C’è crisi, non c’è posto
31 / 10 / 2011
I numeri impietosi dell’Istat dicono che in Italia è senza lavoro ormai un giovane su tre. Una percentuale drammatica se accompagnata da quella – spesso ignorata dalle statistiche – dei lavoratori sotto i 35 anni sottopagati, con contratti a termine di scarso respiro o costretti a più occupazioni part time.
Quali sono 3 misure che a vostro avviso andrebbero adottate subito per promuovere l’occupazione giovanile in Italia?
Una risata ci seppellirà
24 / 10 / 2011
“E’ odioso essere commissariati, essere cittadini di uno stato a sovranità limitata, a cui i premier stranieri dettano l’agenda delle riforme e impongono tre giorni di tempo per dare risposte”, scrive oggi su La Stampa il direttore Mario Calabresi. Ma è ancora peggio essere derisi. Lo scherno di Sarkozy soprattutto, ma anche della Merkel, quando si chiede loro se si sentano rassicurati dopo l’incontro con Berlusconi ci ha davvero umiliati. L’Italia ha tre giorni di tempo per trovare una soluzione e gli italiani?
Chi paga?
17 / 10 / 2011
Dopo la manifestazione di sabato si contano i danni. Ma oltre ai danni materiali provocati da chi ha devastato la città ci sono anche da considerare i danni morali che hanno offuscato la protesta di tutti coloro che volevano manifestare in maniera civile e far valere le proprie ragioni. La domanda che ci si pone è: come fare per isolare i violenti?
Oltre alle vostre risposte inviateci, se le avete, le vostre foto o i vostri video della manifestazione
Un premier a tempo determinato
12 / 10 / 2011
Il Governo traballa. Nell’opposizione si levano voci che mettono in dubbio la leadership del centrosinistra. La situazione economica induce molti a invocare un governo tecnico, del Presidente, di solidarietà nazionale…
Chi potrebbe essere la figura adatta a ricoprire il ruolo di ‘premier a tempo determinato’?
Una Lega dopo il Senatur
10 / 10 / 2011
Da Verona a Varese, si moltiplicano i segnali di insofferenza di certa base leghista alla leadership di Umberto Bossi. Che proprio come Silvio Berlusconi fa i conti con scricchiolii ben udibili fra le fila dei dirigenti del partito e un didagio crescente fra iscritti e simpatizzanti.
Le dichiarazioni secessioniste, i distinguo continui nei rapporti con il PdL, le impuntature sul distacco di uffici ministeriali a Monza, non sembrano più sufficienti. O almeno, non più come in un vicino passato.
Ma è ipotizzabile oggi una Lega post-Bossi?
E con quali traguardi?