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“Il referendum è illegittimo: mette in discussione la libertà di cittadinanza, viola libertà fondamentali e non c’entra nulla con la produzione di auto”. Così il responsabile Auto nazionale della Fiom Cgil, Giorgio Airaudo, sul voto che i lavoratori della Fiat Mirafiori daranno sull’accordo di Mirafiori nel terzo turno di giovedi’ 13 e nel primo e secondo turno di venerdi’ 14.

In gioco molto più della nuova organizzazione del lavoro di una delle fabbriche più importanti d’Italia: per alcuni è una svolta verso la modernità nelle relazioni industriali, per altri è l’espressione di un ricatto di Marchionne ai lavoratori, a un’intera città, Torino, a un Paese che non riesce da tempo a creare occupazione per i giovani, l’Italia.

“Le intese per gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori – dice Pietro Ichino, giuslavorista del Pd – non contrastano con alcuna norma di legge, né con la Costituzione. Derogano, per alcuni aspetti molto
marginali, rispetto al contratto collettivo nazionale; questo sì”.

“La parola chiave del centrosinistra non può essere ‘difendere’, deve essere ‘cambiare’ “, rilancia Walter Veltroni. “Le tradizionali relazioni industriali – spiega – tutte incentrate sul contratto nazionale di
categoria, non sono in grado di ‘ospitare’ il confronto tra le parti in modo tale da renderlo capace di fornire una risposta positiva alle esigenze di grandi e piccoli insediamenti produttivi nell’Europa del nuovo millennio. Ci vuole un contratto di lavoro costruito più a ridosso dell’organizzazione aziendale”.

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41 Commenti

  1. Monex il 3 February 2011 alle 2:35 am

    …….di Innocenzo CipollettaL accordo alla Fiat voluto da Sergio Marchionne pone fine al contratto nazionale di lavoro che aveva caratterizzato le relazioni industriali di questo dopoguerra e supera di fatto l accordo del 1993 che aveva consentito di battere l inflazione e di far entrare l Italia nell euro. L accordo di Mirafiori rappresenta il primo contratto aziendale che viene a sostituire quello nazionale. Se anche qualche azienda della filiera dell auto dovesse successivamente agganciarsi allaccordo non per questo esso tornerebbe a essere un contratto nazionale.

  2. The International Progressive il 16 January 2011 alle 10:13 pm

    RAPPRESENTANZA SINDACALE !?

    Non converrà a nessuno delle parti sociali. Così come all’attuale amministratore FIAT avere una stragrande maggioranza di operai in fabrica che si sono spressi per il No. L’amministratore FIAT nè dovrà avere atto che così non potrà funzionare l’azienda FIAT, chi che ne dicano sulla vittoria dei Si gli automobili non vengono costruiti negli uffici.

  3. Davide Bianchi il 10 January 2011 alle 6:09 pm

    Siamo UOMINI oppure OGGETTI ?

    La risposta è semplice: siamo oggetti.
    Siamo ormai completamente abituati ad essere trattati come oggetti.
    Invece di un banchiere trovo una banca, invece di un imprenditore una agenzia di… “risorse umane”, ecc. ecc.
    Se eleviamo gli oggetti al rango di persone allora gli uomini possono essere considerati e trattati come oggetti, come “risorse”.

    SENZA DIRITTI, SENZA RAPPRESENTANZE, SENZA DIGNITA’.

    Ogniun per sè… un nuovo medioevo ma con in tasca il telefonino.

  4. Enrico il 10 January 2011 alle 3:55 pm

    Il Pd, e lo dico a tutti coloro che lo tirano per la giacchetta sia dentro che fuori, deve dimostrare di essere il partito del lavoro, sia dipendente che autonomo. Altrimente il Pd non sarà. Mi aspetto di conseguenza che nella prossima Direzione Bersani definisca una linea chiara una volta per tutte, su cui avviare un confronto a partire da Idv e Sel. Se l’on Casini vuole fare la “stampella” al Governo, faccia pure. Ma non voleva cacciarlo fino all’altro giorno? Dov’è l’interesse nazionale? Ciao

  5. carlo repetto il 9 January 2011 alle 5:31 pm

    Opinioni superficiali in genere, in Italia c’è un solo problema che si chiama debito pubblico ovvero evasione fiscale la cui relativa pressione si scarica sul costo del lavoro e quindi sulla fascia debole,pare evidnete anche a un incompetente che i tempi sono cambiati, ovvero l’economia sovrasta la politica in quanto la prima è globale la seconda locale, se un soggetto della fascia debole non lo ha ancora capito rischia di scontrarsi con le conseguenze di una realtà devastante per lui

  6. Barbara.B. il 7 January 2011 alle 8:38 pm

    takeo ‘gnurant!

  7. Fila Delfio il 7 January 2011 alle 2:20 pm

    semplice e chiaro il commento di Bruno Tinti
    sul Fatto Quotidiano di oggi venerdi 7 gennaio.
    “…i soldi ce li mette Obama, i sacrifici: gli operai…”
    “…in Crysler sindacato unico aziendale, tutti allineati e coperti… se no addio pensione, cassamutua…”
    > stiamo in campana <
    salute a voi

  8. TAKEO TAKA' 'na RAMA il 7 January 2011 alle 1:31 pm

    NOIALTRI SEMO NA NASION

  9. giulrick il 7 January 2011 alle 10:26 am

    quello che disturba in personaggi come Ichino è il senso d’impunità che traspare in questa loro spregiudicatezza nel cavalcare mode già sconfitte dalle crisi ricorrenti.Già questa ostentata sicurezza nel mettere in discussione diritti acquisiti,potrebbe suonare stonata in Cina dove le maestranze sfruttate da un capitalismo selvaggio cominciano a svegliarsi,figuriamoci in Italia dove la flessibilità e con essa l’arretramento di conquiste acquisite,sta bruciando le speranze delle nuove generazioni

  10. felice romano il 7 January 2011 alle 10:17 am

    ci vuole un contratto di lavoro costruito piu’ a ridosso dei lavoratori sia in termini di sicurezza e soprattutto economico ! i lavoratori ad oggi non hanno nessuna rappresentanza nel parlamento il PD si deve schierare o con i lavoratori o rimanga a galleggiare nel nulla come sta’ facendo!!!!!!felix

  11. TAKEO TAKA' 'na RAMA il 7 January 2011 alle 10:08 am

    150 SERVI DI ROMA????? 33 MILIONI DI SOLDI NOSTRI PER FESTEGGIARE COSA????? MALEDETTO REFERENDUM DEL 1866

    LINGUA, CULTRA, ECONOMIA: COSA CI UNISCE???????? NIENTE!!!!!!
    PERCHE’ CI COSTRINMGONO A RESTARE UNITI?????????????????????

    IDDIO MI HA CREATO VENETO E NON SERVO DI ROMA L. SAN MARCO E’ LA MIA UNICA BANDIERA E LA SERENISSIMA E’ L’UNICA REPUBBLICA CHE POSSO RICONOSCERE.

  12. gennaro esposito il 7 January 2011 alle 9:55 am

    se vogliamo persistere come civiltà occidentale, non possiamo pensare di competere con l’organizzazione del lavoro cinese.

    sapete l’inquinamento in cina su che livelli s’è attestato? pensiamo di raggiungerli i cinesi sullo stesso terreno, noi della vecchia europa? abbiamo demografia da passare al tritacarne? l’azione di marchionne è solo il tentativo di spremere un po’ di miliardi prima di lasciare al suo destino un’industria dell’auto obsoleta che già s’è arresa non investendo sul motore verde

  13. gennaro esposito il 7 January 2011 alle 9:55 am

    qual è il trend della globalizzazione? una sana competitività o la depauperazione e lo sfruttamento indiscriminato, a cui già sinora hanno sempre provveduto le corporation?

    si può lasciare alla legge della domanda e dell’offerta il destino delle istituzioni democratiche. o quel che sono, comunque sia delle cornici statuali ed istituzionali dell’Occidente?

    si può pensare che l’unica legge che vige nella globalizzazione sia quella della giungla, la legge del più forte? come marchionne alla fiat?

  14. gennaro esposito il 7 January 2011 alle 9:54 am

    vi sarebbero voci, che indicano il PD e la camusso, dire alla Fiom che chi ha il banco vince sempre e che è meglio tenerselo amico. credono forse che quando il contratto di marchionne sarà a regime i lavoratori se la prenderanno con marchionne? o con la fiom, la cgil e il PD? ma che ci vuole per difendere ad oltranza un blocco sociale che la crisi indotta dalla speculazione sta defenestrando nella vita quotidiana? ha ragione berlusconi quando dice che i comunisti esistono e si sono imborghesiti!

  15. gennaro esposito il 7 January 2011 alle 9:53 am

    Cari giornalisti ed impiegati,
    Cari amici che bazzicate rainews,
    e quindi questo spazio, ma davvero voi credete, che non stiano facendo le prove generali di un nuovo “anti-welfare”, da applicare all’intera società?

    adesso i lavoratori della fiat, perdono i primi tre giorni di malattia non più retribuiti. credete che tale nuova “usanza” non tracimerà anche nella vostra realtà, quale che sia?

    pensate che i dipendenti della multinazionale ex torinese, saranno le sole vittime sacrificali? voi no?

  16. vera il 7 January 2011 alle 1:14 am

    Sono ad Osaka dove mia figlia sta facendo il dottorato in fisica.
    Circa la Fiat puà essere che il nuovo contratto non sia così terribile come dice la Fion ma osservo:
    In giappone le grandi imprese non solo creano lavoro ma contribuiscono alla gesione e manutenzione della città e quindi dei loro lavoratori.La fiat No
    2:gli esponenti della del PD che parlano non sono certo operai nè hanno mai fatto la vita di costoro
    3:A marchionne manca la forma:Si possono dire le cose anche in altro modo

  17. Marcella Melpignano il 6 January 2011 alle 9:03 pm

    Veltroni, se per cambiare si inizia con l’accettare che gli operai si mettano il pannolone per evitare di pisciarsi addosso…….ma va a ciapà i rat!
    Non se ne può più di tutta questa gente pronta a cavalcare la tigre pur di rimanere a galla essendo a corto di idee da decenni.

  18. Ernesto Torrassa il 6 January 2011 alle 8:33 pm

    Sono perplesso per le posizioni di Ichino. Come giuslavorista dovrebbe spiegarmi perchè una fabbrica o una cosidetta “newco”,deve nascere sulla base di un’accordo e per di più ricattatorio. La normalità non dovrebbe consistere nel fatto,come fin qui è sempre avvenuto, che le imprese fanno i loro investimenti a prescindere, mettendo nel conto la possiblità che i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali già esistenti o che col tempo si possono formare, pongano dei problemi?

  19. enrico il 6 January 2011 alle 8:27 pm

    2)non è un partito popolare ma solo un partito liberale sul modello Reganiano dove la “deregulation” è l’alibi per un mercato con l’unica regola: il profitto è il dio su cui tutto ruota rinnegando anche Keynes che era per una “moralizzazione” delle scelte economiche al fine di creare lavoro per bilanciare l’economia..ora penso che i giovani dovranno imparare il cinese almeno un posto da cameriere a Pechino potranno provare a cercarlo

  20. enrico il 6 January 2011 alle 8:05 pm

    “l’orrore”in una parte del pd è che con la parola cambiamento vogliono azzerare diritti conquistati a fatica dai nostri padri e portare gradualmente la condizioni più vicine al modello cinese e serbo ovvero senza sindacati che possano veramente contrattare le proprie necessita.farei provare per un anno a Walter Veltroni ed a Ichino la catena di montaggio oppure un cantiere edile a 50 euro in nero al giorno senza protezione assicurativa sugli infortuni…se il cambiamento è questo allora il pd

  21. andrea il 6 January 2011 alle 7:34 pm

    In Francia costruiscono auto elettriche, vedi il problema della fuga di segreti industriali, dove sono stati sospesi 3 dirigenti, mentre in Italia si parla ancora di costruire auto a combustibile fossile e con metodi da ferriera dell’ottocento. E poi in Fiat si chiedono perchè perdono quote di mercato….Di sicuro se passerà questo tipo di referendum non comprerò auto Fiat…

  22. Enrico il 6 January 2011 alle 6:14 pm

    Se guardiamo il problema dal lato dei lavoratori in effetti hanno ragione i sindacalisti della Fiom. La produttività bisogna sì aumentarla, ma questo non deve essere sempre a scapito degli operai. Fiat come mai non è riuscita a chiudere l’accordo per l’acquisto della tedesca Opel? Marchionne lo spieghi. Il mio auspicio è che, in futuro, pure in Italia si possa importare il modello tedesco. Dunque invito Fiom e Fiat a parlarsi su quel sistema, che ha dimostrato di funzionare bene.
    Buonasera

  23. Vincenzo Cesarano il 6 January 2011 alle 5:29 pm

    Forse qualcuno dovrebbe dire a Ichino di andarsi a rileggere il titolo III della Carta Costituzionale, in particolare gli artt. 39, 40 e 41. E poi bisogna dire a lui e a Veltroni che la smettano di dichiararsi di sinistra..non si può accettare tutto in nome del capitale, del mercato e della finanza.Occorrono regole più severe che tutelino i lavoratori,i consumatori, l’ambiente..anche in economia aziendalista c’è la funzione sociale dell’azienda che qui in Italia non è mai stata valorizzata.Basta

  24. fabrizio il 6 January 2011 alle 4:21 pm

    Qualsiasi accordo in stato di bisogno è nullo! Nulla da dire se fosse una proposta agli azionisti che in caso di rifiuto resterebbero PROPRIETARI (vedi la Crysler, sindacati dei dipendenti sono azionisti)o come Opel, che ha scelto un altra strada, ma è palese che da noi, è semplicemente un ricatto! Il lavoratore sarà obbligato dal suo bisogno a dire si! Ed a differenza del caso Crysler chi dice no perde la rappresentanza.

  25. federicaantenone il 6 January 2011 alle 2:26 pm

    sono daccordo è illegittimo il referendum ma che fare ? è impugnabile in tribunale , trovare una via di comunicazione con Marchionne? come? oppure andiamo in piazza? sarà sufficente non credo siamo tutti responsabili di ciò non abbiamo un governo che difende i più deboli siamo rovinati tutti quando piove piove per tutti……..

  26. Antonella G. il 6 January 2011 alle 12:27 pm

    Vorrei dire a Veltroni: cambiare deve significare per i lavoratori partecipare agli utili dell’azienda e non permettere che Marchionne guadagni in un anno 400 volte più di tutti gli operai messi assieme! Questa è partecipazione! Il resto é solo ricatto. L’alternativa è: o ti uccidi da solo o ci pensiamo noi! Meglio fare da soli, così noi ci salviamo la coscienza!

  27. paolino il 6 January 2011 alle 11:38 am

    Esiste una condizione oggettiva fisica e psichica di disagio a lavorare in una catena di montaggio. Se poi si aggiungono i turni di notte l’equilibrio biologico di un individuo ne viene sconvolto, con ripercussioni inevitabili su tutti gli aspetti della propria vita da quello mentale a quello affettivo.
    (Quando poi questo si ripete per anni i danni fisici irreversibili sono documentati.)
    Tutto ciò viene occultato dall’importanza che oggi viene data alla lettura soggettiva delle situazioni.
    Il fatto che ognuno soggettivamente reagisca in modo diverso ad una situazione di disagio in base appunto ai suoi moventi soggettivi viene usato per proporre un referendum alla fiat per votare un peggioramento ulteriore della situazione oggettiva degli operai( non poter non fare straordinari, riduzione dei diritti ecc) pena venir meno il movente soggettivo di voler lavorare,e in cambio di un euro al giorno. (se non ci stai è perché non vuoi lavorare, se stai male è perché non sei motivato)
    E LA SOCIETA’ CIVILE A TACERE.
    Propongo allora io un movente “soggettivo” su cui ricattare
    Invece di fare il servo, io operaio smetto di lavorare , finisco in prigione e mi faccio mantenere dalla società.
    Signori Marchionne, come fa un uomo in nome della produttività a ritenersi fuori e sopra della società degli uomini di carne e d’ossa?
    Un operaio

  28. Boanerges il 6 January 2011 alle 9:15 am

    Perchè quello che sta facendo il “galoppino” della Fiat ovvero Marchionne,è legittimo?Portare avanti i suoi sporchi ricatti,è legittimo?L’apparente “interesse”,senza muover foglia,dello Stato,è legittimo?Facciamo fare l’investimento a Fiat e poi “nazionalizziamolo” e vediamo poi cosa accade!Ma questo non è possibile come non è possibile fermare gli aumenti della benzina.Allora,mi domando,è lo Stato che non vuole agire perchè ha degli interessi condivisi oppure queste sono lobby troppo potenti?!

  29. bruno il 6 January 2011 alle 7:47 am

    La Fiom ha tutta la solidarietà dei lavoratori che si sentono defraudati dei loro diritti, pure da quelli, che costretti a sotto mettersi ai ricatti, sono costretti gioco forza ad accettare le imposizioni antidemocratiche del Marchionne.
    E con questi problemi che assillano L’Italia che lavora,cosa sentiamo oggi!!un tizio che dice che i COMUNISTI lo vogliono far fuori,pensavo che fosse amico dei COMUNISTI DOC, soprattutto,come PUTIN,la farsa continua,da troppo tempo, ed e ora di calare il sipario!

  30. gino latorre il 5 January 2011 alle 8:21 pm

    Il Principino Marchionne ora chiede un atto di sottomissione….. la prossima volta la Ius Prime Noctis??
    Grazie e Auguri a tutti (noi).

  31. giuliocara il 5 January 2011 alle 6:47 pm

    Segue- L’opinione di una persona “colta” qual’e’ W.Veltroni e’ importante-quanto la mia e quella d’altri- Non penso, si possa “cambiare” ora e con questo Governo.Solo lui non ha notato, due anni fä che parlava “Dialogo”, nei suoi “monologhi”.Penso al contrario di Veltroni che , e’ Tempo di Difendere….difendere persino quei lavoratori “Fannulloni” intesi da Brunetta e Co….perche’ il Lavoro , non Nobilita ma stanca….e Non siamo in Cina o in Corea, siamo in Italia (finche’ dura)G.emigrante

  32. giuliocara il 5 January 2011 alle 6:30 pm

    Non sö in quale contesto, si dice che un “referendum sia Illegittimo”.Quanto al “non c’entra niente con la produzione di auto”, forse, no.. ma il voto degli Operai influirä anche sulla produzione auto a Mirafiori e altrove.Penso che gli Operai sono la parte piü debole delle due in campo.Uno sciopero ad oltranza lo sopportano meglio i “padroni”..a meno che’ gli “Italiani” non decidano di prendersi ciö per cui hanno per anni pagato per continuare a Lavorare…cioe’ La Fabbrica Fiat. G.emigrante

  33. saro il 5 January 2011 alle 5:53 pm

    In tutta questa storia ci si dimentica di dire che quando il celebratissimo manager si è offerto per l’acquisto della Opel sull’ orlo del fallimento è stato messo bruscamente alla porta, e dato che in generale l’industria automobilistica tedesca va meglio della fiat non si capisce dove stà questa grande innovazione progressista di questo accordo.Ai signori della sinistra dico che se continuano con queste ambiguità perderanno voti a camionate.

  34. adalberto il 5 January 2011 alle 5:51 pm

    Marchionne avendo in poppa il vento del successo di vendite Chrysler in Usa pensa di essere a buon diritto il possessore di una prodigiosa ricetta, il “Deus ex machina” capace di spiegare come si pogetta, si costruisce e si vende in campo automobilistico. Marchionne però non considera abbastanza che in fabbrica lavorano degli uomini titolari di diritti acquisiti con dure e storiche lotte, come il diritto avere una rapprentanza effettiva che non sia frutto di firme sotto un atto burocratico.

  35. mauro il 5 January 2011 alle 5:34 pm

    A chi giova la globalizzazione? il mercato europeo ha già 500 milioni di “consumatori”… non sarebbe meglio tenerci i nostri prodotti i nostri prezzi e i nostri diritti? chi ha smania di globalizzazione vada a costruire altrove ma non si provi a reimportare ciò che ha prodotto sfruttando gli ultimi della terra. E’ una questione politica… si sveglino i politici invece di fare il sorriso ebete di sacconi.

  36. Enrico il 5 January 2011 alle 5:21 pm

    Sicuramente l’accordo che si profila a Mirafiori non migliora le condizioni di vita dei lavoratori ma garantirebbe, sempre che Marchionne e Fiat riescano a produrre i circa 6 mln. di veicoli ventilati, un futuro più certo. Le prospettive sono la sopravvivenza o il lento declino, ma non di certo per colpa dei diritti sindacali. Piuttosto del liberismo senza regole che può produrre squilibri e prenne instabilità. E la conseguenza è il rischio della perenne sottoccupazione. Riflettano tutti dunque!

  37. shabnan il 5 January 2011 alle 4:08 pm

    Schiavitù o lavoro dipendente?
    Perfino l’Unione Sindacale di Base dà indicazione di aderire allo sciopero del 28 Gennaio per impedire che la dottrina Marchionne si estenda, auspicando al contempo l’apertura di un confronto tra tutte le componenti del sindacato conflittuale per decidere un vero e proprio Sciopero Generale da collocare tra la fine di febbraio e la prima decade di marzo che coinvolga tutti i lavoratori e i sindacati di base veramente indipendenti.

  38. Petrus 2010 il 5 January 2011 alle 4:05 pm

    almeno, alla FIAT(parole di Marchionne) più produttività significherà più salario.
    Nei comuni italiani, più fai e più ti prendono per i fondelli. Sono arrivate le pagelline, e io e la mia collega ci ritroviamo con punteggi bassi e senza diritto alla produttività.
    Domanda : come fa il nostro capo del personale che non si vede mai nel nostro ufficio, a sapere cosa facciamo e quanto facciamo?
    Produciamo molto e non siamo considerati : ci sentiamo presi in giro! Questo è quanto succede nei comuni

  39. giuseppealfano il 5 January 2011 alle 3:31 pm

    Io osservo solo che Il dottor Marchionne forse spera nella vittoria del no al referendum, che lo aiuterebbe, come alibi, a sganciararsi dall’Italia e portare nella orbita USA la FIAT, che forse, allo stato, non ha carte da giocare per la innovazione di prodotto. Allora, il Presidente Elkan scenda in campo direttamente chiedendo la collaborazione dei sindacati per un piano di rinascita della NOSTRA FIAT nell’interesse Italia :fatta l’Italia il 1861, faccia LUI ora gli italiani.

  40. Geremy il 5 January 2011 alle 3:20 pm

    Ecco la modernità dell’Europa dei Banchieri e lobbisti assieme all’Euro che ci sta portando sul lastrico. Sia chiaro che io sto parlando a te, tu che stai a Ospedaletto in provincia di Treviso, e che sei appena stato al bar a discutere con un amico sul piano di mobilità presentato ieri nell’azienda dove lavori, gran brutto clima, hai detto. Mi spiace per gli altri lettori, sta roba non è per loro…

    http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=200

  41. ettore65 il 5 January 2011 alle 2:26 pm

    Vai Landini, non mollare. Quali compromessi, stanno demolendo lo stato sociale, ci rimane solo la dignità cme esseri umani.


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