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Un bazooka per i pm di Reggio. Fuoco al portone della casa di famiglia di un magistrato a Cagliari. Fumogeni su Bonanni. Intimidazioni alle sedi della Cisl. Scritte sui muri delle metropoli. Il confronto con la criminalità organizzata e lo scontro sociale assumono in Italia toni che evocano in molti il timore di un ritorno agli anni di piombo.
Esagerazioni? Strumentalizzazioni? Pericolo reale?

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20 Commenti

  1. Elisabeth il 8 October 2010 alle 5:58 pm

    Ignorare quel “Pittore” é la miglior risposta! Non lo leggo neanche piú,non sono masochista!!! Passo avanti!Comunque, stranamente, questi “individui” criticano poi quelli come loro: talebani,cinesi e tutti coloro i quali pensano (da arroganti) che la pena di morte sía la panacea del mondo!!!!

  2. gennaro esposito il 8 October 2010 alle 12:26 pm

    CHI FA LO GNORRI?

    la gelmini riferendosi alle manifestazioni di oggi di protesta per i tagli della scuola, parla di indottrinamento della sinistra e di difesa dello status quo.

    I precari segati dai tagli nella scuola parlano invece di disoccupazione e di fame.

    Com’è..?

  3. Elisabeth il 8 October 2010 alle 12:07 pm

    Sostegno ai magistrati onesti, non corrotti! Scorta ai magistrati. Via le auto blu e la scorta ai politici!!! Visto che in Padania funziona tutto, i politici leghisti non avranno problemi ad andare a lavoro con il tram!!!! Ed anche a ROMA

  4. gennaro esposito il 8 October 2010 alle 11:06 am

    scrive grevemente Pittore:

    “PENA DI MORTE IMMEDIATA ALLO ZIO DI SARA, NON SUBITANEA E NE INDOLORE. VERGOGNA E SCHIFO.”

    senza scalfire con un mio commento inutile la tragedia replico solo all’attaggiamento grezzo di Pittore con lo stesso suo tono:

    “e per me un primo di spaghetti con le vongole e poi di rucola e prosciutto. mezzo bianchetto della casa. grazie.”

    non è per polemizzare, ma rimarcare che di questo passo, si crea un clima irrespirabile ed ideale p. es. per la tipologia umana a cui si fregiano appartenere la mussolini oppure la santanchè, che per me significa anche indicare il peggio. c’è bisogno dei “Pittore” per avere un mondo semplificato, superficiale e in una parola: orribile! da che è mondo accadono tragedie terrificanti ma la Civiltà deve affrontarle senza far regredire tutti quanti all’orda.

  5. sancho il 8 October 2010 alle 10:09 am

    Nostalgia d piombo?

    Certo è che questa nostalgìa non ce l’hanno operai e la gente che protesta per le sempre peggiori condizioni di vita e di lavoro, e non ce l’hanno mai avuta.
    La Storia avrebbe dovuto insegnarci qualcosa. Avrebbe dovuto insegnarci cos’è la strategìa della tensione, visto che l’abbiamo vissuta sulla nostra pelle.

  6. Pittore il 8 October 2010 alle 8:33 am

    I-TAGLIA FINO ALLA MORTE

  7. Antonella G. il 8 October 2010 alle 7:55 am

    Non si possono mischiare le cose! Il dissenso è un diritto sacrosanto da tutelare e da non strumentalizzare, confondendo la protesta di un lancio di uova, che non possono far del male a nessuno, con i bazooka! Quando si tira troppo la corda, calpestando i diritti, diventa poi molto difficile evitare quegli atti di violenza che nessuna persona civile può augurarsi! Prestiamo attenzione alle motivazioni delle contestazioni, e non condanniamole senza neanche provare a sentirne le sacrosante ragioni, ma nascondendosi dietro lo scudo della violenza. Per fortuna in Italia la gente ha moltissima pazienza, perchè credo che con tutti gli scandali, le truffe, il malgoverno, il clima di divisioni sociali molto forti, in molti altri paesi, meno accondiscenti, qualcosa di molto grave sarebbe già successo da tempo! Io non me lo auspico, però comincio a considerarlo inevitabile!

  8. Pittore il 8 October 2010 alle 7:46 am

    PENA DI MORTE IMMEDIATA ALLO ZIO DI SARA, NON SUBITANEA E NE INDOLORE. VERGOGNA E SCHIFO.

  9. strato il 8 October 2010 alle 1:39 am

    Strumentalizzazione maldestramente preparata !!! Imbrattare un muro di una sede sindacale ? Qualcuno può ritenere che un sindacato che non dia sufficiente protezione ai lavoratori si un sindacato inutile; Attentato a Belpietro ? Sin dal primo momento ho avuto l’impressione che si trattasse di una messa in scena; nessun pericolo reale ! Il bazooka ritrovato a Reggio Calabria ? Strategia del terrore contro il Magistrato e la Procura; è segno che le indagini stanno andando nella giusta direzione oppure si vuol far credere che sia così. A Reggio Calabria vedo in pericolo Magistrati, giornalisti e persone per bene che vogliono “denunciare”… Vi sono tantissimi giornalisti che hanno subito attentati e minacce e non hanno scorta:perché tanto chiasso per Belpietro ? Dopotutto il fantomatico attentatore è stato visto per pochi attimi dall’agente di scorta di Belpietro e questi avrebbe fatto, per l’identikit, descrizioni dettagliate dell’attentatore; troppo dettagliate. Per rispetto della vita umana e quindi per Belpietro mi dispiace e sono solidale anche se, come ho già detto, non c’è pericolo reale ! Messa in scena da strumentalizzare.

  10. strato il 8 October 2010 alle 12:26 am

    Credo che si tratti di azioni dimostrative di qualcuno che vuole richiamare alla mente degli italiani gli “anni di piombo”. Si è fatto un gran parlare dell’attentato a Belpietro… Con tutto il dovuto rispetto per la vita umana e per quella di Belpietro, io non credo che sia successo assolutamente nulla, ma che si tratti di una messa in scena che riconduca il fantomatico attentato a chi abbia recentemente subito attacchi da parte del giornale diretto da Belpietro.. e qui è troppo facile pensare ad una vendetta di Fini… troppo facile !!! Però abbiamo in mano un bell’Identikit! Qualcuno “vuole” lanciare la nuova campagna “anni di piombo” perché non riesce più ad uscire da tunnel nel quale si è cacciato ! Ed allora non resta che scalciare e sbottare, minacciare ed aggredire ora questo avversario ora quella istituzione !!! Sono le tipiche mosse di un pazzo in pieno delirio che non riesce a trovare sfoghi e che potrebbe avere in mano la possibilità di un ricorso alla logica della paura rievocando, appunto, gli anni di piombo. Troppo velocemente si è parlato in questi termini, non appena è sortita la notizia dell’ “attentato” fantasma. Se fosse toccato ad un giornalista de “Il Mattino”, i parlamentari e Ministri si sarebbero “mossi” con tanta rapidità ? Ho seri dubbi in proposito. Abbiamo decine di giornalisti, in Calabria, “seriamente minacciati” da anni e di cui non si parla mai! Che peso potrebbe avere il direttore di Libero per una strategia stragista? Quindi si spiega quasi come un teorema che qualcuno vuole mettere mano a questo estremo “rimedio”, ma non sono né saranno mai quelli ai quali si vuole che pensiamo… Insomma continuano ad offendere la nostra intelligenza e a tentare di convincerci che noi italiani, noi elettori, siamo veramente dei COG…NI! come qualcuno ci ha definito non molto tempo fa. Sarebbe ora di pagare pegno per questo. Quelli che voteranno il lodo costituzionale saranno i “veri” responsabili. Fino ad oggi ho sempre detto bene dell’azione di Fini, ma qui si parrà la sua nobilitate… Il pericolo reale, però, esiste veramente per i Magistrati e i Procuratori che sono in prima linea, come esiste per i tanti giornalisti di cui parlavo prima e che, nonostante tutto, non hanno scorta! Qui si sbandiera una riforma della giustizia per una sua ottimizzazione mentre, a conti fatti, si vuole che non funzioni o che funzioni male! L’attacco ai PM e alle Procure vuole colpire, anche indirettamente, De Pasquale e (poichè si è fatto riferimento a tangentopoli) Di Pietro ! E’ la vendetta del Premier perché il primo ha condotto il processo Mills e l’altro, alla Camera, lo ha chiamato “imputato Berlusconi”… In verità non approvo le invettive, ma Di Pietro ha parlato da Pubblico Ministero e non da parlamentare. Però non può essere attaccato legalmente, perchè, secondo me, chiamare “imputato” un “imputato” non ravvisa alcuna forma di reato! Se il Governo non cadrà sul lodo costituzionale, cadrà sul processo breve o sul ddl intercettazioni…. staremo a vedere. Tanto, peggio di così….

  11. David - Venezia il 7 October 2010 alle 11:55 pm

    Bazooka ed intimidazioni ai magistrati a parte, perchè si tratta di un pericolo reale, il governo e i loro lecchini (vedi editorialisti del Giornale di Libero, Feltri e Bel Pietro in primis) stanno strumentalizzando e falsificando il clima sociale. Un’attentato a Bel Pietro, ma chi l’ha visto? Solo la sua guardia del corpo… e anche se lì fosse stato un uomo armato chi dice che cercasse proprio lui…
    Terroristi chi? Dieci o più giovani che lanciano un po’ di vernice e uova marce costituiscono un pericolo per la democrazia? Un petardo contro Bonanni? Non che sia un bel gesto certo, ma che il sindacato da lui guidato si sia piegato come nessun altro al governo è sacrosantemente vero! Che un po’ se lo sia meritato? Da qui a dire che è stato fatto un’attentato contro la democrazia e la libertà ce ne passa di acqua sotto i ponti…
    Le manganellate gratuite contro giornalisti e giovani pacifisti, le torture nella caserma di Bolzaneto, le false bombe motolotov, i pestaggi ai carcerati, le intimidazioni giornalistiche. Queste sì sono minacce alla democrazia!!! Altro che uova marce contro un muro.
    Che la CILS e soprattutto il ministro dell’interno Maroni (li ha proprio rotti i m… come si dice dalle mie parti…) che per ogni dissenso di piazza un po’ al di là del normale corteo grida alle manovre eversive e agli attentati alla democrazia si vergogni e vada a far manghenellare quella specie di branco di beceri razzisti vestiti di verde che vanno alle sue dementi manifestazioni.

  12. gennaro esposito il 7 October 2010 alle 11:10 pm

    LA PROFEZIA DI NITTI PER LA LEGA NORD

    “L’Unità d’Italia non poteva esser fatta se non con il sacrifizio di alcune regioni, soprattutto del Mezzogiorno continentale. Questa grande zona, mentre, all’atto della costituzione del Regno, portava minori debiti e più grande ricchezza pubblica, dalla sua situazione geografica era messa alla più grande distanza dal confine. La conformazione dell’Italia – che non ha riscontro in nessun paese d’Europa – determinava, in un primo periodo, grandissimo esodo di ricchezza del Sud al Nord. (…)
    Quando i capitali si sono raggruppati al Nord, è stato possibile tentare la trasformazione industriale. Il movimento protezionista ha fatto il resto, e due terzi d’Italia hanno per dieci anni almeno funzionato come mercato di consumo.
    Ora l’industria si è formata, e la Lombardia, la Liguria e il Piemonte potranno anche, fra breve, non ricordare le ragioni prime della loro presente prosperità.(…)
    Ma il Nord d’Italia ha già dimenticato: ha peccato anche d’orgoglio. I miliardi che il Sud ha dato, non ricorda più: i sacrifici compiuti non vede.(…)

    Ora è bene che la verità sia detta: essa renderà l’Italia settentrionale meno orgogliosa e l’Italia meridionale più fidente. Quando si saprà ciò che quest’ultima ha dato e quanto ha sacrificato, sia senza volere e senza sapere, la causa dell’unità avrà molto guadagnato.”
    Francesco Saverio Nitti, giorno di Pasqua 1900 (“Il mezzogiorno in una democrazia industriale”, Editori Laterza, 1987)

  13. federico dal cortivo il 7 October 2010 alle 10:30 pm

    Mondo del Lavoro:ANNI DI PIOMBO? O GIUSTE PROTESTE SOCIALI?

    Gli anni di piombo evocati da più parti dopo alcuni fatti recenti, si prestano a facili strumentalizzazioni,perchè , e mi riferisco a lancio sacrosanto di uova marce contro la sede della Cisl, sono solo la punto di un disagio sociale che sta crescendo e del quale anche il sindacato(?) di Bonanni ha colpe precise, avendo da tempo svenduto i lavoratori insieme agli altri furbetti del quartierino sindacale. Pomigliano e il suo sciagurato accordo nè è la prova lampante. Cisl e Uil hanno firmato senza battere ciglio, ad essa si è unita l’Ugl e per adesso resta fuori la Fiom, ma che prima o poi verrà ricondotta sulla “giusta strada” dal prode Epifani.La Cigl è stata per molti anni complice dei governi di centro sinistra che hanno contribuito in egual misura al centro destra a sfasciare lo Stato Sociale e introdurre leggi come la Treu del 1997 e la Biagi , che di fatto hanno precarizzato il lavoro delle nuove generazioni.Ma se il fronte sindacale , con eccenzione fatta per i CUB, è solo l’ombra di se stesso, il contesto sociale italiano è avvelenato dall’arroganza della Fiat e del suo AD Marchionne, uno che sa quello che vuole e punta diritto al bersaglio.
    In un suo comunicato il Lingotto afferma che “ il progetto Fiat che prevede investimenti per 20 miliardi di euro per rilanciare la struttura produttiva del gruppo in Italia, “ non partirà se non vi sarà l’impegno formale delle organizzazioni sindacali ad assumersi precise responsabilità del progetto,” la Fiat ,prosegua la nota “ potrebbe adottare soluzione che vanno oltre Pomigliano”.
    Un ultimatum in stile grandi corporation anglosassoni, use a trattare i lavoratori come merce e non come persone.

    La Fiat e il suo padrone delle ferriere Marchionne continuano invece sulla strada intrapresa a Pomigliano , dove è stato per la prima volta da quando in Italia furono introdotti i Contratti Collettivi Nazionali, rinnovato un accordo in pejus per i lavoratori.
    Tutto facile per la Fiat, complice la totale latitanza del Governo, del Parlamento, dell’opposizione, oramai da tempo ripiegata sulle stesse posizioni filo liberiste della maggioranza e dei sindacati compiacenti, tranne, per adesso… solo la Fiom.
    Ma non tutto va per il verso giusto, qualcuno non vuole starci a questo gioco dove a perderci saranno sempre e solo i lavoratori e a guadagnarci come sempre la Fiat. Ecco apparire un gruppo denominato “Action diritti in movimento” che ha preso di mira la sede nazionale della Cisl( uno dei sindacati maggiormente compromessi con questo governo) con fumogeni, vernice e uova, mentre in provincia di Lecco aderenti alla Fiom hano occupato la sede Cisl locale. Forse sarà solo un fuoco di paglia, o forse potrebbe essere l’inizio di una protesta ben più consistente , capace d’ estendersi anche ai settori del mondo del lavoro.
    Fiato alle scontate condanne che sono piovute dal cosiddetto mondo politico, con in testa Capezzone portavoce del Pdl, seguito a ruota dal povero Franceschini del Pd, che non sapendo più che pesci pigliare,( ma il PD è di destra , o di sinistra o forse di centro?) parla spaventato( quasi avessero usato del lanciarazzi RPG7) di “ clima d’ intolleranza che va contrastata”, e sì perché chi osa contrastare il pensiero unico liberista è un intollerante, un violento, frasi già sentite queste per bocca dell’Amm. Delegato della Fiat Marchionne, che parla di “ senso istituzionale perso, cancelli dello zoo aperti”, intendendo come animali coloro che protestano all’accordo capestro di Pomigliano.
    Gran bella compagnia di ventura si è formata in Italia, che va dalla Confindustria con la Marcegaglia, ai “sindacati gialli” che sono ridotti oramai a sola cinghia di trasmissione del padronato.Marchionne proprio in questi giorni, conferenza stampa dopo conferenza stampa, sta ripetendo al a tutti il messaggio, poco sublimale, ma molto chiaro,. Fiat: ..”Fabbrica Italia non nasce da un calcolo di convenienza”, Le logiche economiche e finanziarie ci spingerebbero altrove, dice l’Ad, dove vi sono condizioni migliori( leggasi salari inferiori del 50%, minor tutele previdenziali e antinfortunistiche, assenza del sindacato), ma , bontà sua,la Fiat ha il dovere di guardare prima di tutto l’Italia”.
    Ci si potrebbe quasi commuovere per tanta magnanimità da parte di uno squalo del capitalismo, che possiede un così alto senso patriottico, da fare invidia a tutti i fautori del primato della politica sull’economia. Invece è solo un sapiente imbonitore, che stende fumo per ingannare i soliti gonzi che bevono ogni giorno le veline dei vari tg nazionali,:Dietro c’è ben altro a cominciare dalla destrutturazione del CCNL, così come lo volle il Fascismo, e dalla graduale eliminazione delle più elementari garanzie costituzionali , per arrivare a toccare quelle derivanti dalla Legge n.300/70.E mentre l’ultimo rapporto della Cgil( rea anch’essa,nonostante la levata di scudi di questi mesi, della deriva neo liberista attuale ) ci informa che il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti italiani ha perso negli ultimi dieci anni qualcosa come 5000 euro,il giudice del lavoro del Tribunale di Melfi non trova di meglio che rigettare il ricorso presentato dalla Fiom per il non reintegro in catena di montaggio( la Fiat pretendeva di farli entrare in fabbrica solo a patto che stessero nella sala sindacale) dei lavoratori ingiustamente licenziati alla Fiat di Melfi e sposa la versione imprenditoriale per la quale”è inammissibile l’istanza della Fiom, rilevando che essa costituisce un tentativo che oltrepassa i limiti dell’analogia e si caratterizza per essere un ‘iniziativa creativa e di politica legislativa, inibita all’ordine giudiziario” e questo, sia chiaro,in spregio a quanto stabilito dall’Art.18 dello Statuto dei Lavoratori.
    Tutto questo fa parte oramai del quotidiano in questa Italia,dove politici(?), sindacalisti(?) e padroni delle ferriere vanno a braccetto, forse non siamo giunti al capolinea, ma poco ci manca e dovrà pur esserci una reazione,e ci sarà , ma per carità non si tiri in ballo la solita retorica degli “anni di piombo”,buona per ogni occasione, qui è in gioco il futuro dei nostri giovani e di tutti i lavoratori,forse qualcuno non l’ha ancora capito.
    Federico Dal Cortivo
    Giornalista

  14. Carmela Luisi il 7 October 2010 alle 10:27 pm

    Pericolo reale? Io sono sempre contro la violenza, ma quel che vedo in giro purtroppo è un clima di estremizzazioni. Gente spudorata che, pur di difendere i loro privilegi, calpestano tutto e tutti. Perchè la notizia di oggi dell’indagine sulla triade killer del Giornale, direttore, vice e giornalista, gente miserabile al servizio del padrone di turno, addetta a cercare scheletri negli armadi di nemici e amici per poterli ricattare per raggiungere lo scopo del loro padrone, che notizia è? Non è forse una di quelle che esasperano gli animi?
    E la difesa è che scherzavano, qualcuno ha frainteso, ma loro si divertivano.
    Peccato che poi dossier ce ne siano stati, guarda caso proprio su, definirlo giornale è troppo sento di offendere la memoria del suo rispettabilissimo fondatore, quei fogli di carta straccia.
    Questi sono i giornalisti tutti comunisti come li ha definiti il loro padrone pochi giorni fa.
    Complimenti, come giornalisti niente male.

    Perdonatemi, ma oggi sono decisamente arrabbiata.

  15. adalberto il 7 October 2010 alle 6:09 pm

    Ipotizzare legami tra episodi tanto distanti è certamente impresa ardua. E’ evidente però l’affiorare di novità rispetto ad un passato recente: da una parte un’incalzante azione dei magistrati e delle forze dell’ordine nei confronti del malaffare calabrese e dall’altra il crescere di un’inquietudine e di un malessere sociale probabilmente legati a difficoltà economiche spesso insopportabili nei cui confronti viene percepito un certo distacco della politica e di una parte importante del sindacato. Chi ne ha il compito colga questi segnali di malessere senza cavalcarli ma mostrando di avere a cuore la soluzione dei problemi perchè il rischio di una degenerazione delle proteste è sempre dietro l’angolo.

  16. renato il 7 October 2010 alle 5:54 pm

    Quando nelle scuole, università e fabbriche si poteva respirare “aria di piombo” per primi studenti e operai hanno evitato di farlo. È stato l impegno politico, che allora esisteva, a tenere lontani giovani e anziani dal terrorismo. Oggi il rischio che il terrorismo – quello che ha armato la mano degli imbecilli – ritorni è improbabile. Un altro terrorismo però esiste ed è quello di chi , a forza di dire che esiste un reale pericolo, non fa nulla di politico per impedirlo. Imbrattare le sedi sindacali e contestarne i dirigenti non è diverso da “imbrattare” le istituzioni e le persone che le rappresentano . Stesso discorso per gli attentati ai magistrati, quotidianamente attaccati duramente, indicati con nome e cognome, da vertici delle istituzioni, e politici, che troppo spesso non sono immuni da pesanti sospetti. Vale più un lanciamissili scarico davanti alla casa di un magistrato o i nomi e cognomi su quotidiani compiacenti ? E così via su tante altre situazioni. Ora qualcuno mi spieghi quale è il rischio e quale il terrorismo.

  17. stefano C il 7 October 2010 alle 5:29 pm

    Chi evoca gli anni di piombo ha poca fantasia , semmai portella della ginestra….

  18. saro il 7 October 2010 alle 5:12 pm

    La violenza va sempre condannata senza se e senza ma.Sui fatti avvenuti in questi giorni purtroppo esiste il sospetto che siano enfatizzati ed ingigantiti allo scopo di creare un consenso che nonostante le massiccie campagne dei mass media stenta a manifestarsi su personaggi come Bonanni e le politiche attuate dal sindacato che dirige,oppure per la crescente insofferenza nei confronti di certi giornalisti percepiti come bastonatori mediatici al servizio del potere. Stiamo molto attenti perchè si potrebbero imboccare strade molto pericolose,ci potrebbe finire come nel film del commissario Montalbano nello specifico l’episodio “il gatto e il cardellino” dove quello che all’inizio sembrava uno scherzo in realtà era propedeutico di una tragedia.

  19. Elisabeth il 7 October 2010 alle 4:36 pm

    I “Bravi ” di Don Rodrigo saranno anche del Sud, ma Don Rodrigo sicuramente é del NORD!!!
    Ecco cosa succede a coloro i quali osano non essere entusiasti di questo governo!!!!
    E dulcis in fundo…Maroni(leghista!!!) ed il suo altro stipendio!!!
    Ma forse é davvero meglio separare il Sud dal Nord!

  20. Enrico il 7 October 2010 alle 12:24 pm

    Un pericoloro reale ci può essere e bisogna essere unanimi e determinati nel condannare qualsiasi episodio di violenza.
    Un motivo in più per risolvere i problemi del Paese subito e senza contrapposizioni preconcette che non aiutano di certo.
    Speriamo che gli spettri del passato non tornino mai più.


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