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Stop alla produzione e cassa integrazione per 30mila dipendenti. Fiat difende la sua decisione con le difficoltà incontrate sul mercato e la necessità di ridimensionare la produzione in questa fase.
I lavoratori restano sui tetti di Termini Imerese e la mobilitazione si estende agli altri stabilimenti Fiat. I sindacati denunciano l’ “arroganza” dell’azienda (Rinaldini, Fiom) e avanzano il sospetto (Bonanni, Cisl) di un ricatto Fiat a lavoratori e Governo: in ballo incentivi all’auto che – avverte il ministro Scajola – sarebbero comunque inferiori a quelli già erogati nel 2009.

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32 Commenti

  1. nino il 31 January 2010 alle 12:29 pm

    rispondo a flavio . Infatti in russia ci va il cavaliere per fare affari per “gli italiani e confindustria .

  2. rodolfo il 30 January 2010 alle 1:41 pm

    Bisognerebbe spigare al ministro Scajola che il DIALOGO non si porta a tavola.

  3. enemyofNWO il 30 January 2010 alle 10:44 am

    Cio’ che succede con la Fiat e altre imprese non sono fatti isolati . Questi fatti risiedono nella politica economica della cosi’detta ” globalizzazione ” . Questo dogma e’ riuscito a rovinare gli USA , sta’ rovindo la UE e i politici , salvo pochi , non l’hanno ancora capito . L’incapacita’ dei politici di interpretare cio’ che succede in Italia e in altri paesi e’ dovuta amche al costante lavaggio del cervello subito negli scorsi 65 anni dalla popolazione che si manifesta anche con false giornate di memorie inesistenti …. La produzione industriale negli USA e’ stata svuotata completamente e tutto ora viene importato . La sola crescita che avviene oggi negli USA e’ la crescita della carta straccia che si chiama dollaro . Quel paese e’ rovinato e non si rialzera’ mai piu’ .Il minimo comune denomitore per le paghe dei lavoratori e’ una ciotola di riso . I manager industriali saranno sempre attratti da paghe di fame per relocare le loro aziende . Fino a qnando i politici non capiscono questa realta’ sara’ sempre cosi’ .
    Ci sono alcune alternative per cio’che succede anche con il caso Alcoa ( alluminio ) . Ogni compagnia che lascia l’Italia dovrebbe essere discriminata ufficialmente e su i suoi prodotti
    un dazio pari a 10 mila per cento dovrebbe esssere applicato per legge .
    Un’ altra alternative secondo me sarebbe di giudicare il costo di produzione in ore di lavoro di un prodotto importato e valutarne il prezzo secondo il costo di lavoro in Italia . La differenza tra il costo del lavoro nel paese produttore e in Italia sarebbe la tassa da aggiongere e pagare allo stato . In questo modo molti produttori ci penserebero 100 volte prima di levare le tende dall’Italia .

  4. rodolfo il 30 January 2010 alle 6:29 am

    Gl’incentivi sono sbagliati il perchè stà ne fatto che il sistema automobile dà lavoro ad una minoranza rispetto a tutta la maggioranza dei lavoratori italiani e si continua a darli solo a questo sistema invece di creare un sistema di sicurazza sociale vero,insommma si continuano a fovorire i soliti personaggi e cioè a buttare i soldi,in siberia che ci andassero questi ladroni e incapaci a potere.

  5. cittadinox il 30 January 2010 alle 3:05 am

    Ma poi con i soldi dello Stato, chi impedisce alla Fiat di costruire lo stesso le macchine all’estero? Superman o Goldrake?

  6. antonio il 30 January 2010 alle 1:09 am

    ha preso l’alfa e la rovinata ha preso la lancia e la rovinata….ORA LO PRENDONO …GLI OPERAI E DOMANI LO PRENDONO PURE ALLA CRYSLER….NON COMPRATE FIAT AUTO DI M….

  7. Marc il 29 January 2010 alle 9:01 pm

    E’ chiaramente un ricatto, un ricatto dettato dalla necessità di continuare a guadagnare soldi a nostre spese. La Fiat deve smetterla di privatizzare gli utili e socializzare le perdite. Se non ha la capacità di camminare con le sue gambe é meglio che chiuda. Anche perché, viste le continue notizie di criminalizzazione delle auto come causa di inquinamento, direi che la Fiat é quasi nociva per l’aria e le nostre tasche. Per questo considero solo le auto straniere nei miei acquisti.

  8. il lariano il 29 January 2010 alle 4:47 pm

    A tutti coloro che si stracciano le vesti perchè dicono di non arrivare alla fine del mese suggerirei di chiedere ai loro nonni il significato del termine “fame” come lo hanno declinato loro tra gli anni 1940-1950, con una disoccupazione catastrofica ma fù proprio in quegli anni famelici che costoro hanno iniziato la ricostruzione di questo paese. A quel tempo si pensava a faticare, nè si conosceva il termine”bamboccioni” per la semplice ragione che la fanciullezza non l’hanno nemmeno conosciuta. Ora sono patetici questi nipoti che non vogliono più fare certi lavori,perchè i loro padri e nonni hanno lavorato anche per loro. Quando si renderanno conto che il futuro sarà molto amaro se nessuno insegna loro a soffrire?
    Ma non dispero anche se il tempo sta per scadere.
    IL LARIANO

  9. stefano il 29 January 2010 alle 3:19 pm

    Il capitalismo è fallito!!!

  10. flavio il 29 January 2010 alle 3:15 pm

    LE MICRO IMPRESE GODONO DI INCENTIVI??? EPPURE SON QUELLE CHE PAGANO MOLTO, FORSE PIU’ DI TUTTI. VI SEMBRA GIUSTO??????????

  11. flavio il 29 January 2010 alle 3:10 pm

    FRA LA FIAT, ecc. ecc. E TANTISSIME “REALTA’ IMPRODUTTIVE” (ma che sono un perenne serbatoio di voti) CI COSTA NIENTE MANTENERLE IN VITA ……… FARE SOLO UNA BELLA ANALISI ECONOMICA NO?

  12. flavio il 29 January 2010 alle 2:47 pm

    IN CERTE AZIENDE SEMI-PUBBLICHE GLI UTILI SONO PRIVATI, MENTRE I DEBITI SONO PUBBLICI.MA VA?

  13. CARLO il 29 January 2010 alle 2:27 pm

    un ricatto che dura da 60 anni

  14. giuseppe il 29 January 2010 alle 10:26 am

    senza gli incentivi le macchine non si vendono. Quindi è meglio darli perchè la Fiat con la sua produzione mantiene un milione di lavoratori al lavoro se si considere l’indotto. L’importante che gli incentivi siano finalizzati al mantenimento dei posti di lavoro ed a un serio impegno da parte della fiat su innovazione e ricerca.

  15. aurora il 29 January 2010 alle 9:42 am

    il sospetto espresso da Bonanni mi insospettisce molto visti i suoi recenti precedenti rispetto alle “trattative” su unico tavolo che hanno spesso diviso e polverizzato le lotte dei lavoratori protese alla difesa dei diritti del lavoro. Forse teme di aver perduto credibilità e perdita di qualche tessera????. La Fiat dice che tutti sapevano …..anche io che sono una pensionata l’avevo capito….. Il problema è quello di rispondere alle domande dei lavoratori in quali Stati vengono impiegati i nostri soldi il nostro TFR gli aiuti dello Stato quando non c’è un ritorno geografico sul territorio italiano?
    Aurora

  16. aurora il 29 January 2010 alle 9:26 am

    se fossi un vignettista, alla notizia di oggi riguardo i crimini in aumento per colpa degli immigrati, ne farei una così: da una parte B dinanzi al “plotone” con la lista “sfilza” dei reati per cui è inquisito e una nuvoletta che fa: mo vai a vedere che di reati a me ne rimangono pochi se li commettono tutti loro!!!???…”. non è carina???
    Aurora

  17. Italiano il 29 January 2010 alle 9:23 am

    VERGOGNA FIAT!! SEI SEMPRE STATA MANTENUTA DA NOI ITALIANI E ADESSO I LAVORATORI LI MANDI A CASA? LA FIAT NON E’ UN’INDUSTRIA E’ UN PARTITO POLITICO CHE FA CONTINUAMENTE RICATTI…DA ALMENO 20 ANNI….!!!! 🙁

  18. flavio il 29 January 2010 alle 8:16 am

    SE TUTTI ODIANO IL CAPITALISMO, PERCHE’ NON VANNO IN RUSSIA????

  19. flavio il 29 January 2010 alle 8:12 am

    CHI E’ A FAVORE DELL’IMMIGRAZIONE SELVAGGIA, MA PERCHE’ NON SE LI PORTA A CASA SUA??????? FORZA CORAGGIO COMINCIATE PURE.

  20. consuelo il 29 January 2010 alle 7:10 am

    la fiat ha sempre ricattato il governo. Da sempre la famiglia Agnelli risolve le sue beghe minacciando la cassa integrazione…. intanto spende milioni per Shumacher ,Alonso e la Ferrari….se sono incapaci che si ritirino,fuori dalle palle una volta per tutte.(PS. Si chiude Termini imerese perchè è la meno produttiva non perchè è in sicilia,smettetela di frignare per favore…)

  21. MICHELE il 28 January 2010 alle 7:33 pm

    Perchè i sindacati non si uniscono nel criticare la fabbrica degli orrori finanziari (FIAT spa), azienda che si divide gli utili e rimanda al governo le perdite. Perchè non boicottiamo il numero delle auto FIAT che si fanno all’estero. Se conviene produrre all’estero che se le vendano nei paesi d’origine. Forse qualcuno non sa che ogni euro mandato all’estero impoverisce la nostra nazione, si fermano le fabbriche in Italia e si fanno girare quelle fuori, VERGOGNA!

  22. rodolfo il 28 January 2010 alle 5:09 pm

    E’ una vergogna,si continua a finanziare un industria che d’italiano ha solo il nome.

  23. stefano il 28 January 2010 alle 2:39 pm

    Come disse Bottino Craxi”ci sono gruppi industriali che contano molto piu dei Partiti politici”ho detto tutto!

  24. flavio il 28 January 2010 alle 11:11 am

    QUANTI PUNTI DEL PIL CI E’ COSTATA LA FIAT????? CONVIENE?????

  25. rossella il 28 January 2010 alle 10:44 am

    OBAMA finalmente parla di LAVORO, ma si sà che per far andare le BORSE SU’ purtroppo la “linea” della DISOCCUPAZIONE deve SCENDERE con annessi STIPENDI e SALARI…in ITALIA, la “multinazionale FIAT”, dopo aver BRUTALMENTE modificato la MORFOLOGIA di questo paese con AUTOSTRADE, GARAGES, lottizazioni selvagge, che hanno reso l’aria IRRESPIRABILE, con FINANZIAMENTI STATALI ad HOC sotto la “mannaia” di LICENZIAMENTI di MASSA, dopo aver portato alla DISTRUZIONE le nostre FERROVIE i cui vagoni son DIVENTATI carri BESTIAME che trasportano Cittadini MALTRATTATI e senza più SPERANZE, arresi alla DEREGULATION delle PRIVATIZZAZIONI per PROFITTI da S.P.A. e per pochi AZIONISTI organizzati in OSCURI “patti di SINADACATO”, ci saluta e ci dà il BENSERVITO esportando il MARCHIO dell’ ITALIANITA’ che non sappiamo più a quale IDENTITA’ faccia riferimento, forse…. allo STREPITOSO FATTURATO MAFIOSO anch’esso alla ricerca di MONODOPERA SCHIAVIZZATA! Il LAVORO è FINITO! Nulla sarà mai più come PRIMA! Qualcuno lo diceva già 15 anni fa …..nessuno li ha ascoltati e siamo in un RITARDO SPAVENTOSO con questi “POLITICANTI CINCISCHIANTI” che ancora oggi vogliono SMANTELLARE lo STATO SOCIALE invece di RINVENTARLO ad esempio connettendo i PROFITTI di BORSA, delle BANCHE d’AFFARI con le INDENNITA’ di DISOCCUPAZIONE…. Chissà????rocLIBERACITTADINANZA

    p.s. le BANCHE spingono per nuova CEMENTIFICAZIONE e DISTRUGGONO anche IMPRESE che VALGONO ed INNOVATIVE per nuove LOTTIZZAZIONI per SERIALI ed ORRENDE costruzioni e…. noi e i nostri figli MANGEREMO DEBITO PUBBLICO, INTERESSI e CEMENTO….ma non sarebbe ora di pensare al BENE COMUNE con debita CONOSCENZA????!!!

  26. adalberto il 28 January 2010 alle 10:05 am

    I lavoratori di Termini Imerese hanno ragione di protestare ed i Sindacati di sostenere le loro proteste. Ciò però è giusto solo in un’ottica di breve periodo per tamponare un problema occupazionale contingente. Sarà bene però che la Politica, l’Imprenditoria locale, i Sindacati prendano atto che il progetto industriale della Fiat non è più in grado di offrire prospettive per quell’area e che vanno ricercate nuove soluzioni che da una parte non facciano dissipare le competenze dell’indotto e dall’altra aprano a nuove esperienze. Ciò va fatto da subito ma andava fatto da ieri.

  27. flavio il 28 January 2010 alle 8:38 am

    SE QUALCUNO CALA LE BRAGHE, IL NEMICO GODE.

  28. betta il 27 January 2010 alle 9:43 pm

    Chiudiamo sempre la stalla quando i buoi sono già scappati.
    Non lo sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento?
    La crisi dell’auto non è una novità di oggi.
    Siamo sicuri di avere una classe politica all’altezza del compito che deve svolgere? E’ in grado di pianificare lo sviluppo economico di questo paese?

  29. stefanoC il 27 January 2010 alle 8:47 pm

    non c’è che dire , finanziamenti a fondo perduto , c ome si diceva una volta ,tentativo di non fare esplodere una situazione compromessa .
    Per fortuna non li hanno chiamati prestiti d’onore.
    Che altro dire per un oggetto che ha il futuro segnato ?

  30. Claudio il 27 January 2010 alle 8:03 pm

    Si rivela che fù un errore “regalare” Alfa Romeo altre cosette di quei tempi……La storia del ricatto si ripete…
    L’Fiat vuole chiudere? OK, venga il Sig. Tata a produrre in Italia per il mercato Europeo.
    Ricordiamoci che Obama vorrà restituiti gli incettivi di cui stà godendo Craysler per il rilancio. Altro che regali, come da noi !!

  31. nino il 27 January 2010 alle 6:23 pm

    Il cerchio per la Sicilia sta per chiudersi. Infatti , dopo :
    – il via alla costruzione del ponte sullo stretto ( progetto esecutivo e lavori propedeutici connessi) ,
    – la chiusura dello stabilimento fiat a Termini Imerese ;
    – la chiusura della miniera di Sali potassici di Pasquasia (Caltanissetta) , dove lavoravano circa 500 dipendenti e la società Italkali a capo della filiera dei minerali (la terza fornitrice mondiale di Sali potassici) ;
    – la proposta del manager Marchionne di spostare la Sicilia tra la Lombardia e il Piemonte ;
    Lo scenario, preparato dall’eccellenza della politica nostrana , sarà il seguente :
    1) il ponte sullo stretto non sarà mai realizzato ma saremo costretti a pagare un conto salatissimo alla società che avrà l’appalto la realizzazione del ponte per le spese progettuali ed il mancato guadagno per la realizzazione dell’opera . La mafia e la ndrangheta faranno affari con la realizzazione delle opere propedeutiche, incassando subito il conto .
    3) la miniera di Pasquasia , secondo le intenzioni del governo regionale che ne ha decretato la chiusura e la cessazione dell’attività estrattiva, sarà adibita a deposito di scorie nucleari ( è noto che le miniere dismesse di sali minerali sono ideali per il deposito di scorie nucleari )
    4) la proposta del manager Marchionne , di spostare la Sicilia al Nord , sarà valutata tra qualche mese dal consiglio dei ministri, ed inserita nella prossima finanziaria ;
    sarà finalmente eliminata dallo Zingarelli la parola “ terrone “ per la felicità del popolo siciliano .

  32. Francesco il 27 January 2010 alle 12:56 pm

    E’ una vergogna, non si può dire altro!!
    Dopo anni di finanziamanti PUBBLICI ai signori Agnelli, di una tale frequenza ed entità da “rendere” STATALE lo stabilimento Fabbrica ITALIANA Automobili Torino,……questo e il ringraziamento dovuto ai contribuenti italiani!!
    VERGOGNA!!!


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