi c’è la lega nord, ch’è un pò MSI, un po’ clericale, un po’ esotericamente celtica, un po’ padania immaginaria, un po’ democristiana, la lega di lotta e di governo, no? Che poi il premier secondo natura scorre come il resto e i suoi successori saranno dispersi!
ma che mondo sarà?
io di questo passo credo che domani sarà un mondo terrificante.
senza memoria storica.
condannato a rivivere orrori che la mia generazione e quella precedente credevano archiviati.
colpa anche del ruolo distorcente della tivù privata che è formativa nel senso che è all’insegna del “produci e crepa”. Son trent’anni che mediaset educa alla vacuità! e da qualche anno la rai la imita. Sembra rincorra sky oltre che mediaset. Compra e crepa!
qual è il target di mediaset? quali fasce d’età prende in considerazione come destinatarie degli spot trasmessi? gli altri sono paria invisibili… e si vede che in tal modo sono trattati dalla finanziaria. che non se la prende con i falsi invalidi ma con quelli veri portando la percentuale di invalidità dal 74 all’85 % per aver diritto a 200 euro al mese!
ma la gente formata dagli spot e dalla superficialità crede di essere solo quella che va p. es. a comprare l’ultimo gioiello della tecnologia, magari apple.
la gente mediamente non ha prospettiva. vive schiacciata sull’oggi. Con la precarizzazione della vita quest’assenza di prospettiva s’è trasferita dall’economia alla sfera esistenziale.
La gente mediamente ignora che sarà anche vecchia malata sola. Forse incomincia a comprendere che non avrà la pensione. che i giovani allora saranno ancora più “nazisti” di come aveva inneggiato… veneto libero… ma si! è la soluzione di tutti i problemi! Chiudiamoci in casa con la nostra imbecillità!
la gente si deve confrontare primi o poi con i suoi limiti ed impotenza rispetto alla vita. quando perderà l’autonomia. quando non sarà più autosufficiente. quando sarà in balia di questa società orrenda sarà tardi. deve farlo quando è nel pieno del vigore psicofisico e della vita professionale. uno stato che ignora i tempi della vita non assolve alla sua funzione che va al di là della durata e della memoria individuale.
Mi pare di avere letto che durante uno sciopero in una sua fabbrica brasiliana, mamma FIAT abbia “permesso” l’intervento dell’esercito… Un approfondimento sarebbe illuminante…
Che tristezza: a 19 anni me n’ero andata a vivere da sola col mio stipendio da operaia e facevo parecchie cose. Oggi mio figlio a pari età non riesce a farsi bastare lo stipendio da apprendista, dopo essersi pagato la sua rata per l’auto (3000 euro, usata) e relative spese (e vivendo in casa). A volte mi sveglio la notte con la consapevolezza di una brutta deriva…
per quanto possa essere difficile accettare, per la Fiom la chiusura di termi imerese, questo no e del tutto da irresponsabili. anchio sostengo il sindacato, ma questa volta ne sono cotrariato. Si mettono miglia di postidi lavoro a rischio per un compromesso pssibile nel tempo. vergogna!!!!!!
Se un “caporale” dice ad un lavoratore “devi accettare di lavorare senza diritti e tutele legali, oppure niente lavoro” i giornali e i TG si affrettano ad urlare al “ricatto” nei confronti del più debole. Se la stessa alternativa la pone Marchionne per conto della potentissima FIAT, allora il NO sacrosanto della FIOM diventa “incredibile”, vero signora Marcegaglia ? Vorrei che qualcuno che ne sa più di me mi spiegasse quale differenza c’è, nella sostanza, tra il diktat del “caporale” e la proposta indecente di MarchionFIAT. I sindacati, CISL e UIL in testa, sanno bene che la FIAT non può lasciare Pomigliano (Napoli) per ragioni politiche. Dopo aver abbandonato al suo destino lo stabilimento siciliano di Termini Imerese il governo non può lasciar fare e permettere che un altro pezzo di industria del sud sparisca nel nulla. Quindi la proposta FIAT è un bluff. Ed è proprio per questo motivo che Marchionne si è potuto permettere di mettere in atto il suo “ricatto” che è talmente sopra le righe da far sorridere chi ha una minima esperienza di relazioni sindacali in Italia.
intanto i signori diventano sempre piu ricchi e noi sempre piu morti di fame .e bravi. Ma ci vogliamo svegliare si o no lo volete capire che ci stanno riportando indietro nel tempo . CONTINUATE A VOTARE L,uomo dal sorrisofacile
I lavoratori debbono accettare quanto la potente FIAT offre.E’necessario rompere l’incantesimo della cassa integrazione.Bisogna mettere in moto il cervello e le braccia con la massima volonta’.La fiat nel corso del tempo restituira’ il dovuto. Tantissimi Auguri e buona fortuna ENZO
C’è una sola via per risolvere il problema:operare una grande e profonda redistribuzione dei redditi attraverso la leva fiscale per contenere l’evasione ;approvare ed attuare in modo rigoroso norme che facciano uscire il Paese dalla corruzione;innescare meccanismi di raffreddamento dell’evoluzione dei redditi (scatti di carriere e automatismi in generale) che allontanano la relazione tra reddito e produttività o responsabilità;tagliare,ma senza far finta,le spese inutili(l’aereo per trasortare il pesce per il festino del generale).
Il vero problema è che gran parte del sindacato , da oltre dieci anni, non tutela più i lavoratori ma i privilegi dei suoi dirigenti. Basterebbe capire quanto costano i famosi distacchi sindacali, che a molti dirigenti consentono attività alternative – commercio, allenatori , politica, consigli di amministrazione, ecc ecc – per capire come quella che qualcuno chiama concertazione sia in realtà una disonorevole, interessata resa, alle sempre più pressanti richieste aziendali. La CGIL benché in parte coinvolta nella gestione del potere sindacale ha una base più ancorata ai valori sociali che il sindacato deve esprimere cosa ormai lontana nei valori di Cisl e Uil. La Marcegaglia e i suoi rappresentati invece di ritenere il sindacato il male dell economia considerino il basso profilo dei manager italiani, Alitalia e Ferrovie in testa ma enel telecom e fiat non sono da meno.
Stamattina su RaiNews ho ascoltato un passaggio del ex Ministro Ferrero, che mi ha sconvolto. Secondo Ferrero, gli operai di Pomigliano non possono denunciare gli infortuni sul lavoro: quindi, lo stabilimento risulta – ufficialmente – di non avere infortuni e gli operai devono mettersi in malattia di loro, provocando così un aumento dell’assenteismo. Quindi, l’assenteismo di Pomigliano sarebbe anche dovuto a incidenti sul lavoro non denunciati.
Credo che gl’italiani possano fare a meno della fiat,che vada in cina!
SE NON HO CAPITO MALE ANCHE PER DIRE “NO” BISOGNA “PAGARE” QUALCOSA ……., E’ INCREDIBILE ……. DOMANDA: MA CHI PAGA???
I POLACCHI CHE VADINO DAL LOPO AMICO PRES: A CHIEDERE GRAZIA
purtroppo noi lavoratori stiamo diventando pezzi di ricambio di una macchina guidata da autisti che non sanno guidare. prima o poi il rischio dell’incidente c’è.
Premetto che sono un`iscritto della UIL (da 31 anni) a cui ho seria intenzione di inviare la mia disdetta della mia tessera sindacale.
Tutti danno la colpa all`AD della Fiat per il ricatto dei lavoratori (non e` un ricatto ai sindacati). La colpa e` degli stessi sindacati e ve ne spiego il motivo.
I sindacati sono complici se non loro stessi suggeritori della strategia da seguire. CISL e UIL nella loro pochezza si sono adagiati ai previlegi che questo disgraziato accordo portera` loro. A loro non interessa la dignita` e i sacrifici dei lavoratori. A loro interessa quanti distacchi la Fiat dara` loro, quante ore di permessi sindacali riceveranno i loro rappresentanti all`interno della fabbrica (I VERI ASSENTEISTI CRONICI)e quanti nuovi iscritti questi rappresentanti riusciranno a portar loro.
La vergogna di CISL e UIL e` quella di apprezzare e di cercare le aziende e i governi che gli chiedono di firmare accordi separati. Se questo accordo (ricatto) passera` e i lavoratori avranno perso tanti diritti aquisiti e ora rinnegati, suggerisco loro di disdire TUTTI le tessere sindacali senza esludere nessuna sigla di appartenenza. In questo modo anche loro dovranno ricominciare a riconquistare la fiducia e le tessere dei lavoratori e forse ritorneranno (se mai lo abbiano fatto prima) anche a fare attivita` sindacale per i LAVORATORI e non per le Aziende o Governi e per i loro sporchi previlegi.
Un carissimo saluto al Direttore Mineo.
E’ UN INTRUGLIO MALEFICO CHE ROVINA IL SUD LEGATO AL CONTESTO STORICO, SOCIALE E GEOGRAFICO. MA PERCHE’ TUTTO CAMBIA QUANDO SI INSERISCONO ALTROVE? EPPURE “SINGOLARMENTE” SONO FANTASTCI PERCHE’ CONSERVANO PRINCIPI MERAVIGLIOSI E TI ONORANO DELLA LORO FIDATA, PERENNE E VERA AMICIZIA.
E’ UN CASO CHE SI CHIDA POMIGLIANO E TERMINI IMERESE????? NO CERTO. IL LAVORO E’ CULTURA E LA CULTURA E’ ECONOMIA E L’ECONOMIA E’ POLITICA…. MA GUARDA A VOLTE ….
Incredibile la Fiom lo e` quasi sempre stata, incapace com’e` di evolvere nel tempo, dimenticando i retaggi di quando i lavoratori le credevano.Posizioni oggi antistoriche, che restano a dimostrare il massimalismo di allora.
Sarà retorico ma a me piacerebbe vedere la marcegaglia e merchionne alla catena di montaggio di Pomigliamo, caporeparto berlusconi, ovviamente!
Saluti.
A RIGURDO ALLA MALATTIA VOLEVO DIRE META’ L’HA PAGA L’A ZIENDA O COME DICONO LORO TRE GIORNI PERO’ NELLA MIA BUSTA PAGA CI DEVE ESSERE UNA ASSICURAZIONE CHE MI COPRE LE SPESE OSPEDAòLIERE,OPPURE ANCHE L’INPS META’ DELE SPESE. PERO’ SE C’è SOLO UNO CHE LAVORA CON A CARICO MOGLIE FIGLI CHE COSA SUCCEDE?
AL CONTEMPO
Ritengo che la consultazione dei dipendenti di Pomigliano sia di per sé sacrosanta, ma al contempo ritengo profondamente ingiusto far scegliere tra lavoro e disoccupazione, tra lavoro e sussistenza.
Ogni categoria dovrebbe cominciare un’opera morale di riconoscimento della propria casta, i sindacati avrebbero dovuto già da tempo rivedere le proprie politiche di tutela del lavoro e di intervento nell’ambito dell’imprenditoria, senza asservirsi alla politica, né a quella di governo, né tanto meno a quella ideologica.
Le caste e il clientelismo, da quello economico e mafioso a quello che promuove riscosse federaliste, stanno distruggendo il nostro paese e la retorica ne confezione la forma.
Patrizia Rigoldi, 17 giugno 2010
io penso che la fiom NON si preucupare per la sospensione mensa o per lo sciopero hagiorno d’ oggi serve poco e niente anzi ci smeni e basta, perchè non propone questo: bene tu mi proponi tutto questo come azienda io come operaio nonn devo essere usatodallo stato : TREDICESIMA,QUATORDICESIMA, TFR NON DEVONO ESSERE TOCCATI DALLO STATO SE NON DAME IO DEVO DECIDERE COSA FARE DEI MIEI SOLDI LO STRAORDINARI NON DEVE ESSERE TASSATO LA MALATTIA METà L’AZIENDA NELA BUSTA PAGA DEVE ESSERE INSERITA LA MALATTIA,PERò NON DEVONO TOGLIERE IL PART TIME ALLE DONNE CON FIGLI
il fatto e’ che non si puo’ piu’ svalutare la moneta,non si puo’ piu’ mettere le barriere doganali come si faceva un tempo e allora che gli resta da fare agli industriali per abbassare i costi?massacrare la manodopera,tanto,pensano,l’uomo e’ capace di qualsiasi sacrificio pur di sopravvivere,basta vedere come lavorano in cina e altre parti del mondo.Il colmo e’ che poi,accettate queste umilianti condizioni,alla fine chiudono ugualmente perche’ le automobili ormai non si vendono piu’ in quanto il mercato e’ saturo.Sapete che penso?Riaprite i manicomi.
Ricatto in piena regola, per di più a scapito di altri poveri, gli operai polacchi che si troveranno senza lavoro…
quello che mi sembra incredibile è che la Fiat si permetta di fare proposte che possano contenere caratteri di incostituzionalità, e che se ne discuta pure
Non ho mai capito se la Marcegaglia c’e’ o ci fa’.
La dignità è incredibile per lei Signora?
L’assenteismo (ammesso che sia superiore a quello di altri stabilimenti) è solo un alibi per giustificare un declassamento di diritti dei lavoratori. D’altronde, nulla è stato mai fatto per colpire i singoli assenteisti e ciò giustifica il fatto che tale fenomento serviva come movente. E’ in futuro la civiltà del Paese non quello di Pomigliano: passando queste ignobili condizioni di lavoro creeranno un precedente; in futuro altri contratti si ispireranno a queste condizioni: “se Pomigliano non c’ha questi diritti, perché volete averli voi?”. Insomma, in nome di una crisi da loro creata, da loro voluta e ora strumentalizzata, stanno cancellando cinquant’anni di conquiste democratiche e di battaglie per la civiltà, facendo passare i diritti fondamentali per privilegi.
LAVORARE, LAVORARE, LAVORARE E PAGARE, PAGARE, PAGARE; SPERIAMO SIA UN BUON INIZIO.
Incredibile è quello che si chiede agli operai di Pomigliano: dire di si a una forma moderna di schiavitù, dobbiamo tutti sostenere la Fiom.
Sulle parole della marcegaglia e sulla proposta della Fiat.
Investimento di 700 milioni di euro….Mi piacerebbe sapere il risultato di un approfondimento del tema che ai 700 mil investiti dalla fiat affianchi i costi della CIGS che dovrà essere sostenuta dallo stato e quindi da noi cittadini per mi sembra due anni di ristrutturazione della fabbrica.
Inoltre sarebbe interessante sapere le condizioni attuali in cui opera la fiat in polonia, non è che sta terminando qualche particolare accordo agevolato che adesso comporterebbe in polonia condizioni meno favorevoli e …….vogliano far mettere maschere di benefattori e maschere di “pigroni” a chi invece deve rinunciare a propri diritti per un diritto sancito dalla costituzione. C’è qualcuno che ha delle risposte su questi punti. Magari rainews 24 potrebbe fare uno speciale o una intervista in merito
Storicamente negli ultimi 30 anni ogni scusa, presunta o reale come questa crisi, è stata usata per erodere i diritti faticosamente acquisiti a costo di lotte dai lavoratori. Non si può sempre cedere ai ricatti padronali, loro vorrebbero un paese di disoccupati plurilaureati disponibili 24h al giorno senza nessuna garanzia e un paese a servizi sociali zero per lucrare su tutti i nostri bisogni a cominciare da quelli più essenziali come salute e acqua.
caro direttore
nelle fabbriche piene di robot la manodopera è molto molto diminuita con 5000 persone e i robot si fa il lavoro che una volta si faceva con 50.000 operai. la fiat quindi ricatta pomigliano perche vuole portare il modello polacco in Italia non per salvare un po di posti di lavoro ma per cambiare le regole del lavoro e poi per produrre un po di panda e 500 in italia in modo da placare il malessere dei consumatori che non vogliono comprare auto fatte all’estero…se nessuno comprasse auto fiat fatte all’estero ma solo quelle prodotte in Italia la fiat sarebbe costretta a rivedere i suoi piani come anche per Termini Imerese…
ha ragione la fiom … poi decideranno i lavoratori se sostenere la decisione della fiom o meno .
Un sindacato non si può prendere la responsabilità di accettare una tale riduzione di diritti ottenuti in decenni di lotte per di più sotto ricatto ignobile della fiat
io vorrei sapere cosa ha guadagnato l’Italia o cosa ha pagato la FIAT quando ha delocalizzato le lavorazioni, penso che la FIAT abbia guadagnato il differenziale di costo del lavoro
ed ora gli italiani, in particolare quei lavoratori, perchè devono pagare per far tornare quelle stesse lavorazioni in Italia?
questa è l’enorme pecca dei governi di ogni colore, le aziende possono guadagnare a man bassa senza interessarsi del sociale mentre i problemi sociali bisogna poi risolverli senza far pagare le aziende che li hanno creati e ci han guadagnato sopra
privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite, insomma, con pure il vantaggio di destrutturare la contrattualistica e stabilire dei precedenti pericolosi
che pagina è del Piano di Rinascita?
E’ assolutamente inaccettabile il ricatto.Il lavoratore e’ancora una volta sottoposto ad una prova di forza per la quale rischia il posto.L’azione della FIOM e l’ unica risposta che puo’ricondurre alla ragione e non all’imposizione di una strategia di tensione che si propaga anche oltre i cancelli dello stabilimento di Pomigliano.I vertici aziendali devono farsi carico del dovere morale e concertare nello stesso tempo la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori.Anche da questi posizione si combatte la crisi che ci sovrasta e si procede alla continuazione degli sforzi gia’ fatti dai nostri padri.
Yanire ti rispondo io con dati alla mano: In lombardia c’è 1 dip pubb. ogni 1800 ab. mentre in Campania 1 dip ogni 400 ab.
Se devi dare la colpa a qualcuno…
Nel comune dove abito c’è un rapporto di 1 dip/1900 ab. mentre a palermo e napoli circa 1 dip/350 ab. ed p notizia che a Napoli assumeranno altri 500 dip.
Al Sud dovreste vivere come nababbi con servizi efficentissimi eppure sembra il terzo mondo.
Lo stabilimento di Pomigliano non sarebbe mai stato costruito senza aiuti di Stato. La località totalmente decentrata, i costi di produzione dovuti a una scarsa produzione in termini di qualità e quantità ne fanno uno stabilitmento fallimentare.
Se il Meridione vuole “lavorare” allora si rimbocchi le maniche e non pianga dello sperpero che adesso dobbiamo pagare tutti.
NON CI SONO PAROLE PER GIUDICARE LA MANCATA FIRMA, SE NON SI PENSA CHE QUESTI RAPPRESENTANTI HANNO GUADAGNATO TROPPO SULLA PELLE DI CHI HA LAVORATO ONESTAMENTE PER LA PROPRIA FAMIGLIA E LA SOCIETA IN CUI VIVIAMO, SENZA INTERESSI RECONDITI. SE NON FOSSE CHE MI ADDOLORA PENSARE A QUANTE FAMIGLIE SI TROVEREBBERO IN DIFFICOLTà . CONVINCEREI FIAT A DISMETTERE LE ATTIVITà A POMIGLIANO.
il proplema non è il lavoro più duro ma la mancanza di rispetto delle persone …………GRAZIE fiat! ma lo hai detto alla Polonia che dopo avere preso i soldi ora gli scarichi?????????????? non sono mica tutti pirla come gli ITALIANI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vorrei dire alla Marcegaglia ma perchè invece di fare qualcosa di epocale trasferendo la produzione dalla Polonia non la lasciano in loco ?. Non sarà che anche lì questi capitalisti straccioni hanno intenzione di prenderli a calci in culo? e loro vorrebbero rifarsi in casa aiutati da un governo di incompetenti?
Questo divide anche la sinistra , giusto questa mattina un dirigente del PD dava ragione alla Marcegaglia .E’ anche vero che questo è un paese in crisi che dà lavoro agli emigranti , e non solo per posti da supersfruttamento , è un paese dove vedo precari con contratto da sei mesi fare la fila per timbrare il cartellino al minuto . E’ un paese dove l’intelligentia di sinistra non ha mai capito cosa succede realmente ai lavoratori . Un paese dove più di venti anni fa è successo che …dei lavoratori sono scappati da una fabbrica picchettata … per andare a ballare .E’ un paese …
Io sono d’accordo con la FIOM perchè questa è una manovra politica, per smantellare quei pochi diritti acquisiti rimasti, che sono a tutela del lavoratore. Anche se sono convinta che i sindacati farebbero bene a trovare un punto di unione per tutelare i deboli. Non dovrebbero accettare questi compromessi!!! La Fiat nei precedenti anni si è presa un sacco di soldi dallo Stato (da noi)quando era in crisi. Poi ha pensato di investire all’estero trattando i lavoratori stranieri come schiavi, senza tutele sindacali. Ora tenta di farlo anche qui, appoggiata da confindustria e da CISL E UIL che in altre occasioni, hanno servito su un piatto d’argento manovre sporche imprenditoriali.
Ma la sinistra, il PD DOV’E’ su un tema così grave? Perchè CGIL E LA SINISTRA NON APPOGGIANO LA FIOM?? PERCHE’ I LAVORATORI SONO ANCORA SOLI???
qual è il prezzo del NO alla dittatura per legge ad personam?
credo si possa anche dare la vita per i propri convincimenti etici e per difendere la Libertà. dopotutto non sarebbe una novità. l’hanno già fatto i nostri nonni per darci una società civile e democratica. si chiamavano Partigiani. Tutti giovanissimi. La Resistenza è un valore oggi più che mai!
giù le mani dalla Costituzione!
Non mi paiono peregrine le motivazioni addotte dalla fiom nell’esprimere il proprio no all’accordo capestro proposto da marchionne, per non chiudere lo stabilimento di pomigliano.
I diritti sono ancora molto importanti, ed ai diritti fondamentali riconosciuti e garantiti dalla nostra costituzione non sono ammesse deroghe, tanto più se questo genere di accordi può costituire un precedente pericoloso, che potrà essere utilizzata da altre aziende come grimaldello per rafforzare la posizione del capitale a scapito del fattore lavoro.
La fiom quindi, come sindacato di categoria responsabile, ha fatto bene a non firmare, e quella mancata firma ha da essere intesa come avvertimento per i lavoratori privati, state attenti, dice la fiom, che ora si comincia con pomigliano e poi vedrete che anche altre fabbriche cercheranno di imporre ai lavoratori una deminutio dei loro diritti.
Naturalmente i lavoratori di pomigliano, se vorranno, potranno confermare con il loro assenso, in sede di referendum del 22 giugno, l’accordo-ricatto, ma lo faranno, appunto, non con la convinzione che questo sia il miglior accordo possibile, bensì che questa sia l’ultima spiaggia loro concessa dal padronato che in questo modo imporrà ai lavoratori italiani la medesima condizione che la globalizzazione ha già imposto ai lavoratori cinesi, coreani, dell’est europeo etc.
Ciò che stupisce è il comportamento delle altre sigle sindacali, in particolare cisl e uil che ormai sottoscrivono qualsiasi documento che o il governo o la confindustria proponga loro.
Non vorrei essere nei panni degli iscritti a questi due sindacati che appaiono di fatto omologati ai ministri dei dicasteri economici dell’attuale governo.
Per qualche motivo devono ancora sentirsi rappresentati da organismi che a, dispetto di quanto ritiene bonanni nell’accusare la cgil, sono essi si sindacati che fanno politica, poichè avallano tutto o quasi tutto quello che propone questo governo, anche quando le proposte vanno contro i lavoratori.
Come si spiega infatti l’ok che cisl e uil hanno dato alla manovra governativa che colpisce quasi esclusivamente i lavoratori dipendenti e non coloro che detengono le ricchezze?
Non è questo un sindacato che fa politica a favore del governo invece che tutelare come dovrebbe gli interessi delle classi lavoratrici più svantaggiate?
CENTO anni di sovvenzioni statali(cioè i soldi glieli abbiamo dati noi) a fondo perduto ed ora gli Agnelli mandano avanti un servo il quale pretende, per non dislocare in Polonia, che i polacchi dobbiamo essere noi. Al muro, questo che ci mette la faccia convinto di sfangarla. Perchè se passa ‘sto schifo sarà la fine del lavoro come diritto e torneremo quel che sempre siamo stati e cioè SCHIAVI.
QUALCOSA NON TORNA, MARCHIONNE PORTA LA PANDA IN ITALIA….!!??
DEVE ESSERSI VOTATO ALLA BENEFICIENZA QUEST’UOMO,LASCIA LA POLONIA E VIENE IN ITALIA DOVE PRODURRE GLI COSTA DI PIU….
ORA NON SI CAPISCE, FORSE LO IMPAREREMO FRA QUALCHE ANNO QUANDO MAGARI LA PANDA ANDRA FUORI PRODUZIONE…..!!!
AVRANNO PRESO DUE PICCIONI CON UNA FAVA (DIVISO IL SINDACATO E MAGARI DATO LA COLPA DELLA CHIUSURA AGLI OPERAI)COME SI FA A NON PENSARE COSI….!!!??
SALUTI
Il giudizio sul no della FIOM al nuovo modello produttivo proposto dalla FIAT per il sistema industriale italiano, perchè di questo si tratta in buona soistanza, non è facile; il no della FIOM non è come dice la Marciagaglia “incredibile” : nei processi strorici non cì è niente di incredibile, anche se, bisogna riconoscere, un industsriale non è tenuto a ragionare
secondo logiche di tendenze storiche ma secondo logiche di stretto profitto. Il punto è, dobbiamo ora, in piena crisi occupazionale, salvare nel breve e forse medio periodo un certo numero di posti di lavoro, o dobbiamo, a costi di immani sacrifici, assecondare il cammino del rigorismo liberista dell’Europa,supportato dal suo stesso impianto istituzionale, che spinge sempre più ai margini della società il lavoro, fino ad arrivare al vicolo cieco della rottura della coesione sociale e conseguente della lotta di classe per una riaffermazizone del valore lavoro rispetto al capitale, seppure temporanea in quel divenire continuo della storia che non ha mai fine? Non è questa, da un punto di vista del farsi della Storia, una impostazione strampalata della questione, ma direi una questione di fondo. Qui, disse Uno di cui molti oggi si vergognano financo a pronunciare il Suo nome,”si fa l’Italia o si muore!”.Ai posteri l’ardua sentenza sul no della FIOM alle proposte, non certo lusinghiere per i lavoratori, della FIAT e del capitalismo italiano.
La posizione della Marcegaglia è, dal suo punto di vista, comprensibile. Altrettanto comprensibile, d’altro canto, è la posizione della FIOM: oggi mettiamo in mora un po’ di diritti faticosamente conquistati nei decenni trascorsi (par di tornare ai tempi della rivoluzione industriale), domani un altro po’ a seguito di qualche altro ricatto e doman l’altro archivieremo gli ultimi (pochi) rimasti. Fiat ha alle spalle un passato fatto di sovvenzioni statali ottenute con il solito sistema del ricatto occupazionale da un lato, dall’altro ha una storia di “comportamenti antisindacali” ben cospicua. Nulla di nuovo: Marchionne non ha inventato niente. Ha solo la faccia di bronzo di chi, approfittando della situazione, può anche esporsi e far la figura del salvatore della patria. Capisco i lavoratori che sono inclini ad accettare la proposta propinata loro da FIAT: non capisco Bonanni ed Angeletti che non sanno più cosa significhi “trattare”.
NO ALLA FIAT… CHE VADA IN CINA!
la fiat secondo me dovrebbe andarsene da pomigliano e dall’italia perché ha in mente di far la politica incostituzionale “LAVORO IN CAMBIO DI DIRITTI”. cioè 700 milioni di investimento per avere in cambio la rinuncia al diritto di sciopero. non a far sciopero. ma alla possibilità di d’indire lo sciopero. se il sindacato accettasse tale condizioni contro legge a pomigliano sarebbe un precedente che si estenderebbe a tutta l’italia!
gli danno man forte sacconi, la lega nord, tremonti, confindustria. una volta quando la gente leggeva ancora il capitale di marx avrebbe individuati costoro come nemici di classe. ma ora siamo in piena globalizzazione. quindi l’economia non attiene più alla sfera umana. viene direttamente calata dal cielo. l’economia è diventata animistica. vive di vita propria. possibile mai?!?
secondo me meglio 700 milioni in meno d’investimento che la perdita dei diritti per tutti! perché io sono contro l’organizzazione del lavoro cinese. no alla schiavitù!
quando la marcegaglia e i suoi amici sacrificheranno i loro lauti compensi per la patria allora anche noi lavoratori lo faremo.
L’erosione dei diritti dei lavoratori,alcuni dei quali purtroppo abusati nel passato,è il gravissimo scotto da pagare alla crisi e alla concorrenza dei paesi emergenti. Progresso e regresso,ed ora la fase è quella negativa.
I sindacati possono solo vergognarsi, sono dei mangiapane a tradimento, non dovrebbe iscriversi più nessuno al sindacato,
così finalmente vanno anche loro a lavorare
ho sentito dire spesso al direttore mineo che provabilmente il palinsesto di rainews verrà modificato. a me va bene così come è ripeto ciò che ho già affermato in un precedente commento la vostra trasmissione mi informa in modo corretto difatti non urlate le notizie le esponete con una varietà di fonti e con approfondimenti tali che permettono una reale comprensione delle stesse. con tutti i canali nuovi che ha la rai che motivo ha di modificare rainews? avete pochi ascoltatori, costate troppo, quale è il motivo? anche questa è una notizia su cui discutere. quindi signori giornalisti di rinews indicate a me e credo a tanti altri, come potervi aiutare a non far distruggere una bella realtà. sicuro c’è sempre la possibilità di fare meglio ma i canali rai sono tanti.
grazie ancora di tutto e rinnovandovi la mia proposta di aiuto vi saluto. pippo musumeci
Pomigliano può rappresentare l’inizio della schiavitù! Può essere la fine dei diritti acquisiti dai nostri padri lavoratori onesti e rappresentati da sindacati onesti che facevano il loro interesse e non quello dei potenti! Può essere la morte della contrattazione collettiva. Agli operai di Pomigliano chiedo di tenere duro e di non cedere a compremessi vergognosi per la loro dignità! Ognuno pensasse con la proria testa senza seguire le direttive dei sindacati assoggettati al potere! I nostri padri hanno guadagnato a costo di enormi sacrifici, in tempi più bui dell’attuale, i diritti di cui godiamo oggi! Acconsentire al primo ricatto, può avere un seguito molto doloroso per tutti! Anche se la lotta è dura, non smettiamo di lottare per i diritti dei lavoratori che sono sempre gli unici a pagare per il malgoverno! Vi risulta che i manager della Fiat ci stiano rimettendo qualcosa da questa crisi? Nooooo, loro continuano ad essere favolosamente ricchi! Non lascamoci fregare e custodiamo gelosamente i nostri diritti!
Vorrei sapere perché continuiate a prenderci in giro. Le vostre domande sono retoriche e insopportabili: quanti tra di voi accetterebbero di lavorare per 80 ore in più senza preavviso (o quasi)? Quanti accetterebbero di lavorare come macchine, all’interno di un sistema che prevede e prescrive ogni singolo movimento? Quanti tra di voi accetterebbero di vedersi “sfilare” la pausa mensa (magari agognata per quasi otto ore) per ragioni produttive?
E la Marcegaglia con il padre evasore fiscale ed esportatore di capitali? E Marchionne che ha “piegato” gli operai della Chrysler? E Sacconi che dipinge tutto questo come il migliore dei mondi possibili?
Ma andate a cagare, voi e loro!
Primo Muterbo
Ciao, sono Yanire Mayo, nata a Uruguay, di origine italiano e con nazionalita italiana, sposata da 7 anni con un italiano e con un figlio di 6 anni, mio marito lavora nella Comunita Montana Gelbison y Cervati nel Cilento, ieri gli hanno comunicato che visto che il governo centrale non dara piu risorse alla Regione Campania per gli operai forestali dal 18/6 andranno in cassa integrazione per poco tempo e dopo il licenziamento, ai maggiori di 50 anni per un anno gli daranno 4500 euro in tutto l’anno, il governo Basolino daba un 40% per le Comunita Montana il governo Caldoro gli annulara mandando 4600 persone a casa, PERCHE DI QUESTO NON SI PARLA, VI TENGO FEDE, PER PICERE POTETE DIRE QUALCOSA VOI? GRAZIE, scusate la ortografia e la grammatica GRAZIE