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Tre dirigenti di Google sono stati condannati a sei mesi di reclusione dal tribunale di Milano per violazione della privacy in quanto è stato pubblicato sul web un video che mostra un ragazzo disabile vessato dai compagni in una scuola di Torino. Come giudicate la condanna?

Ne abbiamo parlato a Il Caffè

http://www.rainews24.it/ran24/clips/2010/02/caffe-24022010.flv
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46 Commenti

  1. betta il 28 February 2010 alle 12:30 pm

    Mi associo a ROSSELLA

  2. Ruggiero Balice - Barletta il 28 February 2010 alle 10:49 am

    Credo che in merito a questa vicenda sia difficile esprimere un parere deciso ed univoco in quanto si mescolano questioni relative alla giustizia, alla privacy, alle regole del Web world e via dicendo.
    In ogni caso io credo che la libertà sia cosa diversa dal considerare l’oscuramento di ogni cosa come soluzione del problema.
    Difatti è necessario considerare che attraverso riprese video dello stesso genere sono venute a galla una serie di vicende incresciose che cmq non evono essere inserite nell’ambito del gossip ma prese in seria considerazione.
    Il mondo della scuola è sicuramente colpito in modo particolare da questa abitudine di fare filmati “proibiti”.
    Or bene, quando tali reperti mettano in luce abusi, suprusi e ingiustizie, al limite bisognerebbe premiare chi li pubblica, perchè in tal caso si tratta di una forma di denuncia importante che il più delle volte aiuta a comprendere che alcuni meccanismi non funzionano.
    Nel caso specifico credo che sia ingiusta la condanna ricevuta da google e che invece andrebbero seriamente puniti i responsabili di quest’evento squallido.
    La diversità nella scuola italiana non è ritenuta un valore, perchè di valori, a parte quelli morali, inutili, da semrpe insegnati ( il crocifisso che non si tocca e i disabili che si malmenano ) non sono in linea con la questioni all’ordine del giorno per quanto riguarda il rispetto dell’individuo in senso laico e civile.
    Riscostruire i valori quindi non in forma preconfezionata ma attraverso il dialogo e la condivisione.
    In ogni caso esistono tanti altri casi splendidi di disabili verso i quali i compagni di scuola sono affettuosi e premurosi dei quali non sempre si parla, rinunciando al risveglio delle coscienze dei giovani.
    Responsabili i media invece quando offrono prodotti di scarsa qualità, notizie fuorvianti, modelli inutili.
    Infatti non si dovrebbe inseguire l’ audience ma proporre in modo da condizionare verso informaizoni più costruttive il pubblico, e non solo con balletti, isole, e fondoschiena di vallette…di questo la TV deve vergognarsi.
    Ultimo anello della catena è la giustizia che spesso non fa il suo corso e della quale tanto si discute……l’unica riforma dovrebbe riguardare la certezza delle pene che troppo spesso vengono ridotte all’osso e non rappresetnano un esempio anche per l’opinione pubblica.
    Date quindi un premio a google e 5 anni di reclusione ai responsabili……….vedrete che andrà meglio.
    Buona domenica.

  3. gianni il 27 February 2010 alle 10:47 pm

    e’ un po’ off topic il mio commento, ma confondiamo liberta’ di informazione e/o di parola, censura, giustizia e giudici, politica e tutto il resto.
    senza fare di tutta un’erba un fascio: chi scrive a volte non sa quello che scrive, dire o nascondere è giusto o sbagliato, informare è giusto o sbagliato? se pubblico attiindecenti per vantarmi è sbagliato, ma se per condannarli mi sembra lecito, i giudici, non mene vogliano, sono come medici e scienziati:
    10 uomini 11 risposte diverse, e poi non parliamo di giustizia perchè il giudice, pur tenendo conto delle leggi, proprio perchè giudice di giustizia (scusate, ma è un rafforzativo) dovrebbe emettere sentenze consone al processo, invece spesso viene “interpretata” una legge e non si fa giustizia poi basta perche ci sarebbero pagine da scrivere.
    rientrando nell’argomento comunque, come può sempre giudicare se lecito o meno quello che viene pubblicato, tutto sommato non mi sembra che non sia attenta e quindi sono abbastanza d’accordo che abbia lasciato tale video sperando che chi si deve svegliare per evitare che avvengano certe cose ed i responsabili impuniti. Al limite punirei chi non punisce chi commette certe atti e non chi li denuncia con i suoi mezzi.

  4. Guido Perazzi il 27 February 2010 alle 7:20 pm

    Rispettabile RAINEWS.24.Da Platone leggo:INTENDONO Distruggere la possibilità del giovane, di imparare a ragionare di imparare a pensare, non insegnandoci le conoscenze x avere una vita da vivere da cittadino: con l’insipienza dell’educazione, i padroni s’impadroniscono dell’anima e del fisico, perché, vuota, manca la sentinella, e li manipolano (ma non solo i giovani), come oggi vediamo. Da, emsf: “Altri appetiti, venuti su di soppiatto, per l’INSIPIENZA dell’EDUCAZIONE (…) si fanno molti e gagliardi. (…) E infine si IMPRADONISCONO dell’acropoli dell’ANIMA GIOVANILE, VISTALE VUOTA di DOTTRINA e di NOBILI STUDI e VERACI RAGIONAMENTI, che sono le migliori SENTINELLE e GUARDIE nell’ANIMO degli uomini cari agli Dei”.
    Platone, La Repubblica 560b. Così diceva Platone, ma così non fa il sultano italiano. (poverino non legge, o non sa leggere?). (io leggo, ma non riesco a capire l’aspirante PADRONE degli italiani)!

  5. franco il 27 February 2010 alle 7:18 pm

    TALEBANIIIIII…..

    la diretta di new 24 è un diritto, ma la faziosità non lo è.

    PECCATO DIRETTORE DEL …CAFFE
    ancora per poco

  6. Guido Perazzi il 27 February 2010 alle 9:00 am

    Il successo e la ricchezza danno infelicità.
    Perde la voce
    e si preoccupa
    perde la libertà
    non si preoccupa,
    perde la felicità
    si preoccupa.

    Non si deve preoccupare
    se perde la felicità.
    La felicità
    non è in lui.

    Perde la ricchezza
    significa
    perdere la felicità?

    La felicità il ricco
    non la conosce.
    Però può essere felice
    scoprendo
    che è ignorante:
    non sapeva di non sapere.

    Adesso lo sa,
    rimedierà.

    Così ha trovato il cammino
    che lo renderà sereno,
    cercherà
    le risposte alle sue domande
    tenute nascoste,
    da troppo tempo lontano. Guido

  7. Guido Perazzi il 27 February 2010 alle 8:47 am

    Spettabile Rainews 24. Un poco di parole sui potenti-padroni-deboli, perchè i ricchi sono dei perdigiorni. Hanno faticato e faticano a corrompre per aricchirsi, Credono di trovare la felicità, invece trovano un’infelicità che di PIù non si può. Il successo e la ricchezza fa solo degli infelici- è poesia l’infelicità dei richi? Perde la voce e si preoccupa perde la libertà non si preoccupa, perde la felicità si preoccupa. Non si deve preoccupare se perde la felicità. La felicità non è in lui. Perde la ricchezza significa perdere la felicità? La felicità il ricco non la conosce. Però può essere felice scoprendo che è ignorante: non sapeva di non sapere. Adesso lo sa, rimedierà. Così ha trovato il cammino che lo renderà sereno, cercherà le risposte alle sue domande tenute nascoste, da troppo tempo lontano. guido

  8. jho il 27 February 2010 alle 2:17 am

    la libertà non è dire cosa si vuole a ruota libera, e
    garantire la libertà non è lasciar dire cosa si vuole a ruota libera.certo non è con la galera che si risolvono alcuni problemi e i dirigenti se hanno colpa credo si tratti di non aver fatto capire che per entrare a casa altrui bisogna bussare e attendere l’invito ad entrare.
    è sempre questione di educazione e rispetto anche dei peggiori nemici.
    grazie per l’opportunità.

  9. francesco20 il 26 February 2010 alle 5:36 pm

    se questo episodio facesse giustizia contro i bulli sarebbe un bene.fa vedere come a volte sono cattivi i ragazzi.ma ho paura che non serve

  10. Flavio il 26 February 2010 alle 3:06 pm

    COSA PUOI ASPETTARTI DA UN POPOLO D.M. CHE RINCORRE LA CARTA DI MEZZARIA???????

  11. sancho il 26 February 2010 alle 2:21 pm

    Tranquilli

    Internet non ve lo toglie nessuno e Google non è certo una povera vittima dell’ingiustizia!:)

    Ci stanno togliendo tutto, ci stanno massacrando, ma internet non ce lo toglieranno di sicuro!
    Il potere è diabolico, non scemo!:)))

  12. Angelo Rivoir il 26 February 2010 alle 12:38 pm

    Se non si fosse visto quel video adesso non saremmo al corrente di quello che sopportava quotidianamente quel ragazzo

  13. ciccio il 26 February 2010 alle 8:42 am

    ………COMINCIA LA TUA LIBERTA’ DOVE FINISCE LA MIA…….. .

  14. teodosia il 26 February 2010 alle 8:31 am

    Non trovo giusta la condanna, penso invece che debbano essere messe in piedi regole che permettano interventi repentini nel caso in cui la rete venga utilizzata per abusi di qualsiasi genere. Chiamiamo regime il sistema di governo cinese e iraniano, ma noi siamo gli unici tra i paesi occidentali che propongono filtri alla rete internet per legge. Mi chiedo: siamo ancora una democrazia? sono molto preoccuoata per la deriva dell’italia…..

  15. Flavio il 26 February 2010 alle 8:13 am

    SONO MAI STATI CALCOLATI I DANNI MONDIALI DELLE ALLEGORIE ROSETTA????

  16. frecciadargento il 26 February 2010 alle 7:37 am

    in italiano cancellazione sinonimo cancellazione. sentenza politica! davanti a questo verdetto, resto interdetto. questo governo vìola leggi e costituzione. AVANTI POPOLO VIOLA.leggi e sentenze ad personas. corruzione dilaga. politica e mafia fanno affari. interccettazioni e manette senza guardare in faccia a colletti bianchi. prescrivere reati a cittadini indifesi da criminalità di questa politica. non ci restano che internet rai3 rainews24 ilfattoquotidiano il manifesto l’unità enrico vaime e dongiorgiodecapitani tra le poche voci libere dall’inquinamento mediatico di manipolatori di cervelli.

  17. rodolfo il 26 February 2010 alle 7:32 am

    Quando si và contro il made in USA ci si indigna sempre,è la prova della completa subbalternità del popolo italiano.

  18. Riccardo il 26 February 2010 alle 6:54 am

    Io penso che siamo proprio ipocriti. Ma la violazione della privacy di chi? Dei bastardi che hanno vessato il disabile?
    Che fine hanno fatto quei delinquenti, perche si parala di you tube e non dei cani che hanno commesso quelle cose? You tube, google, facebook, ecc sono strumenti. Mi domando, la polizia ha identificato gli aggressori(grazie a google)? la magistratura ha condannato i delinquenti(grazie alla prova di google)? Se i delinquenti sono minorenni, abbiamo condannato i loro genitori?
    Non si sa. L’unica cosa che conosciamo è la condanna a google.
    Altro esempio di giornalismo e denmocrazia all’italiana. Povera Italia

  19. Carla Rossi il 25 February 2010 alle 9:41 pm

    Credo che il paragone con l’ incidente stradale non calzi molto. Se non ci fosse stato quel video indecente che gli autori stessi hanno messo in rete, il ragazzo, ancora oggi, subirebbe delle angherie al riparo della platea scolastica cioè degli altri suoi compagni di classe, delle famiglie dei bulli, degli insegnanti, del Preside dell’Istituto e di altri che sapevano, ma nulla dicevano. Nessuno di costoro ha ricevuto denunce ne pene. Appellarsi alla privacy per potere, nel silenzio privato, delinquere verso terzi è un vezzo che una sana Società non dovrebbe permettersi.

  20. enemyofNWO il 25 February 2010 alle 9:29 pm

    Siccome videos come quello in questione sono ammessi senza battere ciglio nel paradiso degli sfruttatori (gli USA),cio’ non significa che e’ ammissibile in questo paese . Ovviamente quel video e’ un insulto e un’offesa per il poveraccio preso di mira di suoi compagni .
    Puo’ anche darsi che la giustizia ha avuto una mano pesante . Pero’ devo dire che gli altri crimini di Google come per esempio seguire le abitudini dell’internet surfing dei cittadini e riportare cio’ ai servizi segreti non sara’ mai punito perche’ e’ conveniente per la CIA e i servizi segreti Italiani . Google non e’ la sola organizzazione che commette questo crimine . Microsoft e’ nota come una associata dei servizi segreti e fornisce accesso ai computers dei cittadini attraverso vie nascoste “back doors ” con i suoi prodotti ” Windows ” che sono pieni di falle . Sto parlando di massicci abusi della privacy dei cittatini e non di un caso come il video in questione . Dov’e’ il senso di oltraggio dei cittadini ? Dov’e’ il garante della privacy ? Boh ?

  21. sancho il 25 February 2010 alle 3:20 pm

    Questa è una questione controversa

    In questo caso, ad un oltraggio se ne è aggiunto un altro; ad un reato, un altro reato ai danni della stessa vittima.
    Oltretutto, sappiamo che molti atti di bullismo, e non solo, sono finalizzati proprio per essere esibiti su you tube! Esiste un meccanismo perverso insito nello stesso mezzo. E di questo dovremmo prenderne atto!
    Di certo non è un atto di libertà il mettere un video del genere online!
    Il gestore del mezzo non ha nessuna responsabilità? Forse è così nella maggior parte dei casi, ma non in casi come questo!
    E’ come per gli incidenti stradali: nella maggior parte dei casi, non è colpa della strada, ma a volte si, se in quella strada c’è una grossa buca proprio al centro di una curva, per esempio!

  22. giovanni amareggiato il 25 February 2010 alle 2:34 pm

    Ancora una volta ci facciamo ridere dietro da tutto il mondo, dai commenti di giornali e utenti esteri sembra che nessuno si capaciti di questa decisione. Perche’ e’ semplicemente assurda. E’ praticamente impossibile controllare ogni video, immagine, commento che viene messo su un grande sito di condivisione di contenuti, come l’allora google video e tanti altri. Il controllo piu’ efficace e’ quello effettuato dagli utenti stessi. Il video in questione era stato levato dopo alcune ore, anche se magari e’ stato copiato e rimesso in rete da altri utenti.
    Insomma, non esiste un modo di garantire liberta’ di espressione e rispetto di tutto e tutti su internet in tempo reale. E’ come se io andassi in un enorme ristorante, prendessi a ceffoni qualcuno, e il gestore venisse arrestato perche’ non ha fatto in tempo a fermarmi.

  23. Geri Steve il 25 February 2010 alle 1:01 pm

    La privacy e’ stata una grande truffa legislativa: e’ stata introdotta in Italia proprio quando la ns riservatezza e’ definitivamente morta a fronte del sistematico controllo da parte dei molti “grandi fratelli occulti” che spiano le ns telefonate, le ns e-mail, gli spostamenti dei ns telefoni cellulari, le ns spese con bancomat e carte di credito. Mentre i grandi poteri occulti hanno totale liberta’ di spionaggio, la privacy viene agitata solo saltuariamente per colpire chi disturba e denuncia: le intercettazioni della magistratura che chiariscono l’organico rapporto fra mafia e politica, le foto delle prostitute che allietano i potenti, le analisi dei filmati televisivi da cui si evincono le simulazioni a cui ci fanno credere…

    basti pensare che si utilizza il fatto che un attentatore abbia portato dell’esplosivo nelle mutande, pur essendo passato attraverso un body scanner, per sostenere che dappertutto dobbiamo essere spiati nudi dai body scanner! spiati e coglionati!

    nel frattempo si crea il precedente intimidatorio di condannare dirigenti di google in nome della privacy!

    ma una volta, prima della truffaldina “privacy”, la responsbilita’ non sarebbe stata di chi molestava e di chi se ne vantava con un filmato?

    Geristeve

  24. Philotaste il 25 February 2010 alle 12:11 pm

    A mio parere google non é colpevole dato che é uno strumento come non é la pistola che uccide, ma la mano che l’impugna.
    Anzi, direi che grazie a questo strumento é stato messo in luce un grave episodio di violenza intollerante che altrimenti sarebbe rimasta sconosciuta ai più insieme alle migliaia di altri episodi altrettanto gravi che non vengono caricati sulla rete e quindi rimangono anonimi ed impuniti.

  25. Geremy il 25 February 2010 alle 11:55 am

    Attacco alla libertà un corno!gli americani cavalcano questa falsa libertà solo in funzione anti-cinese per interessi geopolitici. Poco importa del fatto che google permetta la visione di certe assurdità sulla rete. E’ colpa della rete stessa se utenti posso caricare filmati di dubbio interesse solo per divertirsi. non accusare google sarebbe come dire che non è sua responsabilità di quello che accade sulla pagina dei video.

  26. sergiobon il 25 February 2010 alle 11:19 am

    la liberta’, non è umiliare una persona(con problemi) la liberta’è poter dare spazio a tutti, secondo me sei mesi sono piu’ che giusti

  27. adalberto il 25 February 2010 alle 10:53 am

    Facebooc è un potente mezzo di comunicazione che, tra l’altro, può anche esse vusto come una finestra aperta sul mondo dalla quale è possibile guardare con un cannocchiale munito di zoom: ti è possibile allora osservare fatti ciò che altrimenti potresti vedere solo da osservatore che si trova a passare per un certo luogo in un determinato momento. Questo modo di guardare gli accadimenti può essere accettato o meno. L’etica del giornalismo e la privacy non c’entrano.

  28. Tyler il 25 February 2010 alle 9:48 am

    Io vorrei sapere se questi tre dirigenti erano proprio loro gli addetti al filtraggio dei video da pubblicare su Google oppure no.
    Sicuramente oltre i dirigenti ci saranno stati altri dipendenti addetti a controllare il sito di Google.
    La condanna si è fermata solo ai dirigenti ?
    Gradirei una migliore informazione su questa cosa, perchè ad una domanda “parziale” o non si risponde o si risponde in modo poco preciso.
    Grazie.

  29. Silvia il 25 February 2010 alle 9:44 am

    Tanto per curiosità, quelli che hanno maltrattato il povero ragazzo disabile, che pena hanno avuto?

  30. Stefania M. il 25 February 2010 alle 9:44 am

    La Privacy è uno dei tanti bluff degli ultimi decenni, maschera usata per fini economico-politici utile ai soliti noti. Ora si sta cercando di mettere il web sotto una cattiva luce facendone emergere un aspetto decontestualizzato e non adeguatamente valutato.

  31. rossella il 25 February 2010 alle 9:14 am

    si guarda al dito e non alla luna! questa condanna serve solo a parlar d’altro, invece di INDAGARE sul perchè ci sono tanti ragazzi, così crudeli e narcisi, da esser fieri di mostrare la propria VIGLIACCA, idiota e mortificante (per loro stessi!) MALVAGIA DISUMANITA’ al mondo intero, si pensa bene di condannare il “MEZZO ATTRAVERSO CUI” viene mostrata la nefandezza….e poi se pensiamo che grazie a quest’immagine sono stati individuati gli SCELLERATI, ci rendiamo conto che questa condanna è un ATTACCO indiretto alla LIBERTA’ che ci dà INTERNET ed al controllo che questa stessa LIBERTA’ può esercitare sul POTERE, ed è questa in realtà che fa più paura ai POTENTI ed ogni pretesto è occasione per LIMITARLA rocLIBERACITTADINANZA

  32. silvia lanconelli il 25 February 2010 alle 7:24 am

    credo che i dirigenti google meritino la condanna anche per tutte le immagini che ritraggono Berlusconi in atteggiamenti scomodi, mentre fa le battutine spiritose, per tutti i video messi sul web e che mostrano gente che fuma, che beve, che esagera. i dirigenti google hanno il dovere di controllare tutto? loro condannati, e gli altri liberi tutti!

  33. dino gruppuso il 25 February 2010 alle 6:54 am

    Premetto che ovviamente condanno la ferocia di quei ragazzini, evidentemente con problemi di relazione, che si sono accaniti contro un facile bersaglio.
    Il mondo si accorge sempre in ritardo di come sia irrimediabilmente cambiato e ormai incapace di inseguire il suo stesso evolversi. La condanna di Google in Italia ( chissa come mai non in IRAN o in Cina o in Afganistan ) dimostra ancora una volta l’incapacita dei sistemi nazionali di adeguarsi al cambiamento.
    Anche se nel mondo esistono grandissimi pensatori, tecnologi, opinionisti ancora non si e diffusa una conoscenza di quello che internet realmente è.
    Internet è il piu grande progresso mondiale, insieme al telefono cellulare, piu importante e incisivo dell’introduzione del computer stesso. Internet stravolge i concetti fondamentali della vita della gente e quindi dei paesi e della democrazia.
    I paesi che fanno piu difficoltà ad adeguarsi a questa realta sono quelli dove la burocrazia ha avuto la preponderanza sulla vita reale ( tipo richiedere un certificato per dimostrare di essere in vita )
    Internet NON E UN LUOGO PUBBLICO !! Per esempio nessuno obbliga la gente ad andare a vedere cosa ce scritto nei file del server Facebook in USA che corrispondo a quello che si scrive nei commenti o nei messsagi, chi lo fa lo fa di sua libera iniziativa e per suo divertimento o interesse. Sarebbe come dire che se io scrivo il mio diario privato e scrivo di un altra persona sono responsabile se qualcuno viene e legge il mio diario.
    Io penso che INTERNET SIA UNO STATO SOVRANO, con le sue leggi, la sua sicurezza, le sue banche , la sua economia , la sua moneta e la sua autotutela ( per esempio chi abusa delle email mandanone senza autorizzazione viene giudicato e condannato dai server antispam )
    Internet non è in in posto fisico, quello che ad un utente sembra una tale per esempio una pagina puo essere composta con informazioni che risiedono in serve diversi probabilmente su continenti diversi.
    Ci sarebbe da scrivere ancora molto a lungo al riguardo.
    Concludo con una domanda:
    COSA SUCCEDEREBBE SE GOOGLE PROCESSASSE L’ITALIA E LA CONDANNASSE BANNANDOLA DA TUTTI I SUOI MOTORI DI RICERCA E DNS ? Dopo quanto tempo l’economia italiana sarebbe in ginocchio ? Quale caos provocherebbe ?

    http://www.unita.it/rubriche/cotroneo/95499
    <>

  34. Severino il 25 February 2010 alle 2:43 am

    Trovo questa sentenza profondamente assurda e ingiusta poiché,
    per fare solo un esempio, sarebbe come condannare le poste
    italiane o il postino, per il contenuto di una lettera.
    Concordo con Marco Pancini di Google Italia che dice:
    “La sentenza è un attacco ai principi fondamentali di libertà sui quali è stata costruita Internet”.
    Ciò rischia di essere un precedente veramente pericoloso
    per la libertà di espressione. Non dubito della buona fede
    del giudice che ha sentenziato ciò, ma ritengo che non abbia
    valutato attentamente tutti gli elementi. Il discorso sarebbe
    alquanto lungo.

  35. ultimo il 25 February 2010 alle 1:49 am

    Ci dobbiamo sempre distinguere!
    Dopo le varie leggine anti-blogger e le cause di mediaset a you tube arrivano anche delle condanne.
    Francamente mi sento un po’ imbarazzato, la cina sembra sempre più vicina… ma i comunisti non erano “gli altri”?

  36. sancho il 24 February 2010 alle 10:44 pm

    Attacco alla libertà?

    E’ libertà quella di pubblicare quel video? Che libertà è?

  37. Bebe il 24 February 2010 alle 8:45 pm

    E’ una condanna idiota in perfetto stile censorio.

    Un contenitore aperto a tutti NON può rispondere alla legge se un idiota vi versa dentro del letame.

    Si pretende che tutti i miliardi di messaggi che circolano nella rete al minuto secondo vengano filtrati da UMANI?

  38. Loituma il 24 February 2010 alle 8:36 pm

    E’ come se lo staff di Rainews24 andasse in galera per un commento di un lettore. Fate voi se è giusto. Ma ogni scusa è buona per imbavagliare questa rete fastidiosa che ancora il figliol prodigo di Gelli non controlla pienamente.

    Nel mentre la ‘ndragheta sta conquistando anche il nord Italia.

  39. Fabrice il 24 February 2010 alle 7:35 pm

    Perché incolpare chi ha fatto vedere dei ragazzi “incoscienti, senza cultura né educazione ? Io farei vedere anche i genitori di questi ragazzi…
    Google ha il merito di sembrare una grande famiglia, ma il demerito di essere troppo “nebulosa” incontrollabile.
    Meno male però che esiste…Senò come facevamo a sapere che questi ragazzotti davano botte a un diversamente abile.
    Nessuna colpa Google… Avvocati per cause perse che vogliono difendere l’indifendibile ce ne saranno sempre…
    Fabrice

  40. Valerio il 24 February 2010 alle 7:29 pm

    Google, nel bene e nel male, offre la possibilità di vedere/sapere anche realtà e verità che, se ci affidassimo ai “soliti” mezzi di comunicazione, non potremmo conoscere. Immaginate se una sorta di “censura” si abbattesse sui video di Google o su video di altri servizi simili; si potrebbe arrivare a non dare la possibilità di mettere su internet anche filmati storici perché ledono una parte politica o semplicemente scomode interviste perché ridicolizzano un certo uomo politico.
    Google è e deve rimanere “libero”. Con tutti i risvolti del caso. La libertà ha un prezzo e sarebbe il caso che questo prezzo lo pagassero gli autori di quegli atti di bullismo e non i dirigenti di Google.

  41. enemyofNWO il 24 February 2010 alle 7:29 pm

    Io giudico bene la condanna di google . Ci sono altre malefatte di Google di cui non si parla . Questa organizzazione e’ in conbutta con i servizi segreti USA per fornire i dati di internet surfing di ogni utente . Io dico grazie ai giudici per questo giudizio . La giustizia e’ una delle poche cose che funziona qui in Italia anche se e’ motlo lenta . Cio’ che fa Google ogni giornio e’ un atto criminale che calpesta indiscriminatamente la privacy di ogni persona . Google e’ un complice ipocrita dei servizi segreti USA . Anche in Italia i criminali di stato ( i servizi segreti ) sono ingaggiati in operazioni di monitoraggio indiscriminato , operazioni psichologiche e illegali contro cittadini che non hanno fatto niente di speciale ma sanno qualche cosa di importante . In questa categoria io metto anche alcuni giornalisti . Ci sono circa 300 mila persone che sono monitorate o peggio . Il guaio e’ che non tutte le persone prese di mira in questo modo hanno la piu’ pallida idea di cio’ che gli succede .
    Tante volte ” la mancanza di fortuna ” puo’ anche essere progettata .
    I maggiori abusi sono monitoraggio illegale dei telefoni e operazioni psicologiche per spingere le vittime in certe direzioni . Abbiamo visto che alcuni poliziotti di alto rango potrebbero essere condannati per la loro parte illegale in cio’ che accadde a Genova in seguito al G8 . Cio’ che accadde durante il G8 A Genova e’ solamente la cima dell”iceberg ci sono molte altre cose di cui nessuno vuole parlare . La condanna dei poliziotti come succede in Italia non succederebbe mai nei paesi anglosassoni . Li’ tutto viene insabbiato . Purtroppo pero’ in Italia non c’e nessura infrastruttura per aiutare chi e’ vittima delle malefatte dei criminali di stato in divisa . Andare dalla polizia a lamentarsi di essere pedinati e oggetto di operazioni psicologiche e’ come chiedere aiuto a Dracula per una sparizione di sangue dalla banca del sangue .

  42. pietro enea il 24 February 2010 alle 6:38 pm

    ingiusta in quanto e stato svelato un crimine allora ben vengano le telecamere

  43. invisbile garabombo il 24 February 2010 alle 3:47 pm

    Mi pare un precedente piuttosto grave. Si confonde il mezzo con il messaggio. E’ come se per ogni incidente stradale, dovuto ad una violazione del codice, si condannassero i responsabili della produzione dell’automobile. Giusto per fare un esempio.
    Temo che questa condanna miri ad imporre un controllo sempre più stringente sui contenuti. La rete sarà sempre usata anche da qualche farabutto per scopi indegni, ma la sua libertà consente a molti, vedi Iran, di far conoscere al mondo ciò che nessun altro strumento permette. Questa libertà passa attraverso la libertà garantita dal mezzo. Ce ne vorrebbe di più, non di meno.

  44. rodolfo il 24 February 2010 alle 3:11 pm

    Ci sono personaggi in giro per il mondo che ammazzano migliaia di persone e chiedono solo scusa, e nessuno se ne preoccupa.Di cosa state parlando!

  45. Flavio il 24 February 2010 alle 2:42 pm

    LA DISABILITA’ ANDREBBE VISSUTA CON PROFONDA DIGNITA’ ED ORGOGLIO SE CI FOSSE UN POPOLO “MATURO”, INVECE A VOLTE E’ UNA PREMATURA E SCHIFOSA CONDANNA A MORTE. ALTRO ESEMPIO: ANCHE IL NORD VIENE CONTINUAMENTE ED IMPLACABILMENTE VESSATO DA TASSE, CANONI ED IMPOSTE VARIE, CHE FAVORISCONO (al pari dello sfortunato disabile) UN SENTIMENTO DI GRANDE SCONFORTO, AMAREZZA E RABBIOSA DELUSIONE PROVOCATA DALLA INACETTABILE “DISEGUAGLIANZA”. UNO STATO CHE NON FAVORISCE E REALIZZA PARI DIGNITA’, OPPURTUNITA’, DIRITTI E DOVERI AI SUOI CITTADINI E’ DESTINATO ALL’IMPLOSIONE, NON BASTANDO SOLO UNA SEMPLICE CONDANNA FORMALE.

  46. Francesco Fassi il 24 February 2010 alle 2:20 pm

    Giusto che ci sia condanna…inutile il carcere…meglio sarebbe stato un congruo risarcimento alla vittima ed una maxi-multa e soprattutto, che venga inserito l’obbligo di censura sul contenuto multimediale che istiga alla violenza ed al sopruso.


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