Regionali 2010, il tuo commento
7 / 3 / 2010
Il tuo parere sulla tornata elettorale
Il governo è ricorso ieri al decreto per risolvere il caso delle liste del Pdl escluse in Lombardia e Lazio. Napolitano ha firmato. Il costituzionalista Michele Ainis spiega così la norma interpretativa: “il legislatore detta una nuova regola sostenendo che fosse già racchiusa in una regola più vecchia”. In pratica “una frode”, aggiunge. E ancora: ” i decreti non possono riguardare materie elettorali”: Per il costituzionalista Francesco Saverio Marini invece “il decreto interpretativo varato dal governo per risolvere il nodo delle elezioni regionali e’ una soluzione ragionevole” e visto che è nel senso estensivo (volto a evitare che il Pdl sia escluso dalle elezioni) non dovrebbe porre problemi di costituzionalità”. Voi cosa pensate?
Intervista a Federico Sorrentino, costituzionalista e ordinario Università degli studi di Roma – La Sapienza
http://www.rainews24.it/ran24/clips/2010/03/sorrentino.flvAppesi al TAR
4 / 3 / 2010
Dopo l’esclusione delle liste del centrodestra in Lombardia e nel Lazio, le decisioni dei giudici amministrativi assumono un carattere politico, almeno nelle conseguenze che potrebbero avere. La forma e le regole sono il fondamento della legge e della democrazia, oppure è la “sostanza” che dovrebbe prevalere?
Silenzio, si vota. Il direttore risponde ai lettori
2 / 3 / 2010
A meno di un mese dal voto delle Regionali, esplode il caso delle liste non ammesse a Roma, Milano, Pistoia, Bergamo, Benevento. Nelle procure piovono denunce contro altri schieramenti politici, mentre Rai in nome della par condicio oscura la politica a Porta a Porta, Ballarò, Anno Zero e Angelo Bonelli rischia la salute per denunciare l’assenza dei temi ambientali dalle cronache politiche.
Ancor prima dell’apertura dei seggi, la prima parola sulle elezioni passa ai giudici, anch’essi al centro di polemiche, attacchi, denunce.
Neppure la figura del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è al riparo da accuse, richiami, appelli e strattoni.
Emblema di un paese sempre più refrattario a regole condivise; normale bufera in una campagna elettorale altrimenti segnata dallo stillicidio di inchieste su corruzione e politica; o logica conseguenza dello sfaldamento del sistema bipolare e del prorompente emergere di fazioni, lobby, correnti?
Corradino Mineo risponde ai commenti dei lettori
In attesa che il nostro blog possa diventare più interattivo – la mia idea sarebbe uno scambio rapido di domande e risposte in diretta, in un’ora dedicata- mi pare utile tornare sui vostri commenti alla manifestazione indetta dal sindacato giornalisti contro il bavaglio ai talk show di prima e seconda serata, manifestazione che Rainews24 ha seguito in diretta.
La prima cosa che mi ha colpito è che nessuno, nemmeno quelli che approvano la soppressione dei talk show, abbia dubbi sul fatto che si tratti di censura. Dovrebbero tenerne conto coloro quei deputati e senatori che hanno parlato di “scelta tecnica” o di “scrupolosa applicazione della legge sulla par condicio” .
Tra i visitatori del nostro sito, parecchi dicono “vergogna”, come Adelia, o Angelo che sbotta “questo è fascismo vero”. Mauro scrive “è uno schifo”. Insomma, mi pare, una risposta in sintonia con l’antipolitica. Mi permetto di osservare che questo “schifo” che viviamo, con le mafie che ancora spadroneggiano e la corruzione che -purtroppo- dilaga, nascono anche dall’antipolitica. Dell’idea, secondo me, sbagliata di semplificare i problemi italiani tirando le monetine a Craxi o gridando che gli attori di tangentopoli, quelli pescati con le mani nel sacco, meritavano la galera. E poi?
Un altro gruppo critica Berlusconi. Mario, citando Biagi, parla di “dittatura morbida”, Gue definisce quella del “sultano” una “Italietta da tre soldi”, Marico evoca il “conflitto d’interessi”, Alfredo vuole che cambi “la gente al governo”. Può darsi che Berlusconi abbia fallito, come scrive oggi sul Corriere della Sera Galli della Loggia, con un editoriale che definisce il Pdl “il fantasma di un partito”. Ma giova ricordare che Berlusconi si è presentato (e da molti è stato accolto) come la soluzione a mali più antichi, all’incapacità del sistema di rinnovarsi. E di questo l’attuale opposizione è pure responsabile, in quanto erede dei partiti della prima repubblica (Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Socialista) e per la scelta, in questi 16 anni, di percorrere la scorciatoia dell’anti berlusconismo invece di affrontare il merito dei problemi. Non sarebbe il caso di chiedere anche a loro quale futuro si prospetta per il nostro Paese?
Infine alcuni visitatori del sito, contro corrente, dicono “giusto così: Di trasmissioni imparziali non ce ne sono. Zitti tutti, finalmente non sentiremo asini ragliare” (Consuelo). Renato invoca un “complotto talebano comunista per le liste” poi dice “Viva Minzolini, voce del padrone. Il padrone è il popolo sovrano e Silvio è popolo e sovrano”. Con la variante di Stefano, ex iscritto e dirigente di Forza Italia, che si appella a Silvio perché spazzi via tutti i carrieristi che gli sono venuti incontro. Giudizi per noi preziosi, proprio perché dissonanti con la musica di fondo che suonano i nostri spettatori. Mi permetto tuttavia di osservare che il raglio degli asini è certo fastidioso, ma può essere utile se ci avverte dell’arrivo di un terremoto. Giudici protagonisti e giornalisti pieni di sé, danno fastidio ma senza il controllo di quei “poteri” sulla politica non saremmo meno liberi?
Il popolo delle carriole
28 / 2 / 2010
Oggi a L’Aquila i cittadini protestano con carriole e pale per lo stato dei lavori. «Basta, ridateci il centro. E’ una vergogna». E cominciano a portare vie le macerie rimaste lì dal 6 aprile 2009. Mandateci le vostre testimonianze.