Diritto di privacy al potere?
22 / 5 / 2010
Si moltiplicano gli appelli contro il Disegno di legge sulle intercettazioni in discussione in Commissione Giustizia al Senato. Costituzionalisti, giuristi, giornalisti, pm, chiedono che venga ritirato o pesantemente emendato. L’opposizione annuncia che darà battaglia fino alla fine, anche l’Udc dice alla maggioranza: “Fermatevi”. In piazza anche i cittadini. Ieri i Viola si sono imbavagliati a Montecitorio. I giornalisti sono pronti allo sciopero e a forme di disobbedienza civile. Voi che cosa pensate?
La mano invisibile dei mercati
20 / 5 / 2010
E’ come prendersela con l’ambasciator che, dice il proverbio, non porta pena. Il Wall Street Journal ironizza sulla decisione di Berlino di vietare vendite allo scoperto, in particolare su titoli di stato di paesi della zona euro, fino al 31 marzo 2011. La crisi della Grecia e dell’euro non è certo colpa degli speculatori. Anzi, colpire i mercati, è la tesi di buona parte della stampa economico-finanziaria del Vecchio Continente, non avrà altro effetto se non quello di rendere più difficile la ripresa economica, accentuando le difficoltà delle imprese europee nel reperire credito e capitali.
La mano invisibile dei mercati, insomma, denuncia gli errori di governi che spendono troppo, porta in luce le contraddizioni di chi pensa di poter godere di una moneta unica senza una vera governance europea dei conti pubblici. Da Berlino “un po’ di valeriana” per far digerire i costi della crisi, sintetizza la Sueddeutsche Zeitung. E un altro quotidiano tedesco, Welt, rincara: “Merkel non capisce come funzionano i mercati”.
Ma… è proprio così?
Rainews c’è ma non si vede
18 / 5 / 2010
Il commento del direttore Corradino Mineo:
In più di quattromila ci avete scritto chiedendo perchè Rainews24 non si veda più, per sapere come ritrovarci e, intanto, per dire che con la nostra piccola all news avevate una consuetudine, un rapporto di fiducia (anche critica, per fortuna critica) e persino dell’affetto. Sono messaggi spesso commoventi che ci indicano la strada, che ci danno la voglia (e spero la forza) di continuare.
In molti chiedete se davvero si sia trattato solo di un errore (colpevole errore, non avere avvertito gli utenti del disagio cui sarebbero andati incontro) o se dietro non ci sia dell’altro. Io penso che sia stato un errore. Anche se un errore non proprio casuale. Da tempo vedo crescere, nella mia Azienda, un certo disinteresse, se non fastidio per quello che cerchiamo di fare. L’idea è che la piccola all news della Rai stia crescendo (e ancora di più crescerà in futuro, grazie allo sviluppo del “digitale terrestre”. Il “piano industriale”, appena approvato dal Consiglio di Amministrazione, prevede che Rai News (non più Rainews24) si fonda con Televideo per dare più informazioni di servizio. Non invece con Rai International (e forse l’informazione dal mondo potrebbe non rientrare, se non in modo marginale, nella sua “mission”). In futuro Rainews dovrà essere più sostenuta dalle Redazioni Regionali. Ed è difficile non pensare che con “Buongiorno Italia”, la trasmissione della TgR che ha preso il posto de “il caffè” dalle 7 alle 7,30, si sia voluto dare un assaggio di quello che potrebbe essere questa informazione regionale-nazionale. Se queste fossero le intenzioni, il disappunto di migliaia o decine di migliaia di cittadini affezionati a Rainews24, sarebbe tutto sommato un costo marginale, essendo la Tetstata destinata a risorgere su nuove basi e con nuovi e più numerosi spettatori, forse magari proprio grazie a quel multiplex 1 su cui siamo passati (e che fra l’altro consente di sezionare il segnale di Rai News regione per regione). Così come il nostro sforzo di dare un’identità a Rainews24, di costruire un dialogo con gli utenti (anche grazie al sito) sarebbe in definitiva un intralcio e un’invasione di campo. a Rai News il compito di dar notizie, senza pensarci troppo su, a Minzolini o alla Berlinguer il compito di ordinare e interpretare quelle notizie all’ora di cena.
Naturalmente non sono affatto d’accordo, nessuna all news nel mondo vive se non è immediatamente riconoscibile, se non ha un’identità forte. Di queste cose ho cercato invano di parlare con i massimi dirigenti della mia azienda. Ma,che volete? Come dicevano i Latini : de minimis non curat praetor.
seguici su Facebook
QUESTO POST E’ STATO CHIUSO, SCRIVETECI A “…che fine ha fatto Rainews24?”
In Afghanistan fino a quando?
17 / 5 / 2010
Per il segretario del Pd Pierluigi Bersani dopo il cordoglio per i caduti italiani a Herat dovrà seguire una “riflessione” sulla missione italiana in Afghanistan. Tempo scaduto, dicono invece Verdi, Prc e IdV. “Chiederemo che il Governo venga a riferire in Parlamento e spieghi agli italiani la ragione, che noi riteniamo non più attuale, per la quale le nostre truppe devono restare in Afghanistan”, dice il presidente dell’Idv
Antonio Di Pietro. Rinfrancati dalla marcia di Assisi, non attendono neppure il rientro delle salme dei militari quelli della Tavola per la Pace: “L’italia – dicono – deve uscire da questa guerra. Subito”.
Nel centrodestra, è la Lega a esprimere, e non è la prima volta, forti perplessità sull’opportunità di proseguire la missione afghana. Ma il ministro della Difesa Ignazio La Russa non cambia idea: “La vera data di stabilizzazione e rientro dei nostri contingenti – ripete – è quella del 2013”.
Troppo tardi?
Guadagnare meno, guadagnare tutti.
16 / 5 / 2010
Voci a giugno di una manovra da 25 miliardi. Bisogna tagliare la spesa. Si parla del blocco dei rinnovi per gli statali, di limitazioni nelle pensioni, congelamento delle liquidazioni ma spunta anche la proposta del ministro Calderoli di tagliare gli stipendi a parlamentari e ministri del 5%. Da dove comincia la vostra politica di austerity?