O il burqa o la cittadinanza
3 / 2 / 2010 | 13 Commenti
Il ministro francese dell’Immigrazione, Eric Besson, ha trasmesso ieri un progetto di decreto al premier François Fillon perché sia respinta la richiesta di naturalizzazione di un cittadino marocchino. Il motivo, rivela oggi Le Figaro, è che l’uomo obbliga la moglie ad uscire solo con il burqa, comportamento ritenuto incompatibile con “i valori della Costituzione” già dal Consiglio di Stato.
E’ questa della tutela dell’eguaglianza dei sessi la strada giusta nel dettare regole che condizionino al rispetto di alcuni valori la concessione della cittadinanza, il godimento dei alcuni diritti e il rispetto di usi e tradizioni provenienti da culture diverse?
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13 Commenti
Per Sancho.
Se il fondare un società su una figura metafisica indimostrabile creata dall’uomo per esorcizzare la morte e poi uccidere o tiranneggiare in suo nome è una diversità che arricchisce…..
Sembra che la lotta sia tra chi vorrebbe eliminare la religione e la cultura degli altri e tra chi vorrebbe azzerare tutte le culture e le religioni.
In realtà, entrambi le parti stanno combattendo per lo stesso scopo: la disumanizzazione.
@bebe
Andare in cerca di casi estremi, per giustificare e puntellare qualsiasi cosa, è tipico di chi vuole abbattere un principio! E’ un’esca appetitosa, che nasconde l’amo assassino! Il male non si presenta mai col suo vero volto, ma si maschera di luce! Altrimenti, come farebbe a fregarci?!
L’omologazione è la morte dell’umanità!
per Sancho.
un esempio di CULTURA DIVERSA da rispettare
Il BURQUA sottintende questo, egregio.
Turchia Sepolta viva perché aveva amici maschi
Sepolta viva dai familiari per aver stretto amicizia con alcuni ragazzi. È l’assurda vicenda che vede protagonista una 16enne di Kahta, villaggio della provincia turca sudorientale di Adiyaman. Il cadavere della ragazza, scrive l’agenzia Anadolu, è stato ritrovato dalla polizia seduto e con le mani legate, in una buca di due metri scavata nel giardino della casa di famiglia, sotto un recinto per i polli. La polizia ha ritrovato il corpo in seguito a una segnalazione, 40 giorni dopo la denuncia della scomparsa della ragazza. Il ritrovamento risale a dicembre, ma solo in questi giorni la scientifica ha concluso la sua autopsia, arrivando alla conclusione che la ragazza è stata seppellita viva, come proverebbero tracce di terra ritrovate sotto le sue unghie e nel suo stomaco. «Secondo i nostri esami, la ragazza, che non aveva lividi sul corpo o tracce di narcotico o veleno nel sangue, era viva e del tutto cosciente quando è stata seppellita», ha detto una fonte giudiziaria anonima.
Se io ,(un uomo )uscissi con il burqa , agenti delle forze del disordine mi fermerebbero e puo’ darsi che inventerebbero qualche scusa per mettermi sotto processo . Qui si indaga tutto anche cio’ che e’ ovvio . Se io come uomo non posso uscire col burqua , quindi neanche una donna puo ‘ . Si parla sempre di integrazione degli immigrati ma solo a parole . Ogni immigrante si deve adattare alle usanze e costumi del paese che lo ospita e qui il burqa non e’ gradito . Io sono per eliminare dai luoghi pubblici ogni crocifisso , yarmulka , e burqa . Ognuno puo’ usare quelle reliquie che dividono l’umanita a casa loro .
Assolutamente no al Burka almeno in ITALIA. f.ferraro piacenza
Le leggi, gli usi, i costumi del paese ospitante, vanno rispettati. Coloro che desiderano agire in maniera non confacente alle regole della Nazione della quale vogliono far parte, meglio è che scelgano Paesi più adeguati al loro comportamento.
Le donne, anche in Italia, hanno subito e poi combattuto molto per raggiungere una dimensione appena appena sopportabile d’ indipenza e parità e non è giusto che ora arrivino altre problemi sociali che mettano in discussione i pochi, ma importanti traguardi raggiunti che, per altro, già non sono troppo consolidati. Bene fa il Governo francese ad applicare con fermezza la sua Costituzione. CARLA
E quali sarebbero le culture diverse da rispettare?
Queste?
Il relativismo vincente dei minus habens ci impiccherà tutti.
Bebe
Questa è la via dell’omologazione, non dell’uguaglianza dei diritti!
In generale, l’uguaglianza dei diritti si persegue rispettando le singole diversità, sia culturali, religiose, di sesso, di lingua, etc…
Si sta,invece, procedendo ovunque verso l’omologazione forzata, spacciandola per uguaglianza. Dovremmo tendere all’uguaglianza dei diritti, tenendo fissi i diritti fondamentali della vita e dela dignità umana, non divenendo delle copie.
L’omologazione forzata sta avvenendo in tutti i settori del vivere umano! Anche nel campo del pensiero cresce l’intolleranza verso chi non si adegua al pensiero unico, fondato su una montagna di menzogne accettate bipartisan e per questo divenute verità assolute, che si sta affermando attraverso lo strapotere della propaganda
Non mi stupirei affatto se, tra un po’, anche l’eterosessualità sarà mal tollerata, in nome dell’uguaglianza dei sessi, ritenendo l’omosessualità la nuova normalità.
sono concorde con ciò che il ministro francese ha deciso nel caso di negare la cittadinanza all’uomo marocchino.ricordo quando con im miei genitori andavo a casa di amici loro. il rispetto e il ringraziamento per l’ospitalità datami era ed è , secondo me, semplicemente educazione e quindi cultura. luca bozzi
condivido la misura anti-burqa francese, nonostante che sia di vedute estramamente liberali.
condivido per 2 ragioni:
1- il burqa è quasi sempre un’imposizione, non una scelta consapevole e culturale delle donne
2- per mandare un segnale di reciprocità a quei paese e gruppi oltranzisti che stanno predicando lo scontro frontale con l’occidente, facendo leva proprio sulla nostra tolleranza
i cittadini stranieri, in particolar modo, i cittadini africani che vengono in Italia per lavoro, o che risiedono, le donne quando esconoin strada dalla loro abitazione, dal consorte sono obbligate a portare il burqa. Questi cittadini una volta che entrano negli stati europei devono attenersi alla costituzione di ogni stato,pur sempre mantenendo la propria religione,devono
vestirsi come le nostre donne ed avere la stessa uguaglianza e diritti dei nostri cittadini per evitare qualsiasi azione di razzismo.
Giorni oscuri per i popoli che nutrono sfiducia l’uno nei confronti dell’altro….Francamente stanno in piedi tutte le versioni che vengono raccontate da ciascuno, ma il problema vero è che le religioni portano con se l’intransigenza annidata sotto le mentite spoglie del dialogo.
Cosa è importante ?? Il vostro Dio o l’uomo in se ??
Ponendoci più profondamente questa domanda sicuramente è possibile trovare una risposta plausibile per cui la sicurezza di ciascuno non dipenderebbe più dalle abitudini ma solo dalla ragionevolezza.
Molti comportamenti, anche non inerenti l’abbigliamento o gli sui religosi, vengono ogni giorno imposti in tanti nuclei familiari con prevaricazione e sappiamo quanti drammi familiari, anche tra nuclei extracomunitari (si badi, anche) restano consumati tristemente.
Drammi di individui che non hanno la forza di opporsi.
Quindi CHE CIASCUNO NON OBBLIGHI ALTRI A FARE COSE CONTRO LA PROPRIA VOLONTA’, questo mi pare più essenziale.
Per cui, bourqa per chi vuole portarlo, ma che nessuno obblighi donne che non vorrebbero a portarlo per forza.