La misura è colma
22 / 11 / 2010 | 61 Commenti
Pdl “allo sbando”, che “rischia di esploderci in mano”. Non deve essere “uno strumento di potere a vantaggio di pochi capi locali che fanno il bello e il cattivo tempo, perche’ questo e’ l’andazzo”. A livello regionale e provinciale, denuncia il ministro Carfagna, “il partito e’ governato con sistemi dittatoriali. Ed e’ chiaro che su questo c’e’ stata una sottovalutazione, se non un avallo, a livello nazionale”. Parole forti quelle del ministro per le Pari Opportunità che due giorni fa ha minacciato le dimissioni il 15 dicembre prossimo da ministro e dal partito. La misura è davvero colma?
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LA CARFAGNA HA SCOPERTO L’ACQUA CALDA,TUTTI I PARTITI SE SUL SIMBOLO METTONO UN NOME SIGNIFICA CHE SONO DI “PROPRIETA'” DI QUEL NOME CHE DECIDE CON SUOI CRITERI CHI METTERE IN LISTA E CHI NO E SOPRATUTTO CHI METTERE IN POSIZIONE UTILE PER L’ELEZIONE ( DIETRO DI LUI CHE RINUNCERA’). SENZA CONTARE CHI RISCUOTE IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI E L’USO CHE NE FA.
UN PARTITO DI PLASTICA
Cosa ne penso del Partito di Plastica ? che se Fini ha lasciato è evidente che c’è monarchia, altro che popolo delle libertà, anzi è questo (soggetto) non è un partito di rappresentanza democratica, è un partito monocratico con a capo il solito noto personaggio, è guai a chi ha da ridire qualcosa, li dentro ci serve solo la presenza dello stato maggiore del Cavaliere pronti a fare gli applausi, e chi non applaude è un traditore. Questo è un partito di plastica chi che ne dicano, il suo ideologo è la (Gelmini) il suo portavoce (Capezzone) vecchio riciclato del centrosinistra del partito radicale, che non ci azzecca nulla. Un partito nato per morire insieme al suo sultano Cavalier Bruskoni.
Le “comiche finali” a quanto pare non accennano a finire!
Scilipoti non può restare in un partito (l’IdV) che non condivide le sue idee sull’AGOPUNTURA (??!!)
Alemanno tuona: “gli assunti illegalmente dal Comune di Roma lascino i posti di lavoro!”. Si dimentica di aggiungere: e il sindaco si prenda la sua responsabilità ma dice agli avversari: “nessuno mi può giudicare nemmeno tu”, proprio come fanno tutti i politici corrotti quando vengono beccati… piccoli fascisti crescono 😉
Non ci avevo mai pensato, ma in realtà Berlusconi e il suo partito/corte sono da rivalutare.
Con grande abnegazione, il presidente del consiglio si sta prodigando per ripulire tutti i partiti italiani dai personaggi ambigui, dai delinquenti, truffatori, amministratori corrotti e voltagabbana.
Ma non basta: con grande spirito di sacrificio ha anche accettato di smaltire questi rifiuti della politica sul proprio personale territorio, accogliendoli nel PDL !!!
Grazie Silvio: dopo l’indeciso De Gregorio (da Forza Italia all’ IDV e di nuovo al PDL senza più Fini… cioé Forza Italia), dopo il simpatico Porfidia (estorsione aggravata da favoreggiamento alla camorra), dopo Mastella (corruzione e tangenti), ora sei pronto a prenderti anche Razzi e Scilipoti!!!
Grazie ancora Silvio, per merito tuo presto negli altri partiti ci saranno solo persone oneste !!!
Apprendo che oggi, 30 Novembre 2010, a Pompei crolla il muro di un’altra ‘domus’: La casa del ‘moralista’.
Alla storia, come sempre, non manca il senso dell’ironia.
La Carfagna denuncia metodi dittatoriali, il partito ridotto ad una guerra tra bande, la sua regione ridotta ad immondezzaio d’Italia.
“…Anzi no, dopo un amichevole colloquio con Silvio ho cambiato idea”, dirà più tardi la ministra di ferro!
???
Perché al Nord non capiscono il Sud?
Fino a circa 15-20 anni fa p. es. a Bologna chi voleva lavorare, chiedeva all’ufficio per l’impiego, e non di rado qualcosa trovava da fare nel pubblico e/o nel privato. Sino a 30-35 anni fa si riusciva addirittura ad accedere al lavoro a tempo indeterminato. Chiunque a Bologna prima della sua decadenza economica,volesse avere un ruolo sociale s’avviava al lavoro e si guadagnava da vivere, e poteva condurre, se era responsabile, una vita dignitosa. Bologna è una città universitaria e giovanile, così che chi invece aveva obiettivi più ambiziosi, poteva laurearsi nel posto più frizzante e all’avanguardia d’Italia. Insomma, in questa città c’era, almeno anni fa, un’ampia possibilità di scelta.
Ora che persino la sinistra bolognese è diventata berlusconiana nei metodi più deteriori, sta crollando anche la città più giovane del Nord. (C’è qualcuno che ascrive l’Emilia al Centro!!!)
Bologna è una città pulita. C’è un alto senso civico. La gente che ha uno scopo ha anche il modo di perseguirlo. Se qualcuno compie non dico un reato ma getta una carta per terra o strappa un fiore, trova sempre qualcuno che a nome della collettività che protesta. Perché non ha timore. Non c’è la camorra in giro che gli spara. Vi sono invece i concittadini che lo appoggiano. Sono tutti cittadini probi e onesti fino a prova contraria!
Napoli è differente perché innanzitutto è una metropoli densamente abitata che ha nel tempo assorbito i paesi limitrofi riducendoli al rango di quartieri. Non c’è lavoro per tutti. Anzi c’è per nessuno. Chi riesce ad avere chance lavorative, solitamente è messo in nero e sottopagato e sfruttato. Ma deve anche ringraziare perché è fortunato.
Gli altri possono starsene senza far nulla, oppure cercare di far soldi facendo la manovalanza del malaffare. Per capire, occorre immaginare la vita che va senza chance, tutta intorno grigia. Una vita senza via d’uscita. Chi è più fortunato ha la consapevolezza o l’incoscienza per andarsene, laddove viene preso in considerazione per quello che sa fare ed è in grado di dare. Una scelta difficile sul piano pratico e sul piano sentimentale. E poi la crisi ha ridotto anche queste possibilità. Non c’è senso civico a Napoli perché non c’è lo Stato. Quello che è di tutti è di nessuno e quindi si può distruggerlo pure. Perché allo strado gliene frega – di fatto – di quel che succede sul territorio.
Questo accadeva soprattutto in passato. Comunque sia, le parole e le buone intenzioni a Napoli non contano nulla. Così che chi vuol farsi ascoltare deve forzare la mano e rendersi visibile. Ed ecco la rivolta di Terzigno.
Se il Sud non avrà mai le stesse chance produttive ed occupazionali del nord, non uscirà mai dal tunnel del malaffare. La polizia può arrestare tutti quanti, ma il malessere sociale non si cura solo ed esclusivamente con la repressione.
Tolto di mezzo un boss assurge al suo ruolo quello che gli faceva da vice o dal vice vice vice… La cosa non si risolve solo arrestando ma con una gigantesca campagna di inclusione sociale con la presenza virtuosa dello stato in forze!
Scrive Flavio:
“TERREMOTO FRIULI: HA RICEVUTO 1/6 DEI SOLDI DELL’IRPINIA PER DANNI 3 VOLTE SUPERIORI, ED HANNO RICOSTRUITO TUTTO MEGLIO DI PRIMA, COME MAI??????????????”
la spiegazione risiede nel modo di essere dell’Italia. Al nord la produzione al sud di mercato e la manodopera che emigra. Qui in Campania lo stato è assente. Solo le forze dell’Ordine e la magistratura sono all’opera ma sembra che facciano un lavoro senza fine.
Sono messi in difficoltà dal governo che non dà loro le risorse elementari. I partiti continuano a candidare malavitosi e pregiudicati. Ma se non esisteranno alternative mai si libererà la ragione della camorra.
Chi è disoccupato può oggi optare fra morire di fame oppure adeguarsi al malaffare. Le forze dell’ordine possono arrestare all’infinito senza approdare alla soluzione.
Si tratta di un sistema che produce il malaffare. A meno che non si creda che la camorra sia nel DNA dei napoletani!
“Saviano: VISTO CHE LA CAMPANIA HA RICEVUTO I RIFIUTI SPECIALI DEL NORD, COME MAI NON C’E MAI STATA UN PROTESTA?”
caro Flavio, quelli che protestano in Campania vengono ammazzati dalla camorra, mentre lo stato è latitante e assente. se tu seguissi la cronaca nera lo sapresti. tu non sai chi sono i casalesi. sono peggio dei mafiosi siciliani se possibile. peggio degli ndranghetisti calabresi. peggio degli altri camorristi campani. agiscono nel casertano. sono sanguinari. nel casertano soprattutto sono stati interrati i veleni del nord. oggi i casalesi hanno cointeressenze in imprese del nord, anche della tua città. certo non te ne accorgi. si avvalgono di prestanome. imprenditori del luogo. ma i capitali riciclati sono della camorra e delle altre mafie.
“DI QUESTO TRASLOCO CERTI SUOI COREGIONALI HANNO FATTO ENORMI AFFARI, OH NO?”
certo che hanno fatti enormi affari. si tratta dei camorristi e degli uomini delle istituzioni collusi o intimoriti. lo stato dov’è in Campania? lo Stato non c’è in Campania! ma tu non lo sai…
“DENUNCI LORO PRIMA DI SPARARE ARIA CALDA CONTRO IL NORD CHE PAGA LE TASSE E MANTIENE TUTTO IL RESTO DEL PAESE.
Flavio, sei sordo? sei cieco? non senti, non vedi Saviano che per andare in giro ha bisogno della scorta? che vuoi? che sia assassinato dalla camorra perché costa troppo la sua scorta? ma che idea hai dell’ordine pubblico e della democrazia? pensi che il Far West è stato un periodo idilliaco? ognuno si difende da se? vince il, più forte come nella giungla? tutti con le armi in giro? come negli USA ove ogni tanto qualcuno impazzisce e spara sulla folla? sai che le implicazioni delle tue affermazioni sono queste?!?!
“ORA CERTI FIGURI LOCALI NON RIESCONO PIU’ A METTERSI DACCORDO SULLA TORTA PER QUELLO SIETE COSTRETTI A CONVIVERE CON I VOSTRI “PRODOTTI”.”
il tuo modo di ragionare è stupido e senile. lo capirai quando certe situazioni in forza di cose ti raggiungeranno in prima persona. ma le persone stupide hanno la memoria scarsa. quando accadrà avrai già dimenticato quel che dici ora. ma io sentivo l’urgenza di risponderti perché bisogna sempre provarci a spiegare a chi non capisce come stiano le cose.
Napoli e le discariche vicine traboccano e maleodorano. Ma la misura non è ancora veramente colma.
Vedremo quando il governo Berlusconi cadrà, quanto pattume in più e quanta puzza …
caro Flavio,prendi atto che ,chi veniva casa per casa a promettervi la secessione a bassa voce e con toni cospiratiori o in piazza incitando ad usare il vessillo nazionale per usi igienici,adesso vive a Roma (ladrona),ci sta benone,ci sguazza m
anco ci pensa a venire nelle nebbiose pianure del nord! Vota,vota,popolo bue!
P.S.
E dopo le elezioni a primavera, saremo tanto presi dalle promesse umanistiche di Vendola che l’economia sarà il nostro ultimo pensiero, sul piano politico! sarà ancor più relegata nel privato: ciascuno si arrangi come può e, se non può, si ammazzi pure senza disturbare troppo!
Il disfacimento della maggioranza è ormai un fatto evidente ed irreversibile!
Dall’altro lato esiste già un agglomerato pronto a sostenere un governo tecnico di transizione. Un governo a guida Tremonti o Draghi che, nel frattempo saremo presi dalla campagna elettorale, potrà svendere in piena serenità ciò che rimane del patrimonio nazionale, ed in questo Draghi è più indicato (chi meglio del lupo a guardia dell’ovile?).
E’ urgente svendere l’ENI perché la sua autonomia in campo energetico dà un po’ di noia ai nostri padroni mondiali. Abbiamo ancora un po’ di tempo e cose da svendere prima di fare la fine dell’Irlanda. C’è ancora Finmeccanica, l’acqua e tutto il patrimonio artistico, monumentale, archeologico e paesagistico. E quando avremo finito di svendere anche le montagne, le isole, le cinque terre, potremmo sempre invadere il Vaticano per portare soldi ai nostri amici banchieri!
Ha visto, caro Direttore che avevo ragione? stamattina i giornali titolano che la Carfagna ci ripensa. Si vede che berlusconi l’ha rassicurata che lei continua a stare nel suo cuore e che non ci sono brambilla, sant’anche o mussolini che tengano! le avrà anche detto che non ci pensa proprio ad imparentarsi con Mubarak e che la fida consigliera regionale lombarda, come si chiama lei, era e resta soltanto la sua igienista dentale. Lei e solo lei è la preferita, anzi l’unica che occupa il suo cuore. E se lei gli vuole un pò di bene quanto gliene vuole lui non può fare scherzi da preti perchè se no rischia grosso con tutti questi giudici e giornalisti di sinistra scorretti e mistificatori.
La Carfagna rassicurata si è ravveduta e sono di colpo scomparse tutte le questioni morali e di legalità. D’altro canto nel PDL non è mai esistito alcun deputato che si sia macchiato di qualche nefandezza! O no?
TERREMOTO FRIULI: HA RICEVUTO 1/6 DEI SOLDI DELL’IRPINIA PER DANNI 3 VOLTE SUPERIORI, ED HANNO RICOSTRUITO TUTTO MEGLIO DI PRIMA, COME MAI??????????????
Saviano: VISTO CHE LA CAMPANIA HA RICEVUTO I RIFIUTI SPECIALI DEL NORD, COME MAI NON C’E MAI STATA UN PROTESTA? DI QUESTO TRASLOCO CERTI SUOI COREGIONALI HANNO FATTO ENORMI AFFARI, OH NO? DENUNCI LORO PRIMA DI SPARARE ARIA CALDA CONTRO IL NORD CHE PAGA LE TASSE E MANTIENE TUTTO IL RESTO DEL PAESE. ORA CERTI FIGURI LOCALI NON RIESCONO PIU’ A METTERSI DACCORDO SULLA TORTA PER QUELLO SIETE COSTRETTI A CONVIVERE CON I VOSTRI “PRODOTTI”.
Gentile Direttore, la Carfagna è un’ingrata! i favori che ha ricevuto da Berlusconi sono ben maggiori di quelli che la stessa ha dato a papy. Una cosa è essere eletta consigliera comunale, provinciale o regionale, altra cosa è l’elezione a deputata o eurodeputata. Non parliamo poi della nomina a ministra. Senza portafoglio, vabbè! ma sempre ministra è! Per nominare lei Berlusconi ha dovuto tenere fuori persone di un certo livello, e che livello! Verdini fa semplicemente il co-coordinatore come l’aristotelico per la logica, platonico per la morale e socratico per la sapienza, Gasparri. Appena appena capigruppo sono il fedele Cicchitto e Quagliarella.Capezzone non è nemmeno questo! Se andiamo a vedere tra i giornalisti sono rimasti al palo il fedelissimo Fede; l’uomo della obiettività, Bruno Vespa; i detentori delle verità rivelate Minzolini, Sallusti, Belpietro e Feltri, inopinatamente sospeso dall’ordine dei giornalisti per appena tre mesi. Ma non dimentichiamo che Cosentino era appena sottosegretario ed è stato sacrificato anzichè promosso. Tra le donne non dimentichiamo che sta all’angolo la Mussolini e, soprattutto, la coerente Santanchè la quale fino a qualche mese fa era candidata contro Berlusconi o lo salutava con il medio alzato.
Ora, Signor Direttore, secondo me la reazione inconsulta della Carfagna è dovuta alla gelosia. Sì! con l’ingresso della rossa Brambilla e della stessa Santanchè, la Carfagna si è sentita messa all’angolo nel cuore di Berlusconi. E si è inventata una cosa che non esiste nè in cielo nè in terra all’interno del PDL: la questione morale e la legalità. O no?
Mi piace rispondere ad Antonella G. 22 November 2010 alle 6:00 pm che dice: ma quanto ci metteremo a ricostruire la politica italiana?
Quando si spezzeranno tutti i vantaggi che la stessa offre. Quando un ministro a fronte di un onesto lavoro fatto con estremo senso di responsabilità alla fine del mese avrà accreditato nella sua banca lo stesso stipendio … facciamo di un direttore di banca? o meglio di un insegnante dopo 35 anni di attività ? Quanto un commerciante di una bella boutique nel centro di Milano? … E’ un lavoro come un’altro, e poi non ci vuole mica ” l’arte di penna o di pensiero ” dico stronzate? è un’attentato contro la Costituzione? Quì stanno divorando l’Italia! La finite di litigare nord con sud massa di mediocri che non siete altro. Mi auguro che il buon senso prevalga e anzichè bere l’acqua del Monviso, si faccia tutti una bella fumata col kalumet della pace.
Non capisco i vostri politici…invece di risolvere i problemi si lamentano che hanno trovato una situazione catastrofica lasciata dal governo precedente!!! Ma non ne sapevano niente??? Ma, se sono incapaci, perché rimangono incollati alla poltrona??? Da noi si dice: “fallo tu se ce la fai”…e si lascia il posto!!!! Ma per quale motivo siedono in Parlamento se non per risolvere i problemi della gente???? Ho saputo che guadagnano molto piú dei nostri deputati e ministri e fanno molto meno!!! Sará vero????
Elisabeth
bbbbè !! Carino che di certi sistemi ci si accorga solo adesso .
Ma perchè nessuno si ridocrda più degli scolaretti dell’inizio di governo ?
MA QUANDO HA CONDIVISO VITTORIE E GLORIE, QUANDO SEMBRAVA TUTTO SEMPLICE, QUANDO UN UOMO SOLO PROCLAMAVA DI AVERE LE RICETTE PER SANARE TUTTI I MALI DI UNA NAZIONE, NON AVVERTIVA IL PERICOLO DI UN SISTEMA DITTATORIALE?
Flavio,perchè non prende qualche misura per calmarsi? Possibile che deve riempire questi spazi con “amenità”?! Guardi che la gente del sud non si spaventa mica delle ventilate minacce di secessione:ancora non avete capito che il Sud ha il sole tutto l’anno e quindi può:
1)seminare e raccogliere tutto l’anno
2)accogliere i turisti con prezzi più abbordabili e con cordialità e simpatia per più mesi all’anno
3)vivere con più allegria perchè non ha come dio il denaro
4) e poi si liberebbe di tutta la criminalità che ormai non avrebbe più niente da spolpare e d’altra parte si è insediata al Nord
la misura per me è colma riguardo alle narrazioni mediatiche circa il federalismo, così come è stato concepito da quegli stessi leghisti che hanno fatto la vigente legge elettorale.
la legge elettorale di calderoli della lega nord avallata dal berlusconismo impedisce ai cittadini italiani d’esprimere compiutamente il proprio voto, visto che abbiamo di fatto dei nominati in liste bloccate, e non degli eletti del popolo al parlamento!
quando Saviano avrà finito di leggere e capire il progetto di federalismo secessionista della lega nord vederete! sintonizzatevi sulla quarta e ultima puntata del suo programma e sentirete il suo attacco definitivo al federalismo!
mi sa che sarà uno dei temi della quarta puntata di “Vieni via con me”. E’ ovvio. Oggi Maroni si fa il suo “comizietto padano” e nell’ultima puntata Saviano esprimerà le sue riserve sul leghismo fiscale, cioè criticherà il federalismo così come l’intende la lega nord!
come se la ndrangheta al nord per operare fosse diversa da quella del sud! magari i morti ammazzati passano per suicidi o spariscono. magari gli interlocutori sono imprenditori e banche. magari i leghisti che stringono la mano al loro concittadino imprenditore ignorano che l’ha stretta anche al mafioso con l’accordo per portare i residui indutriali nelle discariche campane! ha fatto bene Saviano a dire che le discariche della Campania sono piene dei veleni del nord!
la misura è colma della politica che è diventata un postificio e un luogo per far la spartizione dei fondi pubblici! quando eliminano le inutili province? vedi pure la Difesa spa, la Protezione civile spa… la misura è colma delle privatizzazioni fatte per far arricchire con le svendite gli amici degli amici. la prossima in lista d’attesa sembra la RAI…
se la RAI viene privatizzata faranno come per l’Alitalia. cioè manderanno a casa un po’ di persone e normalizzeranno nel terrore i sopravvissuti. e quindi si spolperanno tutte le sue risorse nascostamente. trasmettitori. terreni, fabbricati. la qualunque. saranno come cavallette! voi che ci lavorate denunciatelo!
oggi la RAI tiene assieme il Paese. è un servizio pubblico. sappiamo di poter pretendere dalla RAI una narrazione aderente. perché oggi la RAI in qualche modo deve rappresentare il Paese e la realtà che esprime. ma quando sarà finita in mano a chi cercherà solo di spremerla per monetizzare subito?
sappiamo tutti che la RAI è un carrozzone. ma c’è sempre l’illusione o la speranza di rimetterla maggiormente in ordine. se la si svende che succederà, invece? i leghisti spingeranno per la secessione. e allora risponderanno solo e sempre gli amici degli amici comprimendo le altre istanze. e sarà allora il caos. vistosi alle strette, ognuno penserà bene di fare a modo suo…
C’è Flavio che fai il moderatore di questo spazio?!?
SE QUI I ROM ACCETTANO DI VIVERE IN CONDIZIONI DISUMANE VUOL DIRE CHE SOTTO IL COMUNISMO VIVEVANO PEGGIO DELLE BESTIE.
l’on. MARA CARFAGNA MERITA DI FARE IL PRES. DEL CONSIGLIO. FANTASTICA DONNA, DAVVERO MERAVIGLIOSA.
Saviano: invece di sputare aria calda guardi bene che dalle ultime notizie la mafia fa affari anche nella rossa Emilia.
L’I-TAGLIA CHE NON SI PIEGA …, SI SPEZZA. ERA ORA, AL VOTO SUBITO E POI SECESSIONE IMMEDIATA
NOI VENETI NON CHIAMIAMO NESSUNO, NOI FACCIAMO.
(SIC!)
gulp! splash! sic!
W la lega nord!
(il concetto è abbastanza profondo?)
buuuu
la misura per me è colma riguardo alle narrazioni mediatiche circa il federalismo, così come è stato concepito da quegli stessi leghisti che hanno fatto la vigente legge elettorale.
la legge elettorale di calderoli della lega nord avallata dal berlusconismo impedisce ai cittadini italiani d’esprimere compiutamente il proprio voto, visto che abbiamo di fatto dei nominati in liste bloccate, e non degli eletti del popolo al parlamento!
quando Saviano avrà finito di leggere e capire il progetto di federalismo secessionista della lega nord vederete! sintonizzatevi sulla quarta e ultima puntata del suo programma e sentirete il suo attacco definitivo al federalismo!
mi sa che sarà uno dei temi della quarta puntata di “Vieni via con me”. E’ ovvio. Oggi Maroni si fa il suo “comizietto padano” e nell’ultima puntata Saviano esprimerà le sue riserve sul leghismo fiscale, cioè criticherà il federalismo così come l’intende la lega nord!
come se la ndrangheta al nord per operare fosse diversa da quella del sud! magari i morti ammazzati passano per suicidi o spariscono. magari gli interlocutori sono imprenditori e banche. magari i leghisti che stringono la mano al loro concittadino imprenditore ignorano che l’ha stretta anche al mafioso con l’accordo per portare i residui indutriali nelle discariche campane! ha fatto bene Saviano a dire che le discariche della Campania sono piene dei veleni del nord!
la misura è colma della politica che è diventata un postificio e un luogo per far la spartizione dei fondi pubblici! quando eliminano le inutili province? vedi pure la Difesa spa, la Protezione civile spa… la misura è colma delle privatizzazioni fatte per far arricchire con le svendite gli amici degli amici. la prossima in lista d’attesa sembra la RAI…
se la RAI viene privatizzata faranno come per l’Alitalia. cioè manderanno a casa un po’ di persone e normalizzeranno nel terrore i sopravvissuti. e quindi si spolperanno tutte le sue risorse nascostamente. trasmettitori. terreni, fabbricati. la qualunque. saranno come cavallette! voi che ci lavorate denunciatelo!
oggi la RAI tiene assieme il Paese. è un servizio pubblico. sappiamo di poter pretendere dalla RAI una narrazione aderente. perché oggi la RAI in qualche modo deve rappresentare il Paese e la realtà che esprime. ma quando sarà finita in mano a chi cercherà solo di spremerla per monetizzare subito?
sappiamo tutti che la RAI è un carrozzone. ma c’è sempre l’illusione o la speranza di rimetterla maggiormente in ordine. se la si svende che succederà, invece? i leghisti spingeranno per la secessione. e allora risponderanno solo e sempre gli amici degli amici comprimendo le altre istanze. e sarà allora il caos. vistosi alle strette, ognuno penserà bene di fare a modo suo…
Flavio
è grottesco, un popolo in pugno ad un 74enne, che non molla, perchè non vuol essere processato, e si porta a fondo il futuro di un intero Paese!
la cosa crudele è stata invece per chi ha visto impotente la situazione degenerare lentamente già sapendo che si sarebbe giunti a questo presente. si guardava intorno la gente inneggiare “meno male che silvio c’è”.
io pure lo sapevo, nel senso pasoliniano dell’ “io so”, oppure, se si vuole, semplicemente perchè 2 + 2 continuano a fare 4 chiunque vada al governo. e quindi avrebbe continuato a far 4 anche con B. bastava avere solo un po’ di buon senso.
che ci voleva ad immaginarsi che se va al potere uno col background di B poi si fa le leggi per se e per risparmiar tasse e per aver qualunque beneficio per legge dallo stato?!?
e difatti è stato esattamente così. il prossimo governo deve smantellare con una legge anti-trust il conflitto d’interessi di B. una norma deve prevedere che chi è proprietario di reti televisive se candidato, debba liberarsi delle sue quote prima ancora di sedere lo scranno del potere. perchè altrimenti si fa… una legge ad personam!
Una volta nel politichese comune e giornalistico di diceva che “trombato” era colui o colei non rieletto o non nominato ministro o sottosegretario.. Viene – ma nulla ha a che vedere con la vicenda Carfagna – da pensare che ora il termine sia capovolto. Trombata è colei che viene “fatta eleggere”.
alla fine per mandar via B con la sua visione politica intasata occorrerà usare lo stura lavandino?
devono cambiare le regole generali del rapporto fra politica e società se davvero deve vincere la giustizia sociale.
va male per chi è a basso reddito quando dovrebbe esserci il mIracolo berlusconiano e male andrA’ nel dopo B, quando si invocheranno misure draconiane per rispondere positivamente alle richieste dei banchieri della BCE e ai finanzieri.
chi è che non perde mai?
chi guadagna molto, tanto, che può lamentarsi pure, ma che in fondo non viene intaccato nella soddisfazione delle sue esigenze materiali basilari. nei guai sono quelli che stentano a pagare le bollette.
questo sistema ha per definizione come perdente chi si guadagna da vivere col lavoro chiuNque vinca le elezioni.
devono cambiare le regole generali del rapporto fra politica e società se davvero deve vincere la giustizia sociale.
va male per chi è a basso reddito quando dovrebbe esserci il muracolo berlusconiano e male andrò nel dopo B, quando si invocheranno misure draconiane per rispondere positivamente alle richieste dei banchieri della BCE e ai finanzieri.
chi è che non perde mai?
chi guadagna molto, tanto, che può lamentarsi pure, ma che in fondo non viene intaccato nella soddisfazione delle sue esigenze materiali basilari. nei guai sono quelli che stentano a pagare le bollette.
questo sistema ha per definizione come perdente chi si guadagna da vivere col lavoro chiuque vinca le elezioni.
Interessanti sono gli interessi che ci sono sotto le lotte intestine dentro al PDL. Parliamo di più della guerra che deve essere fatta alla camorra e di come si può fare per troncare questa piaga che distrugge il nostro paese. La Carfagna che parli di più se è onesta.
quando Flavio scrive:
“l’on. MARA CARFAGNA MERITA DI FARE IL PRES. DEL CONSIGLIO. FANTASTICA DONNA, DAVVERO MERAVIGLIOSA.”
lo vedo molto più dedito al berlusconismo che al leghismo. confonde pure lui la gnocca con la pollitica? se la sposerebbe pure lui la Carfagna come B ? e poi? la farebbe ministro? 😉
Flavio scrive, forse facendo il contabile alla banca o l’impiegato della zecca della BCE:
“Saviano: LA SUA SCORTA SE LA PAGA LEI O GLIELA PAGHIAMO NOI?”
Flavio, secondo te chi gliela dovrebbe pagare la scorta, a Saviano? la camorra? magari intendi dire che tu non vuoi tutelare l’ordine pubblico?
Ipotizziamo: mettiamo che la ndrangheta ce l’abbia con te per qualche ragione. Diciamo che sei stato testimone casuale di un crimine e ti vogliono zittire.
tu che faresti in tale ipotetica eventualità? Chiederesti allo stato di battere un colpo? oppure vorresti chiuderti in casa con le porte sbarrate? immaginiamo poi che la stessa minaccia arrivi a tutto il popolo italiano dai mafiosi. che dovrebbe succedere? si chiudono tutti in casa perchè ognuno deve badare alla propria incolumità?
ma forse tu vuoi intendere che Saviano è ricco per i libri venduti e quindi che se la deve pagare da solo la scorta, vero? cioè tutti i ricchi si dovrebbero fare il proprio esercito privato, vero? e tutti dovrebbero poter portare armi come negli USA, vero?
Ma te l’immagini? appena qualcuno striscia la macchina di un altro, scende e gli spara col bazuka? Hai presente che cosa comporti il porto d’armi generalizzato?
Flavio, la scuola è importante, tornaci! Tu dici le cose che dici solo perchè poverino ripeti le papardelle leghiste! Ma ti rendi conto? Vivi una sola volta e non capisci che succede al mondo! Che spreco di vita è così! Hai l’occasione per comprendere il creato a partire dalla società di umani in cui sei e invece ti accontenti di fare il leghista!
Flavio, c’è l’università della terza età. Rimetti in moto il cervello!
La rainews 24 ha preso una cantonata con un serviczio negativo sul suggerimento di Eric Cantona di ritirare is soldi dalle banche. Io penso che’ e’ una grande idea . Guardate consa succede in Irlanda e in Grecia . Le banche giocano d’azzarso con is soldi dei ripsarmiatori e quando perdono la camicia il governo li salva ! Bel sistema . Qhando le banche fanno profitti a palate e’ un bonus per gli azionisti , ma quando vanno in fallimento i cittadini pagano i debiti della banche private . Ora sappiamo che la RAI puntella gli schiavisti delle banche . Io ritirero’ i due spiccioli che ho il 7 Dicmebre prossimo . Abbasso le banche e viva Cantona .
la misura per me è colma riguardo alle narrazioni mediatiche circa il federalismo, così come è stato concepito da quegli stessi leghisti che hanno fatto la vigente legge elettorale.
la legge elettorale di calderoli della lega nord avallata dal berlusconismo impedisce ai cittadini italiani d’esprimere compiutamente il proprio voto, visto che abbiamo di fatto dei nominati in liste bloccate, e non degli eletti del popolo al parlamento!
quando Saviano avrà finito di leggere e capire il progetto di federalismo secessionista della lega nord vederete! sintonizzatevi sulla quarta e ultima puntata del suo programma e sentirete il suo attacco definitivo al federalismo!
mi sa che sarà uno dei temi della quarta puntata di “Vieni via con me”. E’ ovvio. Oggi Maroni si fa il suo “comizietto padano” e nell’ultima puntata Saviano esprimerà le sue riserve sul leghismo fiscale, cioè criticherà il federalismo così come l’intende la lega nord!
come se la ndrangheta al nord per operare fosse diversa da quella del sud! magari i morti ammazzati passano per suicidi o spariscono. magari gli interlocutori sono imprenditori e banche. magari i leghisti che stringono la mano al loro concittadino imprenditore ignorano che l’ha stretta anche al mafioso con l’accordo per portare i residui indutriali nelle discariche campane! ha fatto bene Saviano a dire che le discariche della Campania sono piene dei veleni del nord!
la misura è colma della politica che è diventata un postificio e un luogo per far la spartizione dei fondi pubblici! quando eliminano le inutili province? vedi pure la Difesa spa, la Protezione civile spa… la misura è colma delle privatizzazioni fatte per far arricchire con le svendite gli amici degli amici. la prossima in lista d’attesa sembra la RAI…
se la RAI viene privatizzata faranno come per l’Alitalia. cioè manderanno a casa un po’ di persone e normalizzeranno nel terrore i sopravvissuti. e quindi si spolperanno tutte le sue risorse nascostamente. trasmettitori. terreni, fabbricati. la qualunque. saranno come cavallette! voi che ci lavorate denunciatelo!
oggi la RAI tiene assieme il Paese. è un servizio pubblico. sappiamo di poter pretendere dalla RAI una narrazione aderente. perché oggi la RAI in qualche modo deve rappresentare il Paese e la realtà che esprime. ma quando sarà finita in mano a chi cercherà solo di spremerla per monetizzare subito?
sappiamo tutti che la RAI è un carrozzone. ma c’è sempre l’illusione o la speranza di rimetterla maggiormente in ordine. se la si svende che succederà, invece? i leghisti spingeranno per la secessione. e allora risponderanno solo e sempre gli amici degli amici comprimendo le altre istanze. e sarà allora il caos. vistosi alle strette, ognuno penserà bene di fare a modo suo…
mi è piaciuta la storia del falso signor Mansour che ha gabbato yankees ed afgani. Niente male
P.G.
Gaetano Salvemini:
“Se avrò un solo momento di vita nell’Italia liberata dai Goti [cioè dall’occupazione tedesca], quell’ultimo momento di vita voglio dedicarlo, come individuo libero, alla lotta contro la fede cattolica; se avrò educato un solo italiano a vedere nella chiesa [naturalmente con la “c” minuscola] cattolica la pervertitrice sistematica della dignità umana, non avrò vissuto invano”… Il Ministro Dell’Interno ieri sera durante la lettura della Sua lista a “Vieni via con me” ha citato un unico nome, ed esattamente quello che intitola questo mio piccolo e rispettosissimo intervento ricordo. Quando agli inizi degli anni novanta gli italiani correvano a frotte verso la Lega Nord erano pienamente consapevoli della necessità ineluttabile ed irreversibile della laicizzazione del paese: e sembrava che la volessero veramente!..Ed erano, purtroppo si vede bene ora, agli albori dell’ennesimo ideale tradito! Purtroppo ora il tutto è scemato verso la solita cosiddetta “pantofola”. Perchè il Signor Maroni cita un laico ed illuminista per eccellenza, quando si sta provvedendo di fatto alla restaurazione dello “stato pontificio” pre Unità d’Italia? Sbaglio o qualche associazione nazionale invita a “non nominare i VIP” invano? E allora? Dov’è il nesso logico tra Gaetano Salvemini rispetto a ciò che stiamo vedendo e vivendo in questo letamaio? E perchè soprattutto citarlo a sproposito visto che il Suo pensiero è all’antitesi dell’azione politica generale?
Giuseppe Giulietti “Io non comprendo perché il Giornale dia addosso a Saviano che ha il merito ed il coraggio di dire cose di cui nessuno parla e di cui invece, noi tutti noi dovremmo essere informati.”
Giulietti, buon uomo, beata ingenuità! A sentire le sue affermazioni mi cadono le braccia; ed anche scrivere un commento, poche righe su ciò che lei ha detto diventa un impegno immane.
Ma se uno come lei accredita di onestà intellettuale un quotidiano che tiene – forse anche a ragione, ma quasi sicuramente a torto – sulla corda, per tutta un’estate, il Presidente della Camera, per l'”affaire Montecarlo”, solo perché lo stesso si è messo di traverso a Berlusconi e, per contro, non scrive – e mai lo ha fatto – una riga dei brogli e degli imbrogli di Berlusconi, come potrà, il semplice uomo della strada, proteggersi dalle panzane che, quotidianamente, questo foglio pubblica?
Il Giornale, egregio Giulietti, non è più quello di Montanelli ed il fatto che a lei sfugga questo piccolo particolare, è grave.
Saviano, cosi come Fazio, non è esattamente uno che tiene nel portafogli il santino raffigurante Berlusconi; né, a casa, il disco “Meno male che Silvio c’è”, anzi; per cui è necessario denigrarlo con ogni mezzo e ad ogni piè sospinto, andando a cercare, a rovistare tra tutte le cose che ha detto, che ha scritto, un’inezia, una frase, una parola dalla quale prendere spunto per riversargli addosso, fiumi di fango.
Avrà saputo, egregio Giulietti, che qualche giorno fa questo “giornale” (si fa per dire!) ha indetto una raccolta di firme contro lo scrittore. UNA RACCOLTA DI FIRME CONTRO SAVIANO!?!? Ma che significa? È forse una nuova forma di ostracismo tendente ad esiliare scrittori, giornalisti, commentatori non graditi al governo? O che altro significa? Che cavolo significa “una raccolta di firme contro Saviano”? Come vede, qualsiasi cosa serve ad insultare, denigrare chi non è “allineato”.
Legittimarlo, foss’anche una sola volta, come persona informata e corretta, significherebbe aver creato il precedente ed essere costretti poi ad ammettere, per esempio, che “…si, quella volta contro le mafie aveva ragione ma adesso, contro Berlusconi ha torto”.
E lei, egregio Giulietti, non può far finta di non capire!
Saluti
“il partito e’governato con sistemi dittatoriali”…strano!!!per gli elettori della dx questa affermazione e’ stata come un fulmine a ciel sereno!!!povera carfagna !!!adesso ci penseranno feltri e belpietro (…e mediaset)a massacrarla…
la Carfagna trova il coraggio di ribbellarsi all’assurda situazione del pdl in campania che vede nicola cosentino su cui pende un mandato d’arresto per camorra un lasciar fare di mister”b”.Carfagna rompe con Berlusconi e si avvicina alle posizioni (pur non entrandovi) di FL dell’amico Bocchino…si ritorna sulla scena del delitto…
Stiamo assistendo ad un’altra invasione Barbarica, alcuni arricchiti rozzi, senza scrupoli, litigiosi, sono al potere grazie al loro secondo miglior abito confezionato dalle scuole di immagini, per essere presentati d un pubblico superficiale, che è sempre in cerca di scorciatoie senza pagare dazio
Saviano: LA SUA SCORTA SE LA PAGA LEI O GLIELA PAGHIAMO NOI?
SE QUI I ROM ACCETTANO DI VIVERE IN CONDIZIONI DISUMANE VUOL DIRE CHE SOTTO IL COMUNISMO VIVEVANO PEGGIO DELLE BESTIE.
l’on. MARA CARFAGNA MERITA DI FARE IL PRES. DEL CONSIGLIO. FANTASTICA DONNA, DAVVERO MERAVIGLIOSA.
Saviano: invece di sputare aria calda guardi bene che dalle ultime notizie la mafia fa affari anche nella rossa Emilia.
L’I-TAGLIA CHE NON SI PIEGA …, SI SPEZZA. ERA ORA, AL VOTO SUBITO E POI SECESSIONE IMMEDIATA
NOI VENETI NON CHIAMIAMO NESSUNO, NOI FACCIAMO.
” Reddite quae sunt Caesaris Caesari “, la spazzatura del Nord, torni per favore al Nord!!! E poi la secessione!!!
Elisabeth
Ps: come sarebbe,se i tir scaricassero sulle belle piazze del nord???
sì
Comunque il termine “vaiassa” mi è piaciuto molto
Meglio tardi che mai. Anche se ritengo la ministra Carfagna né all altezza di essere ministra e tantomeno parlamentare – è solo una delle candidature comode volute da papi – devo ammettere che questa volta parla sia da parlamentare che da ministra. Ha la Carfagna, sia pur con ritardo, individuato il mali del PDL già denunciati dai parlamentari di FLI , anche loro in ritardo, e molto prima da una società civile non sorda e cieca.
Che Cosentino, con la sua corte, Verdini con le sue amicizie e lo stesso Berlusconi con harem e servi sciocchi siano gli autori un “romanzo criminale” lo avevamo capito ma mancava la conferma di una non ex comunista o fascista o invidiosa e complottara e forse anche molto molto vicina, almeno da alcune intercettazioni, al Padrone del vapore.
Che la Carfagna abbia ragione è lo stesso comportamento della Mussolini a confermarlo; la stessa Mussolini prima vittima del fango mediatico dei segugi di Libero e il Giornale e ora cane da guardia – con fotocamera – del Partito dell Amore e del suo Imperatore, forse convertita sulla via “mediatica” alla fedeltà indiscussa.
Cara Signora Carfagna si prepari a molte molte prime pagine sulla stampa Padronale. Anzi forse no ! Il papi dovrebbe spiegare troppo.
E adesso se ne accorge?
Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da sbellicarsi dal ridere con questo teatrino di provincia che ci elargisce questo governicchio comico.
Ogni giorno qualche cosa di nuovo,mastro lindo che si contraddice e smentisce al contempo,ma non e lui che dovrebbe intervenire per gestire ciò che altri dovrebbero ma non fanno?tanti soldi da spendere,ci sono ma si preferisce far crollare ciò che e una rendita proficua di svariati milioni ogni anno.
Principianti della politica,misti a irresponsabili,corrotti affaristi,che lucrano sull’Italia dissanguata da barzellettieri e compagni di scalata…o cordata.
Cosi capaci tanto da non sapere di non poter alle prossime elezioni utilizzare l’attuale..come si può dire,Partito del Libertinaggio?
Ce da chiedersi ma ci siamo meritati proprio tutto questo?e perché?tutti paiono fuori di senno,trasformisti noti e meno noti,attivati a vendersi per questo o per quello,da destra che si passa a sinistra,da sinistra a destra,al centro il solito opportunità che aspetta di gettare l’amo al momento giusto,ma che affidamento danno questi politici!!!l’altro passato dai radicali a servire il despota,come si chiama che mi sfugge…capoccione?quello si che e buono,ispira proprio molta fiducia,fortunato Pannella che se ne e liberato.
FERRERO dove sei??sei l’unico che non ha mai cambiato bandiera!!
non sei stufo di stare all’opposizione?
ma fra tutta questa accozzaglia di nulla facenti,questo governicchio assillerà ancora per molto gli Italiani?
Ce li vogliamo scrollare di dosso una volta per tutte?perché siamo stufi delle vessazioni a cui siamo sottoposti da molti anni.
Se lo si spedisce insieme al suo harem per sempre sarà anche poi riconoscente agli Italiani per sempre,potrà dedicarsi a tempo pieno,ai suoi hobby preferiti…la Sig.Carfagna,beata lei,che se ne va, in ritardo si e accorta che sono un branco di banditi
e ha detto giù le mani dalla città.
Vedete,e diventato cosi sgradevole vedere la sua faccia arrogante,di
trovarselo sempre sul video,anche la voce lo rende
stomachevole,che sono costretto a cambiare canale,e il massimo.
Ma ce speranza per il popolo Italiano,il presuntuoso che fa miracoli a Napoli in 3 giorni, il piccolo uomo presuntuoso capita di esserlo quando presto fallirà nei suoi intenti.
La misura è colma, siamo ai titoli di coda, siamo alle comiche finali, ormai Berlusconi è finito… sono queste le espressioni più usate negli ultimi 5 mesi, per la precisione da luglio! Se siamo così lenti a far finire l’attuale regime, prima tutti complici, ora con qualche dissidente, ma quanto ci metteremo a ricostruire la politica italiana?
Penso che anche tra gli elettori del Pdl la misura sia colma… I risultati di alcuni sondaggi danno il partito dell’amore al 27 per cento e la discesa è inarrestabile già da qualche mese. Altro che puntare sulle elezioni pensando di illudere di nuovo il popolo italiano. Addirittura persino la Lega Nord rischia di arretrare e l’on. Bossi lo ha capito prima di certi “galli” del Pdl. A questo punto l’on. Berlusconi prenda atto di avere il governo (ma come si evince pure il partito) letteralmente allo sbando e vada al più presto a rimettere il mandato nelle mani del presidente Napolitano. Il rischio maggiore del protrarsi di questa pantomima è che il Paese sprofondi sempre più nel caos e rimanga senza guida troppo a lungo.
Buonasera
FINI non è stato cacciato dal PDL… lo conferma il fatto che nel maggio scorso (molte settimane prima della famosissima riunione del PDL) il signor FINI con il “fido” Bocchino avesserò registrato un marchio “il vero centrodestra”…
Con quale proposito se non quello di andarsene dal PDL semmai sperando nella perdita alle elezioni regionali ????
La situazione finanziaria dei paesi, come l’Italia, periferici all’eurocentrismo tedesco (che comincia a far paura) va affrontata da un governo nella pienezza dei suoi poteri. Ma il miracolo, per bassa macelleria politica, non avviene e forse non avverrà in tempo utile prima del crac finale; allora, per il bene di questo paese, se vogliamo farlo ancora esistere e non disperderlo come già era nel passato della Storia, incoraggiamo il tentativo di una politica economica della crescita governata direttamete dalle parti sociali, marginalizzando il ruolo del governo dal quale non c’è più niente da aspettarsi. Una governance dell’economia guidata, in questo momento di paralisi politica, anche se tra mille difficoltà, dalle parti sociali potrebbe portarsi dietro l’intero paese esautorando di fatto il governo e ricostruendo, poi, nuove istituzioni repubblicane possibilmente su base federale : sarebbe per l’Italia la Nuova Resistenza. La misura è colma e a mali estremi, rimedi estremi!.
In questo spirito collaborativo (e se taluni lo chiamano corporativo poco importa) posto questo mio articolo, leggermente rivisitato, pubblicato sulla rivista on line Apertacontrada il 1 febbraio 2010.
I limiti del mercato nell’allocazione efficiente delle risorse. 2 Riconfigurazione del profitto nel nuovo contesto storico. 3 Contenimento dei prezzi attraverso la politica fiscale.
1. I limiti del mercato nell’allocazione efficiente delle risorse
Le forme concrete di mercato nei vari rami di attività sono quelle del monopolio e dell’oligopolio e della concorrenza monopolistica, , configurandosi, invece, la concorrenza perfetta solo come modello teorico non riscontrabile nella realtà.
Nel modello della concorrenza perfetta l’impresa è price-taker, cioè non ha potere sui prezzi, e nel breve periodo consegue, accanto al profitto normale ricompreso nei costi fissi, anche, in via di residuo, un extraprofitto, che tende a scomparire nel lungo periodo.
Nel regime di monopolio, invece, all’impresa è consentito alternativamente o di fissare il prezzo accettando di vendere la quantità di merce che il mercato è disposto ad assorbire oppure di fissare la quantità di produzione e venderla al prezzo determinato dalla domanda : l’impresa monopolistica, insomma, è price-maker perché può esercitare, comunque, un certo potere sui prezzi.
Il monopolista non è costretto dalle forze della concorrenza, assenti, a conseguire la scala di produzione ottimale, quella, cioè, di costo medio minimo di lungo periodo come accade nel modello teorico della concorrenza perfetta, e l’esistenza di barriere all’entrata gli permette di realizzare extraprofitti anche nel lungo periodo.
Pertanto, a parità di curve di costo, il prezzo di monopolio sarà superiore e la quantità prodotta sarà inferiore rispetto a quanto si registra nel modello della concorrenza perfetta.
Ciò torna a vantaggio del monopolista e a svantaggio del consumatore, per cui la forma di mercato monopolistica provoca una perdita di benessere sociale, e si configura come meccanismo di allocazione inefficiente delle risorse.
La concorrenza monopolistica o imperfetta, dal canto suo, comprende quelle forme di mercato che stanno tra il modello teorico della concorrenza perfetta e il monopolio.
In questa struttura di mercato è presente : 1) la concorrenza tra imprese, ognuna delle quali ignora le reazioni delle imprese rivali alle proprie azioni; 2)la libertà di entrata e di uscita dal mercato; 3) la differenziazione del prodotto, nel senso che le merci prodotte dalle varie imprese sono eterogenee e, però, tra loro sostituibili.
Le prime due caratteristiche evidenziano l’aspetto concorrenziale di questa forma di mercato. La terza, invece, ne evidenzia l’aspetto monopolistico essendo in grado ciascuna impresa, a seguito della differenziazione del prodotto, di conquistarsi un segmento di mercato nell’ambito del quale
può esercitare un certo potere sui prezzi, per cui l’impresa in regime concorrenza monopolistica può diventare price-maker, com’è nel monopolio.
Sicchè, anche nella concorrenza imperfetta, che è una forma di mercato diffusa e verso la quale si cerca di far convergere il sistema economico con le politiche di liberalizzazione, è dato riscontrare una perdita di efficienza nell’uso delle risorse dovuta al fatto che, a causa della differenziazione del prodotto, ciascuna delle imprese che opera nel settore produce un livello di output inferiore a quello ottimale.
Se, quindi, in linea teorica il mercato è un meccanismo di allocazione efficiente delle risorse, ciò non frequentemente avviene nella realtà. Di qui il “fallimento” del mercato reale capitalistico, che si basa essenzialmente sulle forme monopolistiche.
In via generale, avvertono gli economisti, la presenza di forme monopolistiche di mercato provoca una perdita di benessere sociale, nei limiti in cui tale benessere si verifica nel modello della concorrenza perfetta come somma del surplus del consumatore e di quello del produttore; per cui è frequente l’intervento delle pubbliche autorità che agiscono regolamentando il prezzo che il monopolista è autorizzato a praticare.
2. La riconfigurazione del profitto nel nuovo contesto storico
Politiche di regolamentazione dei prezzi si possono adottare, a nostro avviso, anche con riferimento alle forme di mercato di concorrenza monopolistica, caratterizzate, anch’esse, da allocazione inefficiente delle risorse e da imprese price-maker.
La distorsione del mancato conseguimento del massimo benessere possibile, legato naturaliter allo scambio volontario in un mercato di concorrenza perfetta, è causata dai comportamenti delle imprese price-maker e va eliminata riconfigurando l’elemento del profitto nei mercati reali, ben diversi dal modello astratto di mercati di concorrenza perfetta, a mezzo della regolamentazione dei prezzi.
In generale, nella storia del pensiero economico, sulla legittimità o meno del profitto si sono avute essenzialmente due teorie. La dottrina classica liberale pone il profitto in termini di differenza tra il prezzo e il costo del bene moltiplicata per la quantità prodotta. La teoria marxista, invece, nega ogni liceità al profitto e lo considera lavoro non retribuito per cui il prodotto finito presenta sul mercato un valore eguale al lavoro che è costato, donde l’equazione lavoro = valore.
Orbene, l’imprenditore è, in uno schema concettuale semplificato al massimo ma non per questo meno significativo, colui il quale crea un’impresa assumendo su di sé l’alea della produzione. Egli paga ai fornitori del fattori produttivi ( capitale e lavoro ) prezzi ( interessi e salari) che sono indipendenti dall’esito favorevole o sfavorevole dell’attività intrapresa, liberandoli da ogni sorta di rischio.
Sorge, così, la giustificazione economica ed etica del profitto come ricompensa dell’alea della produzione che l’imprenditore corre.
Ma se l’impresa non avrà successo il risparmiatore-mutuante corre il pericolo non solo di non percepire l’interesse pattuito,che pure l’imprenditore è obbligato a pagare, ma anche quello di non ottenere la restituzione del capitale prestato; il lavoratore, a sua volta, rischia non soltanto di non ricevere il salario per il lavoro già eseguito ma anche di essere licenziato.
Pertanto sia il risparmiatore che il lavoratore, al pari dell’imprenditore, sono di fatto coinvolti nell’alea della produzione, e l’impresa si riqualifica come ente multistakeholders nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa.
E’ evidente, allora, che se dal punto di vista giuridico-formale il rischio è sopportato unicamente dall’imprenditore, dal punto di vista economico-sostanziale il rischio grava anche sui fornitori dei fattori produttivi. In questo quadro non appare più convincente,sotto il profilo sociale, il concetto di profitto quale giusto compenso dell’alea che corre l’imprenditore, determinato dalla differenza tra costi e ricavi.
Il profitto riacquista la sua legittimazione nella riconfigurazione di elemento del costo di produzione, connesso alla funzione della imprenditorialità. Come il salario è il prezzo del lavoro, l’interesse del capitale, così il profitto è il prezzo dell’attività imprenditoriale, da ricomprendere, al pari degli altri, nei costi di produzione.
Il profitto, considerato secondo la visione mainstream come differenza tra costi e ricavi, si traduce in plusvalore a danno del consumatore che viene a pagare la merce o il servizio più del suo valore economico. Facendo, invece, rientrare il profitto ( sia quello normale sia l’extraprofitto ) nei costi produttivi ,il valore di mercato del bene non soggiacerebbe più ad una esigenza di disequilibrio tra costi e ricavi ma sarebbe perfettamente uguale al costo di produzione: V=C, valore=costo.
IL problema che qui si pone è quello della formazione di questo nuovo costo di produzione, che risulterebbe determinato, in un primo momento, dal “prezzo regolamentato”; il prezzo concordato, però, in un secondo momento si riconfigurerebbe come prezzo di equilibrio tra domanda e offerta.
L’imprenditore X produce il bene Y ad un costo di € 100 e lo vende a € 200 al chilogrammo, ad un prezzo diverso da quello di equilibrio proprio della concorrenza perfetta. Se il profitto fosse considerato come elemento delle spese di produzione e le forze sociali ne determinassero il saggio, ad es., a 30 € il chilogrammo, l’imprenditore otterrebbe, per ogni unità di merce prodotta e venduta, un ricavo di € 30, e il plusvalore di € 70 si riverserebbe a beneficio del consumatore. Il prezzo di € 130 non è, però, prezzo di equilibrio essendo un prezzo concordato inferiore a quello del mercato in equilibrio, con la conseguenza che la domanda supera l’offerta del bene. Ma, in una seconda fase, l’imprenditore, incrementando la produzione, riequilibria domanda e offerta e il valore di € 130 riappare di nuovo come prezzo di mercato in equilibrio.
Consegue che complessivamente i consumatori del bene Y aumenteranno, aggiungendosi ai vecchi,i quali usufruiranno di un risparmio, i nuovi cui prima era inaccessibile quel singolo bene; l’imprenditore, da parte sua, ha la possibilità di realizzare maggior reddito intensificando la produzione, e conquistando nuove aree di collocazione della merce, ma senza più essere un price-maker.
Il profitto, quindi, inteso come costo, si ottiene moltiplicando la quantità di merce prodotta per un certo prezzo (correlato agli altri elementi costitutivi delle spese di produzione) concordato tra le associazioni dei datori di lavoro, sindacati dei lavoratori e associazioni dei consumatori. Già intorno agli anni venti del secolo scorso lo svedese Ernst Wigforss enunciava l’idea che i consumatori fossero legittimati a prender parte alla determinazione dei prezzi dei beni prodotti.
La diminuzione dei prezzi dei prodotti a vantaggio di masse più larghe di consumatori favorirà la tendenza alla redistribuzione dei beni economici in un contesto di massimo benessere sociale possibile, proprio perché prezzi più bassi aumentano il potere di acquisto complessivo dei consumatori.
La collocazione del profitto ( normale ed extra ) nella categoria dei costi aziendali, ponendo sulla stessa linea funzionale profitto e salario, fa in modo che i due costi si configurino come variabili dipendenti l’una dall’altra, con la conseguenza che a una contrazione del profitto deve corrispondere una contrazione del salario.
3. Contenimento dei prezzi attraverso la politica fiscale.
Una efficace forma di regolamentazione dei prezzi di monopolio può essere perseguita anche attraverso la politica europea della concorrenza basata sulla TIP- tax based incomes policy.
L’art. 86 del Trattato di Roma cerca di scongiurare, in un mercato di tipo monopolistico od oligopolistico, il pericolo di uno sfruttamento abusivo di posizione dominante e nello stesso tempo far conseguire alle imprese del settore l’efficienza produttiva dipendente dalle economie di scala.
Allo scopo, l’Unione Europea potrebbe far ricorso alla politica dei redditi basata sulle imposte ( TIP). La TIP- tax based incomes policy è una politica macroeconomica che intende usare la leva delle imposte per indurre le imprese a non aumentare i prezzi.
Gli economisti americani Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch definiscono la TIP un sistema nel quale le imprese vengono premiate o penalizzate attraverso il sistema fiscale in relazione all’aumento dei prezzi che esse praticano.
Alle imprese viene comunicato che le imposte dipenderanno da quanto aumenteranno i loro prezzi. Ad esempio, per un aumento del 5% non è prevista alcuna penalità. Per ogni punto percentuale per cui i prezzi oltrepassano quel cinque per cento, l’aliquota d’imposta verrebbe aumentata; essa potrebbe crescere del due per cento per ogni aumento dell’1 per cento del tasso al quale sono aumentati i prezzi delle imprese. Con un tale sistema, concludono i due economisti , diventa costoso per le imprese aumentare i prezzi.
Con l’applicazione della TIP le imprese price-maker : a) da un lato, si imbatterebbero in un disincentivo ad aumentare i prezzi riducendo il livello di produzione; b) dall’altro, poiché i vantaggi tecnici di maggiore efficienza dovuti alle economie di scala si riversano in parte sui consumatori ( il surplus del consumatore) venendosi per tale via a determinare un prezzo tendenziale di concorrenza che impedisce la formazione del prezzo di monopolio, non concreterebbero la ipotesi illecita di sfruttamento abusivo di posizione dominante contemplata dall’art. 86 del Trattato di Roma : è evidente che non è stata questa la strada scelta dal governo Berlusconi IV con la c.d.Robin tax!
Sicchè finisce con l’essere perfettamente non solo lecita ma efficiente l’esistenza di gruppi monopolistici purchè essi si comportino sul mercato come se vi fosse una effettiva concorrenza, una effettiva pluralità di produttori applicando regole concorrenziali nella determinazione del prezzo.
La TIP costituisce, in definitiva, uno strumento di politica antitrust efficace specie quando la speculazione, come sta avvenendo ora nel settore petrolifero e agroalimentare, la fa da padrona.
Lungo queste direttrici deve muoversi l’Europa nel dopo crisi senza andare tanto per il sottile se sta dando ragione a Smith, a Marx o agli economisti e politici di oggi, che la crisi non hanno saputo prevedere con congruo anticipo: non ce ne frega niente!. Da questa crisi sono rimasti massacrati i lavoratori, precari e non, e i piccoli risparmiatori, che sono, quindi, quelli da proteggere dagli effetti della crisi di questo turbo capitalismo finanziario, che ormai dà segni di cedimento strutturale ma che ancora sopravviverà e farà danni sociali.
Giuseppe Alfano