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Stupro della Caffarella, il dna dei sospetti “non coincide”. Perugia, “contaminato” il reggiseno di Meredith. Garlasco, “compromesso” il contenuto del pc di Alberto Stasi. Alcuni dei recenti casi di cronaca nera sembrano metter in dubbio “l’infallibilità” degli “elementi di prova” raccolti dalla Scientifica. Poliziotti, inquirenti e avvocati troppo “nelle mani dei periti” ?

VIDEO: Test del Dna, come funziona? Intervista a Paolo Vezzoni, genetista del Cnr

VIDEO: Tv. Sempre piu’ cronaca nera nei Tg

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15 Commenti

  1. Saverio Merlo il 5 March 2010 alle 3:23 pm

    Dopo aver cercato invano di individuare il Blog per le notizie di cronaca, invio su questo. Il commento riguarda l’intervista a Elio Bertoldi del Corriere dell’Umbria mandato in onda il 5 Marzo 2010. Il sig Bertoldi alla domanda se Amanda Knox sarebbe stata condanna qualora il processo fosse stato celebrato negli Stati Uniti sceglie di non rispondere e commenta invece i due sistemi giudiziari, quello Italiano e quello Americano. In particolare afferma che il sistema Italiano, che prevede fino a quattro livelli di giudizio e’ piu garantista di quello Statunitense. Prosegue commentando che negli Stati UIniti e’ spesso successo che innocenti venissero condannati anche alla pena capitale per reati che poi e’ stato provato non avessero commesso.
    La mia domanda e’: Piu garantista per chi? certo non per l’accusato. Faccio Notare al Sig Bertoldi che negli USA l’accusato e’ protetto dal diritto di non essere processato due volte per lo stesso reato, dal diritto della inammissibilita’ di prove ottenute per caso quando si era richiesto il permesso di indagare per un ipotetico crimine diverso, e infine dalla formula dell “aldila’ di ogni dubbio ragionevole” combinato con il voto all’unanimita’ di una giuria solamente popolare. In Italia il PM si puo’ appellare ad una sentenza di assoluzione, tutte le prove sono ammesse anche ottenute con permessi relativi ad altri reati, la giuria vota a maggioranza ed e’ fortemente influenzata dal presidente e dal giudice a latere. Direi che contrariamente alla conclusione di Bertoldi chiunque a conoscenza dei fatti concluderebbe che per l’accusato il sistema piu garantista non e’ chiaramente quello Italiano
    Mi domando se il Sig Bertoldi, nel malaugurato caso fosse sospettato di omicidio e potesse scegliere sotto quale dei due sistemi farsi processare, cosa sceglierebbe.

    Saverio Merlo

  2. Franco61 il 17 October 2009 alle 9:41 am

    25 anni fa, ero ragazzo, fui coinvolto in una vicenda giudiziaria dove mi trovai coinvolto solo per avermi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e vi posso garantire che é terribile non poter dimostrare la propia innocenza.
    Ma grazie alla bravure di alcuni investigatori e la comprensione dei Giudici SVIZZERI riuscii ha dimostrare le mie vere colpe. Non vorrei fer politica, ma quqndo vedo e sento parlare un ex PM che oggi fa politica, mi viene la pelle d`oca….

  3. gabriele de simone il 13 March 2009 alle 11:31 pm

    scusate la mia proposta disumana.. ma se li chiudiamo in cella a pane e acqua finche non salta fuori la versione dei fatti reale e congruente con le versioni di tutti i sospettati,sarebbe cosi sbagliato? sarebbe un metodo INGIUSTIFICATO? ? ? per far luce su la cosa piu importante che e’ la morte di un’altra persona ?!!!

  4. corradino mineo il 7 March 2009 alle 6:02 pm

    Francamente credo che alcuni dei vecchi metodi investigativi si siano dovuti abbandonare e che si stenti con i nuovi. C’è la tendenza a privilegiare la “prova regina”, l’analisi del dna o
    la confessione che conferma un quadro accusatorio gia’ costituito. Cosi’, talvolta, si finisce con il tralasciare il quadro d’insieme, affidandosi a una presunta prova materiale piuttosto che alla prova logica. Vorrei provare a costruire una puntata del caffè su tutto questo.

  5. giovanni il 7 March 2009 alle 4:48 pm

    lavorare sotto pressione non è facile per nessuno.nei corpi di polizia ,carabinieri e finanza mancano un sacco di unità e come tutti vediamo sulla strade la delinquenza si fà sempre piu’ pressante diamo alle forze dell’ordine gli stumenti per combattere in maniera appropiata il dilagare della delinquenza.

  6. Tocqueville il 7 March 2009 alle 2:30 pm

    Luigi ricorda giustamente altre due inchieste “dannate”. Quella recente di unabomber è particolarmente incredibile. Fin da subito hanno dato per certa la risoluzione del caso con l’arresto di Zornitta e poi… se andate a vedere su Wikipedia è ancora lui il colpevole. Sul caso del mostro di Firenze sono stati scritti libri e libri ed è diventato il caso delle indagini sul mostro di Firenze. C’è da dire però in questo caso che i delitti risalgono a ben prima che il Dna e certe tecnologie entrassero a far parte della routine investigativa. Io penso che la privazione della libertà personale sia una cosa tanto grave da meritare il massimo scrupolo e, in caso di errori, la massima severità nei confronti di chi ha operato con leggerezza o mancanza di professionalità. Non si può scherzare con le manette!

  7. barese2340 il 7 March 2009 alle 10:17 am

    IN QUESTO FORUM,NON SI FANNO PROCESSI,NE’ TANTOMENO SI EMETTONO
    GIUDIZI,MA SI FANNO SOLO CONSIDERAZIONI ESPRIMENDO DEI PENSIERI DEL TUTTO PERSONALI.E’ QUINDI LOGICO CHE SIANO DIVERSI L’UNO DALL’ALTRO,MA NON PER QUESTO DEBBANO ESSERE
    ADDITATI COME ACCUSATORI O ADDIRITTURA COME PERSONE CHE SI NASCONDONO DIETRO UN NOME PER PAURA DI CHISSA’ CHE COSA. MI CHIAMO TOMMASO SPIZZICO ED ORA?SIAMO IN DEMOCRAZIA O LA DITTATURA E’ ENTRATA ANCHE IN QUESTO FORUM? ESPRIMERE UN PENSIERO VUOL DIRE L I B E R T A’

  8. Luigi il 6 March 2009 alle 6:10 pm

    Personalmente non sono ancora convinto che un “ignorante di fatto” come Pacciani fosse il “Mostro di Firenze”.
    Purtroppo a volte gli operatori si fanno prendere la mano (vedi unabomber).

  9. Barbara Monici il 6 March 2009 alle 5:03 pm

    non appartengo alle forze dell’ordine né alla magistratura, quindi non posso avere neppure una pallida idea delle loro difficoltà, della pressione dell’opinione pubblica che condiziona il loro operato e quant’altro e quindi mi astengo dall’esprimere giudizi e dal mettere in dubbio il loro modo di procedere …

    I forumisti, al contrario, sembrano avere idee chiare e vis polemica … Se almeno si firmassero con nome e cognome …

  10. BETTA il 6 March 2009 alle 4:59 pm

    I periti e i poliziotti penso debbano fare il loro lavoro con grande professionalità e senza interferenze. I media devono dare l’informazione ma…smettiamola di sbattere il mostro in prima pagina. La cronaca nera molto spesso (anzi troppo spesso) è in prima pagina.
    A che serve raccontare tutto nei minimi particolari con ampi servizi per mesi e mesi? Perchè non mettiamo la cronaca nera in fondo alla lista degli argomenti da trattare?
    Lo stupro alla Caffarella, l’assassinio di Perugia sono tragedie gia avvenute. Rivelateci per cortesia i nomi degli assassini solo al termine dei processi. Stiamo parlando di tragedie che hanno vissuto e stanno vivendo ancora le famiglie coinvolte in questti fatti. Rispettiamo queste persone e il loro dolore.
    saluti

  11. Aldo il 6 March 2009 alle 3:54 pm

    Per ‘Samuele’: le garanzie non si danno ai delinquenti ma ai sospettati, fino a che non viene provata la loro colpevolezza. A ‘barese’ hanno risposto efficacemente sia ‘Sandra’ che ‘cristina64’. Le forze dell’ordine quando non hanno prove chiare in mano se le procurano con estorsioni di confessioni fatte “nelle questure” magari a suon di botte per dimostrare un’efficienza che non c’è. Il dramma è che tanti soldi spesi in tecnologia risulterebbero spesi invano.

  12. Samuele il 6 March 2009 alle 3:09 pm

    Io penso che tutte queste garanzie ai delinquenti non siano giuste. Vorrei vedere loro se gli stuprano la sorella

  13. cristina64 il 6 March 2009 alle 3:03 pm

    ritengo che per trovare delle prove che incastrino colpevoli di reati da parte della polizia o per effettuare speciali tipi di analisi da parte dei RIS occorra molta precisione e competenza, tutte doti che, a mio avviso, la nostra polizia e i RIS non possiedono. Ma vi pare possibile che dopo aver effettuato analisi, sopralluoghi sui luoghi dei crimini ecc… se ne sappia meno di prima? E’ una vergogna.

  14. Sandra il 6 March 2009 alle 2:45 pm

    Penso che troppo spesso poliziotti e pm abbiano fretta di mettere qualcuno ai ferri e di soddisfare la pancia della gente che vuole sbattere il mostro in gattabuia e allora la “scientifica” sembra una facile scorciatoia per ottenere il risultato. Peccato che la scienza forense non sia, non possa essere, una scienza esatta. Penso che i pm dovrebbero schermare la pressione dei media e aiutare la polizia e i carabinieri a lavorare meglio e con i tempi necessari a una buona indagine invece che spingerli ad affrettare conclusioni. E’ paradossale questa fretta nelle indagini in un paese noto per l’eccessiva lunghezza dei processi…
    ciao e buon lavoro!

  15. barese2340 il 6 March 2009 alle 12:50 pm

    E’ EVIDENTE CHE 2+2 NON FA PIU’ QUATTRO. MA DICO, SE UNO DEI TRE
    HA PATTEGGIATO LA PENA, AVRA’ PUR FATTO UNA CONFESSIONE E SE GLI ALTRI DUE SONO RIMASTI DENTRO,VUOL DIRE CHE,ANCHE LORO,HANNO AVUTO RESPONSABILITA’ NELL’OMICIDIO.MA GLI AVVOCATI SONO LI’ PER INGARBUGLIARE LE CARTE ED IL LAVORO DI INDAGINE SVOLTO, SOLO PER INSINUARE QUALCHE DUBBIO E NASCONDERE LA VERITA’. QUELLA VERITA’ CHE,IN QUESTO CASO,E’ TANTO SEMPLICE DA SCOPRIRE.


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