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Dopo la recessione, i tagli, l’austerity, sui Greci si abbatte anche la condanna generalizzata per le modalità, i tempi e l’irresponsabilità della decisione di George Papandreou di indire un referendum sul piano di salvataggio europeo.

Ma anche i Francesi, ricorda qualcuno, con il loro referendum sul Trattato dell’Unione, hanno di fatto bloccato lo sviluppo istituzionale dell’Ue per almeno 2-3 anni. E non è fra i valori fondativi dell’Europa la verifica democratica dei processi decisionali? La cessione di sovranità sottoscritta con la nascita dell’euro comporta automaticamente anche l’impossibilità di tenere referendum in materia di politica economica?

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54 Commenti

  1. Daniele Casillo il 30 November 2011 alle 8:21 am

    Come immaginavo… si va verso un regime… un regime controllato dalle banche… stanno cedendo la nostra sovranità… secondo me è necessario un referendum per decidere una cosa simile… vediamo quanti condividono il mio parere.

  2. vincenzo sepe il 25 November 2011 alle 12:16 am

    non c’è più niente da commentre , è sotto gl’occhi di tutti , quando si tratta di spartire la torta tutti presenti, bianchi,rossi,neri,mubarak e via dicento . il problema e solo dei fessi chè si fanno tartassare ( io ricordo chè tanti anni fà c’era un settimanale e non vorrei sbagliare e non sò sè lo saprò scrivere si chiamava ranger digest ) e c’era un giornalista americano chè diceva il popolo italiano è un popolo di pecoroni perchè ha l’arma del voto e non lo sà usare saluti cordiali enzo

  3. Carmela Luisi il 7 November 2011 alle 6:06 pm

    Sig.ra Pina, Sig.ra Luisa vi rode eh?
    Per chi ha votato uno che credevate fosse l’unto del Signore (allora si poteva usare il nome di Dio, non era una bestemmia anche allora?)è una grande rabbia, vero? La Chiesa avrebbe cose più serie da fare che ascoltare le vostre proposte come porre rimedio ad esempio a leggi indecenti contro le persone, come quella sui clandestini come reato o sui respingimenti…..se ne avesse voglia!!!

  4. Luisa il 6 November 2011 alle 4:26 pm

    Brava Pina. L’affermazione/esortazione fatta dal F.T. contro il nostro Premier, in nome di Dio per giunta, è di una gravità inaudita e penso che anche la Chiesa dovrebbe richiamare ufficialmente la stampa (soprattutto quella palesemente idolatrice pagana del dio denaro/potere) ad un uso più appropriato del nome di Dio (quello con la D maiuscola) che certamente non conoscono e nè si preoccupano minimamente di conoscere.

  5. ballantaine il 5 November 2011 alle 7:31 pm

    l’inghilterra non fa parte dell’€uro e non paga dazi x l’italia una moneta + flessibile permetterebbe, al contrario di cio che aferma LUANA permetterebbe alle aziende italiane piu competività sul mercato del lavoro cosa che oggi non è possibile penalzzandoci, x qunto riguarda la disoccupazione l’itelia dati internazionali viaggia al 7.9% la + bassa in europa

  6. pina il 5 November 2011 alle 12:01 pm

    Avete sentito in nome di chi ordina il Financial T? in nome di Dio…vattene! Questa è una bestemmia , un esorcismo alla rovescia, si usa Dio (con la maiuscola!)come un’arma contro i popoli:siamo all’abominio. A meno che il dio in questione sia Mammona, allora tutto è chiaro, hanno come padre il diavolo, è lui il dio a cui hanno venduto l’anima. Date: 4/11/1918 vittoria dell’Italia sullo straniero; 4/11/2011 consegna della sovranità allo straniero(UE e FMI) REFERENDUM!finché siamo in tempo!

  7. prova invio il 5 November 2011 alle 6:57 am

    La reazione del senzatetto, si spera sia isolata, e non un indizio del clima sociale, che degenera in modo da compromettere l’ordine pubblico.

    Questi eventi tragici, possono dar solo l’idea di cosa sarebbe l’Italia, dovesse scatenarsi una crisi, non solo economica, ma civile, come in Grecia.

    Se si tace ora accadrà poi!

    Assistiamo al territorio crollare sui centri abitati, senza che si riesca a comprendere, chi ne sia responsabile, chi ne risponda, a parte le “solite” denunce, contro “ignoti”!

  8. prova invio il 5 November 2011 alle 5:56 am

    La Politica per B era un impegno a tempo perso, e si è avuta l’impressione che decidesse con pochi intimi a casa, fuori dai palazzi delle Istituzioni, fra conflitti d’interessi e tenendo al giogo i nominati.
    C’è da dire che chi sta dall'”altra parte”, gli avversari, non son proprio l’ideale, per prenderne il posto.
    Si tratta perlopiù di spalleggiatori, èlites spompate, con un po’ d’immagine da lustrare (svendono così un’intera carriera), e che spesso, pensano la loro corporazione, sia l’Italia!

  9. prova invio il 5 November 2011 alle 5:06 am

    Quando si cita la Grecia, si cerca di non mostrare troppo cosa stia producendo il caos finanziario su un Paese che era Civile.
    Quando si parla di crisi finanziaria e di sacrifici della Grecia, par di parlare dell’uscita al ristorante, in meno, al mese!
    Se si guarda a quel che sta producendo l’agire incontrollato, e sgovernato, della finanza, sulla Grecia, e ancor più, la cura dell’UE, che è autolesionistica e punitiva, si capisce che chi è ai vertici del sistema O E’ STUPIDO O HA ALTRE PRIORITA’

  10. prova invio il 5 November 2011 alle 4:50 am

    Quando si argomenta contro la visione classica dell’economia, che si nute di… leggi della domanda e dell’offerta, non lo si fa, nel nome di una “visione utopica”, o negazione della realtà, e dell’interesse individuale, “come evidente motore dell’agire umano”, almeno nel capitalismo, ma avendo a mente il buon senso.

    Il buon senso dice che nulla può esser assolutizzato, sino a produrre una ecatombe. Che una Visione-delle-Cose vada bene sino a quando è utile, a rendere la vita migliore…

  11. prova invio il 5 November 2011 alle 3:41 am

    Il referendum greco, nella sostanza, sarebbe stato sul salvare o no, un certo modo d’intendere l’economia, negli ultimi 100 anni: da che le banche centrali, hanno preso in mano la moneta, non in nome e per conto della “sovranità statuale”, ma… del “sistema bancario”!

    Si chiede, alla gente comune, a fronte dello sconquasso che il sistema finanziario-bancario ha determinato, nell’economia globale, di “fidarsi” ciecamente di Bankitalia, e della BCE, che sono dopotutto delle S.p.A., cioè private!

  12. prova invio il 5 November 2011 alle 3:34 am

    Quando date le notizie, sul nostro Paese, “sotto osservazione”, degli organismi economici internazionali, sembra di sentir sempre “sotto tutela”, per l’inabilitato e l’interdetto dal tribunale, che nomina un curatore.

    A Napoli, il tono acquista sfumature differenti. Sarà l’abitudine. Solitamente, la “tutela” viene dal crimine organizzato, dalla camorra, che per esser certa di riscuotere “il suo”, mette in casa dell’imprenditore, un proprio uomo.

    Come se avessi detto: “Uno stalliere ad Arcore”!

  13. prova invio il 5 November 2011 alle 1:14 am

    MEGLIO CHE IL POPOLO FACCIA IL SUDDITO?

    Si ritiene che, se il leader greco, per sue ragioni, fa marcia indietro, sul referendum sui “sacrifici” per risanare il sistema bancario, venga meno la ragion d’essere del quesito, anche qui?
    O che il discorso, scatenato dalle iniquità economiche, messe in agenda e attuate per rispettare una “ideologia bancaria”, qual è IN ULTIMA ANALISI la strumentalizzazione attuale del pensiero economico, debba limitarsi a discutere del “referendum si / referendum no”?

  14. prova invio il 5 November 2011 alle 1:05 am

    Un “nastro trasportatore”, sospingeva i RISPARMI da mille rivoli dell’economia verso la borsa, che si trasformavano in INVESTIMENTI.

    I titoli vanno su e giù, secondo i moventi più variegati.
    Cos’è accaduto, ad un certo punto?

    S’è detto che erano stati “bruciati miliardi in borsa”: che cioè i titoli acquistati per miliardi, poi, erano stati “svenduti” repentinamente, miliardi che comunque, ora erano da qualche altra parte, se il gioco non è “a somma zero”.

    Dove sono i miliardi, ora? Nell’oro?

  15. Enrico il 4 November 2011 alle 5:27 pm

    Quello che manca fin dall’introduzione della moneta unica è una politica fiscale comune. Ogni Paese finora ha fatto da solo e l’Italia, in modo particolare e sopratutto con i governi del cavaliere, ha proseguito anche a costo di multe e perdite di finanziamenti, a disattendere i suggerimenti della Commissione e degli altri organi europei. Siamo persino arrivati a ricevere l’umiliazione di farci comandare dai franco-tedeschi, che dal canto loro hanno ben contribuito ad affossare la stessa Unione.

  16. francesco finali il 4 November 2011 alle 9:51 am

    FUORI TEMA. in siria il regime assassina ogni giorno decine di inermi cittadini. nessuno di noi democratici occidentali così attenti allo spread ed alla borsa ha nulla da dire?

  17. Giuseppe Di Francia il 4 November 2011 alle 9:40 am

    Egregio direttore
    il problema, probabilmente, non è che il “suo (mio, non lo è stato mai; dal ’93 ad oggi) presidente del consiglio non deve avere come interlocutore un Lavitola” ma che un Lavitola non deve avere come interlocutore un siffatto presidente del consiglio.
    Chi è il peggiore tra i due, secondo lei?
    Lavitola non ha fatto altro che approfittare di una situazione favorevole (cosi come, da sempre, gli ha bene insegnato il “suo” presidente del consiglio.

  18. Luana il 4 November 2011 alle 9:14 am

    La Germania ha 2,737 milioni di disoccupati su una popolazione di 80 milioni e 550 miliardi di euro di debito in meno di quelli che pensavano, assumono manovalanza greca e spagnola, vendono robotica ed auto di lusso in tutto il mondo,pagano tariffe superiori a quelle italiane etc etc…ma come fanno?
    Luana

  19. Luana il 4 November 2011 alle 9:07 am

    Referendum Si, referendum no! Che idiozia!Per tornare alla “fortissima” lira?I nostalgici non hanno idea di ció che dicono…i nostri debiti non sarebbero piú pagabili, le nostre merci subirebbero dazi e quindi non li comprerebbe nessuno, allora si, che la Cina ci “annetterebbe” senza colpo ferir!!! Ma anche ora nessuno vuole le nostre merci…forse perché non competitive come quelle tedesche?Come mai la BMW ha chiuso il bilancio con un enorme PLUS? Boh!!!
    Luana

  20. prova invio il 4 November 2011 alle 7:59 am

    Come s’arriva, al al 7% d’interessi, nel prestar soldi allo stato?

    Con la legge della domanda e dell’offerta? Cos’è? Un'”ideologia”?, visto che non autoregola più un bel niente?!?

    Prestar soldi al di là d’un certo tasso, è strozzinaggio, ma pare che a livello di sistema economico, vada bene. Qual è la priorità? Credere a certe “regole”, o ai fatti?

    L’economia non dovrebbe essere il modo affinchè nella società tutto si svolga con efficacia ed efficienza fra risorse umane e materiali?

  21. MGM il 4 November 2011 alle 7:19 am

    A volte ritornano….
    -escudo
    -dracma
    -peseta
    -lira
    -ecc…ecc…
    *****

  22. prova invio il 4 November 2011 alle 2:52 am

    L’onda d’urto finale fra Oriente e Occidente, se non sarà un lento avvizzire dell’Occidente, sarà (ovvio!) la guerra: “La continuazione dell’Economia con altre… Armi”(!).

    L’innesco sarà in Medioriente, ove “a freddo”, in questi giorni, si dice d’un attacco all’Iran, in cui si rincorrono dichiarazioni sorprendenti, come quella inglese, che appoggerebbe l’attacco al seguito degli USA.

    La cosa passa abbastanza inosservata. Servirebbe l’analista de “I tre giorni del Condor”, Robert Redford, ora!

  23. prova invio il 4 November 2011 alle 2:41 am

    Pare che determinati uomini, siano la pietra angolare su cui fondare la nostra “salvezza”, e che non serva il pensiero di tutti per cercare di far andare meglio le cose.

    Si pensa sarà Draghi o Napolitano. Ieri, per chi l’ha votato era Berlusconi. In precedenza, Calderoli, con la sua “magnifica legge elettorale che ha fatto vincere B”, e che poi è stata vituperata, da che ha prodotto la casta dei nominati.

    Insomma, son sempre gli altri all’origine del bene e del male, noi… solo i consumatori!

  24. prova invio il 4 November 2011 alle 2:32 am

    WELFARE

    La cura può essere localizzata non generalizzata. Si dirà che il governatore della BCE, può aprir i rubinetti, solo in maniera generalizzata, abbassando il tasso ufficiale di sconto, consentendo così alle banche commerciali di prestar soldi.

    Dubito che lo faranno: movimenteranno partite di giro per aggiustare i loro affarucci interni allo sportello, dopo le passate settimane sulle montagne russe.

    La cura perciò può essere statale, cioè la strada è creare un “flusso sociale” di risorse

  25. prova invio il 4 November 2011 alle 2:21 am

    Il “gioco globale”, ormai senza regole, prevede:

    da una parte l’Oriente, demograficamente costituito da miliardi di esseri, in debito di crescita, con regimi che non vanno per il sottile con l’individuo, le sue condizioni di vita e di lavoro, nè con le “questioni di stile”, se si tratta di far profitti;

    dall’altra l’Occidente che perde colpi perchè aveva innalzato progressivament egli standard, e le condizioni di esistenza dei lavoratori;

    e poi c’è la fuga nella finanza per eludere la partita

  26. prova invio il 4 November 2011 alle 2:13 am

    L’Oriente esporta copiando la tecnologia occidentale (p. es. con i cloni dei trattori fiat). Chi può intimare al governo cinese di non far spionaggio industriale, se questi alimenta la cultura degli hacker di quel Paese?

    La Cina (ma non solo) conta sull’abbondanza di manodopora a basso costo; l’Occidente immagina di poter “competere” con tale modus operandi, abbassando il costo del lavoro?

    Se poi non ce la fa, pensa di darsi alla rendita, e di sfruttare gli aiuti statali in Europa e negli USA?

  27. prova invio il 4 November 2011 alle 2:00 am

    Abbassare il tasso d’interessi della BCE, fa solo aumentare… “il movimento degli atomi sottoposti a calore in un recipiente” (!), e solo per qualche ora: non darà una toppa seria all’economia scassata in ben determinati punti, il CONSUMO e la PRODUZIONE.

    Serve una politica statale keynesiana, cioè i classici due colpi di manovella d’avviamento iniziali al motore dell’economia, in presenza di “capitale umano” (che definizione alla marchionne ante-litteram!), materie prime e tecnologie avanzate

  28. prova invio il 4 November 2011 alle 1:51 am

    Ho detto ieri che bisognasse “dar euro a chi non li ha”, non abbassare il tasso d’interessi della BCE, andando a “drogare” tutta l’attività borsistica. Chi non ci sta più sul serio, torna giusto per una “speculatina” prima di darsela ancora!
    A capo della BCE ci potrebbe star oggi meglio un giardiniere, come il Peter Sellers, di “Oltre il giardino”, che nei panni di Chance Giardiniere, parla dei cicli della natura, e viene preso letteralmente, come un sofisticato elargitore di metafore economiche

  29. Matteo Berta il 3 November 2011 alle 7:47 pm

    Assolutamente no! i referendum sono importantissimi ma quando i cittadini hanno scelto no a Lisbona (Irlanda, Francia e Olanda)i burocrati hanno deciso di non tenerne conto! FERMIAMO L’EUROPA DELLE BANCHE E DELLE CORPORAZIONI! ci hanno tolto la sovranità nazionale e monetaria! O fuori da questa Europa, o si ad un Europa voluta dai cittadini! Guardatevi questa inchiesta di Report fatta dieci anni fa: Premonitrice! Report – I Globalizzatori http://www.youtube.com/watch?v=OJF-9gIsmz8

  30. tony il 3 November 2011 alle 7:32 pm

    stiamo vivendo un paradosso c’è una ricchezza enorme in giro e una povertà delle persone che la producono, uomini ridotti alla miseria, a merce di scambio. I soldi sono finiti nelle mani dei giocatori delle tre carte. a sua volta ci dettano le regole per toglierci quel poco che ci è rimasto…

  31. ballantaine il 3 November 2011 alle 12:43 pm

    è giusto che sia la popolazione tutta a dover decidere del suo futuro, dell’opportunita di restare o meno nella zona €uro, certo che la decisione del governo greco ha fatto venire i sudori freddi al caro sarkozi, facendogli scomparire il sorriso dalle labbra,pensando a tutti i miliardi di € investiti nei titoli di stato greco i problemi ora sono i suoi e delle sue banche, vediamo ora come ride, come si diverte,
    auguri sarkozi

  32. pina il 3 November 2011 alle 12:06 pm

    Bisogna ricordare che l’Irlanda ha fatto votare 2 volte con referendum popolare la costituzione europea stoppata anche da Francia e Olanda. Noi italiani non abbiamo mai votato alcunché, ci siamo fidati dei padri fondatori ed ora ne raccogliamo i frutti amari. Ben ha fatto Papandreu a dare la parola al popolo, dovrebbe succedere anche in Italia, perché la parola dai governi è passata alle banche,che sponsorizzano i G20,G8…E’ giusto che i popoli si riprendano la sovranità politica e economica

  33. Grizzly58 il 3 November 2011 alle 11:57 am

    “E’ MEGLIO UN CANE VIVO CHE UN LEONE MORTO”

    Valutando l’anamnesi della reazione popolare greca sembrerebbe che i sacrifici richiesti per rimanere in UE siano superiori ai vantaggi.
    Il pericolo è che in ogni caso la Grecia diverrebbe sempre più ingovernabile per cui è semplicemente corretto chiedere un referendum.Chi non condivide questa scelta fa parte di una lobby +/- occulta che VUOLE portare avanti a tutti i costi il programma per il controllo globale del Pianeta,attenzione…!! 🙁

  34. lucia il 3 November 2011 alle 10:36 am

    ITALIANI fate un referendum su Berlusconi e l´intera casta politica per mandarli TUTTI a CASA senza pensioni e soldi infiniti a vita!

    L´Intera casta politica, e non solo in italia purtroppo ha rovinato l´europa! In italia specialmente i politici venduti e corrotti si sono giocati la reputazione e l´immagine dell´italia e dei veri ITALIANI!

  35. prova invio il 3 November 2011 alle 8:22 am

    SPOT MERCATI FINANZIARI:

    “Da oggi niente più puzza di mercato finanziario in ascensore! Contro quelle gocce d’urina, quando si chiude a -6% la piazza!, c’è ora… “VENDITA ALLO SCOPERTO”, il pannolone per il broker professionista, che se la fa addosso quando sente parlar di Tobin Tax! Se vi sentite un mercato finanziario odiato e puzzone, oggi per voi c’è “VENDITA ALLO SCOPERTO”, così sarete al sicuro dai governi, dalle politiche economiche, dal Welfare, dalla Vita, dall’Etica, del Buon Senso!”

  36. prova invio il 3 November 2011 alle 8:10 am

    Stamattina in metropolitana ho sentito questo:

    “Oh! Sono un mercato finanziario inquieto con un’anima grande, che ha bisogno di rassicurazioni! Noi mercati finanziari siamo così! E’ che in certi giorni, siamo più nervosi. Aspettiamo il “rimbalzo”, e certe chiusure poi..! I governi, quello italiano e greco, non ci capiscono! Ci sentiamo amati dagli economisti, che parlano di questa ansia da rendimento. Ogni volta che si apre il mercato, siamo sul piede di partenza cercando di “volare”!

  37. Manuel Tarantino il 3 November 2011 alle 4:12 am

    sono pienamente daccordo per il referendum!!!come per milioni di italiani,anche io sono a favore per qualsiasi atto volto a destrutturare l’attuale sistema plutocratico,e su questo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sovranità monetaria dei popoli!!l’attuale sistema europeo è(secondo me),di fatto,anticostituzionale e illegale;questo perchè si basa su una espropriazione coatta della sovranità sotto tutti i punti di vista!meglio un referendum che una guerra civile

  38. prova invio il 3 November 2011 alle 3:25 am

    LA CURA E’ FAR PERDERE VALORE ALL’EURO

    Si può dire che in mare aperto, vi sia molta liquidità, quella iniettata sino a formare l’oceano della finanza.
    Ora, paradossalmente, non si tratta di ridurre l’iniezione di liquidità, ma d’orientarla verso chi è rimasto a secco, nell’economia reale.
    S’è commesso in passato l’errore di irrigare con le pompe, l’economia di euro e ora si fanno i soldi con i soldi speculando. La cura sono altri euro MA COL WELFARE!

    Si rinegozia il debito cambiando le regole!

  39. prova invio il 3 November 2011 alle 2:43 am

    Interpellando “professoroni della scienza economica”, ascolterete inesorabilmente, l’etichetta del potere, delle stanze nascoste della finanza, che echeggiano il silenzio e la sacralità delle chiese deserte.
    Si parla di debito da onorare costi quel che costi (in vite umane).
    Anche se “non fa elegante”, occorre metterlo IN EVIDENZA, sempre, che LE LEGGI stabiliscono direttamente CHI VIVE E CHI MUORE, nella società, o di fame, o con l’assistenza sanitaria, o col welfare… Si parla solo di debito

  40. prova invio il 3 November 2011 alle 2:32 am

    Il LIBERISMO SFRENATO rispetto a quel ch’è accaduto è stato, il distogliere, UN PEZZO DI SOVRANITA’, il 51%, e darlo assieme alla cifra stampigliata sui certificati del debito pubblico.

    Il mercato non è un LAGHETTO circoscritto dalle ISTITUZIONI SOCIALI, è MARE aperto, che accerchia l’ISOLA della COLLETTIVITA’, in balia di “ignoti” finanzieri, che magari sono pezzi del sistema, che svolgono il ruolo d’interfaccia, fra RISPARMIO e SPECULAZIONE, il cane che si morde la coda a spese della SOCIETA’

  41. prova invio il 3 November 2011 alle 2:14 am

    SERVE UN REFERENDUM SIMILE A QUELLO GRECO !

    Sarebbe GIUSTO un referendum democratico anche nel nostro Paese per uscire dal repertorio e per scrivere in progress la Realtà.

    Non è possibile che si sia incanalati, inesorabilmente, alla logica bancaria, sino al punto di distruggere, con premeditazione, l’ambiente sociale – costi quel che costi! – pur di rispettare, quello che in definitiva, era stato ideato come “gioco”, che avrebbe dovuto produrre benessere, e non distruzione del tessuto sociale!

  42. prova invio il 3 November 2011 alle 12:39 am

    INCANTESIMO

    Con l’imminente collasso finanziario italiano, così allegramente dichiarato pure dalle opposizioni (che poi andando al governo evidentemente ci salveranno con un nuovo incantesimo), funzioneranno nel frattempo, ancora, le ferrovie?, perchè devo viaggiare per l’Italia in queste settimane!
    Si. E si rischia di morir di fame? Funzionerà il vagone ristorante? Si. E allora questa drammatizzazione farà del male solo a chi ha il cuore debole, e correrà a portare nel matarasso il gruzzoletto

  43. francesco20 il 3 November 2011 alle 12:18 am

    ma se i cittadini greci,pensano al proprio rendiconto,come farà il governo a tirare il timone.è l’ egoismo umano che entra in gioco.se uno ricco,non paga le tasse,e se uno non decurta certe spese,allora non è solo la finanza,ma gran parte del sistema sociale,che non va,allora non sono neanche vere quelle percentuali da indignati.perchè hanno vissuto troppo da nababbi prima anche gli indignati,lo stato ha le sue colpe,ma…

  44. marina orecchio il 2 November 2011 alle 8:14 pm

    Si direbbe semplice: prima truffatori poi traditori,non a caso il mercato gia’ considera la Grecia in default ma il vero problema e’ un’altro:cosa e quanto manca all’Europa se un solo paese per ragioni strettamente politiche puo’ mettere a repentaglio il futuro di centinaia di milioni di europei?tutti dovranno muoversi senza tergiversare mai piu’circa una governance economico-finanziaria europea che dovra’essere sancita al piu’ presto(meglio prima del referendum),Poi la grecia sara’ sola .

  45. Avenarius il 2 November 2011 alle 7:50 pm

    Specie a sinistra c’è molta irritazione su referendum in cui i popoli possano esprimersi; infatti “la sovranità appartiene ai potentati economico-finanziari (burattinai),che la esercitano mediante i loro burattini (politicastri) e i loro lacché della (dis)informazione”.

    Cessione sovranità politica e monetaria, macelleria sociale, Eurogendarmeria con licenza di uccidere http://www.youtube.com/watch?v=vs6mFtR0Dzc&feature=related Bravi, continuate così (e censurate i commenti)

  46. Marco il 2 November 2011 alle 6:42 pm

    La decisione di Papandreu ha portato allo scoperto tedeschi e francesi, che prima speculano con le loro banche sulla pelle dei paesi meno forti,poi si permettono di dare lezioni di morale agli altri. Sicccome i veri speculatori sono loro, responsabili insieme agli USA dell’ultima crisi finanziaria,forse ora dovranno smettere di dividere il mondo tra “noi” e “gli altri”, e dimostrare che intendono dar vita ad un’europa in cui tutti sono uguali.Va a finire che aveva ragione Trementi sugli eurobond

  47. valter il 2 November 2011 alle 5:47 pm

    ma Papandreu, ci è o ci fa’? dopo mesi di tira e molla finalmente si era arrivati ad un accordo che avrebbe consentito di far arrivare il debito della Grecia nel 2020 al 120% del PIL e di evitare il contagio all’Italia e agli paesi deboli dell’Euro, ed ora questo se ne esce con con questa bella pensata del referendum, senza preavvertire nessuno.
    A Venizelos, intanto, per lo schock e per lo stress di questi mesi e’ venuto un coccolone.
    E se perdesse il referendum? sarebbe il baratro per tutti

  48. Luisa il 2 November 2011 alle 5:46 pm

    Grande colpo di genio di Papandreou:illuminato da Dio anche senza essere passato dal Papa! Non ho parole se non: incredibile,ha messo sotto scacco banchieri e finanzieri,bravo, si vede che…deve aver pregato molto per la sua bella Grecia!

  49. Robert il 2 November 2011 alle 5:17 pm

    diciamo pure che fra i valori fondativi dell’unione europea vi è la primazia di istituzioni autoreferenziali e senza legittimazione democratica come BCE e Commissione Europea
    (e quando i cittadini votano contro le costituzione europea è perchè sbagliamo ma saranno corretti dalle elite dominanti …)

    Tempi bui e di crisi ci attendono sia che l’euro regga sia come piu’ probabile si sia costretti ad abbandonarlo

  50. Pietro G. il 2 November 2011 alle 5:06 pm

    In Svizzera fanno i referendum per qualsiasi cosa, giustamente ritengono che l’opinione delle persone vada tenuta in conto. Non vedo per quale motivo, su di un piano di principio, ci si deve scandalizzare per un referendum greco. Al contrario, se non si ammette, significa che si vuole andare contro la libertà dei cittadini di accettare o non accettare un patto che influirebbe sulla loro vita per decenni. Vogliamo scherzare? Quale democrazia sarebbe?

  51. POPOLO VENETO il 2 November 2011 alle 4:03 pm

    SI ALLE GABBIE SALARIALI E PREVIDENZIALI. SECESSIONE SUBITO, PRIMA DI AFFONDARE, NO AL FEDERALISMO SOLIDALE. ARRANGIARSI, TENIAMOCI I NOSTRI SUDORI.
    vediamo se pubblicate questo messaggio

  52. silvia il 2 November 2011 alle 3:47 pm

    Ma facciamolo anche noi un referendum!!
    E poi chi l’ha detto che non ci sia via d’uscita? Chi lo dice che è impossibile uscire dall’eurozona e dall’euro? Se per starci siamo costretti a calpestare gli ideali della nostra costituzione e i diritti del cittadino che fin qui abbiamo duramente ottenuto.. bhè, io gli vado in tasca all’europa e torno alla lira!! e alla protezione delle aziende Italiane, del prodotto locale, alle tasse d’importazione sui generi alimentari e luxury goods etc..

  53. gaetano il 2 November 2011 alle 3:28 pm

    quando ci si trova a imporre al popolo delle politiche sociali così drastiche , per esempio “rinunciare allla tredicesima avere lo stipendio ridotto di un terzo o forse più ,o alla peggio essere licenziati senza un futuro certo e via discorrendo,il tutto per potere rimanere agganciati all’auropa e avere l’elemosina dei tedeschi e company ,allora forse è giusto che si esprima il popolo con il referendum ,ovviamente in italia non servirebbe in quanto le decisioni importanti le prendono in tre .

  54. ultimo il 2 November 2011 alle 2:38 pm

    Steffen Seibert: “Il tempo fino al referendum non può essere tempo perso nè per la Grecia nè per l’eurozona. La situazione è molto seria e non possiamo permettercelo”

    Adesso hanno fretta, ma quando era la Grecia a chiedere aiuto hanno fatto con molta calma. Chi di spada ferisce…


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