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Addio welfare europeo

13 / 5 / 2010

La lista del pc di Anemone e la caccia ai nomi della nuova Tangentopoli oscurano sui giornali italiani la drammatica accelerazione imposta ai Governi dell’Unione europea  dalla crisi economico-finanziaria. Il salvataggio dell’euro, non solo della Grecia, prende corpo: taglio degli stipendi pubblici in Grecia e Spagna; congelamento delle pensioni ad Atene, Lisbona, Madrid; innalzamento dell’età pensionabile alle porte in Francia; drastico taglio alla spesa pubblica in Gran Bretagna; aumento delle tasse in Portogallo.

La Commissione europea chiede nuovi e più incisivi poteri per tenere sotto stretto controllo la finanza pubblica dei Paesi membri. Per il cancelliere tedesco Merkel, “è la prova più difficile dell’Europa negli ultimi 35 anni”. Il Financial Times pubblica un requiem per il Vecchio Continente, condannato da divisioni e incertezze e 60 anni di benessere ad un inesorabile declino.

In Italia, il ministro Sacconi anticipa che la prossima manovra “sarà signiifctaiva” ma Bonanni avverte: non si tocchino “welfare, pensioni e sanità. Noi chiediamo la riforma dell’assetto amministrativo: ci sono troppi Enti inutili, troppe istituzioni che si sovrappongono, troppo costo della politica”. Ed Epifani rincara: “Se mi si chiede responsabilità nel pubblico impiego, almeno si dia la possibilità di sistemare i precari nel pubblico impiego e soprattutto nella scuola”.

La difesa del welfare europeo nel nuovo scenario internazionale è una battaglia contro i mulini a vento?

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Il ct sono io

12 / 5 / 2010

L’ufficializzazione della lista dei 30 da cui i ct delle varie nazionali sceglieranno i 23 da portare in Sudafrica scatena perplessità, critiche, aperta ostilità. La nazionale, la squadra che dovrebbe unire un intero Paese, diventa dall’Argentina al Brasile, dall’Inghilterra all’Italia alla Francia oggetto di accanite discussioni.
Ma proporre il proprio campione preferito e ignorato dal ct è troppo facile: indicate piuttosto, accanto a 3 giocatori che secondo voi dovevano essere nella lista dei 30 di Lippi, 3 che a vostro avviso non dovrebbero esserci…

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Italiani a buon prezzo

11 / 5 / 2010

I salari italiani restano tra i più bassi dei Paesi Ocse, con buste paga  inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza economica. Eppure meno di una settimana fa, il presidente di Confidustria Emma Marcegaglia al Congresso nazionale Cgil aveva ribadito che “se guardiamo quanto è avvenuto nei salari, si evidenzia con chiarezza che i salari italiani stanno crescendo di più dei salari europei e che noi abbiamo un grande problema di produttività”.
Guadagniamo poco perché produciamo meno degli altri, insomma. Il FMI rincara la dose: “Se Italia, Portogallo e Spagna riuscissero a portare la loro produttività del lavoro ai livelli osservati nei Paesi dell’Europa settentrionale (Finlandia e Olanda), la loro bilancia delle partite correnti migliorerebbe di 2-2,5 punti percentuali rispetto al Pil”. Migliorare la produttività porterebbe maggior crescita, ovvero più lavoro, assicurano gli esperti. Maggior flessibilità in nome della produttività non farebbe altro che scaricare i costi della ripresa ancora una volta su precari e giovani appena entrati nel mondo del lavoro, replicano i sindacati.
La questione salari, inevitabilmente, è legata al tema tasse: i dipendenti pagati poco, oggi, sono anche quelli che contribuiscono di più alle entrate del fisco. Aumentare i salari, d’altra parte, potrebbe rilanciare i consumi ma penalizzerebbe le imprese italiane in un contesto internazionale già molto agguerrito con il made in Italy.

E allora, meglio tenerci stipendi bassi e stagnazione?

http://www.rainews24.it/ran24/clips/2010/05/stipendi.flv
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Scudetto al telefono

10 / 5 / 2010

La Juventus torna Juve e chiede di revocare lo scudetto 2006 vinto dai bianconeri sul campo e poi assegnato all’Inter per le note vicende di calciopoli. Se i contatti di Moggi con i designatori arbitrali “rappresentano, secondo i criteri adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della Juventus, la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva”, perché quelli dei dirigenti di altre squadre, Inter inclusa, emersi nel processo penale di Napoli, devono essere valutati diversamente?

Sullo sfondo dubbi sempre maggiori sulla fretta con cui la giustizia sportiva arrivò alle condanne per calciopoli sulla scia di intercettazioni telefoniche rese pubbliche ma non per tutti

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Sua Eccellenza il Ministro della Cultura, Sandro Bondi,  ha declinato l’invito sulla Croisette perche’ a Cannes e’ stato ammesso il film di Sabina Guzzanti “Draquila”. “Quel film -sostiene il Ministro-  e’ un’opera di propaganda che offende la verita’ e il popolo italiano”. Sua Eccellenza il Ministro del Turismo, signora Brambilla, si e’ riservata di adire “all’avvocatura dello Stato perche’ (quel film) potrebbe arrecare danno al nostro Paese”. Nella maggioranza si sono levate anche voci critiche. Noi ci chiediamo solo a quale  modello di Democrazia si ispirino i due Ministri. Non ci risulta, infatti,  che il film di Michael Moore sull’11 settembre abbia suscitato un simile sdegno istituzionale negli Stati Uniti. Eppure presentava un Bush del tutto inadeguato davanti alla catastrofe e accusava il Dipartimento per la Sicurezza di aver lasciato scappare, dopo l’attentato, tutta la famiglia di Bin Laden

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