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Oltre 3500 migranti ammassati senza un tetto. Quasi 20mila gli sbarchi da inizio anno. L’isola si ribella, i pescatori bloccano l’accesso al porto, il governo porta il ‘piano di svuotamento’ all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri del 30 marzo. Nelle Regioni del Sud Italia si temono riflessi negativi sulla stagione balneare.
“L’attuale crisi migratoria a Lampedusa – dice Stefan Kessler del servizio dei gesuiti per i rifugiati – è un indicatore di una più generale incapacità dell’Europa di garantire i diritti fondamentali dei migranti. Se gli
stati dell’Unione europea non sono in grado di tutelare i diritti dei migranti a breve termine, a lungo termine
rischiano di alimentare l’esclusione sociale”.

Europa lontana da Lampedusa, un’altra occasione persa?

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Lunedì 28 marzo alle 19.30 l’attore risponderà in diretta alle vostre domande.

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Libia che fare?

18 / 3 / 2011

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha imposto alla Libia il blocco aereo.
Una decisione che il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito di portata “storica” perchè sancisce il principio della protezione internazionale della popolazione civile. Che cosa ne pensate?

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Martedì 22 marzo alle 19:30 ospite della video-chat di Rainews è il grande regista Marco Bellocchio che presenta il suo ultimo film “Sorelle mai”

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La Germania prende tempo e sospende per tre mesi il prolungamento già deciso dell’attività di 17 centrali nucleari. Il Belgio avvia una riflessione. In Italia le opposizioni fanno proprio il grido degli ambientalisti e chiedono al Governo di bloccare l’iter – in verità molto lungo – che dovrebbe portare alla costruzione di nuovi impianti.
La Cina, invece, approva definitivamente il piano per espandere il proprio nucleare civile, con la costruzione, nel quinquennio 2011-2015, di nuovi reattori nucleari per portare a 40 gli attuali 10,8 gigawatts prodotti dagli esistenti 13.
La Russia prevede di aumentare entro il 2030 il numero di reattori in funzione dagli attuali 31 a 57 (di cui 7 sono già in fase di costruzione). 

Torna la paura, torna il ‘nucleare no grazie?’

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